Lessicografia della Crusca in rete

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BELLO
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BELLO.
Definiz: Sust. Beltà. Lat. forma, pulchritudo.
Esempio: Lib. Adorn. Don. Le donne, quando arrivano a quaranta anni, perdono il bello della gioventudine, e acquistano il bello matronale.
Definiz: §. Giovevole, utile, conveniente. Lat. conveniens, utile.
Esempio: Dan. Par. 17. Sì che a te fia bello Averti fatta parte per te stesso.
Esempio: E Dan. Inf. 4. Parlando cose, che 'l tacere è bello.
Esempio: E Dan. Purg. 25. Ancor digesto scende ove è più bello Tacer, che dire.
Esempio: Passav. 148. La dimandò di certe cose particolari, che il tacere era bello.
Esempio: Dittam. Dal nilo è bello, che tu incomince, Che vien dal Mezzodì.
Definiz: §. Per Commodità, occasione. Latin. commodum, occasio. Onde Conoscere il bello, Vedere il bello, o Aspettare il bello: e vale Conoscere il tempo, e l'occasione.
Esempio: Fior. Ital. Adunque, quando si vide il bello, alzò la lancia, e gittolla a dio la rivegga.
Esempio: Pataff. Stata già vi fu pezza, e vidi il bello.
Esempio: Fr. Iac. Ma quando si vedessono il bello, non si vergognerebbono di disdire i depositi a lor commessi.
Esempio: Liv. M. E correre il paese, quando il bello si conoscesse.
Esempio: Tac. Dav. An. 14. 190. Sapendo la voltabile gente, ch'ell'è, a' pericoli tarda, vedendo 'l bello, traditóra.
Esempio: E Tac. Dav. An. 1. 6. Lucio Arunzio, ec. vedendo 'l bello, ec.
Definiz: §. Sul bello di alcuna cosa, o nel bello di alcuna cosa: vale Nel buono, nel forte, nel mezzo di quella tal cosa; ed è maniera di dire, che denota Chiarezza, e aggiugne veemenza.
Esempio: Tac. Dav. An. 1. 8. Il benservito ci si snoccioli di contanti in sul bel del Campo.
Esempio: Fir. Luc. 3. 1. Sul bel del prefázio.
Definiz: §. Fare il bello: vale Paoneggiarsi, e far mostra di se; onde Fare il bello in piazza, o simili: di Chi ciò fa in luoghi pubblici.
Definiz: §. Farsi bello di che che sia: dicesi del Far mostra delle cose sue, e anche dell'Attribuire a se l'altrui laudevoli opere. Lat. per se gesta extollere.
Esempio: Tac. Dav. Vit. Ag. 394. Ne Agricola si fe mai bello de' fatti d'altri.
Esempio: Bern. Orl. 2. 22. 1. Ma quel, che ruba la riputazione, E dell'altrui fatiche se fa bello.
Esempio: Tac. Dav. An. 2. 44. Per li costui consigli s'è fatto ogni bene, e non di quell'animale d'Arminio, che se ne fa bello.
Esempio: E Tac. Dav. An. 3. 73. Ma se vogliono far belli se dello sgridare i vizzj, e muover odj, per addossarli a me, ec.
Esempio: E Tac. Dav. An. 6. 133. E della cosa apparata, per trovata, fattisi belli, ec.