Lessicografia della Crusca in rete

1) Dizion. 3° Ed. .
PERDONARE
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PERDONARE.
Definiz: Dar perdonanza. Lat. parcere, ignoscere, condonare.
Esempio: Petrar. Sonet. 81. Lasso, ben so, che dolorose prede Di noi fa quella, che a null'huom perdona.
Esempio: Bocc. Nov. 4. 11. Io vi prometto, se questa mi perdonate, di mai più in ciò non peccare.
Esempio: E Bocc. num. 12. Perdonatogli, e impostogli di ciò, che veduto aveva silenzio.
Esempio: Dant. Purgat. 3. Io mi rendei, Piangendo a quei, che volentier perdona.
Esempio: E Dan. Purg. Cant. 11. E come noi lo mal, ch'abbiam sofferto, Perdoniamo a ciascuno, e tu perdona, Benigno, e non guardare al nostro merto.
Definiz: §. Per Rispiarmare.
Esempio: Cron. Mor. Fa pure, che ne' tuoi libri sia scritto ciò che tu fai distesamente, e non perdonare mai alla penna.
Esempio: Fir. As. 4. 102. Avendo già ogni cosa strenuamente rassettato, per non perdonare eziandio al letto della dormente vecchia, prese una coltre, ec.
Esempio: E Firenz. As. d'oro.103. Non perdonando a spesa alcuna.
Esempio: Guicc. St. Non perdonando a spesa alcuna necessaria alla sicurtà di quella Città.
Esempio: Circ. Gell. Che per fuggire qualche sicurtà, ec. non si son curati di non perdonare alla propria vita (cioè uccidersi)
Esempio: Red. Ins. 51. Non la perdonano altresì alle carni umane.
Definiz: §. E neutr. pass.
Esempio: Bern. Orl. 1. 9. 3. Ed ognun le sue colpe si perdona.