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MANTICE
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MANTICE.
Definiz: Sost. masc. Arnese, assai più largo da capo che da piede, formato di due tavole, congiunte insieme da una pelle o cuoio che si ripiega, e nell'estremità inferiore congegnate in modo da alzarsi e abbassarsi; il quale, attraendo l'aria per mezzo di una valvola che è nella tavola superiore, e mandandola fuori con forza per mezzo di un tubo o cannello che è in fine, serve a soffiare sul fuoco, o a dar fiato agli organi o agli organetti ed altri consimili strumenti musicali.
Dal lat. mantica, per la somiglianza che il detto arnese ha con una Sacca o Bisaccia. –
Esempio: Cavalc. Specch. Croc. 153: Li mantici sono una pelle confitta fra due legni con alcuno spiraglio dinnanzi, ed aprendo li legni e istrignendo la pelle, il fiato esce dalli spiragli, ed accende il fuoco.
Esempio: Rinaldesch. Espos. Salm. 188: L'organo è quasi torre di diverse canne di rame fabbricata, il quale suona mediante il fiato di quelle canne dato da' mantici.
Esempio: Ar. Orl. fur. 34, 78: I mantici ch'intorno han pieni i greppi. Sono i fumi dei principi, e i favori Che danno un tempo ai ganimedi suoi, Che se ne van col fior degli anni poi.
Esempio: Flor. Agric. Met. volg. 197: Ma il mantice è doppio, siccome soglion aver gli orafi, ed a le volte ancora i fabbri.
Esempio: E Flor. Agric. Met. volg. 363: Adoprano mantici tondi fatti di cuoio, i quali da la parte dinanzi hanno il fondo di ferro, e da la parte di dietro di legno.
Esempio: Cellin. Pros. 17: Di poi metterai certe legnette sopra ad alcuni pochi carboncini, le quali sieno fatte accendere dal vento del tuo mantice alla fabbrica.
Esempio: Vasar. Vit. Pitt. 10, 107: Dipinse Giulio a fresco.... un Vulcano che mena con una mano i mantici, e con l'altra, che ha un paio di molle, tiene il ferro d'una freccia che fabrica.
Esempio: Baldell. F. Polid. Virg. 122: Il mantice, cioè quello strumento col quale si raccoglie il vento e si manda fuori, per far che s'appigli e cresca il fuoco, fu ritrovato da Anacarsi di Scizia.
Esempio: Tass. Gerus. 2, 33: Composto è lor d'intorno il rogo omai, E già le fiamme il mantice v'incita.
Esempio: Don. Music. Scen. 44: Ciò si può per parer mio accordare benissimo, dicendo o che Archimede perfezionasse e accrescesse l'organo idraulico prima trovato da Cresibio, o che ad esempio suo ne fabbricasse uno co' mantici, il quale forse per mancamento di proprio vocabolo dovea similmente chiamarsi organo idraulico.
Esempio: Magal. Sagg. Nat. esp. 97: Fecesi dunque un organetto.... a una sola canna, co' mantici ec.
Esempio: E Magal. Lett. scient. 34: Che varrebbe a produr suono una massa d'aria rinchiusa in un mantice, se questo scaricandosele sopra non la costringesse a siringarsi per le canne d'un organo o d'un flauto, e filarsi in fila sonore?
Esempio: Gozz. Op. scelt. 5, 68: Veggonsi fornelli di qua e di là, fuoco, mantici, soffioni.
Definiz: § I. Per similit. –
Esempio: Magal. Sidr. 43: A i rantolosi mantici della voce.... almo ristoro Di balsamiche tazze indi prepara.
Definiz: § II. In locuz. figur., e figuratam. –
Esempio: Petr. Rim. 2, 272: Per le camere tue fanciulle e vecchi Vanno trescando, e Belzebub in mezzo Co' mantici e col fuoco e con gli specchi.
Esempio: Ar. Orl. fur. 27, 39: Corre (la Discordia) a pigliare i mantici di botto, Ed agli accesi fuochi esca aggiungendo, Ed accendendone altri, fa salire Da molti cori un alto incendio d'ire.
Esempio: Adr. M. Plut. Vit. 2, 74: Raccendevano l'ira sua col mantice delle condoglienze e de' compianti per la ricevuta ingiuria.
Esempio: Dav. Tac. 1, 42: E que' che tra' benevoli son legami d'amore, erano mantici alle loro ire.
Esempio: Pallav. Libr. Ben. 318: Le quali (immagini oscene), con obbrobrio dell'umana sfacciataggine, talora pagansi gran danaro per esser mantici della sopita lascivia.
Esempio: Bart. D. Op. mor. 27, 2, 98: Cuori tanto indurati nel male, che tutto il fuoco dell'inferno e tutti i mantici delle buone inspirazioni non giovano a purgarli nè ad ammollirli.
Esempio: Pap. L. Coment. PP. 2, 217: L'abate Rojou pubblicava un giornale intitolato l'Amico del re, e il Marat un altro intitolato l'Amico del popolo; i quali scritti erano due gran mantici di sedizione.
Definiz: § III. E per Piccolo mantice a mano per uso di accendere il fuoco ne' caminetti, Soffietto. –
Esempio: Dat. Lepid. 129: Erano in fiera fredda alquanti mantici, ond'io dissi, ec.
Definiz: § IV. Dicesi, per similit., Quell'arnese o ordigno apposto alla vettura scoperta, che è nella parte posteriore di essa, fatto pure di cuoio o anche di tela che si ristringe o raccoglie in pieghe, disteso sopra un'ossatura di ferro o di legno, da potersi alzare e abbassare per riparo e comodità di chi è nella vettura. –
Esempio: Fag. Comm. 6, 417: Questa sarà una nuova moda, che i mariti ci siano sì, ma servano come i mantici de' calessi e de' frulloni; che sono un impaccio superfluo, ma però necessarj per tirar su al cattivo tempo.
Definiz: § V. Alzare i mantici, riferiscesi a quelli dell'organo, che per mezzo di una fune sono fatti alzare ed abbassare in servigio dell'esecuzione musicale; e scherzevolmente vale Soffiare, intendendo del fare la spia. –
Esempio: Fag. Rim. 3, 103: Dell'organ l'interposte melodie Usan al canto altrui gli adulatori; Piace l'alzare i mantici alle spie.
Esempio: Not. Malm. 1, 254: Ed hanno molto ancor questi [versi] dell'arguto, per seguitarsi in essi la ironia sopra il prefato cappellano, col farlo musico; ma però nell'esercizio dell'alzare de'mantici, che non richiede perizia, e non ha niente che fare coll'armonica scienza.