Lessicografia della Crusca in rete

1) Dizion. 5° Ed. .
INCORSO.
Apri Voce completa

pag.519


Vedi le altre Edizioni del Vocabolario
Dizion. 4 ° Ed.
Dizion. 5 ° Ed.
INCORSO.
Definiz: Partic. pass. di Incorrere.
Definiz: § I. In forma d'Add. Caduto in cosa dannosa o pregiudicevole. –
Esempio: Machiav. Pros. var. 5, 53: S'intenda, se egli è uomo o donna, incorso in pena di avere a far sempre ogni cosa al contrario, senza potersene per alcun modo o via, retta o indiretta, sgabellare.
Esempio: Guicc. Stor. 2, 415: La qual città il Pontefice per questa cagione dichiarò incorsa nell'interdetto.
Definiz: § II. E per In cui alcuno cade o è caduto, riferito ad errore, pena, e simili. –
Esempio: Guicc. Stor. 4, 248: Assolvesse il Pontefice dalle censure incorse i Colonnesi.
Esempio: Segner. Crist. instr. 1, 302: Mise mano alla spada, e ferito il nobile giovanetto, lo lasciò quivi subito a terra morto: indi cercando scampo, come è costume, massimamente dopo simili falli, prima incorsi che preveduti; col ferro insanguinato in mano, entrò ec.
Definiz: § III. Trovasi per Concorso. –
Esempio: Cresc. Agric. volg. 437: Da ogni parte della bulesia si tragga sangue, acciocchè quindi si votino gli umori incorsi al luogo.