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1) Dizion. 5° Ed. .
LAPPOLA
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LAPPOLA.
Definiz: Sost. femm. Nome che volgarmente si dà a varie specie di piante, fra le quali la più comune è la Lappola canaria, o assolutam. Lappola, detta dai Botanici Caucalis arvensis, ed anche l'altra che fa fiori più grandi, e perciò è chiamata Caucalis grandiflora; pianta che nasce e fiorisce nell'estate, ed è comune nei campi e lungo le vie, i fiori della quale sono armati di uncinetti, che si appiccano alle vesti degli uomini e al vello o al pelo degli animali.
Dal lat. lappa. –
Esempio: Fr. Guitt. Lett. 36: Fico lappole fare, ontoso fora, e disnaturato in tutto.
Esempio: Cresc. Agric. volg. 105: È da sapere che quella [terra] è utile a seminarvi grano, la quale naturalmente e per se medesima produce.... le prugne salvatiche, le lappole, il farfaro, la cicuta, ec.
Esempio: E Cresc. Agric. volg. 336: La lappola è un'erba che nella sua sommitade ha certi capitelli, i quali molto s'appiccano alle vestimenta.
Esempio: Bocc. Rim. 138: Ma le mie poche [pecore].... d'assalto sicure, Non curanti di lappole o di spine.
Esempio: Domen. Plin. 581: Perciochè il loglio, i triboli, il cardo e le lappole, non manco che i pruni, si possono più tosto mettere fra le infermità delle biade, che fra le pesti della terra.
Esempio: E Domen. Plin. 796: Quella [erba] che si chiama lappola canaria, pesta nel vino con piantagine e millefoglio, guarisce le fistole cancherose.
Esempio: E Domen. Plin. 845: E la radice della lappola boaria bevuta col vino.
Esempio: Mattiol. Disc. 2, 1263: Chiamasi volgarmente il xanzio lappola minore: è notissima pianta a tutta Italia.
Esempio: Ginann. Malatt. Gran. 224: Lappola. Esce ne' campi più incolti, e particolarmente nelle vicinanze di Sant'Alberto.
Esempio: Targ. Rag. Agric. 39: Le stoppie di quasi sole felci,... o lappole, o cinque fogli, ec.
Esempio: Gozz. Op. scelt. 5, 387: Chi nol fende In larghe zolle, poi nol trita e spiana, Vedrà nel seno suo grande abbondanza Sol di lappole e ortiche, inutil erba.
Esempio: Lastr. Agric. 1, 58: Le lappole, gli stoppioni, le bulimacole, le marcorelle, le ortiche, le gramigne e le vitalbe dimostrano ancor esse buon terreno.
Definiz: § I. E per il Fiore stesso di detta pianta. –
Esempio: Burch. Son. 1, 122: E d'un cristeo non ti gravi la spesa, Lappole e spelda e semola di farro.
Esempio: Mattiol. Disc. 2, 1250: Quella poi, che scrivo Plinio nel secondo luogo, che produce le lappole, non credo che ella sia altro che la cinoglossa.
Esempio: Salvin. Annot. Fier. 464: Che 'l piè s'inlappoli; s'empia di lappole.
Esempio: Targ. Rag. Agric. 21: Va anche osservato se framischiato vi sieno dell'erbe,... le quali colle loro lappole e spine guastino le lane.
Definiz: § II. In locuz. figur., e figuratam. –
Esempio: Petr. Rim. 2, 276: Altro pianeta Conven ch'i' segua, e del mio campo mieta Lappole e stecchi con la falce adunca.
Esempio: Cas. Pros. 3, 361: Paiono quasi ortica o lappole, fra le erbe dolci e domestiche degli orti.
Definiz: § III. E per Cosa menoma, Cosa da nulla, di nessun pregio, di ninna stima; onde Non istimare, e anche Stimare, alcunchè una lappola, vale Non istimarlo punto, Non farne alcun conto. –
Esempio: Morell. Cron. 263: Fa' d'avere la parte tua insino delle lappole.
Esempio: Lipp. Malm. 2, 74: E quasi un rischio tal fosse una lappola, Volesti andarvi, e desti nella trappola.
Esempio: Not. Malm. 1, 216: Lappola. Cosa da non stimarsi. L'erba, da' nostri contadini chiamata lappola, fa un seme, pieno d'acute spine, ma fragili: e però dicendosi Non lo stimo una lappola, s'intende Non lo stimo punto.
Esempio: Monigl. Poes. dramm. 3, 330: Ma di Marchionne Non hai timore? L. O questo stimo Giusto una lappola!
Definiz: § IV. Per quella proprietà poi che hanno le lappole di appiccarsi alle vesti di chi passi vicino ad esse, Lappola vale, figuratam., Fastidio, Noia, Molestia, da cui con difficoltà ci si liberi; onde le maniere Cercar lappole, per Accattarsi brighe, molestie; e Non voler lappole, per Non voler noie, fastidj, o simile. –
Esempio: Car. Apol. 186: Quando fuggì più che potette di tirarsi le vostre lappole addosso?
Esempio: Nell. Iac. Serv. 2, 9: Quant'a' discorsi i' ci darò tutta la mano, ma n'i' (nel) resto i' non vo' lappole.
Definiz: § V. Pur figuratam., dicesi di Persona che si attacca altrui in modo che sia difficile districarsene; onde la frase Impicciarsi con le lappole, che vale Impacciarsi con persona da cui non sia da aspettare altro che danni, brighe e molestie. –
Esempio: Pataff. 4: E' non ha buschia, ed è una gran lappola.
Esempio: Car. Lett. fam. 2, 262: È necessario ch'io ve ne faccia così lunga cantafavola, perchè ho da far con una lappola che s'appicca ad ogni cosa.
Esempio: E Car. Lett. fam. 3, 65: Ma non parendo loro ch'io mi dovessi impicciar con le lappole, risolverono che gli facessi rispondere a terze persone.
Esempio: E Car. Lett. ined. 1, 164: Sarete con loro, a li quali io scriverò, e fate in ogni modo che mi disbrighino da questa lappola.