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1) Dizion. 4° Ed. .
SFRENAMENTO
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pag.510



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Esempio: Pist. Cic. a Quint. Dov'è infinita licenzia, cioè sfrenamento degli uomini.


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Esempio: Mor. S. Greg. Lo ridere corporale procede in questa vita da uno sfrenamento di dissoluzione.
2) Dizion. 4° Ed. .
NESCIENTEMENTE
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pag.337



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Esempio: Pist. Cic. a Quin. Feci nescientemene, e spezialmnte adoperando cosa, per la quale ec.


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Esempio: Mor. S. Greg. Nescientemente colle loro persecuzioni purgano que' difetti.


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Esempio: E Mor. S. Greg. appresso: Meritare l'ira d'Iddio sì è eziandío nescientemente peccare, ma provocare sì è scientemente venire contra i comandamenti di Dio.
3) Dizion. 4° Ed. .
SUSURRARE.
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pag.823



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Esempio: Cic. Pist. Quint. Per cagione di guadagnare non si possa susurrare, o pispigliare.


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Esempio: Maestruzz. 2. 8. 5. Siccome alcuno conviziando intende di cacciare a terra l'onore del conviziato, e detraendo iscemare la fama, e susurrando togliere l'amicizia, così ischernendo intende, che colui, che è ischernito, si vergogni.
4) Dizion. 4° Ed. .
IMPRUDENZIA, e IMPRUDENZA
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pag.756



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Esempio: Tull. lett. Quint. Volendo resistere alla 'mprudenza d'alcuni mercatanti.
5) Dizion. 4° Ed. .
RAGGRINZARE.
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pag.45



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Esempio: Pist. Cic. Quint. Imprima ti prego di questo, che tu non raggrinzi, nè allassi nell'animo tuo.
6) Dizion. 4° Ed. .
FRATELLESCO
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pag.520



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Esempio: Pist. Cic. a Quint. Egli si forzi di mostrare verso noi amor fratellesco ec. con questi fratelleschi, parlo teco.
7) Dizion. 4° Ed. .
DISAVVENTURATISSIMO
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pag.157



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Esempio: Declam. Quint. C. O disavventuratissimo vecchio, così cominciasti a fare.
8) Dizion. 4° Ed. .
FUCILE
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pag.541



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Definiz: Lat. igniarium, malleolus, Cic. Gr. πυρεῖον.


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Esempio: Bocc. Com. Inf. 14. Il fucile è uno strumento d'acciaio a dovere delle pietre, le quali noi chiamiamo focaie, fare percuotendole uscire faville di fuoco.
9) Dizion. 4° Ed. .
SVERGOGNATEZZA.
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pag.803



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Esempio: Declam. Quint. P. Maravigliomi, giudici, di questa svergognatezza.
10) Dizion. 4° Ed. .
DISANIMARE
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pag.154



1) id: fea371f3e6504f1280275ad2681d88dc)
Esempio: Declam. Quint. C. E siccome a' corpi, i quali il crudel fuoco disanimò ec.


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Esempio: Segn. Mann. Nov. 26. 4. Se in queste ancora non di rado cadiamo per fragilità, non ci abbiamo a disanimare.


3) id: 397ddc19be574a86b1ec7d166a120f29)
Esempio: Segn. Mann. Marz. 10. 1. Ciò, che disanima molti dal perseverare nel bene, ch'han cominciato, è figurarsi d'aver a vivere ancora assai lungamente.
11) Dizion. 4° Ed. .
CALONNIATORE.
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pag.513



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Esempio: Declam. Quint. P. Il calonniatore quella medesima pena sostenesse, che l'accusato.


2) id: 04eb90a539ab4158aab0083ce0c4a3a4)
Esempio: Mor. S. Greg. Per la moltitudine de' calonniatori grideranno, e voleranno per la forza del braccio de' tiranni.
12) Dizion. 4° Ed. .
METODO
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pag.226



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Definiz: Ordine. Lat. via, et ratio docendi, Cic.. Gr. μέθοδος.
13) Dizion. 4° Ed. .
PINCIONE.
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pag.627



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Esempio: Franc. Sacch. rim. 17. S'e' c'è il pincion, canti quin quiriquin.
14) Dizion. 4° Ed. .
ESAMINARE.
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pag.302



1) id: fda8bee49dae4be483534c25183e75e5)
Definiz: Giudicialmente interrogare. Lat. examinare, ad iudicium vocare, Cic. Gr. ἐρευνᾷν.


2) id: 1ac787ac4c304be494933c6d9fc11640)
Esempio: E G. V. 17. Imperciocchè noi non leggiamo, ch'elli fossono esaminati da Dio nelle pestilenze, siccome Giobbe.


3) id: 6ca6728e5abc4376a1317aa85d4fc7ed)
Esempio: G. V. 11. 3. 10. Perocchè in quello, che Dio esamina, si loda la virtude della pazienza in noi.
15) Dizion. 4° Ed. .
MARTIRIZZAMENTO
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pag.174



1) id: 901b259a29cf4da094c3dec685fa18b2)
Definiz: Il martirizzare, Martirio. Lat. martyrium, supplicium, cruciamentum, Cic. Gr. κόλακις, τιμωρία.
16) Dizion. 4° Ed. .
CONCORSO
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pag.745



1) id: 6248a9a13e0b42bdad89f190cbcd419d)
Esempio: Tusc. Cic. Democrito lo formò di leggieri corpuzzi da un concorso fortuito.


2) id: 8f72bdad7ca54d398e1c6b499cbced0a)
Definiz: §. Andare a concorso, dicesi del Sottoporsi all'esame in concorrenza d'altri, per ottenere alcun grado, che si debba conferire al più meritevole. Lat. concurrere. Gr. συντρέχειν.


3) id: 7bbfe4220b1842a9b34271e7e3afa627)
Esempio: Vinc. Mart. lett. 40. Poichè io sento così l'essere asssente da voi fra tanto concorso d'amici.
17) Dizion. 4° Ed. .
CORPUZZO
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pag.826



1) id: a5dcc4fe55954990b076701606e797e1)
Esempio: Tusc. Cic. Democrito lo formò di leggieri corpuzzi da un certo concorso fortuito.
18) Dizion. 4° Ed. .
A
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pag.1



2) id: 4372149cd80d4010b3c58a608b1bbecb)
Definiz: Prima lettera dell'alfabeto, perchè più agevolmente s'esprime; e però noi udiamo ne' fanciulli mandar prima fuori naturalmente questa, che niuna altra, come quella, che non ricerca fatica. Appo i Latini dicono, che aveva più di dieci diversi suoni, come vuole Prisciano; presso i Toscani se ne sente difficilmente più d'uno, se però la diversità dell'accoppiatura delle parole non facesse alcuna volta profferirla con molta forza, come A LUI, talora con meno, come A' MIEI, talvolta qusi due AA ,come AH RIBALDO.
19) Dizion. 4° Ed. .
A
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pag.1



2) id: 10bcacb53ec8485ea91dc18b83bba918)
Esempio: Bocc. g. 8. f. 3 E detto questo, infino all'ora della cena libertà concedette a ciascuno.


3) id: ffa9329ebed64d45b9f364d83c01eb51)
Esempio: Petr. canz. 27. 1. Pose colei, che sola a me par donna. A CIASCUNO, A LUI, A ME raddoppiano in pronunziando la consonante, e di due dizioni dalla scrittura distinte, la pronunzia confondendole ne fa una: ACCIASCUNO, ALLUI, AMME. Così dagli antichi, la cui ortografia non era molto distinta, si trova talora scritto.


4) id: d92b1b9c3ee047f6929f5c3388a25ebc)
Esempio: Dant. Inf. 13. Ma parla, e chiedi a lui, se più ti piace.
20) Dizion. 4° Ed. .
A'
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pag.1



2) id: aa5b1db24a5241348f920295dd28930d)
Esempio: Bocc. nov. 32. 22. Queste donne il dissero a' mariti ec. ma tra gli altri, a' quali questa cosa venne agli orecchi, furono i cognati di lei.


3) id: 1b0ecde6a7ba43ccb4e7149be7ca3ca1)
Esempio: Amm. ant. 3. 8. 6. Argomento è di dirittura lo dispiacere a' rei.


4) id: b417e6db7181462e83008d16e41a530e)
Esempio: E Amm. ant. 7. 1. 8. A' solleciti cercatori spesse fiate nella faccia si manifesta quello, che colla lingua si tace.


5) id: 3459c32c12414becbc63f0a5b46c2499)
Definiz: pronunziata con minor forza, e scritta con apostrofo, significa AI, o AGLI, dove l'apostrofo fa l'uficio dell'articolo, il qual s'affigge con detto segno. Ma avanti a parola cominciante da vocale, o dalla S, a cui succeda altra consonante, come AMORI, ERRORI, STIMOLI, SPIRITI, si pose in quella vece l'A, coll'articolo GLI, come AGLI AMORI, AGLI ERRORI, AGLI STIMOLI. Gr. τοῖς.