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4° Edizione
Diz Giu. totali
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180) Dizion. 4° Ed. .
DI GIUSO
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pag.112



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Definiz: Posto avverbialm. Lo stesso, che di Giù. Lat. deorsum. Gr. κάτω.
181) Dizion. 4° Ed. .
DI GRADO
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pag.112



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Definiz: §. Di buon grado, o Di mal grado, vale Benvolentieri, o Malvolentieri. Lat. libenter, illibenter, aegrè. Gr. ἀσμένως, χαλεπῶς, δυσχερῶς, μόγις.


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Esempio: Sen. Pist. Scipione se n'andò tutto di grado in bando.


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Esempio: Vit. Plut. Biasimavano il poeta, e li suoi dettati, ma Alessandro l'ascoltava di grado.


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Esempio: Bocc. nov. 100. 11. Niuno ve n'era, che più, che se non l'amasse, e che non l'onorasse di grado.
182) Dizion. 4° Ed. .
DI GRATO
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pag.112



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Esempio: M. V. 9. 105. Lo Re di Francia per mostrare sua magnificenza sopra i patti della pace, di grato donò al Re d'Inghilterra la Roccella.


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Esempio: M. V. 9. 1. È cosa inenarrabile ec. a pensare, che questa malvagia gente ec. abbia corsi i paesi cristiani, e fatti ricomperare i signori, e i comuni, avendo ognuno per di grato a nimico.
183) Dizion. 4° Ed. .
DI GRAZIA
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pag.112



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Esempio: Tac. Dav. ann. 6. 112. Di grazia, padri, non aggiunghiamo fastidj al principe.


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Esempio: Fir. As. 12. Oggimai seguita tu di grazia, che avevi incominciato la novella.


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Esempio: Vinc. Mart. lett. 9. Ora tacciano di grazia, e cerchino, non colli biasimi altrui, ma colle cose ben fatte da loro avanzarsi sopra degli altri.
184) Dizion. 4° Ed. .
DI LÀ
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pag.112



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Esempio: Dant. Inf. 5. Di quà, di là, di su, di giù gli mena.


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Definiz: Avverb. locale. Contrario di Di quà; rappresenta così stato, come moto. Lat. illic, illuc, illinc. Gr. ἐκεῖ, ἐκεῖθεν.


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Definiz: §. Come Di quà s'intende, e si riferisce a questo mondo, così anche Di là s'usa per riferir l'altro, e per lo contrario le persone morte allorachè introdotte sono a parlare, pigliano Di quà per lo luogo loro, e Di là per lo nostro; così Di qua, e Di là s'usano per lo Lat. trans, e citra, pigliando per divisione o mari, o monti, o anche cose ideali.


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Esempio: E Dan. Purg. 21. Stazio la gente ancor di là mi noma.


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Esempio: Petr. canz. 9. 1. E che 'l dì nostro vola A gente, che di là forse l'aspetta.


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Esempio: E Petr. son. 94. E son di là sì dolcemente accolti, Com'io m'accorgo, che nessun mai torna.


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Esempio: E Bocc. nov. 70. 9. A cui Tigoccio rispose di sì, e ciò era, che egli facesse ancora per lui dire delle messe, e delle orazioni, e fare delle limosine, perciocchè queste cose molto giovarono a que' di là.


9) id: e37ef1a05f10436bb3d95abb697ba423)
Esempio: Bocc. nov. 28. 19. Disse Ferondo ec. ma io non sapeva ec. che Domeneddio avesse per male, che l'uomo fosse geloso, che io non sarei stato. Disse il monaco: di questo ti dovevi tu avvedere mentre eri di là, ed ammendartene.


10) id: 59740bf41aa14ee8887c3c18e379dc7f)
Esempio: E Bocc. nov. 76. 4. Il come ho io ben veduto, se egli nol muta di là, ove egli era testè.


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Esempio: G. V. 5. 38. 4. I maladetti nomi di parte Guelfa, e Ghibellina si dice, che si crearono prima in Alamagna, per cagione, che due grandi Baroni di là aveano guerra insieme, e ciascuno avea uno forte castello, l'uno incontro all'altro, l'uno si chiamava Guelfo, e l'altro Ghibellino.


12) id: 6e0cfff0bd0b46029ac68848c6addbd3)
Esempio: Bocc. nov. 15. 8. Egli uno bellissimo letto incortinato, e molte robe su per le stanghe, secondo il costume di là, ed altri assai belli, e ricchi arnesi vide.
185) Dizion. 4° Ed. .
DI LÀ
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pag.114



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Esempio: Petr. canz. 22. 2. E già di là dal rio passto è il merlo.


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Esempio: Bocc. nov. 12. 6. Avvenne, che essendo già tardi, di là da Castel Guiglielmo, al valicare d'un fiume, questi tre veggendo l'ora tarda, ed il luogo solitario, e chiuso, assalitolo, il rubarono.
186) Dizion. 4° Ed. .
DI LANCIO
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pag.114



2) id: f198ae6182bc4dd5a757d1e9ab60d91f)
Definiz: §. Di primo lancio.
187) Dizion. 4° Ed. .
DI LARGO
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pag.114



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Esempio: M. V. 9. 107. Questa pestilenzia ricominciò del mese di Maggio in Fiandra, che di largo il terzo de' cittadini, e oltra morirono.
188) Dizion. 4° Ed. .
DI LONTANO
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pag.120



2) id: 2233c53b677c4420bd36b374ef2f80ac)
Esempio: E Bocc. nov. 12. 18. Mostrando di venire di più lontano, aperte le porte, entrò nel castello.


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Esempio: Bocc. nov. 10. 7. Avendo di lontano veduto maestro Alberto verso loro venire, con lei insieme tutte si proposero di riceverlo.


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Esempio: Dant. Purg. 1. Sicchè di lontano Conobbi il tremolar della marina.


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Esempio: Petr. son. 35. Poichè cercando stanco, non seppe ove S'albergasse dappresso, o di lontano.


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Definiz: Posto avverbialm. vale Da parte lontana, Di lungi. Lat. procul, eminus, e longinquo. Gr. πόῤῥωθεν.


7) id: 8229c3ba12c7488dac02ddfda4c34ebf)
Esempio: Bemb. pros. 1. Questo medesimo della nostra volgare (lingua) messer Cino, e Dante, ed il Petrarca, ed il Boccaccio, e degli altri di lontano prevedendo ec. le hanno tanta autorità acquistata.
189) Dizion. 4° Ed. .
SOPERCHIO, e SUPERCHIO.
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pag.591



1) id: e4651800310843d8bbbb6e569754de27)
DI SOPERCHIO .

2) id: f080acbfcb2b4c4fa6c99e74064f2812)
Definiz: §. Di soperchio.


3) id: a5473c52df74487e92889069ffcae631)
DI SOPERCHIO .

4) id: a870719c097940769b774759b13489ba)
Esempio: Bocc. nov. 58. 3. E tanto oltre a tutto questo era altiera, che se stata fosse de' Reali di Francia, sarebbe stato soperchio.
190) Dizion. 4° Ed. .
ANETINO.
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pag.196



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Definiz: Di Aneto.
191) Dizion. 4° Ed. .
ANIMALESCO.
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pag.201



1) id: 0c58de563c4648079a503bd13d4fc5b7)
Definiz: Di animale.
192) Dizion. 4° Ed. .
BOLOGNINO
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pag.448



1) id: c081acc8979a46ebbaa3c3c932ec06cc)
Definiz: Nome di moneta Bolognese, di valuta di sei quattrini.


2) id: d7367376e7f041f79fa7fdfdb39dfe7e)
Esempio: M. V. 4. 12. Fece ordine, che chi non vi volesse andare, pagasse lire tre di bolognini.
193) Dizion. 4° Ed. .
STOCCATA
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pag.751



1) id: fde3a094f34d4f4894d15eef7dab0e50)
Definiz: Colpo di stocco, o di spada, ma di punta.


2) id: 93e0fafa4fac47fe9274504f4cc7dc6c)
Esempio: Bern. Orl. 1. 16. 51. Fu poi morto di tagli, e di stoccate.


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Esempio: Tac. Dav. ann. 11. 141. Il tribuno la trapassò di stoccata (il T. Lat. ha: ictu transfigitur)


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Esempio: E Ber. rim. 1. 8. Tale avevan di me fatto governo Con morsi, graffi, stoccate, e ferite.
194) Dizion. 4° Ed. .
TESTONE
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pag.73



1) id: aa1463aaaa1a451096a59bda3a4ad7c2)
Definiz: Spezie di moneta d'argento di valuta di tre giulj.


2) id: 22accc23687d40889a4c1fc63af03acd)
Esempio: Malm. 8. 3. Che l'un di loro al più vale un testone.


3) id: 7611a31ad3ba44aab66328bc994e1b9c)
Esempio: E Buon. Fier. 4. 5. 8. Oh miei teston di Cosmo, e Ferdinando, Specchj sereni miei ec.
195) Dizion. 4° Ed. .
CITRACCA.
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pag.677



1) id: 0584940f8eeb4e419593a2061033e351)
Esempio: M. Aldobr. Seme di zucche, di melloni, di cetriuoli ec. e di citracca.


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Esempio: E M. Aldobr. altrove: In prima si farà fare una dicozione di violette, di citracca, di capelvenere, e una barba di finocchi.
196) Dizion. 4° Ed. .
SNERVATELLO, e SNERBATELLO.
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pag.554



1) id: 45b7ca650bab452480b4f00741d852ec)
Definiz: Dim. di Snervato, e di Snerbato.


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Esempio: Red. Ditir. 5. Quel cotanto sdolcinato, Sì smaccato, Scolorito, snervatello Pisciarello di Bracciano, Non è sano.
197) Dizion. 4° Ed. .
IMPUNTURA
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pag.757



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Definiz: Nome di Sorta particolare di cucito.
198) Dizion. 4° Ed. .
MAMMOLETTA
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pag.138



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Definiz: Dim. di Mammola; aggiunto di Viola.


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Esempio: Infar. sec. 337. Il Poliziano ec. sta sempre nella metafora della vergine mammoletta; così la fanciulletta appellando con forestiero vocabolo, e con leggiadría di scherzo.
199) Dizion. 4° Ed. .
PATTINO.
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pag.524



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Definiz: Sorta di scarpa, o di pianella.