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Dizion. 4° Ed. .
FARE
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Definiz: |
Verbo sincopato dal primitivo FACERE, che così intero fu in uso anticamente, così
FACCIO, e FACE, che dissero quasi tutti gli antichi in vece di FO, FA, de' quali se ne trovano infiniti esempi, ed
ancora con molte delle sue voci supplisce all'altro, formandosi di tutti e due un sol verbo. In alcune terminazioni si
adopera pure doppiamente colle voci derivanti da ciascuno di detti infiniti, dicendosi ugualmente: IO FACCIO, IO FO, e
simili. Come deriva interamente dal verbo Latino facere, così ne conserva l'intera
natura, che se del verbo Latino facere lasciò scritto
Papiniano: Verbum facere omnem omnino faciendi caussam
complectitur (lib. XXXVII. Quaest. leg. 128. dig. de verb. signific.) anche nella lingua nostra il
verbo Fare ha in se tal generalità di significanza. Esprime perciò generalmente l'azione, che poi particolarmente si
spiega con altri verbi; onde dinotando gli avverbi, quasi addiettivi de' verbi, le circostanze dell'azioni, e co' nomi
divisandosi le cose, così le agenti, come le pazienti, e spiegandosene le lor qualità, ne segue, che accoppiato il
verbo Fare con verbi, nomi, od avverbi, ne significhi, mercè di tal compagnía, distintamente le spezie precise, e le
forme individuali dell'azioni particolari, come da se unitamente comprende l'azione in generale. Noi imperciò a
migliore spiegamento della materia, ed a maggior comodità del Lettore, accenneremo primieramente alcuni sentimenti più
comunali, e precisi del verbo stesso, posto assolutamente di per se; certe espressioni formate da alcune sue
particolari voci, e maniere, ed alcune regole generali intorno a' significati del medesimo giunto ad altri vocaboli; e
trarrem fuori finalmente per alfabeto moltissime frasi particolari, e locuzioni proprie, o più espressive nel
significato, o più frequenti nell'uso, trascelte tra le innumerabili, che da' suoi varj accoppiamenti, e diverse
costruzioni si formano. |
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