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4° Edizione
Diz Giu. totali
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18640 394 19034 occorrenze
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60) Dizion. 4° Ed. .
MISLEALE
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pag.258



1) id: d3db3319833d4593801d0f730eae579a)
Esempio: Dav. Mon. 111. Fu Marcantonio tra l'altre cose infamato d'aver battuto il danaio dell'ariento misleale, e mescolato col ferro (quì per metaf. e vale: cattivo, di cattiva lega)
61) Dizion. 4° Ed. .
VASSALLAGGIO
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pag.198



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Esempio: Borgh. Mon. 127. Qualunque città da se, e del suo nome battè moneta, ha un buono, e sicuro pegno dal suo del non dependere da altri, e di quella libertà di vasellaggio, che i nostri vecchi diceano franchezza.
62) Dizion. 4° Ed. .
SERQUA
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pag.488



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Esempio: Dav. Mon. 120. La villanella usata a vender la sua serqua dell'uova un asse di dodici once, vedendolsi in mano sì scriato, e ridotto a un'oncia, avrebbe detto ec.
63) Dizion. 4° Ed. .
RAMETTO.
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pag.56



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Esempio: Borgh. Mon. 212. Nè dia noia, che si mostri alcuna piccola differenza fra 'l nostro, e quel di Francia, e consiste in quelli due rametti, che i nostri chiamano fioretti.
64) Dizion. 4° Ed. .
VERISIMILISSIMO.
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pag.243



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Esempio: Borgh. Mon. 152. Vedendosi in effetto, che le monete molto a buon'ora ci furono, verisimilissimo è, che allora uscisser fuori quando altre accompagnature della medesima sorte, e natura venner nascendo.
65) Dizion. 4° Ed. .
STOFFO.
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pag.751



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Esempio: Dav. Mon. 118. Il nostro fiorino valeva sessanta anni fa sette lire, oggi si cambia per dieci; perchè? perchè in quelle sette tanto stoffo, e buono ariento era, quanto in queste dieci.
66) Dizion. 4° Ed. .
STRACCIAFOGLIO.
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pag.760



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Esempio: Borgh. Mon. 185. Simili giornaletti, e quadernucci, e come stracciafogli di spese minute non si conservano, ma in capo del mese ec. si mette la somma in una partita a uscita, e quindi si traporta a' libri principali.
67) Dizion. 4° Ed. .
DEL
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pag.66



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Esempio: Franc. Sacch. nov. 2. Pervenne alla porta del palazzo del Re.


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Definiz: Quasi Di el, che in vece di Il usato fu da' più antichi, onde si formano le particelle DELLO, DELLA, DELLE, DELLI, e DEGLI, che nell'usarle con apostrofo, o accorciate, seguono la regola, e forma, che si è detta in DALLO; e vedi ciò, che si è detto in DE' coll'apostrofo a suo luogo. È segno del secondo caso.
68) Dizion. 4° Ed. .
RINSANGUINARE, e RINSANGUIGNARE
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pag.199



1) id: 0cdec4e8c5f440eba472b3a451ead77b)
Esempio: Dav. Mon. 116. Così il danaio ec. correndo per le borse grosse nelle minute, tutta la gente rinsanguina di quel danaio, che si spende, e va via continuamente nelle cose, che la vita consuma.
69) Dizion. 4° Ed. .
BISANTE
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pag.436



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Esempio: Borgh. Mon. Fior. 217. Agostari, e bisanti ec. il primo non pare, che abbia dubbio, che dal nome di Augusto si chiamasse, il secondo peravventura dalla città di Bisanzio, seggio allora dell'Imperio Greco, ebbe il nome.
70) Dizion. 4° Ed. .
FORBICIA, FORBICE, e FORBICI
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pag.492



1) id: c41c6e4443de4b29b26aaac749b68ac8)
Esempio: Dav. Mon. 122. Ove due uomini senz'altra spesa, che calo, rinettatura, e carbone, ogni gran somma il giorno ne getterieno, tutte eguali di peso, e di corpo, e perciò più atte a scoprire o forbicia, o falsità.


2) id: 7b966fe22d7b4677872058f79b997e8a)
Esempio: Buon. Fier. 2. 4. 20. Debba ora infra le forbici del dubbio Sospeso rimanere.
71) Dizion. 4° Ed. .
COLATO
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pag.694



1) id: 2e76842070bb45d08243b877c2ca3ccc)
Esempio: Dav. Mon. 107. Nelle viscere della terra il sole, e l'interno calore, quasi stillando, cavano i sughi, e le sustanze migliori, che pe' pori colate nelle vene, e nelle proprie miniere, e quivi congelate ec. si fan metalli.
72) Dizion. 4° Ed. .
DEL CONTINOVO, e DEL CONTINUO
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pag.68



2) id: 60400088af2c4267b93672f4eacd6c58)
Esempio: G. V. 6. 77. 2. Quella (campana) del continovo sonava di dì, e di notte.


3) id: 1567184d93194c659a978200d2cc6826)
Esempio: Pass. 360. Ancora dalla parte di fuori sono cagioni di sogni l'arti, gli oficj, i lavoríi, e ogni mestiero, e traffico, che si fa del continuo con istudio, e con sollicitudine.
73) Dizion. 4° Ed. .
DEL PARI
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pag.69



2) id: 07d204cb01c740be90881bbf090008e2)
Esempio: Lab. 320. Essendo quella di mezzo del pari, dico, che così tosto dovrebbe ella essersi fatta incontro a te ad amarti, come tu ti facessi incontro a lei.
74) Dizion. 4° Ed. .
DEL RESTANTE
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pag.69



2) id: 8ddea5b9a57447c8b97963cc52ebbf2e)
Definiz: Lo stesso, che Del resto. Lat. ceterum. Gr. τὸ λοιπόν.
75) Dizion. 4° Ed. .
DEL RESTO
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pag.69



2) id: 8eb7ce83c83b47dea063e791a4465ca8)
Esempio: E Red. cons. 256. Del resto la materia del flusso non è sempre ad un modo nella sustanza.


3) id: 21e4d259d4b44e72bd368ceec1ad12d9)
Esempio: E Red. cons. 257. Del resto in tutto il ventre inferiore, nel quale a giudizio del tatto non sono nè durezze, nè tensioni, ha la signora un continuo mormorío di stati.


4) id: 09c9276754a94493883a5a21723f51f0)
Esempio: Red. cons. 1. 248. Del resto, l'acqua come acqua, è difficilissimo, che possa cagionare dolori di corpo, e di stomaco.
76) Dizion. 4° Ed. .
DEL RIMANENTE
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pag.69



2) id: 706efabc35604021a4c9084e1674893c)
Definiz: Lo stesso, che Del resto. Lat. ceterum. Gr. τὸ λοιπόν.
77) Dizion. 4° Ed. .
DEL TANTO
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pag.69



2) id: bea5ddd331e046abb1c8697846dcc3bc)
Esempio: G. V. 1. 5. 4. Questa terza parte così confinata ec. è del tanto la più popolata parte del mondo.


3) id: 28d6dd45d21042bf97ea465bd918757e)
Esempio: E G. V. cap. 60. 5. Egli è il più bello tempio, ovvero duomo del tanto, che si truovi.


4) id: db342940543443fb8d82cc65b98280cc)
Esempio: E G. V. 7. 2. 2. Fu della miglior gente, e che più fece d'arme del tanto, che avesse il Re Carlo.
78) Dizion. 4° Ed. .
DEL TUTTO
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pag.69



2) id: 8a2cd678bfba4516ab2cd34a05bd6a48)
Esempio: Petr. son. 3. Trovommi Amor del tutto disarmato.


3) id: 99679a316245441e9b1e93a2c998dfd5)
Esempio: Bocc. nov. 75. 4. Io voglio, che noi gli traiamo quelle brache del tutto.


4) id: 7348c590cf6041b385e672c21517a7b4)
Esempio: Dant. Inf. 20. Forse per forza già di parlasía, Si travolse così alcun del tutto.


5) id: 70ceb64113a24524b122198ed060ad82)
Esempio: Alam. Colt. 2. 45. Indi venner del tutto, e tutto intorno Empier quanto contien la terra, e 'l mare.


6) id: 79cf8dda513f4954854a4aa73a56e867)
Esempio: E Bocc. nov. 95. 5. Infino a quì del tutto al mio marito, e a' miei parenti tenuto ho nascoso.
79) Dizion. 4° Ed. .
STILLARE
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pag.743



1) id: 069bbb8888534c6997281c47c23cf7c1)
Esempio: Dav. Mon. 107. Nelle viscere della terra il sole, e l'interno calore quasi stillando cavano i sughi, e le sostanze migliori, che pe' pori colate nelle vene, e nelle proprie miniere, e quivi congelate, e dal tempo indurite, e stagionate si fan metalli.


2) id: de21bb3b02a3498984cc69d4b1accc80)
Definiz: §. IV. Stillar del caldo, si dice del Patir soverchio calore; tolta la metafora dal disfarsi, e liquefarsi, che fan le cose nello stillarsi. Lat. desudare, aestuare, sudare. Gr. καθιδροῦν.