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120) Dizion. 4° Ed. .
GAGLIOFFERÍA.
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pag.561



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Esempio: Lasc. Gelos. 1. 2. La maggior gaglioffería ti conterei di mio padre ec. che si sentisse mai.
121) Dizion. 4° Ed. .
DONDOLO
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pag.239



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Esempio: Lasc. Sibill. 1. 3. Doh bastardaccio, il caso tuo nella fine sarà un dondolo (cioè: sarai impiccato)


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Esempio: E Bern. 4. 7. Vo' che impari a voler dondolo De' fatti nostri.


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Esempio: E Bern. 5. 1. Tu vo' il dondolo De' fatti miei eh Menica?


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Esempio: Salv. Granch. 5. 3. I' ho paura, Che tu non voglia il dondolo del fatto Mio.


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Esempio: Ambr. Furt. 3. 3. Sempre vuole il dondolo de' fatti nostri quest'altro.
122) Dizion. 4° Ed. .
ASCOLTATORE
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pag.284



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Esempio: Lasc. Streg. prol. Bisogna pur, che dica a questi cortesissimi ascoltatori il nome della commedia.
123) Dizion. 4° Ed. .
STIACCIATA.
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pag.741



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Esempio: Lasc. Spir. 5. 9. M. Ringraziata sia santa Chiara. L. E la sua stiacciata benedetta.


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Esempio: Buon. Tanc. 4. 2. Tale un penzol d'argento in sen si pone, Che non ha pan da fare una stiacciata.


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Esempio: Malm. 7. 21. Ben se n'avvede, e già mette a entrata Di macinarsi, e fare una stiacciata (quì figuratam. cioè: stiacciarsi, stritolarsi)
124) Dizion. 4° Ed. .
CONVERSATIVO
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pag.805



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Esempio: Lasc. Parent. prol. Ben si può giudicare, che egli sia persona universale, conversativa, risoluta, e di lieta vita.
125) Dizion. 4° Ed. .
PENTOLONA, e PENTOLONE
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pag.552



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Esempio: Lasc. Spir. 4. 4. Quelle quattro pentolone di fuoco lavorato, per dirne il vero, racconciarono ogni cosa.


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Esempio: Buon. Fier. 4. 3. 9. Si trovan pur gli sciocch pentoloni!
126) Dizion. 4° Ed. .
SCENA
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pag.374



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Esempio: Lasc. Spir. prol. La scena è Firenze, dove si finge, che intervenisse il caso.


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Esempio: Malm. 1. 2. Volto a Febo con te vengo in iscena.


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Esempio: Malm. 3. 2. Non pensa, che patir ne dee la pena, Ec he fra poco s'ha a mutare scena.


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Esempio: E Malm. 4. 6. Nè per ancora le Ugnanesi genti Hanno veduto comparire in scena La materia, che dà il portante a' denti.


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Esempio: Sen. ben. Varch. 6. 29. Nè si accorsero, che in quella scena risplendente di beni vani, e che tosto spariscono, non è cosa alcuna tanto avversa, e contraria, che essi non dovessero aspettarla da quel tempo, che cominciaro a non udire nulla, che ver fusse (cioè: apparenza poco durevole)
127) Dizion. 4° Ed. .
STIVALONE
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pag.750



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Esempio: Lasc. Sibill. 2. 2. Ho procacciato feltri bianchi ec. cappelloni grandi alla Spagnuola, e stivaloni grossi da cavalcare.
128) Dizion. 4° Ed. .
CACALOCCHIO.
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pag.494



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Esempio: Lasc. Streg. 2. 1. Cacalocchio! per far cose da fanciulli, o da bambini, voi dovete essere il Teri.
129) Dizion. 4° Ed. .
ROZZETTA
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pag.276



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Esempio: Lasc. Gelos. 2. 2. Vedi, che pur poi nella fine ella mi riuscirà una rozzetta (quì per similit.)
130) Dizion. 4° Ed. .
RAVVIAMENTO.
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pag.79



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Esempio: Lasc. Parent. 5. 6. Spesse volte uno scandolo, e uno scompiglio son cagione di molti ravviamenti (quì nel signific. del §. II.)
131) Dizion. 4° Ed. .
ROVAIONACCIO
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pag.273



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Esempio: Lasc. rim. madrig. 8. Credimi, che tu se' un teco meco, Rovaionaccio, e una tal persona A poche cose buona.
132) Dizion. 4° Ed. .
ALIOSSO.
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pag.116



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Esempio: Lasc. Stre. 2. 1. Il Teri giuocava agli aliossi a suo tempo meglio, che giovane di Firenze.


2) id: 4b6209433e5c4da991e6695242385536)
Esempio: E Lasc. Streg. appresso: F. O chi non riderebbe a' giuocacci, che voi contate? T. Giuocacci gli aliossi, e i ferri?
133) Dizion. 4° Ed. .
SVEGLIATO.
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pag.797



1) id: 0d60750b6c0545459446e929636fc85c)
Esempio: Lasc. Gelos. 4. 4. Io ho svegliato l'occhio di maniera, che sarebbe impossibile, ch'io potessi più dormire questa notte.


2) id: dfd7e5d53e3b493f919a57235c65a2ef)
Esempio: Bern. Orl. 2. 2. 3. Ma chi governa particolarmente, E della vita d'altri cura tiene, Debbe essere svegliato, e diligente.
134) Dizion. 4° Ed. .
VERDICCIO.
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pag.238



1) id: df96454c608d4a848ce9649bc2045b34)
Esempio: Lasc. Gelos. 4. 4. Perciocchè facendo fiamma verdiccia, e grande, rendevano splendore terribile, e spaventoso per tutta la camera.
135) Dizion. 4° Ed. .
VESTACCIA.
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pag.254



1) id: 5f05b3488c1a476da190075f5d8d3636)
Esempio: Lasc. Pinz. 4. 1. In dosso ha una vestaccia rossa foderata di dossi, che dovette già esser dell'arcavol mio.
136) Dizion. 4° Ed. .
TENTENNATA.
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pag.57



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Esempio: Lasc. Pinz. 4. 12. E non conoscendo potrebbe darvi qualche tentennata, che voi non sareste mai più buono.
137) Dizion. 4° Ed. .
RIGIUCARE
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pag.164



1) id: 7579d62e05e043139adc4ce9335f71d6)
Esempio: Lasc. Parent. 3. 8. Ci ponemmo per dispetto a rigiucare a scacchi, ed entrati in agra aremmo durato infino a vespro.
138) Dizion. 4° Ed. .
RALLUMINARE.
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pag.55



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Esempio: Lasc. Spir. 4. 3. Dirò, ch'egli è il sole, che vi debbe entrar per qualche finestra, e ralluminarla.


2) id: 1c58e0487c2c4b6b9fac546b7da13892)
Esempio: Vit. SS. Pad. 2. 10. Prese li leoncini, e puosegli innanzi allo romito, pregandolo, ec. che gli ralluminasse.


3) id: 071df22e1b4742f8a1a10c1433ea09f1)
Esempio: Morg. 1. 47. Da poi che Dio ralluminato t'ha, Ed accettato per sua umiltade, Vuolsi tu usi ancor l'umiltà, Disse Morgante, per la tua bontade.


4) id: 7831e72a871641c0a134023d26d0bf02)
Esempio: Fr. Iac. T. 6. 39. 12. Lume di grazia m'ha ralluminato, E tratto m'ha di pena, e di dolore.
139) Dizion. 4° Ed. .
SALOTTO
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pag.305



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Esempio: Lasc. Pinz. 1. 6. T'accomoderò dalla parte di là, che v' è un salotto onorevole con tutte l'appartenenze.


2) id: 8c2dc875903948b19b7bad97e46f112a)
Esempio: Malm. 1. 11. Poi dal salotto in camera trapassa.