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4° Edizione
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1) Dizion. 4° Ed. .
ONESTEGGIARE
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pag.405



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Esempio: Rett. Tull. Strad. Onesteggia sì l'amico, che non diventi nimico.
2) Dizion. 4° Ed. .
INTERPETRAMENTO, e INTERPRETAMENTO
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pag.881



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Esempio: Rett. Tull. È un'altro ornamento, che si chiama interpetramento.
3) Dizion. 4° Ed. .
GUATATURA
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pag.695



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Esempio: Rett. Tull. Muovere il volto, e fare una aspra guatatura.


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Esempio: Morg. 20. 69. Orlando al Saracin volge le ciglia Con una guatatura strana, e torta.
4) Dizion. 4° Ed. .
LIVORE
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pag.80



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Esempio: Rett. Tull. Per non essere offeso da alcun livore d'invidia.
5) Dizion. 4° Ed. .
PULIMENTO
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pag.768



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Esempio: Rett. Tull. È un'altra sentenzia, che s'appella pulimento (quì figuratam.)


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Esempio: G. V. 11. 2. 18. Per giudicio d'Iddio, e pulimento de' peccati.
6) Dizion. 4° Ed. .
SBRIGAMENTO
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pag.345



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Esempio: Rett. Tull. 86. È un altro ornamento, che s'appella isbrigamento.
7) Dizion. 4° Ed. .
SOMMARIAMENTE
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pag.581



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Esempio: Rett. Tull. Se dice il fatto sommariamente, non per parte.


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Esempio: M. V. 3. 107. Manteneva ragione tra loro, la quale faceva spedire sommariamente (cioè: con giudizio sommario)
8) Dizion. 4° Ed. .
LENO
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pag.46



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Esempio: Rett. Tull. Parlerà il dicitore con boce lena, e tremante.


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Esempio: Leggend. G. S. Ma la presente ambasciata è ancora più lena, e più aspra in opera.


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Esempio: Com. Par. 1. Quegli la conforta a più leno correre: quella non si fida, ma fugge (cioè: lento, e piano)
9) Dizion. 4° Ed. .
CONCEDIMENTO
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pag.737



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Esempio: Rett. Tull. È un altro ornamento, che si chiama concedimento.
10) Dizion. 4° Ed. .
NOVELLIERE, e NOVELLIERO
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pag.364



1) id: f2ec094be5634b68a3e3c6ab6eef42a0)
Esempio: Ret. Tull. Fuggi i lusinghevoli novellieri.
11) Dizion. 4° Ed. .
ESEREDITARE.
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pag.309



1) id: c0ad8ecaf6a5483b8ac3af97221e64d6)
Esempio: Retor. Tull. Perchè l'hanno tutti quanti esereditato.
12) Dizion. 4° Ed. .
ESTRATTO.
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pag.319



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Esempio: Retor. Tull. Estratti della rettorica nuova di Tullio.
13) Dizion. 4° Ed. .
ARGOMENTAZIONE
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pag.256



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Esempio: Retor. Tull. E sia conietturale, cioè per argomentazione.
14) Dizion. 4° Ed. .
DIMANDAGIONE
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pag.123



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Esempio: Retor. Tull. Contiene in se accusa, o dimandagione.
15) Dizion. 4° Ed. .
SCALTERIMENTO
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pag.353



1) id: 27ffd2a9a95b44159517ec5aa95a731c)
Esempio: Rett. Tull. Si fa per via di scalterimento, e fassi in due modi.


2) id: 3ecb48ce9c154b09b6206e3f2c70e9aa)
Esempio: M. V. 7. 62. Oltre a questo usarono un altro scalterimento.
16) Dizion. 4° Ed. .
CONGHIETTURALE
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pag.761



1) id: 327bf62b834e49cca0c5353c5be91262)
Esempio: Retor. Tull. Strad. Per lo quarto modo della controvesia conghietturale.
17) Dizion. 4° Ed. .
GUARDATURA
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pag.689



1) id: d8ae534b06a94e2e83361d5a6d8f770e)
Esempio: Rett. Tull. G. S. Va per mezzo il mercato, com'un drago, con una guardatura rabbiosa.


2) id: 7af449c5822749409a2f20cede4348f6)
Esempio: Din. Comp. Presono a guardare i ferri di un loro amico ec. ed ebbono da lui per la guardatura fiorini cento.


3) id: ccba074df4034211a1c3bac3095df12c)
Esempio: Cr. 9. 8. 1. Il miglior cavallo, che sia, è quello, che ha forte guardatura, o forte orecchia (così ne' T. a penna)
18) Dizion. 4° Ed. .
FIOCO
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pag.468



1) id: d0ec3a0a66534a28aec3b5bb191dac18)
Esempio: Rett. Tull. M. Incomincerà questi a cantare con una boce fioca, e con un turpissimo modo.


2) id: 51ef69e0dcf84c09ba8fd71e55ace26a)
Esempio: Ovvid. Pist. Il quale, a guisa di scoglio, pendeva sopra le fioche acque (quì chiama fioco il romor del mare.)
19) Dizion. 4° Ed. .
INZIGARE
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pag.912



1) id: 9311b054952b48239e5a5c9021ec84f8)
Esempio: Rett. Tull. Voglia dir parole, onde inzighi, e accenda l'animo dell'uditore contro ad alcuna persona.


2) id: f252ce3faf1f4fc09e1987f915ac2e15)
Esempio: Franc. Sacch. rim. 51. Come nel tempo de' vaghi fioretti Il filomena gli uditori inziga Suoi canti a ascoltare.
20) Dizion. 4° Ed. .
MENOMAMENTO
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pag.207



1) id: c5844993f8b440aeb027756a11ae9505)
Esempio: Rett. Tull. Un'altra sentenzia, che s'appella menomamento ec. questo cotal menomamento dee usare il dicitore.


2) id: 586e186dd13742c388b512d3b6f1e2c0)
Esempio: Cr. 5. 48. 9. A coloro, che hanno febbre, dopo il menomamento, si dia coll'acqua fresca a bere (quì il Lat. ha remissio)