Lessicografia della Crusca in rete

Query: +None - Tempo di Ricerca: 531 msec - Sono state trovate 5570 voci

La ricerca è stata rilevata in 16300 forme, per un totale di 10730 occorrenze

5° Edizione
Diz Giu. totali
16300 0 16300 forme
10730 0 10730 occorrenze
Ordinamento delle voci: alfabetico punteggio
1) Dizion. 5° Ed. .
COMANDATORE.
Apri Voce completa

pag.185



1) id: 93cd5d0a64d243aa9dcea498acb50c6d)
Esempio: Capp. G. Tum. Ciomp. 245: E nessuno se ne vedeva; nè comandatore, nè mazziere, nè famiglio, nè fante.
2) Dizion. 5° Ed. .
FUNAIOLO e FUNAIUOLO
Apri Voce completa

pag.604



1) id: f02f5aa322154c948cc8ee0b32db6396)
Esempio: Capp. G. Tum. Ciomp. 242: Ancora che.... Baruccio, e Andrea di Feo lastraiuoli, e Maso funaiuolo.... fussono smuniti.
3) Dizion. 5° Ed. .
CAPPELLAIO
Apri Voce completa

pag.539



1) id: b4a4db56413341e480f1af9753286583)
Esempio: Capp. G. Tum. Ciomp. 240: I tintori, i barbieri, i farsettai.... e' cappellaj avessono consoli e due priori.
4) Dizion. 5° Ed. .
IMPROVVIDENZA, e talora anche IMPROVIDENZA.
Apri Voce completa

pag.309



1) id: 39a61484e4c34ea68b6f240f085906f9)
Esempio: Capp. G. Tum. Ciomp. 248: E la viltà non gli escusava, nè la improvidenza ch'eglino usarono di buon'ora.
5) Dizion. 5° Ed. .
MALVAGIO
Apri Voce completa

pag.745



1) id: a5510ea349034125a49e7d1da257145a)
Esempio: Capp. G. Tum. Ciomp. 220: Io voleva questo dì sanicare questa città dalle malvagie tirannie de' grandi e possenti uomini.
6) Dizion. 5° Ed. .
NOTIZIA
Apri Voce completa

pag.234



1) id: f8effad1ae334d9d8e775ddf8a858406)
Esempio: Capp. G. Tum. Ciomp. T. 238: Questo venne a notizia a' Priori e a' Collegi, di ehe subito feciono sonare a consiglio.
7) Dizion. 5° Ed. .
DILAGARE.
Apri Voce completa

pag.324



1) id: 86a2e92fb7ff44868fbf3a0acac0929f)
Esempio: Capp. G. Tum. Ciomp. 239: E con tuttochè piovesse e dilagasse forte, questi del popolo minuto mandarono a dire a tutte l'Arti che ec.
8) Dizion. 5° Ed. .
LASTRAIUOLO e LASTRAIOLO.
Apri Voce completa

pag.113



1) id: a97fd1f5e8fb44fbaa6b453fb3282ab5)
Esempio: Cap. G. Tum. Ciomp. 242: Ancora che Giorgio Scali ed i suoi consorti fussono smuniti, e che Baruccio e Andrea di Feo lastraiuoli.... fussono smuniti.


2) id: 28785eb27e2642ed897e69ddb1f4baaa)
Esempio: Morell. G. Ricord. 95: Antonio di Noferi, lastraiuolo.
9) Dizion. 5° Ed. .
ATTUTIRE.
Apri Voce completa

pag.844



1) id: c0c638c85bd6445b9c41825eaceb7270)
Esempio: Capp. G. Tum. Ciomp. 243: L'Arti e il populo rimasono contenti, promettendo a' Signori, che la mattina vegnente.... il romore attutirebbe, e che ciascuno poserebbe l'armi.
10) Dizion. 5° Ed. .
G,
Apri Voce completa

pag.1



2) id: 5d5a59da78b246cba30585c404f43d2b)
Definiz: § II. G sol re ut, è lo stesso che Gisolreutte. –


3) id: faa22c5439ec4bac88aafabdb75fefeb)
Esempio: Salv. Avvert. 1, 282: Il c e 'l g da certi popoli non si posson pronunziare.


4) id: 0179a60ce58540bb91b0c36e579f1c3b)
Esempio: Bemb. Pros. 69: Alquanto spesso e pieno suono appresso rende la F: spesso medesimamente e pieno, ma più pronto, il G.


5) id: 446a2fc1e4964ee89b5d9d6a31ff6788)
Definiz: § I. La lettera G nel diagramma musicale antico indicava il Sol in quarto spazio della chiave di basso, se era maiuscola; se era minuscola, indicava il Sol in seconda riga della chiave di violino; la g minuscola raddoppiata indicava il Sol sopra le righe. –


6) id: 286d0ca342c9450d931ebb9e8a176f02)
Esempio: Cavalcant. B. Retor. 263: Sono dolci comunemente quelle parole le quali hanno assai vocali, e dell'altre lettere il g, il c, lo l, lo f, lo m fanno dolcezza, tali sono amore, giovare;...... e di queste fa dolcezza qualcuna innanzi all'altra, come lo l innanzi al c in questa parola dolce, dinanzi al g, come involge; il g innanzi allo l, voglia, scoglio, e simili. Aspre certamente sono quelle nelle quali è lo r.... innanzi al g e doppo, come gorgo, agro.... Lo s ancora fa il suono insuave ed aspro dinanzi al t, nel principio della parola, innanzi al c, al g, al p, al q, al t, allo f, allo m, come in questa parola storpio, scoglio, sgraziato, sfogo.


7) id: 27c4860fcd8d4411a8d7b1b0abf9ec4c)
Esempio: Don. Tratt. Enarm. 336: Il D senza punto fa quarta, e quinta con G sol re ut, e terza minore e sesta maggiore con.... mi.


8) id: 357c45a895d843a09b79e21c2007b958)
Esempio: E Salv. Avvert. appr.: E quando pure sforzar si vogliono o da vero o per gabbo, il c e 'l g in suono vicino a quel della s e del c, o quel della s e del g, mal lor grado son trasportati; scipolla, fansciullo, mansgiare, e sgiusgiola, che è quasi natio a' Franceschi.


9) id: 2480fd6890694883a9ba0a13d500b868)
Esempio: Don. Tratt. Enarm. 331: I tasti neri dell'armonia ipolidia sono accordati come ne' cembali comuni, salvo che tra G ed A qui c'è l'a la mi re col b molle.


10) id: ae1ed24caa304503bc6832dfc8d94b8c)
Esempio: Papin. Lez. Burch. 73: Osservate attentamente come il nostro Burchiello, in grazia della venerabile antichità, dice Gaio, come lo dicevano gli antichi, i quali avevano maggior piacere della G, che della C.


11) id: 760b5c12f45e4292baab8ff275a01441)
Esempio: E Don. Tratt. Enarm. appr.: Nella fronte del tasto B ipolidio,..... si può notare col rosso il C lidio, al quale corrisponde detta voce; nel G il D, e così l'altre di mano in mano.


12) id: 882dde71a1f54bc69732efd21e1daaa6)
Esempio: E Don. Comp. Music. 30: Mi par anco molto a proposito di due sistemi segnare l'uno col nero.... e l'altro col rosso: il che riuscirà molto commodo per notare quelle voci metaboliche che cadono in amendue tra il G e l'A, e tra il D e l'E.


13) id: 92147034832046418dd0aa3d12f9db88)
Esempio: Buomm. Ling. tosc. 31: Il G corre la medesima sorte del C, e segna due suoni, l'uno muto, ottuso e rotondo, come in garbo, gostanza, gusto e grotta; l'altro chiaro, acuto e sonante, come in gente, generoso, ginepro. Ma acciocchè e' suoni ottuso, se gli aggiugne l'H, scrivendo gheppio, gherone, ghianda, ghiotto, ghirlanda: e se dee sonar chiaro, si contrassegna con I; già, giallo, giogo, e giusto.


14) id: ed5be8cbc8614d75ac0392a942d0593a)
Esempio: Marrin. Annot. Baldov. Lament. 188: Mutata la R in L si fece facilmente lifriggerio. Ma perchè la difficoltà potrebbe piuttosto battere sopra quei due GG, dico che, quand'anche non si fossero trovati esempj, ognuno però poteva restar persuaso, che questa voce era secondo il gusto de' nostri vecchi, riflettendo che essi sovente raddoppiavano il G nelle voci, come si vede in reggia, brivileggio, Cartaggine, rifuggio, ec., e molto più nella voce fugga per fuga usata dal Boccaccio.


15) id: 6a97b289348d47d1bb752f3c32f7f7a5)
Definiz: lettera palatina, la settima dell'alfabeto e la quinta delle consonanti, che i grammatici dicono mute. Pronunziasi Gi, e si fa di gen. masc., e anche femm. Per l'affinità del suono il G si sostituisce in molte voci al C e alla Z, dicendosi Gastigare e Castigare, Luogo e Loco, Lagrima e Lacrima, Servigio e Servizio, Palagio e Palazzo. Innanzi alle vocali A, O, U, ha suono più muto e più rotondo, come in Gala, Gora, Gusto: innanzi alle vocali E ed I si manda fuori più ammollita, come in Gelido, Giro; ma per darle il suono che ha colle altre tre vocali, le poniamo l'H dopo, come in Ghermire, Ghiaccio; in quel modo che per darle il suono ammollito avanti all'A, E, U, si pone tra essa e queste vocali un I, scrivendo Giacere, Giogo, Giubba. Si assimila alla lettera M, come in Domma, Flemma; e talora, nel mezzo della parola, davanti a vocale sparisce, come in Reale per Regale, in Sciaurato per Sciagurato, in Reina per Regina. Talvolta si cangia in V, come Fragola in Fravola. Seguita dalle vocali ia colle quali formi sillaba, talora si cambia popolarmente in D; come ad es., Ghiaccio in Diaccio, Giacere in Diacere, Giacinto in Diacinto. Non si pone il G avanti ad altre consonanti che alla L, alla N, alla R, nella stessa sillaba, e perde alquanto del suo suono, come in Gloria, Ignavia, Grazia. Ammette avanti di sè nel mezzo della parola, ma in diversa sillaba, la L, N, R, come Volgere, Fango, Argine. La S le va avanti nel principio della parola o della sillaba, come in Sgabello, Sgherro, Sgorbio, Sgualdrina. Ng, dinanzi ad E ed I, o si conserva, o per metatesi diventa Gn, come Ungere e Ugnere, Angiolo e Agnolo, Piangere e Piagnere. –
11) Dizion. 5° Ed. .
AD LITERAM.
Apri Voce completa

pag.220



1) id: f4d545835cec4b728587914ff8bf2a73)
Esempio: Capp. Tum. Ciomp. 232: Fu mandato per questi due la notte medesima; i quali vennero, ed esaminati dissero ad literam, come avea detto Simoncino.
12) Dizion. 5° Ed. .
INSACCAGIONE e INSACCAZIONE.
Apri Voce completa

pag.894



1) id: 704b7cc882a84949b36a331e9f24e468)
Esempio: Capp. G. Tum. Ciomp. T. 311: Eziandio si arse ogni insaccazione di tutti i cittadini di dentro e di fuori della città, e tutti i registri di quelli, che nulla mai se ne potette vedere.
13) Dizion. 5° Ed. .
FRATACCIO.
Apri Voce completa

pag.462



1) id: 8148737bc12e4fa2ad221c1491ec1f63)
Esempio: Mont. Poes. App. 69: Fratacci di scuro E bianco manto.
14) Dizion. 5° Ed. .
ORREVOLE.
Apri Voce completa

pag.696



1) id: a34e9584aaad4443b1aad4a42ddda976)
Esempio: Capp. G. Tum. Ciomp. T. 313: Niuno buono uomo volevano udire menzionare; ed ancora più non volevano vedere in palagio niuno cittadino orrevole, che fusse vestito di buoni panni, ma i loro pari vedevono e udivano volentieri.
15) Dizion. 5° Ed. .
CONCIATORE.
Apri Voce completa

pag.332



1) id: c438b021d6a1432e89d4b9737755f98f)
Esempio: Capp. G. Tum. Ciomp. 231: Signor mio, disse Simoncino, vogliono che gli scardassieri, i pettinatori, i vergheggiatori, i tintori, i conciatori, i cardaiuoli.... e altri bomboni che sono sottoposti all'Arte della lana, non vi vogliono più essere sottoposti.
16) Dizion. 5° Ed. .
ESTINTO.
Apri Voce completa

pag.391



1) id: 6020a54a0ed148ac824f73c04a83522a)
Esempio: Mont. Poes. App. 127: Si pianse meno in Troia Ettore estinto.
17) Dizion. 5° Ed. .
GIUNGERE e GIUGNERE.
Apri Voce completa

pag.320



1) id: 0f73f522048c4a1382b91c2a188ea266)
Esempio: Mont. Poes. App. 94: L'indegno Giunge al primo misfatto altro delitto.


2) id: 759466d819e14d7ab8106f6438c46f43)
Esempio: Vill. G. 371: Messer Corso andandosene, fu giunto tutto solo, e preso sopra a Rovezano da certi Catalani a cavallo.
18) Dizion. 5° Ed. .
LINGUACCIUTO.
Apri Voce completa

pag.388



1) id: 6a7ea7ca03b940a8ba073cc3899b3e7a)
Esempio: Mont. Poes. App. 74: Quell'antica linguacciuta diva Che nome ha Fama.
19) Dizion. 5° Ed. .
MANCIPIO
Apri Voce completa

pag.767



1) id: ff04ab8a86f746a58952337a82a6ea18)
Esempio: Mont. Poes. App. 41: Colei che l'universo ebbe mancipio Or salmeggia.
20) Dizion. 5° Ed. .
FOLLETTO.
Apri Voce completa

pag.263



1) id: 332c9064226d421f8edcc3fee64df835)
Esempio: Mont. Poes. App. 61: L'aria tutta ai folletti è in abbandono.