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Ordinamento delle voci: alfabetico punteggio
1) Dizion. 5° Ed. .
GRADITO.
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pag.457



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Esempio: Libr. Mott. P. N.: Pigliava gli scherni, come una cosa gradita.


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Esempio: Tass. Gerus. 15, 35: Credea volontarie e non arate Qui partorir le terre, e 'n più graditi Frutti non culte germogliar le viti.
2) Dizion. 5° Ed. .
LEGGITORE
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pag.211



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Esempio: Libr. Mott. P. N.: Qual fu maggior paura, sentenzi il leggitore.
3) Dizion. 5° Ed. .
ASININO.
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pag.745



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Esempio: Libr. Mott. P. N.: Al padrone non piacquono gli scherzi, perch'erano asinini.
4) Dizion. 5° Ed. .
ARGUTAMENTE.
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pag.677



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Esempio: Libr. Mott. P. N.: Appostatamente garriva con lui, perchè gli rispondeva argutamente.
5) Dizion. 5° Ed. .
DONNEARE.
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pag.848



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Esempio: Libr. Mott. P. N. Ella non voleva, chè attendeva a donnear con M. Ricciardo.
6) Dizion. 5° Ed. .
GAGNOLARE.
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pag.20



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Esempio: Libr. Mott. P. N.: Quando v'andava, faceva segno di cane che mormorasse, e gagnolava.
7) Dizion. 5° Ed. .
ACCOMUNARE.
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pag.124



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Esempio: Libr. Mott. P. N.: Perocchè s'inchina e accomuna, e appareggia a quelli che son minori.
8) Dizion. 5° Ed. .
ATTENDITORE.
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pag.820



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Esempio: Libr. Mott. P. N.: Diceva a uno attenditor di gran donne, che volava troppo alto.
9) Dizion. 5° Ed. .
DESINATORE.
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pag.179



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Esempio: Libr. Mott. P. N.: Non passeresti mai, che non ricogliessi la 'mposta de' tuo' desinatori.
10) Dizion. 5° Ed. .
MUCI
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pag.636



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Esempio: Libr. Mott. P. N.: Disse: questa è carne da gatto. E cominciò a chiamare: muci, muci.
11) Dizion. 5° Ed. .
DISPIACEVOLMENTE.
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pag.627



1) id: 3358abf99de2439ebed728931d2d7530)
Esempio: Libr. Mott. P. N.: Cominciando l'uno a novellar dispiacevolmente, disse l'altro; ponmi giù, ch'io non voglio.
12) Dizion. 5° Ed. .
INNAMORATAMENTE.
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pag.848



1) id: 65b062daec374ca88fe57586c9ca0379)
Esempio: Rim. Ant. P. N.: Innamoratamente mi ritenne.
13) Dizion. 5° Ed. .
BORDELLARE.
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pag.230



1) id: f96d619eb5d74fe28732a71086687892)
Esempio: Libr. Mott. P. N.: Deh! puttana a me, che cento anni poss'io andar bordellando per lo mondo.
14) Dizion. 5° Ed. .
BIASIMARE, ed anco BIASMARE, forma oggi più propria della poesia
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pag.170



1) id: 48243a5186b84da8ba0f4d34f4e1e7cd)
Esempio: Libr. Mott. P. N.: Perchè mi vuo' tu far torto? e volgeasi a' cavalieri, biasimandosi del villano.
15) Dizion. 5° Ed. .
AVVIARE.
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pag.894



1) id: ac1018e0306240269c23f20a99173969)
Esempio: Libr. Mott. P. N.: Niente fu quello che noi dicemmo appresso quello che noi eravamo avviati a dire.
16) Dizion. 5° Ed. .
COTTARDITA, e trovasi anche disgiuntamente COTTA ARDITA.
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pag.942



1) id: 70080b9e67e94050a98610e335540fb0)
Esempio: Libr. Mott. P. N.: Pasquale giocolare, avendoli donato messer Giovanni da Camino una cottardita, e fattagliele venire ec.
17) Dizion. 5° Ed. .
APPOSTATAMENTE.
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pag.614



1) id: 01a064a7178540f6b918f35ddff8611b)
Esempio: Libr. Mott. P. N.: Avea un suo fante stato anticamente: appostatamente garria con lui, perchè gli rispondea argutamente.
18) Dizion. 5° Ed. .
CONOSCERE.
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pag.485



1) id: 7b9ad85320494ce4b581be591438895d)
Esempio: Libr. Mott. P. N.: S'io mi conoscessi così di pietre preziose, com'io fo d'uomini, io sarei buon gioielliere.
19) Dizion. 5° Ed. .
FORZOSAMENTE.
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pag.411



1) id: 499ca3b0f59a4c34aceb9309fd21f863)
Esempio: Rim. Ant. P. N.: Pugnan dunque valer forzosamente.
20) Dizion. 5° Ed. .
N,
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pag.1



2) id: fbaad8b45c2c4111adf3a41148477d28)
Esempio: Cavalcant. B. Retor. 263: Più di grandezza dà lo M, lo N, innanzi al P, al T ec. Bemb. Pros. 63: Molle e dilicata e piacevolissima è la L.... Allo 'ncontro la R aspera, ma di generoso spirito. Dimezzano poi tra queste due, la M e la N.


3) id: 197125a4738845c9809c10d3690d1f1e)
Esempio: Borgh. V. Disc. 2, 469: Io credo che nelle sopraddette parole sia scorso un piccolo errore.... che chi copiò, scambiasse dallo N all'V, e ch'egli abbia a dire ante vos.


4) id: 600ee7527d924e39bec71bd65f3f766c)
Definiz: lettera tredicesima dell'alfabeto, e una delle consonanti che i Grammatici dicono liquide. Chiamasi Enne, ed è più spesso di gen. femm. Ammette dopo di sè, nel mezzo delle parole in diversa sillaba, il C, il D, l'F, il G, il Q, l'S, il X il V, la Z, ed anche sè stessa; come in Ancora, Andare, Infondere, Angoscia, Dunque, Insano, Intero, Invocare, Inzuppare, Annuale, Rinnovare. Ammette pure la L nei composti del pronome lo con persone verbali, come Amanlo, Diconlo, Pregaronlo. In pochi casi ammette anche l'R come nel nome Enrico, e negli usi poetici di Onrato, sincope di Onorato, e simili voci. Si unisce nella medesima sillaba con G precedente, e forma un unico suono, come in Gnaulare, Gnomo, Regno, Ignorante, Ognuno. Si unisce pure nella medesima sillaba con S precedente, come in Snello, Snodare, e nei composti di Dis, come Disnodare (benchè i vecchi grammatici mantengano in tali voci separata la S dall'N). In parole forestiere si unisce pure in una stessa sillaba con M precedente, come in Mnemonico. Davanti a B e P, si cangia generalmente in M, come in Imbroglio, Imbevere, Impasto, Impigliare; e davanti ad L, M ed R, si assimila con queste lettere, come in Immenso, Irragionevole, Impersonale, Immedesimare, Irreligione, Irriveverente, Illogico, Collazionare, Combaciare. In fine di parola, dinanzi ad altra parola che cominci per consonante, sia in composizione, sia in due parole separate, trovasi negli antichi, secondo la volgare pronunzia vivente anche oggi, sostituita N ad M nelle prime persone di numero plurale, come: Passiàn di qui, Andiàn via, Credevàn certo, Sapessin tutto, Vedessin meglio, e simili; sostituzione che non si è poi conservata, per fuggire equivoci; e così in Mettianlo, Dicianlo, Levianci, Andianci, per Mettiamolo, Diciamolo, Leviamoci, Andiamoci, sincopati in Mettiamlo, Diciamlo, ec. –