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15477 0 15477 occorrenze
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1) Dizion. 5° Ed. .
N,
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pag.1



2) id: fbaad8b45c2c4111adf3a41148477d28)
Esempio: Cavalcant. B. Retor. 263: Più di grandezza dà lo M, lo N, innanzi al P, al T ec. Bemb. Pros. 63: Molle e dilicata e piacevolissima è la L.... Allo 'ncontro la R aspera, ma di generoso spirito. Dimezzano poi tra queste due, la M e la N.


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Esempio: Borgh. V. Disc. 2, 469: Io credo che nelle sopraddette parole sia scorso un piccolo errore.... che chi copiò, scambiasse dallo N all'V, e ch'egli abbia a dire ante vos.


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Definiz: lettera tredicesima dell'alfabeto, e una delle consonanti che i Grammatici dicono liquide. Chiamasi Enne, ed è più spesso di gen. femm. Ammette dopo di sè, nel mezzo delle parole in diversa sillaba, il C, il D, l'F, il G, il Q, l'S, il X il V, la Z, ed anche sè stessa; come in Ancora, Andare, Infondere, Angoscia, Dunque, Insano, Intero, Invocare, Inzuppare, Annuale, Rinnovare. Ammette pure la L nei composti del pronome lo con persone verbali, come Amanlo, Diconlo, Pregaronlo. In pochi casi ammette anche l'R come nel nome Enrico, e negli usi poetici di Onrato, sincope di Onorato, e simili voci. Si unisce nella medesima sillaba con G precedente, e forma un unico suono, come in Gnaulare, Gnomo, Regno, Ignorante, Ognuno. Si unisce pure nella medesima sillaba con S precedente, come in Snello, Snodare, e nei composti di Dis, come Disnodare (benchè i vecchi grammatici mantengano in tali voci separata la S dall'N). In parole forestiere si unisce pure in una stessa sillaba con M precedente, come in Mnemonico. Davanti a B e P, si cangia generalmente in M, come in Imbroglio, Imbevere, Impasto, Impigliare; e davanti ad L, M ed R, si assimila con queste lettere, come in Immenso, Irragionevole, Impersonale, Immedesimare, Irreligione, Irriveverente, Illogico, Collazionare, Combaciare. In fine di parola, dinanzi ad altra parola che cominci per consonante, sia in composizione, sia in due parole separate, trovasi negli antichi, secondo la volgare pronunzia vivente anche oggi, sostituita N ad M nelle prime persone di numero plurale, come: Passiàn di qui, Andiàn via, Credevàn certo, Sapessin tutto, Vedessin meglio, e simili; sostituzione che non si è poi conservata, per fuggire equivoci; e così in Mettianlo, Dicianlo, Levianci, Andianci, per Mettiamolo, Diciamolo, Leviamoci, Andiamoci, sincopati in Mettiamlo, Diciamlo, ec. –
2) Dizion. 5° Ed. .
OTTENERE.
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pag.766



1) id: 1e9e66465f6e40e28ad38f01dc5cd832)
Esempio: Martin. T. N. 1, 75: Chiedete e otterrete; cercate e troverete.


2) id: 6e1a795b8ed64478834e0c2cb0c9d859)
Esempio: Caran. Polien. Strat. 73 t.: E con somma forza facendo impeto ne gli Ateniesi, attaccato il fatto d'arme, per eccellenza ottenne la vittoria.
3) Dizion. 5° Ed. .
NOSTRO
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pag.219



1) id: 6db0ddb873464c57974bb90f0e0fd600)
Esempio: Martin. T. N. 2, 129: Dacci oggi il nostro pane quotidiano.


2) id: 2a46ba0e61c347288dae915228ff9f47)
Esempio: Ambr. Cofan. 2, 2: Donde sei tu? T. Da Monterappoli. I. Dunque tu sei de' nostri, eh? T. Vostrissimo sono.


3) id: 82e54b590c884b808bae5b085d458f7f)
Esempio: Rep. Fir. Diec. Bal. 2, 98 t.: Carissimi nostri, Voi sete informati della barca presa di Pellegrino da Strata.
4) Dizion. 5° Ed. .
BUCENTORO, BUCINTORO ed anche BUCENTAURO.
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pag.303



1) id: 414be12903104c6e9aa31839106e5ff1)
Esempio: Bellinc. Rim. 122 t.: Andar parrammi in bucintoro e 'n cuccia.
5) Dizion. 5° Ed. .
FERVOROSO.
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pag.812



1) id: e45d05bfd3a942cca6ba0bb509de2fad)
Esempio: Martin. T. N. 3, 457: Per sollecitudine non tardi; fervorosi di spirito.
6) Dizion. 5° Ed. .
NAUFRAGARE.
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pag.52



1) id: 2761dfcb8c414041af154968c8f742f6)
Esempio: Martin. T. N. 4, 262: Una volta fui lapidato, tre volte naufragai.
7) Dizion. 5° Ed. .
ACCENNARE.
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pag.92



1) id: 174ed78cb02f497d8d0e0c676dee9ad9)
Esempio: Machiav. Comm. 129: Veggo in chiesa Ligurio, e maestro Callimaco. F. T. Messer sì. N. Accennateli. F. T. Venite. −
8) Dizion. 5° Ed. .
ORARE.
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pag.599



1) id: 5974cb2b36c34586a80cef4c792ce2a6)
Esempio: Martin. T. N. 1, 249: Vegliate e orate, affinchè non entriate nella tentazione.


2) id: 3640d4b9203b442aa235e9bc0f801002)
Esempio: Capp. G. Tum. Ciomp. T. 256: Uno degli Otto.... andò in ringhiera, e per parte dell'uficio loro degli Otto disse come la pace era ferma, e fatta per la grazia di Dio....; e però supplicavano e oravano divotamente gli eccelsi Signori, che fussino contenti volere rimuovere e licenziare dal detto uficio.
9) Dizion. 5° Ed. .
CARPOBALSAMO
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pag.600



1) id: 798168703f5e4b82bde4312105f2c394)
Esempio: Stratt. Port. T. A. 32 t.: Carpobalsamo, la libbra, soldi 6.
10) Dizion. 5° Ed. .
FEBBRE e talvolta, ma oggi solo in poesia, anche FEBRE.
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pag.707



1) id: c9bd3bb65f724311aa1ea5314f764c87)
Esempio: Martin. T. N. 1, 84: La febbre se ne andò, ed ella si alzò.


2) id: d889819699064b2ea2a37c685eb960db)
Esempio: E Martin. T. N. 1, 282: E subito lasciolla la febbre.


3) id: e5bcdfb1e10448ab90f9b0a07bf7dd5a)
Esempio: Rep. Fir. Diec. Bal. 10, 96 t.: Ricordiamvi che è necessario fare ogni cosa per levarvi cotesta febre da dosso.
11) Dizion. 5° Ed. .
OMETTERE.
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pag.482



1) id: 00dd5b64c0c64ddfa87460b976a28200)
Esempio: Martin. T. N. 2, 136: Or bisognava praticar queste e non omettere quell'altre cose.
12) Dizion. 5° Ed. .
MIRRA
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pag.331



1) id: 57c30ce52dec478ea6eb85ed0ace7385)
Esempio: Martin. T. N. 1, 382: E davangli da bere del vino mescolato con mirra.


2) id: 526506efd53f482eb31131ae27c3f4bd)
Esempio: Bibb. N. 6, 55: Lo fasciculo della mirra è il diletto mio a me.
13) Dizion. 5° Ed. .
AVUTA.
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pag.878



1) id: 456ec907987d41649f368c812c506967)
Esempio: Capp. N. Comment. 49 t.: Questa rotta fu cagione dell'avuta di S. Maria a Trebbio.
14) Dizion. 5° Ed. .
MACELLERIA
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pag.597



1) id: 0e72a5a20691452d857f900bccb92139)
Esempio: Martin. T. N. 4, 82, Not.: La mandavano (la carne) a vendere nelle pubbliche macellerie.


2) id: 0a405ce9996f412187905fa29c98ff6d)
Esempio: E Martin. T. N. 4, 107: Mangiate liberamente delle carni che vendonsi alle pubbliche macellerie.
15) Dizion. 5° Ed. .
NONA.
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pag.203



1) id: c355cac6a63142a2a9275fc2fe8c1539)
Esempio: Martin. T. N. 3, 32: Pietro e Giovanni salivano al tempio sulla nona, ora di orazione.


2) id: 87112a2f7116439ca8084673a41a6a43)
Esempio: Capp. G. Tum. Ciomp. T. 299: E così tutto quel dì, fino all'altro dì a mezza nona, si può dire che questo Michele di Landò fusse signore di Firenze, 28 ore e più.
16) Dizion. 5° Ed. .
ORICALCO.
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pag.665



1) id: e8a61374b9b3456cbbf77d04f8141c17)
Esempio: Martin. T. N. 6, 263: E i piedi di lui simili all'oricalco, qual egli è nell'ardente fornace.


2) id: 9b4091c9a4f947a6b846c9f5626acdbe)
Esempio: E Martin. T. N. Not.: L'oricalco, secondo la più probabile opinione, è una sorta di rame più prezioso dell'ordinario.


3) id: 3800ea5dc23c4dc6ad4e7263821b689f)
Esempio: Bibb. N. 3, 345: E le vasa dette di sopra; e tutte le vasa che Iram fece a Salomone nella casa di Dio erano d'oricalco, cioè d'ottone.
17) Dizion. 5° Ed. .
NUZIALE.
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pag.320



1) id: dd3151c8066c41ca818794ce2aba2b57)
Esempio: Martin. T. N. 1, 205: Dissegli: Amico, come se' tu entrato qua, non avendo la veste nuziale?


2) id: 74925a0110f04ebf979e9f2523a5cc6a)
Esempio: Martin. T. N. Not.1, 202 Not.: Le nozze sono qui il convito nuziale.
18) Dizion. 5° Ed. .
OMEGA.
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pag.480



1) id: 259aad12a67042d8be912835763c30d9)
Esempio: Martin. T. N. Not. 6, 260 Not.: L'alfa è la prima lettera dell'alfabeto greco, omega è l'ultima.


2) id: 92ea1251278245b9bae7307d1619cd73)
Esempio: Martin. T. N. 6, 260: Io sono l'Alfa e l'Omega, principio e fine, dice il signore Iddio.
19) Dizion. 5° Ed. .
INUTILITÀ.
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pag.1151



1) id: a29e2c82d1e84d5b87688a9ee5d5e12d)
Esempio: Martin. T. N. 5, 283: Or il precedente ordinamento vien rivocato per la sua debolezza e inutilità.
20) Dizion. 5° Ed. .
BICOCCA
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pag.174



1) id: ceb58b9576f84b0f85e35aa928c9dcde)
Esempio: Capp. N. Comment. 68 t.: La mattina seguente ne venimmo a Poppi, ed ebbesi alcune delle bicocche d'attorno.