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40) Dizion. 5° Ed. .
A NATIVITATE.
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pag.479



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Esempio: Magal. Relaz. 15: Ma che poi.... egli arrivi a render sordi, per così dire, a nativitate, i vicini abitanti, questa è una favola.


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Definiz: Posto avverbialm. Modo latino, a nativitate, trasportato nella lingua nostra, e che vale Fino dalla nascita. –


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Esempio: Fag. Rim. 3, 39: Sarebbe stata d'un po' di rovella L'averla avuta a nativitate, Chè allor manca l'udito e la favella.


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Definiz: § Questo modo si usò anche per indicare gli anni dell'era volgare, cominciando a computarli dal 25 Dicembre, giorno della nascita di Gesù Cristo.
41) Dizion. 5° Ed. .
A FANFANA.
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pag.239



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Definiz: Modo avverbiale. Vanamente, A caso. Lo stesso che A fanfera. −


3) id: de59278b80ab4fe9acce72f8f80db76a)
Esempio: Nell. Iac. Astratt. 3, 3: Senti che parlar a fanfana, e senza fondamento.
42) Dizion. 5° Ed. .
A FANFERA. −
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pag.239



2) id: c59f111dba8444c88786632716a33f4e)
V. A vanvera.
43) Dizion. 5° Ed. .
A POSTERIORI.
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pag.568



2) id: d9e07160c93f4588bc0b111a263f24d0)
Esempio: Galil. Op. astronom. 1, 55: Nell'altro [argomento] si trovò la minore a priori, e ora ve la voglio provare a posteriori.


3) id: c788e4a8c984422f8bfb0ee85a5fde07)
Esempio: E Galil. Op. astronom. 1, 59: Ma fusse il progresso di Aristotile in qual si voglia modo, sì che il discorso a priori precedesse il senso a posteriori, o per l'opposito, assai è che il medesimo Aristotile antepone.... le sperienze sensate a tutti i discorsi.


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Esempio: Vallisn. Op. 3, 584: Le quali [dottrine] è d'uopo sempre prendere per probabili, anzi dubbiose, e per incerte; nulla sapendo noi, o almeno pochissimo, come dicono le scuole, a priori, ma tutto a posteriori, cioè dall'effetto che veggiamo.


5) id: e792d1625585406bbf195022ceca7c14)
Definiz: Modo avverbiale, tolto di pianta dal latino. Termine delle scuole, e si usa relativamente a quelle dimostrazioni, che si fondano su principj dedotti dall'esperienza. –
44) Dizion. 5° Ed. .
A SCACCAFAVA.
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pag.733



2) id: e07d09f1b9f7430baf857175b0a7f4e1)
Definiz: § II. A scaccafava, coi verbi Decidere a scaccafava, Sentenziare a scaccafava, e simili, vale Con prosunzione. –


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Esempio: Capor. Rim. 113: Questo giovan leggiadro che ogni mane, Con certe pianellette a scaccafava..... girava Ad impetrar da Augusto a i dotti il pane.


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Esempio: Grazz. Rim. 2, 170: A giudizio del popol fiorentino,.... Il Cecchi ha vinto e scavallato il Cino, Che prima era un poeta a scaccafava.


5) id: f5caf72736d2428490fc3f524cf553df)
Esempio: Car. Comm. 55: Ha in gamba un paio d'usatti ricotti a due suola con buone fibbie, e in piedi sopr'essi un paio di pantofole a scaccafava.


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Definiz: Modo avverb., che trovasi usato a significare una foggia elegante di zoccoli o pianelle. –


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Esempio: Firenz. Pros. 1, 168: Non si vergognò chiedergli tutto a un tratto un paio di scarpette gialle.... e un paio di zoccoli a scaccafava, colle belle guigge bianche stampate con mille belli ghirigori.


8) id: 664470a7a4784f5d97b260b6a56d722b)
Esempio: Bracc. R. Dial. 61: Fa pompa questo cotale d'una arroganza e indipendenza siffatta nel decidere a scaccafava, che vuol farsi credere per l'arcifanfano della letteratura.
45) Dizion. 5° Ed. .
A SCIACQUABUDELLA.
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pag.736



2) id: e1222b98670b431c8c1b4eec299e66e1)
Definiz: Posto avverbialm. col verbo Bere a sciacquabudella, vale Bere a stomaco vuoto e senza mangiare.
46) Dizion. 5° Ed. .
A SPARTE.
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pag.748



2) id: f408cfc7cdb744c6a66505d886c231f8)
Definiz: Posto avverbialm. vale A parte, In disparte. –


3) id: 10c016805c874069a2deecb94a66bd57)
Esempio: Fiorett. S. Franc. 79: Frate Currado, per compassione di quello giovane, e' prieghi de' frati, chiamò un dì a sparte il detto giovane.
47) Dizion. 5° Ed. .
A BIZZEFFE
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pag.65



2) id: ff578c2830ee43dc8dd3afdd7a299cc9)
Definiz: § Fare a bizzeffe di checchessia, vale Usarne abbondantemente, profusamente. −


3) id: bbf548feb25943a1845518d3cb8844ca)
Esempio: Bertin. A. F. Risp. Gio. Paol. 16: O questa veramente è bella: volete esser voi quello che faccia a bizzeffe delle lettere, e le scialacqui; e poi pretendete che gli altri ne facciano a miccino?


4) id: 1926faa661094bb4818b9f716e736449)
Esempio: Lipp. Malm. 2, 3: E dov'ei dava a' poveri a bizzeffe, Quando picchiavan poi, dalla finestra Facea lor dare il pan colla balestra.


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Esempio: Leopard. G. Cap. piac. 79: Non si dà danar coniati, Dassi polizze a bizzeffe.


6) id: ba5d61590d0a40c794e2de753c65998e)
Esempio: Fag. Comm. 5, 225: E vo' spender a bizzeffe: non ho il granchio al borsello: de' quattrini non me ne mancano.


7) id: 1463714251bd469da71aad21d2a98f76)
Esempio: Menz. Sat. 41: Or voi, che sempre avete il gozzo pieno Del nettare che qui beesi a bizzeffe, Fuggite in vasel d'oro atro veleno.


8) id: b6415fe0f2ea42208c0e769b7c4a222e)
Esempio: Monigl. Cical. III, 1, 226: Bisogna certo che in avvenire agli accademici della Crusca si abbia ad assegnare una grossa provvisione, o conceder privilegi a bizzeffe.


9) id: f78a144c7ff34eb384cef118c9e5b52b)
Esempio: Not. Malm. 130: Quando il sommo Magistrato romano intendeva fare ad un supplicante la grazia senza limitazione, ma pienamente, faceva il rescritto sotto al memoriale che diceva fiat fiat: che poi per brevità costumarono di dimostrare questa pienezza di grazia con segnare i memoriali con sole due effe; onde quello che conseguiva tal grazia diceva: Io ho avuto la grazia a bis effe, cioè due volte f, che s'intende grazia intera e piena.... E da questo bis effe s'è poi corrottamente introdotto il dir bizzeffe ec.
48) Dizion. 5° Ed. .
A BRUCIAPELO.
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pag.71



2) id: e86535559eda4619a529f1160fbc9877)
Definiz: § Laonde figuratam., Prendere alcuno a bruciapelo, vale Prenderlo all'improvvista, Sorprenderlo.


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Definiz: Modo avverbiale, e dicesi dello sparare un'arme da fuoco contro alcuno da vicinissimo; e serve anche comunemente a qualificare un colpo fatto all'improvviso e di contrattempo.
49) Dizion. 5° Ed. .
A CATAFASCIO.
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pag.73



2) id: dbc01abdd3b140a4994cfaaf6d1b8f22)
Definiz: § II. Riferito a persona, vale Abborraccione, Fatto alla peggio o a caso. −


3) id: 2742d320b7f849ef8cd367396d5f6e1a)
Esempio: Franz. Rim. burl. 2, 330: Io non fui mai, nè son di gloria vago, E vivo a caso, e scrivo a catafascio.


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Esempio: Salvin. Iliad. 627: Or quando al campo giunsero, laddove Achille loro disegnato avea, Posarlo a terra; e tosto a catafascio Alzaron quivi sofficenti legna.


5) id: c8fa51ef5eb142cfb96f970fd7b0dc52)
Esempio: Vasar. Vit. Pitt. 2, 50: Credendo che lavorasse a più potere, e fusse per fare altro lavoro che quel garzonaccio a catafascio non faceva, se ne stettono più giorni senza pensar ad altro.


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Esempio: Pataff. 5: Come si fa di rose, della spina, Faccia di voi [rime] ghirlande a catafascio.
50) Dizion. 5° Ed. .
A MAZZASTANGA.
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pag.422



2) id: 8d70f8bf669d49ec92afb1653d2ece35)
Definiz: Modo avverbiale, che significa A tutt'andare, Incessantemente, Di tutta forza.


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Esempio: Fag. Rim. 1, 161: Qua piove sempre a mazzastanga: Il che tutti fa star molto inquïeti.


4) id: 608d906ae0644d90b3a7b848a0c4ba92)
Esempio: Allegr. Fantast. Vis. 5: Chi nasce in questo mondo sventurato Sempre è malagurato; Soll'io ben, che lavoro a mazzastanga, Com'il bisogno vuole, Con la zappa e la vanga, Da che si leva a che tramonta il sole.


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Esempio: Red. Lett. 2, 305: La seconda cosa si è, ch'ella voglia rimettersi a mazzastanga sull'opera delle sue lettere.
51) Dizion. 5° Ed. .
A MENADITO.
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pag.429



2) id: 4e85e3f4574d4c42bff0159a272797f0)
Definiz: § Degli orivoli e di altre macchine, quando per essere guaste non camminano da sè, si dice per ischerzo, che Vanno andare a menadito o Che si fanno andare a menadito far andare a menadito. −


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Esempio: Soldan. Sat. 55: A menadito le fughe e i compensi Trovar dovresti.


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Definiz: Posto avverbialm., ed accoppiato a certi verbi, vale Con facilità, Con sicurezza, Benissimo, Per l'appunto.


5) id: f28851128bc44737a7f0321381ab9f9d)
Esempio: Lipp. Malm. 12, 32: Ed ella se ne va sicura e franca, Sapendo ogni traforo a menadito.


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Esempio: Fag. Rim. 2, 113: Perch'io meno le mani nel mestiero, E fo andar gli orologi a menadito.


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Esempio: Cecch. Lez. M. Bartolin. 16: Correggendo noi il testo, secondo i più fedeli scritti con la penna, a menadito.


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Esempio: Buomm. Pros. var. 220: Non è tra noi chi non sappia ch'egli ha a menadito le regole della rettorica.


9) id: 5ff054d8619745c886bc9a694dc3d3c5)
Esempio: Fag. Rim. 1, 88: E dicendo virtù, non vo' già dire.... Di far le cordelline a menadito, Or trine, or calze torcere, annaspare, Far un bucato candido e pulito.
52) Dizion. 5° Ed. .
A STACCIABURATTA.
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pag.798



2) id: eb51c75d3c1f47639cb06998b9e367cc)
Definiz: Modo avverb., che posto col verbo Fare a stacciaburatta, dicesi di un giuoco fanciullesco, quando due, sedendosi a rincontro, si tengono per le mani, e si tirano innanzi e indietro vicendevolmente, quasi con quel moto che fa lo staccio nell'abburattar la farina. –


3) id: 2ed0d9d17a9249418903a0a412b279f5)
Esempio: Lipp. Malm. 2, 48: Chi fa le merenducce in sul bavaglio, Chi coll'amico fa a stacciaburatta, Chi all'altalena, e chi al beccalaglio.
53) Dizion. 5° Ed. .
A STRACCIASACCO.
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pag.801



2) id: 5fa60474d5174efda7c44b0370f38062)
Esempio: Ben. B. Rim. 9: Ognun mi crede, e la Tina ostinata A stracciasacco in cagnesco mi guata.


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Esempio: Sacch. Nov. 1, 92: Gli pacificò, e non sì, che 'l calonaco non guardasse a stracciasacco Ferrantino un buon pezzo.


4) id: e19d10d0c30e411cb106fe1372559c11)
Esempio: Fag. Rim. 4, 145: Son il garzon del fondaco; ecco il conto. Ed io lo piglio, e a stracciasacco leggo.


5) id: 23e2335621b94b74af5df7ffd881e461)
Esempio: Salvin. Disc. 1, 329: Tanto spesso si legge appresso Omero, che l'adirate persone guardano prima, come da noi si dice, a stracciasacco, e poi parlano.
54) Dizion. 5° Ed. .
A STRAPPACAVEZZA.
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pag.802



2) id: 53c2783cba2c46d8ae244e725eab4663)
Definiz: Modo avverbiale, che si usa coi verbi Comprare a strappacavezza o Vendere a strappacavezza, parlandosi di cavalli o somieri, che si contrattano sul mercato senza patti o garanzia di sorta.
55) Dizion. 5° Ed. .
A ZONZO.
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pag.907



2) id: 112b04f420004d968e41e15b1785290e)
Esempio: Menz. Sat. 6: Non van la notte a spieggiare a zonzo.


3) id: 158862682e3f4b13b53963915f9ecdfd)
Definiz: § Andare il cervello a zonzo o Mandare il cervello a zonzo, figuratam. vale Impazzare o Fare impazzare. –


4) id: 98fc75332dd94453b1658e019cbff74b)
Esempio: Monigl. Poes. dramm. 3, 29: L'è fiaba Ch'io fussi questa notte Con certi musichieri qui vicino A strimpellar a zonzo il citarrino.


5) id: 4cb784e109ab40f0b5b9132b84f59ec2)
Esempio: Varch. Ercol. 68: Andare a zonzo, ovvero aione, ovvero aiato, cioè Andare qua e là senza saper dove andarsi, come fanno gli scioperati e a chi avanza tempo.


6) id: 84afcb73b5b24b9283e24df6d5475ce1)
Esempio: Baldov. Comp. dramm. 21: Disperata, o altro, Non ti vuo' fuor di casa A zonzo tutto il dì.


7) id: f0894500da4f4dafab259dbc423d197c)
Definiz: Posto avverbialm., coi verbi Andare a zonzo, Mandare a zonzo, e simili, vale Andare o Mandare vagando in qua e in là; tolta la similit. dalle vespe, api, zanzare, e simili insetti, che vanno ronzando in qua e in là. –


8) id: 658dbba2c9aa4eeb816c726599410e61)
Esempio: Giambull. B. Ciriff. Calv. 2, 225: Ciriffo non intende questa pratica, E quasi che il cervel gli andava a zonzo.


9) id: a5682570dbbb4d76b455b43969451db0)
Esempio: Burch. Son. 2, 53: Se 'l tuo gattuccio vede Bartolino, Quando va a zonzo senza vangaiuole, Ei crederà che sia un topolino.


10) id: b2baae2746494797909b4f63290f58f1)
Esempio: Firenz. Comm. 1, 377: Oh, questo dir ch'i' gli ho dato le chiavi, e vedergliene in mano, mi manda il cervello a zonzo.


11) id: dec0a90021d545ff837f0a784bd2b4e4)
Esempio: Allegr. Rim. Lett. 286: L'andar a zonzo par che vi utriachi; Chè per tutto v'arriva fino al mento L'assenzio, e non v'è cosa da far bachi.
56) Dizion. 5° Ed. .
A FORZIORI.
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pag.283



2) id: c90de1e47fe940a38b7c68ee650c325d)
Definiz: Term. de' Dialettici, preso dal lat. a fortiori, che vale A più forte ragione. −


3) id: 92fffc304d9b4c51ad6abd07ebdb0a65)
Esempio: Grazz. Pros. 366: Un argomento a forziori per più ampliarla e magnificarla.
57) Dizion. 5° Ed. .
A GARGANELLA,
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pag.284



2) id: 5ec48521425243dda2b2f0de66039e39)
Esempio: E Fag. Comm. 5, 43: Strippando ciambelle e berlingozzi, e cioncando a garganella vin bianco e vin rosso senza misericordia.


3) id: 53a3e35866af4dd3ab2f272ede532d18)
Definiz: posto avverbialmente col verbo Bere a garganella, vale Bere tenendo il vaso discosto dalle labbra, e tracannando il liquore senza ripigliar fiato.


4) id: 890d040f3f814db4887faa2e03a7c663)
Esempio: Fag. Rim. 4, 152: Ma vostra Reverenza, la qual ebbe Scïenza quasi infusa e gratis data, E l'eloquenza a garganella bebbe (qui figuratam.).
58) Dizion. 5° Ed. .
A RICORSOIO.
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pag.680



2) id: df5e2c24898149ae8bea58b0df369e51)
Esempio: Grazz. Comm. 125: Io ho l'acqua a scaldarsi, che debbe bollire ora a ricorsoio.


3) id: 1591ee09670e48a3a92c9929e40623a6)
Definiz: Modo avverb. Si unisce al verbo Bollire a ricorsoio, e vale Colla maggior forza, o come più comunemente dicesi A scroscio.


4) id: a27d041ddfe541258d6e81a3723e444a)
Esempio: Pap. Nat. Cald. 15: Il moto dell'acqua nel bollire a ricorsoio, col quale l'acqua ha forza di agitare e far salire a galla alcuni corpi.


5) id: 19e3b8b085e84080b510fb895439b584)
Definiz: § II. Trovasi anche detto del Bere a ricorsoio, per Bere alla dirotta. –


6) id: 749267044bfc475a8005ac2a9b477f33)
Esempio: Soder. Cult. Ort. 95: Alcuni beono prima due bicchieri d'olio, poi beono a ricorsoio.


7) id: 683fc442ec4e4f6f990fd77df84ed2e0)
Esempio: Salvin. Iliad. 587: Bollian le bell'acque Come paiuol ribolle a ricorsoio, Da molto fuoco incalzato e premuto.


8) id: 588259670c314ca08703131693db2b76)
Esempio: Grazz. Rim. 2, 257: Che per gran voglia bollo a ricorsoio Di veder oggi il tuo sacro scrittoio.


9) id: e52f44a98ba74a0f8b24d771e7ca8cbb)
Esempio: E Salvin. Opp. Annot. 414: Noi diciam d'un gran bollore, quale è quello del mare agitato e in tempesta (che però dicesi in latino aestus maris), che l'acqua bolle a ricorsoio, cioè che corre e ricorre.
59) Dizion. 5° Ed. .
A RITTOCHINA.
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pag.684



2) id: a97bea6249324af680fe19afe4b6a371)
Definiz: Posto avverbialm. coi Verbi Arare a rittochina, Assolcare a rittochina, Coltivare a rittochina ec., dicesi dell'Arare, Assolcare ec. i campi di poggio dall'alto in basso, e non per traverso, come più comunemente si costuma.