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1) Dizion. 5° Ed. .
L,
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pag.1



2) id: 967f9e1b1e944e0da71f0d9681a2cee5)
Definiz: § II. L. Numero de' Romani, che significa Cinquanta. –


3) id: 706cdf94cb00465c8df9bbeef5905eef)
Definiz: § I. E per il Segno o Carattere, che rappresenta la lettera L. –


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Esempio: E Cavalcant. B. Retor. appr.: Dell'altre lettere il G, il C lo L.... fanno dolcezza.


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Esempio: Mann. Ist. Decam. 186: Il Sansovino.... dice che in Bologna della R ne fanno L.


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Esempio: E Mann. Ist. Decam. appr.: La L e la R spesse fiate da' Toscani si scambiano.


7) id: 88889c9b697d4ac78578b76a994f2f1f)
Esempio: Bemb. Pros. 68: Molle e dilicata e piacevolissima è la L, e di tutte le sue compagne lettere dolcissima.


8) id: 12c33940cb2a46578c9e9150ce830c89)
Esempio: Dant. Parad. 18: Sì dentro a' lumi sante creature Volitando cantavano e faciensi Or D, or I, or L in sue figure.


9) id: 22d41e5ca0374005b6530a05c3433499)
Esempio: Borgh. V. Disc. 2, 181: Cosa che in nessun de gli altri (segni) riscontra: non nell'I all'uno,... non nella L al cinquanta.


10) id: b2e31172b2984d6987fbc7fb04a05b02)
Esempio: Cavalcant. B. Retor. 263: Quelle [parole] ne le quali è lo S, lo L,... pare che.... abbiano più tosto del rimesso che altro.


11) id: 4ea445d02eaf4b0b988dc92b9ecf0883)
Esempio: Salvin. Annot. Fier. 511: Nel profferire la l, più su s'alza la lingua, e tocca il palato, e ripiegasi, e poi scende; laonde la minuta plebe fiorentina, per iscansare questa fatica, dice aitro, in vece d'altro: e nel dialetto franzese autre, nello spagnuolo autro, per più comodità venne a dirsi: e vegghiare e stregghiare e mugghiare dissero i nostri antichi per fuggire la faticosa l. Così grolia, la plebe, e Papa Chimenti per Clemente già disse; risparmiandosi così dalla lingua la prima lettera del suo nome.


12) id: 288bd180b70d4f23af261067c1968141)
Esempio: Salv. Avvert. 1, 273: La fiorentina lingua, quando la L scempia segue appresso a vocale ed in consonante viene a percuotere, sì dolce la profferisce, che a sentirla par quasi un i raccolto. Pare un i, dico, a coloro a cui l'idioma è straniero. E perciocchè par vero, e non è, di qui avviene che contraffar non ci possono: chè se potesson contraffarci, non sempre ce n'avvedremmo, quando per gabbo di farlo studiano alcuna volta, e dicono: aitre voite: aimo sole: tra l'Eiba e i Giglio: appiè dell'olmo: un uom de i vulgo: ed altre cotali giullerie.
2) Dizion. 5° Ed. .
CONVITATORE.
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pag.701



1) id: 64b5bb6dbe5f4198b05129330fc7edd8)
Esempio: Pulc. L. Nov. 61: Fu ricevuto molto allegramente dal suo convitatore.
3) Dizion. 5° Ed. .
GHIOTTONCELLO.
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pag.188



1) id: 8edd3ae1fd6641569a46917943fa7756)
Esempio: Sacch. Nov. 1, 224: E 'l nostro signore, tra 'l prete discreto e 'l ghiottoncello, che era sul fico, così fu onorato.
4) Dizion. 5° Ed. .
AUMILIATO e ADUMILIATO
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pag.850



1) id: 7d12ef837f694f8b859174398be85f69)
Esempio: Sacch. Nov. 1, 84: E 'l vescovo per questo parea tutto aumiliato.
5) Dizion. 5° Ed. .
DOLCIA e, con forma oggi non comune, anche DOLCE.
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pag.812



1) id: ca88815d29354dfb9fd6e8f067c91616)
Esempio: Sacch. Nov. 1, 167: E 'l figliuolo essendo andato per un catino per la dolcia,... 'l porco cominciò a gridare.


2) id: 0666de33988e4704a8a5b4fa23ef1c13)
Esempio: E Sacch. Nov. 1, 169: I porci non ebbono dolce, la carne fu tutta livida e percossa.


3) id: e7cd95786a1a4b9a98f6f292cd3fafed)
Esempio: E Sacch. Nov. 1, 356: Ben aremo de' migliacci; chè mai di piccolo porco, come quello, non credo che tanta dolcia uscisse.
6) Dizion. 5° Ed. .
OGNI.
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pag.431



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2) id: 7a16290b1ac6452ebfdf68dc8654ffa4)


3) id: 889eaf540997404081e0ec5cee1dcd84)
Esempio: Med. L. Canz. ball. 27: Ed ho perduto ogni mie sarte e vele, Poi ch'ho perdute mie dolce loquele.
7) Dizion. 5° Ed. .
COMUNEMENTE.
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pag.296



1) id: a2c789adf5ce440c9abc16063bee9649)
Esempio: Nov. ant. C. 86: Miserolo attraverso d'uno ronzino, e diceano comunemente che 'l voleano impendere.
8) Dizion. 5° Ed. .
DISPESO.
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pag.620



1) id: 21334b99e799420382b93d39515fd068)
Esempio: Nov. ant. C. 36: Signori, a mala stagione venite, che 'l vostro tesoro è dispeso.
9) Dizion. 5° Ed. .
ARRUGARE.
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pag.721



1) id: 39b0cf74b9a842a6addff4a6eae243fc)
Esempio: Alam. L. Op. tosc. 1, 263: Pria che s'arrughe 'l volto e 'l pelo imbianchi.
10) Dizion. 5° Ed. .
EZIANDIO.
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pag.446



1) id: 938c93fb81f64e23a24b7b7d5e005a76)
Esempio: Sacch. Nov. 1, 345: Tutta [la feccia] l'ebbono tra su 'l viso e su' loro vestimenti, ed eziandio in su 'l saggiuolo.


2) id: 6e62fec648c44923a6192ffb0ccf0a50)
Esempio: Leggend. SS. M. 4, 102: Tanta è la paura che 'l dimonio ha di santo Girolamo, ch'eziandio non ardisce d'apparire dove sia sua immagine.
11) Dizion. 5° Ed. .
INFINCHÈ e INFINOCHÈ, che anche scrivonsi disgiuntamente INFIN CHE e INFINO CHE.
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pag.707



1) id: 4988b0ce914d408d832031d13bff9986)
Esempio: Sacch. Nov. 2, 87: E 'l fante mio non si partirà da questo albergo, infinch'io torno.


2) id: 46cb4da909f1430cb72de09fa6543889)
Esempio: E Sacch. Nov. 2, 270: Agnolo si stette infinchè 'l sentì cominciare a russare; e ricomincia adoperare il mantaco.
12) Dizion. 5° Ed. .
ME.
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pag.1



1) id: 70723351172747e3a61419302b40da37)
Esempio: Sacch. Nov. 2, 54: Vi prego me 'l diate, e anderommi verso la città, dond'io venni.


2) id: 42d7f854ba1c4e809b88f03906a2160c)
Esempio: Sacch. Nov. 2, 69: Crollando il capo disse: Io me 'l terrò a mente.


3) id: 826c7b7a3c8c4cd8a560114b952ddfdd)
Esempio: E Tass. Gerus. 18, 31: O vieni a mover guerra, a discacciarme. Che mi celi il bel volto e mostri l' arme?


4) id: bc7ee6cf3717469789c3a9fbe3cede5a)
Esempio: E Sacch. Nov. 2, 119: Dice il Gallina: Guerrieri, tu motteggi sempre; io me n'ho una mia una. E Guerrieri rispose: Ed io me n'ho un'altra, che quella lampreda fu la miglior cosa che io manicasse anche.
13) Dizion. 5° Ed. .
GIULIVO.
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pag.315



1) id: 8b0e7a45017746f1b325064269594716)
Esempio: Nov. ant. B. 63: I cavalieri e' donzelli, che erano giulivi e gai, ni faceano di belle canzone, e 'l suono e 'l motto.


2) id: 2460ffb961e544cc8970700a1aa8e380)
Esempio: Monigl. Poes. dramm. 3, 7: Chi non ha 'l cor di preta Non puole star giulivo.
14) Dizion. 5° Ed. .
GAIO.
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pag.21



1) id: 463f98acaecc4683b67e8ce1422f78e2)
Esempio: Nov. ant. B. 63: I cavalieri e' donzelli che erano giulivi e gaj, si faceano di belle canzoni, e 'l suono e 'l motto.


2) id: f829938fed214f9c9584e277ac79d861)
Esempio: Petr. Rim. 2, 128: Vedendoti la notte, e 'l verno a lato, E 'l dì dopo le spalle, e i mesi gaj.


3) id: e08aadf96ee04f63af78c9dd092ac80a)
Esempio: Pulc. L. Morg. 18, 191: Quando Margutte il vide sfavillare, Disse: Morgante, la cosa va gaia.


4) id: d2e8fed6eaf14621b470c34fa46e463a)
Esempio: Alam. L. Colt. 1, 271: Tu dài frutto al terren, tu liete e gaj Fai le fere e gli augei.


5) id: 96dad151691b48009498bc54c3c2ef0a)
Esempio: E Rim. Ant. G. Dant. Maian. 82: Vostre addornezze e 'l gaio portamento, Mercè non mi confonda, Gentil mia donna, per cui vo penando.


6) id: b1db86641cf146aeb5f5bd3caa816a1c)
Esempio: E Buonarr. Fier. 3, 1, 1: L'altro dì alla squadra de' vermigli, Ieri alla gialla,... Doman credo alla verde, e 'l giorno appresso Alla cangiante in rosso, e in verde gaio.


7) id: 3436cf4cf6634e52af45a204caa10261)
Esempio: Buonarr. Fier. 2, 3, 4: Chi si compiace di color mistiati, Avrà da sodisfarsi, Perchè gli schietti ci sono in disuso: Un solo eccettuato, Che dismessosi 'l rosso, L'azzurro, il giallo, e gli altri color gaj, Si son ridotti al verde.
15) Dizion. 5° Ed. .
ASPETTARE.
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pag.750



1) id: 1aad475aa0c04462a7685832f3dbc7b4)
Esempio: Alam. L. Colt. 2, 135: Che 'l soverchio aspettar soverchio offende.


2) id: a0653abede0e4230ae80b94a2d27ee2b)
Esempio: Pulc. L. Morg. 27, 275: Disse Turpin: tu menti per la gola, Ribaldo; appunto qui t'aspettav'io.
16) Dizion. 5° Ed. .
DA
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pag.8



1) id: 666ab7d784d446b197b4523a6a0c4662)
Esempio: Sacch. Nov. 1, 265: Porta da via.
17) Dizion. 5° Ed. .
AIZZATO e ADIZZATO
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pag.335



1) id: 53a3a2414a384aa18b790a254b11b47d)
Esempio: Sacch. Nov. 1, 177: Questo cavallo, che 'l signore avea fatto venire, sempre andava aizzato e attraversando.
18) Dizion. 5° Ed. .
BASTONE
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pag.94



1) id: 9b7591f5f4524464a1f2df8590546491)
Esempio: Sacch. Nov. 1, 37: Che 'l padre, mentre che visse, non ebbe più a giucare del bastone.


2) id: d9e5f03c3fff4bf682348b7462b5f173)
Esempio: Pulc. L. Morg. 21, 131: Che solea sempre dar bastoni e spade All'oste, quando i danar gli mancavano.
19) Dizion. 5° Ed. .
MANICARE
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pag.813



1) id: 7e63db4ae67143d693dd83f5648d6f76)
Esempio: Sacch. Nov. 1, 200: Oimè! che 'l Toso arà detto il vero, ch'ella s'ha manicato il cappone.


2) id: 0ef2744258554672828fcc575973b080)
Esempio: E Sacch. Nov. 2, 119: Quando fu mai che la volpe potesse appressarsi alla gallina ch'ella non se la manicasse?


3) id: 75144a0513904f7d81faaacd14aef840)
Esempio: Sacch. Nov. 2, 136: Per questa novella veramente si può comprendere.... che Ambrogino saviamente provvedesse a volersi prima manicare il suo, che altri lo mangiasse.


4) id: fa22479eb6c545158b15a6489366dc50)
Esempio: E Sacch. Nov. 1, 224: Se il diavol mi dà grazia ch'io ponga giù costui, io ti concerò sì, che cotesti saranno i peggiori fichi che tu manicassi mai.
20) Dizion. 5° Ed. .
COLTRONE.
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pag.179



1) id: 2e074a29fc6a4a9a9f923ffef31d4628)
Esempio: Buonarr. Sat. 7, 261: Tutto 'l mio spasso e tutto 'l mio diletto È, fitto 'l capo giù sotto 'l coltrone, Creder che piova.