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5° Edizione
Diz Giu. totali
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Ordinamento delle voci: alfabetico punteggio
1) Dizion. 5° Ed. .
CAVERNOSO
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pag.719



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Esempio: Rucell. G. Ap. 545: Onde rimbomba il cavernoso monte.
2) Dizion. 5° Ed. .
DIVINATRICE.
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pag.764



1) id: 2d49c1021ad0463e86a4fc1906362493)
Esempio: Rucell. G. Ap. 488: Divinatrici de gli orribil tempi.
3) Dizion. 5° Ed. .
GELIDO.
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pag.89



1) id: cb191b40e8a2447a843d7185b6df5329)
Esempio: Rucell. G. Ap. 543: Friggon la massa ne le gelid'onde.
4) Dizion. 5° Ed. .
CORPULENTO.
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pag.796



1) id: ee408852ea4e45ecb28a41599fb56a6b)
Esempio: Rucell. G. Ap. 434: Prese una larga e corpulenta zucca.


2) id: 6e09741b41b14b248cb581122c7cfaa0)
Esempio: Aver. G. Lez. tosc. 3, 64: L'alece a principio era il fondigliuolo della muria, cioè la parte più grossa e corpulenta, che restava, colato e spremuto il sugo de' pesci, per far la muria.
5) Dizion. 5° Ed. .
CRIBRO.
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pag.990



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Esempio: Rucell. G. Ap. 426: Forato a guisa d'un minuto cribro.
6) Dizion. 5° Ed. .
BIFORCATO
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pag.177



1) id: 9032a9c9cf1b44a8bb2efcc98c7f4bb8)
Esempio: Rucell. G. Ap. 944: La biforcata lettera dei Greci [l'Y].
7) Dizion. 5° Ed. .
LOQUACE.
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pag.



1) id: b668f3948c6a4dcb8742b059a8fce997)
Esempio: Rucell. G. Ap. 98: Per nutricare i suoi loquaci nidi.
8) Dizion. 5° Ed. .
G,
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pag.1



2) id: 5d5a59da78b246cba30585c404f43d2b)
Definiz: § II. G sol re ut, è lo stesso che Gisolreutte. –


3) id: faa22c5439ec4bac88aafabdb75fefeb)
Esempio: Salv. Avvert. 1, 282: Il c e 'l g da certi popoli non si posson pronunziare.


4) id: 0179a60ce58540bb91b0c36e579f1c3b)
Esempio: Bemb. Pros. 69: Alquanto spesso e pieno suono appresso rende la F: spesso medesimamente e pieno, ma più pronto, il G.


5) id: 446a2fc1e4964ee89b5d9d6a31ff6788)
Definiz: § I. La lettera G nel diagramma musicale antico indicava il Sol in quarto spazio della chiave di basso, se era maiuscola; se era minuscola, indicava il Sol in seconda riga della chiave di violino; la g minuscola raddoppiata indicava il Sol sopra le righe. –


6) id: 286d0ca342c9450d931ebb9e8a176f02)
Esempio: Cavalcant. B. Retor. 263: Sono dolci comunemente quelle parole le quali hanno assai vocali, e dell'altre lettere il g, il c, lo l, lo f, lo m fanno dolcezza, tali sono amore, giovare;...... e di queste fa dolcezza qualcuna innanzi all'altra, come lo l innanzi al c in questa parola dolce, dinanzi al g, come involge; il g innanzi allo l, voglia, scoglio, e simili. Aspre certamente sono quelle nelle quali è lo r.... innanzi al g e doppo, come gorgo, agro.... Lo s ancora fa il suono insuave ed aspro dinanzi al t, nel principio della parola, innanzi al c, al g, al p, al q, al t, allo f, allo m, come in questa parola storpio, scoglio, sgraziato, sfogo.


7) id: 27c4860fcd8d4411a8d7b1b0abf9ec4c)
Esempio: Don. Tratt. Enarm. 336: Il D senza punto fa quarta, e quinta con G sol re ut, e terza minore e sesta maggiore con.... mi.


8) id: 357c45a895d843a09b79e21c2007b958)
Esempio: E Salv. Avvert. appr.: E quando pure sforzar si vogliono o da vero o per gabbo, il c e 'l g in suono vicino a quel della s e del c, o quel della s e del g, mal lor grado son trasportati; scipolla, fansciullo, mansgiare, e sgiusgiola, che è quasi natio a' Franceschi.


9) id: 2480fd6890694883a9ba0a13d500b868)
Esempio: Don. Tratt. Enarm. 331: I tasti neri dell'armonia ipolidia sono accordati come ne' cembali comuni, salvo che tra G ed A qui c'è l'a la mi re col b molle.


10) id: ae1ed24caa304503bc6832dfc8d94b8c)
Esempio: Papin. Lez. Burch. 73: Osservate attentamente come il nostro Burchiello, in grazia della venerabile antichità, dice Gaio, come lo dicevano gli antichi, i quali avevano maggior piacere della G, che della C.


11) id: 760b5c12f45e4292baab8ff275a01441)
Esempio: E Don. Tratt. Enarm. appr.: Nella fronte del tasto B ipolidio,..... si può notare col rosso il C lidio, al quale corrisponde detta voce; nel G il D, e così l'altre di mano in mano.


12) id: 882dde71a1f54bc69732efd21e1daaa6)
Esempio: E Don. Comp. Music. 30: Mi par anco molto a proposito di due sistemi segnare l'uno col nero.... e l'altro col rosso: il che riuscirà molto commodo per notare quelle voci metaboliche che cadono in amendue tra il G e l'A, e tra il D e l'E.


13) id: 92147034832046418dd0aa3d12f9db88)
Esempio: Buomm. Ling. tosc. 31: Il G corre la medesima sorte del C, e segna due suoni, l'uno muto, ottuso e rotondo, come in garbo, gostanza, gusto e grotta; l'altro chiaro, acuto e sonante, come in gente, generoso, ginepro. Ma acciocchè e' suoni ottuso, se gli aggiugne l'H, scrivendo gheppio, gherone, ghianda, ghiotto, ghirlanda: e se dee sonar chiaro, si contrassegna con I; già, giallo, giogo, e giusto.


14) id: ed5be8cbc8614d75ac0392a942d0593a)
Esempio: Marrin. Annot. Baldov. Lament. 188: Mutata la R in L si fece facilmente lifriggerio. Ma perchè la difficoltà potrebbe piuttosto battere sopra quei due GG, dico che, quand'anche non si fossero trovati esempj, ognuno però poteva restar persuaso, che questa voce era secondo il gusto de' nostri vecchi, riflettendo che essi sovente raddoppiavano il G nelle voci, come si vede in reggia, brivileggio, Cartaggine, rifuggio, ec., e molto più nella voce fugga per fuga usata dal Boccaccio.


15) id: 6a97b289348d47d1bb752f3c32f7f7a5)
Definiz: lettera palatina, la settima dell'alfabeto e la quinta delle consonanti, che i grammatici dicono mute. Pronunziasi Gi, e si fa di gen. masc., e anche femm. Per l'affinità del suono il G si sostituisce in molte voci al C e alla Z, dicendosi Gastigare e Castigare, Luogo e Loco, Lagrima e Lacrima, Servigio e Servizio, Palagio e Palazzo. Innanzi alle vocali A, O, U, ha suono più muto e più rotondo, come in Gala, Gora, Gusto: innanzi alle vocali E ed I si manda fuori più ammollita, come in Gelido, Giro; ma per darle il suono che ha colle altre tre vocali, le poniamo l'H dopo, come in Ghermire, Ghiaccio; in quel modo che per darle il suono ammollito avanti all'A, E, U, si pone tra essa e queste vocali un I, scrivendo Giacere, Giogo, Giubba. Si assimila alla lettera M, come in Domma, Flemma; e talora, nel mezzo della parola, davanti a vocale sparisce, come in Reale per Regale, in Sciaurato per Sciagurato, in Reina per Regina. Talvolta si cangia in V, come Fragola in Fravola. Seguita dalle vocali ia colle quali formi sillaba, talora si cambia popolarmente in D; come ad es., Ghiaccio in Diaccio, Giacere in Diacere, Giacinto in Diacinto. Non si pone il G avanti ad altre consonanti che alla L, alla N, alla R, nella stessa sillaba, e perde alquanto del suo suono, come in Gloria, Ignavia, Grazia. Ammette avanti di sè nel mezzo della parola, ma in diversa sillaba, la L, N, R, come Volgere, Fango, Argine. La S le va avanti nel principio della parola o della sillaba, come in Sgabello, Sgherro, Sgorbio, Sgualdrina. Ng, dinanzi ad E ed I, o si conserva, o per metatesi diventa Gn, come Ungere e Ugnere, Angiolo e Agnolo, Piangere e Piagnere. –
9) Dizion. 5° Ed. .
FUCO.
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pag.576



1) id: bfeebe4f621c422aad1ecdf54812c857)
Esempio: Rucell. G. Ap. 527: E da i presepj lor scacciano i fuci.


2) id: b010cb0e27c848b6ab899b8d111a4d96)
Esempio: E Rucell. G. Ap. 759: Ancora dentro a gli apiarj il fuco Ignavo stassi, e senza alcun sudore Si pasce, e vive de l'altrui fatiche.
10) Dizion. 5° Ed. .
IDROPICO.
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pag.23



1) id: d598d2beedc94813b11b50b7382fb250)
Esempio: Rucell. G. Ap. 460: Direi come col gonfiato ventre L'idropica cucurbita s'ingrossi.
11) Dizion. 5° Ed. .
ARCHITETTRICE.
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pag.655



1) id: f3139e23cdeb456c90db9614bfd6c432)
Esempio: Rucell. G. Ap. 219: Oh magisterio grande De l'api architettrici e geomètre.
12) Dizion. 5° Ed. .
GEOMETRA, che in poesia riceve talvolta l'accento sulla penultima sillaba.
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pag.145



1) id: fd3e5327339c456fae9d64c39126c852)
Esempio: Rucell. G. Ap. 220: O magisterio grande De l'api architettrici e geometre.
13) Dizion. 5° Ed. .
CANNA
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pag.474



1) id: 90958ea3d1094675accb4ec66719afc4)
Esempio: Rucell. G. Ap. 372: Non suon di canne o di sottile avena.
14) Dizion. 5° Ed. .
MIRANDO
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pag.330



1) id: 0ad06be521c64ff0bae402e84ac42850)
Esempio: Rucell. G. Ap. 900: Io voglio aprirti Un magisterio nobile e mirando.
15) Dizion. 5° Ed. .
MELLIFERO
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pag.44



1) id: ae0dfcad73a148fc9657615b6be64612)
Esempio: Rucell. G. Ap. 772: Certa specie di farfalle, Del mellifero gregge acerba peste.
16) Dizion. 5° Ed. .
CUCURBITA.
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pag.1048



1) id: 44bed8acdb0d49e5ac76dba9c7ee2a11)
Esempio: Rucell. G. Ap. 460: E direi come col gonfiato ventre L'idropica cucurbita s'ingrossi.
17) Dizion. 5° Ed. .
INGROSSARE.
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pag.829



1) id: d719908e2b0540868b557a379a751d47)
Esempio: Rucell. G. Ap. 460: E direi come col gonfiato ventre L'idropica cucurbita s'ingrossi, ec.


2) id: 4f035b4775cd4f71b7ba475511e18983)
Esempio: Vill. G. 1, 106: Fece legge, che quale ancella, cioè serva, ingrossasse di saracino, fosse franca.


3) id: f9cb9db2637a44908867c4bb50319021)
Esempio: Vill. G. 159: Per modo che ingrossando la gente de' Fiorentini, presono le porti e le forteze.


4) id: f4957d6264064fc5855e784a125402a3)
Esempio: Zanott. G. P. Avvert. 15: Ad uno che cose ritraea di mediocre pittore, per passar quindi a copiare quelle di Raffaello, e dicea farlo per disgrossarsi, rispose Agostino Carracci, che anzi per ingrossarsi il facea.


5) id: 25299272da5845fd89201a08c6c06651)
Esempio: Bentiv. G. Nunz. 4, 83: Rucellai comincia a rimescolarsi di nuovo qua, e a cacciarsi fra i favoriti, e Dio voglia ch'egli non sia in buona parte cagione dell'essersi ingrossati qua gli animi nuovamente con la Regina madre.
18) Dizion. 5° Ed. .
APIARIO.
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pag.564



1) id: 5fe5f68dc35f4351bbaf81eee7ca3a9f)
Esempio: Rucell. G. Ap. 753: Non dubitar di profumar col timo Ben dentro gli apiarj.


2) id: c6265c9655a642cf96246356bfbbc72e)
Esempio: E Rucell. G. Ap. 759: Dentro agli apiarj il fuco Ignavo stassi.
19) Dizion. 5° Ed. .
ERRANTE.
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pag.222



1) id: ad75161dc3ce47e389e28eed56ff5ff9)
Esempio: Rucell. G. Ap. 59: Le chiare acque, Che Quaracchi oggi il vulgo errante chiama.


2) id: 1c91ad5fe42940f4b9ad75723bbb360b)
Esempio: Buonarr. M. V. Rim. G. 225 var.: Amor non è quel ch'amor qui si crede Dal vulgo errante e da gli uomini sciocchi, Posto in beltà ch'ogni momento scema.
20) Dizion. 5° Ed. .
OGNI.
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pag.431



1) id: accdf5e11183433d9faddd0211e109d8)
Esempio: Rucell. G. Ap. 454: Il popon tanto soave, Che passa di sapore ogn'altro frutto.


2) id: 7854b32a3ecb47f89f5d32aac94ddec7)
Esempio: Cesar. Fatt. Ap. 1, 79: Nominò (Cristo) beati chi rinunziassero per lui ogni loro sostanze.


3) id: 5b1ff0f82dd74a8d8db4fc1357ed298a)
Esempio: Bard. G. Grand. Rom. 50: Essendo edile fece del suo dodici giuochi al popol romano, ogni mese uno.


4) id: 929a37c7a98b449483cca16a3664f233)
Esempio: Vill. G. 831: Infino alle lastre del tetto e ogni vili cose, non che le care, ne fu portato.


5) id: f90de1847d354e45aab3a7c026de53aa)
Esempio: Vill. G. 278: Ogni anno per Calen di maggio si faceano le compagnie e brigate e corti di gentili giovani vestiti di nuovo.