Lessicografia della Crusca in rete

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140) Dizion. 5° Ed. .
CEREALE
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pag.772



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Esempio: Salvin. Georg. 2, 160: Nè mi rifina l'anno ch'o di pomi Non sbonzoli, o di parto di bestiami, O di covon di cereale spiga.
141) Dizion. 5° Ed. .
INGENTILIRE.
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pag.790



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Esempio: Salvin. Georg. 2, 125: Or via secondo i generi imparate Le sue coltivazioni, agricoltori, E sì col coltivare, le salvatiche Frutta addomesticate e ingentilite.
142) Dizion. 5° Ed. .
DISAMABILE.
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pag.462



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Esempio: E Salvin. Georg. 4, 238: I quali intorno nera melma e canna Laida di Cocito, e la palude Disamabil con tarda onda ne lega.
143) Dizion. 5° Ed. .
GRATICCIO.
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pag.532



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Esempio: Salvin. Georg. 1, 91: E molto ancor chi rompe co' rastrelli Le pigre zolle, e trae sopra graticci Di vimini, ne giova alla campagna.
144) Dizion. 5° Ed. .
GENIO.
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pag.120



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Esempio: Salvin. Georg. 1, 88: Or pria che ignoto mar fendiam col ferro, Sia cura i venti innanzi, e 'l vario genio Apprendere del cielo.
145) Dizion. 5° Ed. .
FIGLIERECCIO.
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pag.61



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Esempio: Salvin. Georg. 4, 217: Adunque questo stesso uomo abbondava Il primo d'api figlierecce, e molto Sciame aveva, e da i favi lo schiumante Mele spremea.
146) Dizion. 5° Ed. .
ALLARMARE.
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pag.362



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Esempio: Salvin. Georg. 4, 213: Se a pugna usciran.... a un tratto gli animi del volgo E i cuori che s'allarmano, si puote Da lungi preveder ec.
147) Dizion. 5° Ed. .
ERIGONE.
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pag.211



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Esempio: Salvin. Georg. 1, 87: O pure a i tardi mesi Nuova te stella aggiunga, dove il luogo Tra Erigone s'apre e le seguenti Bocche dello Scorpione.
148) Dizion. 5° Ed. .
OSPIZIO.
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pag.721



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Esempio: Salvin. Georg. 3, 190: Spesso, E giorno e notte e tutto quanto un mese, Il bestiame si pasce, e vanne in lunghi Deserti senza alcuni ospizj.
149) Dizion. 5° Ed. .
GIOVANE e GIOVINE.
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pag.255



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Esempio: Salvin. Georg. 1, 120: O paesani Iddii di questa nostra patria terra,... Questo giovane almeno non vietate, Che non soccorra allo sconfitto secolo (intende di Augusto).
150) Dizion. 5° Ed. .
CAVEZZONE.
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pag.720



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Esempio: Salvin. Georg. 3, 180: Avanti del domare [i cavalli] S'alzeranno in superbia, e non vorranno Presi soffrir le lente sferzatette, Ed obbedire a i duri cavezzoni.
151) Dizion. 5° Ed. .
LIBARE.
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pag.308



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Esempio: Salvin. Georg. 2, 136: Del liquore.... qual noi libiamo in auree patere, Quando il grasso Tirren gonfiò l'eburnea Tromba agli altari, e le fumanti viscere ec.


2) id: 0c7f9d2f4888462c992bbc3fdec78a87)
Esempio: Salvin. Georg. 2, 161: Egli (l'agricoltore) fa festa...; e te, libando, Leneo, invoca.


3) id: 0d8200cc2f5b4f77bafb061def108eec)
Esempio: Salvin. Georg. 4, 212: Purpurei fiori mietono (le api), e leggiere Libano il fiore dell'acque correnti.
152) Dizion. 5° Ed. .
LENTE.
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pag.232



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Esempio: Salvin. Georg. 1, 101: Ma se la veccia e 'l vil fagiuol tu semini, Nè pensier sprezzerai di Pelusiaca Lente, Boote tramontando segni Non oscuri daratti.
153) Dizion. 5° Ed. .
NASCITURO.
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pag.18



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Esempio: Salvin. Georg. 3, 193: Quello poi (benchè sia bianco montone) Ch'all'umido palato ha sotto, lingua Nera, rigetta; che non tinga i velli De' nascituri con oscure macchie.
154) Dizion. 5° Ed. .
MIGLIO
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pag.251



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Esempio: Salvin. Georg. 1, 100: E te anco ricevono i frangibili Solchi, medico melo, ed annua cura Al miglio vien, quando colle dorate Corna apre l'anno il tauro.
155) Dizion. 5° Ed. .
INFULA.
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pag.762



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Esempio: Salvin. Georg. 3, 200: Spesso in mezzo l'onore degl'iddei La vittima, in piè stando dall'altare, Mentre l'infula lanea circondasi Da nivea vitta, cadde moribonda Tra gl'indugianti ministri.
156) Dizion. 5° Ed. .
FIGLIOLANZA.
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pag.63



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Esempio: Salvin. Georg. 3, 187: Io comando Che l'albatre frondose somministrinsi Alle capre.... Nè minore fia 'l prò.... Quinci più numerosa figliolanza, Quinci più larga copia di latte.
157) Dizion. 5° Ed. .
MONTA
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pag.500



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Esempio: Salvin. Georg. 3, 94: Mentre lieta gioventude Fresca è ancor nelle gregge, i maschi sciogli, Manda alla monta gli animali in pria, E una prole dall'altra generando Supplisci.
158) Dizion. 5° Ed. .
FRANTOIO.
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pag.449



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Esempio: Salvin. Georg. 2, 160: Venne l'inverno: ne' frantoj si macina Il sicionio nocciolo; di ghianda Lieti i porci ritornano, le selve Danno l'albatre, e varie rimette Frutta l'autunno.
159) Dizion. 5° Ed. .
INGORDO.
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pag.814



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Esempio: Salvin. Georg. 3, 196: Abita negli stagni, e sulle ripe Soggiornando, sciaurato, il nero gozzo E l'ingorda sua fame empie di pesce E di rane loquaci anco satollala.