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5° Edizione
Diz Giu. totali
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200) Dizion. 5° Ed. .
IMMELMARE.
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pag.129



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Esempio: Ubert. Faz. Dittam. Comm. 5, 100: Uno uccelletto piccolo.... s'immelma prima e poi entra per la bocca di questa bestia (del cocodrillo), e vagli dentro per le viscere, e a poco a poco rodendo lo uccide.
201) Dizion. 5° Ed. .
MIGLIO
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pag.251



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Esempio: Ubert. Faz. Dittam. R. 55: El Barbarossa è questi, ch'io ti dico. Che fecie arar la piazza di Cremona, E seminar di miglio e di panico.
202) Dizion. 5° Ed. .
MUOVERE e anche MOVERE.
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pag.656



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Esempio: Ubert. Faz. Dittam. R. 41: Con quanto amor può figliuol caro Alla suo dolce madre muover prieghi, Vi priego che per voi io ne sie chiaro.


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Esempio: Ottim. Comm. Dant. 1, 35: La voce muove l'aria per circolazione.


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Esempio: But. Comm. Dant. 3, 481: Finge l'autore che messer Cacciaguida esclami per muovere lo lettore a commiserazione, dolendosi ec.


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203) Dizion. 5° Ed. .
ABBATTUTO
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pag.28



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Esempio: Ubert. Faz. Dittam. 3, 19: Ma se or vedi le città abbattute, E coperte di verdi spine e d'erba, E le virtù negli uomini perdute ec.
204) Dizion. 5° Ed. .
CORNICELLO.
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pag.757



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Esempio: Ubert. Faz. Dittam. R. 126: Infra gli altri più principali n'è uno, Cieraste è detto, ch'ha otto cornicelli, Co' quali si pasce allor ch'egli è digiuno.


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Esempio: Galil. Comm. ep. 1, 135: Ora [Venere pianeta] comincia a farsi falcata, e finchè si vedrà vespertina, anderà scemando le sue cornicelle fin tanto che svanirà.
205) Dizion. 5° Ed. .
NATICA.
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pag.30



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Esempio: Ubert. Faz. Dittam. L. 109: Egli han mutato vezzo e pratica, Per bontà d'Adoardo, ch'è or vivo, Che gli ha frustati più su che la natica.


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Esempio: Ar. Comm. 2, 323: Poi, doppo le fatiche e spese, i giudici Solo in quaranta lire lo condannano; E chi ha speso si può grattar le natiche.


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Esempio: But. Comm. Dant. 1, 521: Finge l'autore che le lagrime, che cadeano dal volto in sulla concavità delle spalle, entrassono nel canale delle reni, e così andassono giù tra il fesso delle natiche.
206) Dizion. 5° Ed. .
CIUFFO.
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pag.82



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Esempio: Ubert. Faz. Dittam. R. 113: Similemente appresso del ciuffo, Dico negli occhi suoi [della costellazione del Leone], ne stan due [stelle], E queste trovo nominate Artuffo.
207) Dizion. 5° Ed. .
CONFINARE,
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pag.430



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Esempio: Ubert. Faz. Dittam. R. 27: Qui di Cornelio e Gabrio mi diletta Parlare, i quali confinaro Antioco Con pace a forza in parte acerba e stretta.
208) Dizion. 5° Ed. .
CONTEGNO.
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pag.572



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Esempio: Ubert. Faz. Dittam. 1, 11: Tanto era grande e di nobil contegno, Ch'io diceva fra me: Ben fu costei, E pare ancor, da posseder bel regno.


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Esempio: Rim. Ant. P. Ubert. Faz. 3, 248: Ed io lasso, lontano Da quella, che parrebbe un sol tra loro, Lei rimembrando, tale allor divegno, Che pianger fo qual vede il mio contegno.
209) Dizion. 5° Ed. .
GHEZZO.
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pag.178



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Esempio: Ubert. Faz. Dittam. R. 32: Gran leofanti; e questi avean castelli Sopra 'l dosso, con ghezzi neri e strani, E struzzi e pappagalli, ed altri uccelli.
210) Dizion. 5° Ed. .
INGENERARE.
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pag.788



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Esempio: Ubert. Faz. Dittam. L. 56: Ma prima che da me fusse disciolto Per colei che disfà ciò che s'ingenera, Veduto avea trent'anni il suo bel volto.
211) Dizion. 5° Ed. .
MENNO
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pag.78



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Esempio: Ubert. Faz. Dittam. L. 4: Ben so ch'al mondo per tal patto venni Ch'i' dovesse morire, e bene stimo Che contr'a ciò tutt'e' pensier son menni.
212) Dizion. 5° Ed. .
IMPRONTO
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pag.304



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Esempio: Ubert. Faz. Dittam. R. 146: Quanto noiose al tempo delle frutta, E impronte son le mosche, erano a noi Le genti della terra acerba e brutta.


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Esempio: Cecch. Comm. ined. 295: E tu da questo hai preso troppa audacia, E ficchi il becco in ogni cosa; gli uomini Che son d'attorno, ben sai, e che sentano, Stimano te un impronto e me un debole.


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Esempio: Machiav. Comm. 299: Dimmi, la messaggiera quante parti Ricerca? S. Quante n'ha la mia vicina. D'abito e di anni grave vuol parere, Sia fedele e segreta, abbia il devoto, Sia a rispondere acuta, impronta al dire, Simulatrice, faceta ed astuta, E migliore è quant'è men conosciuta.
213) Dizion. 5° Ed. .
IMPANTANARE.
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pag.165



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Esempio: Ubert. Faz. Dittam. R. 144: Guarda la suo' natura quanto è strana: Tre mesi sta, che tal color non perde: E tre, polvere par che s'impantana.
214) Dizion. 5° Ed. .
INFAMIGLIARE.
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pag.660



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Esempio: Ubert. Faz. Dittam. R. 6: Ventimila con quattrocento miglia, Del quale el mezzo è manifesto a noi, E 'l dove, e 'l come l'uom ci s'infamiglia.


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Esempio: E Ubert. Faz. Dittam. R. 62: Ferrara lungo il Po tutta s'affronta; La gente volentier là s'infamiglia, Per lo buon porto che ivi si conta.
215) Dizion. 5° Ed. .
DIVO e talora anche DIO.
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pag.782



1) id: dfbb5a96d0094c449bc11ec5321c028a)
Esempio: Ubert. Faz. Dittam. 1, 4: L'uom non de' pur dire: i' pappo, e vivo, Come nel prato fan le pecorelle; Ma cercar farsi, dopo morte, divo.


2) id: 5737246125374047a609ceb9d9c6959e)
Esempio: But. Comm. Dant. 3, 652: Con un canto tanto divo; cioè tanto dilettevole ed alto.


3) id: 2d5aa5f5a0c343959e3e690343cca1f0)
Esempio: But. Comm. Dant. 3, 639: Farai dia, cioè divina e chiara e splendida; Più la spera suprema, cioè farai più che non era prima lucida e chiara la spera di sopra a tutte, cioè lo cielo empireo.
216) Dizion. 5° Ed. .
FRULLARE.
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pag.555



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Esempio: Ubert. Faz. Dittam. R. 110: Per la marina salvatica e brulla Infino a essa fu la nostra via Col vento che di là più dritto frulla.
217) Dizion. 5° Ed. .
FRUTTIFICARE.
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pag.566



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Esempio: Ubert. Faz. Dittam. R. 61: Apuglia è detta, che 'l caldo v'è tale, Che la terra vi perde alcuna volta La suo' virtude, e fruttifica male.
218) Dizion. 5° Ed. .
DIRADICARE.
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pag.408



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Esempio: Ubert. Faz. Dittam. R. 127: Non pur dell'uomo e delle bestie è morte, Ma quella terra diradica e snerba, Nella qual usa per sua mala sorte.
219) Dizion. 5° Ed. .
DIO
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pag.385



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Esempio: Ubert. Faz. Dittam. R. 17: Fu nella vita sua sì fatto e tale, Che ciascun mio (è Roma che parla di Romolo) l'aveva per un dio.