Lessicografia della Crusca in rete

Volume 6 - Apparato 4° Ed.
1) Appar.. 4° Ed. .
Apri Voce completa
pag.1

A' LETTORI. QUELLO, che nel cominciamento della Prefazione a quest’Opera dicemmo essere ordinaria sorte de’ Vocabolarj, spezialmente delle Lingue viventi, il non potersi giammai a cotal perfezione condurre, che sempre non sieno e d’ammenda, e d’accrescimento capaci, quello stesso esser vero molto più, che per avventura pensato non avremmo, abbiamo noi medesimi nel corso di questo nostro lavoro sperimentato. Imperciocchè o sia che nel principio noi temessimo, siccome per molti, e varj riguardi addivenne, di scostarci soverchiamente dalle vestigie de' vecchi Compilatori; o sia, che allora non avessimo tutta quella esperienza, che acquistammo da poi, o fissato non avessimo tutto quell’ordine, che poi ne piacque di seguitare, o fossimo privi di molti aiuti, come per via d’esempio de' più importanti Testi a penna, e anche delle più singolari edizioni, che poi non senza molta fatica ne riuscì di rintracciare; o sia, che nel proseguimento dell’opera molte diligenze si sieno riconosciute necessarie, che da prima non si riputarono tali; o perchè finalmente amammo meglio di cominciare questa ristampa quando l’Opera non era interamente matura, che aspettando la sua piena maturità, metterci a pericolo di non incominciarla giammai; egli è certamente accaduto, che alcuni difetti, e alcune mancanze sono scorse in questa novella impressione, che o di correzione, o di supplimento abbisognano. Ma siccome di quegli errori, che abbiamo incontrati per entro alle passate edizioni, e che da questa si è proccurato, per quanto ne è stato possibile, di tor via, anzichè accagionarne que' valentuomini, che a questo penoso lavorío posero mano, abbiamo giudicato doversene dar debito alla natura invariabile di somiglianti Opere, e all’impeto invincibile della necessità; così di quello, che questa nostra edizione rende meno perfetta, prendiamo noi fin da ora una ragionevole speranza di riscuotere scusa, e compatimento da chicchessia. Della qual cosa con altrettanta fiducia ci lusinghiamo, con quanta schiettezza, e docilità nell’Indice, che le nuove Giunte, e le Correzioni comprende, ci siamo approfittati non solamente di quelle osservazioni, che noi medesimi da una più lunga esperienza illuminati nel rileggere le cose già impresse abbiamo fatte, ma di quelle parimente, che da altri ne sono state somministrate; e chiunque si farà a considerare quanto a proporzione vada di mano in mano sminuendo di questo Indice la materia, e quante più sieno le cose, che nelle prime Lettere, di quelle, che nelle ultime abbiamo riputate bisognevoli d’avvertimento, potrà facilmente comprendere quanto sia stata maggiore nell’avanzamento dell’opera la nostra esattezza, e quanto sempre più, se non ci è sortito di giugnere alla perfezione, abbiamo almeno con ogni nostro potere tentato di approssimarcele. Ma affinchè i Leggitori e di ciò, che abbiam fatto, ci sappian grado, e di ciò, che abbiamo lasciato di fare, oltre al dovere non ci condannino, alle cose già dette nella Prefazione generale posta in fronte di quest’Opera ne arrogeremo quì alcun’altra, onde più chiaramente le ragioni appariscano del nostro operare. Sembrerà per avventura a taluno, che dalle regole prescritteci da noi stessi ci siamo talvolta in troppo notabil guisa dilungati. Ma quindi appunto potrà chicchessia trarre argomento della nostra ingenuità. Imperciocchè chi non vede, che lasciando di prefiggere la regola, potevamo agevolmente scansare la taccia dell’averla trasgredita? Ma noi, che in progresso di tempo abbiamo molte cose avvertite, che sovvenute non c’erano di principio, abbiamo stimato meglio, fissando la regola nella Prefazione (la quale, siccome per ordinario addiviene, non prima fu compilata, che già l’impressione del primo Volume non fosse interamente compiuta) raddirizzare poi tra le altre correzioni la trasgressione, che per non mostrare d’avere alcuna volta meno esattamente operato, defraudare gli amatori di sì fatte cose di quelle regole, delle quali un più continuato esercizio di questo lavoro ci aveva fatta credere, se non necessaria, almeno lodevolissima l’osservanza. Qualunque volta d’alcuna Voce si lasci di considerare il proprio, e naturale significato, troppi sono i sensi metaforici, de' quali divien capace; onde a troppo lunga impresa ci saremmo appigliati, se tutti avessimo voluto particolarmente specificargli. Qualora dunque non molto diversificavasi il senso, abbiamo semplicemente notato §. Per metaf. ma dove notabile era la diversità, o abbiamo per maggior chiarezza aggiunta alcuna spiegazione in principio, dicendo §. Per metaf. vale ec. o dopo ciascuno esempio si è dichiarato in parentesi il valore di essa metafora, lo che si è anche fatto, quando ell’aveva alquanto del particolare. Alcuna volta il sentimento metaforico non è meno in uso del proprio, e allora si sono i detti significati confusi; e talora l’uso, e il genio della favella ha ottenuto, che il luogo del proprio rimanga interamente usurpato dal metaforico, e in questo caso si è ciò comunemente avvertito in principio. De' Nomi Addiettivi, checchè alcuna volta siasi per qualche spezial motivo diversamente adoperato, non si sono per lo più distinti in diversi paragrafi i varj significati; ma avvegnachè se ne sieno posti in confuso gli esempli, non è però, che ad essi tutti ugualmente non convengano i significati de' loro Verbi, ne' quali il diverso loro valore potrà ognuno per agevole modo ritrovare. Degli Autori citati non tutte le Voci si sono quì tratte fuori, parte perchè pur alcune sono fuggite alla nostra attenzione, parte perchè per la lunga etade non n’è pervenuto fino a' nostri giorni il vero significato, e noi non potevamo facilmente indovinarlo; e parte in somma perchè talune non potevano come Toscane considerarsi, quantunque in Opere Toscanamente scritte s’incontrassero. Per rintracciare la forza d’alcuna Voce cavata da qualche Volgarizzamento non è sicura regola il ricorrere alla corrispondente Voce Latina, o di qual altro idioma sia l’originale, ond’egli è tratto; imperciocchè que' buoni uomini, che negli scorsi tempi s’impacciarono di volgarizzare, goffi erano per ordinario, e semplicissimi, e delle lingue dalla natía diverse troppo meno esperti, che alla loro inchiesta non si conveniva; lo che abbiam voluto avvertire, perchè altri non dia biasimo a noi, qualora in alcuna discordanza s’avvenga tra la Voce dell’originale, che si traduce, e quella usata dal traduttore. Accaderà talvolta, che in qualche esempio s’incontri alcuna Voce, che poi non sia tratta fuori al suo luogo nel Vocabolario; ma o ella sarà fuggita alla nostra memoria, o noi non l’avremo stimata di tal bontà da poter comparire tra l’altre, benchè taluno per altro buono Scrittore l’abbia adoperata. Che se ciò sia addivenuto di qualche Voce usata da noi nelle definizioni, o spiegazioni, si dee ascrivere a puro fallo d’inavvertenza il non averla posta in ischiera coll’altre. Oltre le antiche edizioni abbiamo talora citate le moderne, il che si è fatto per essere queste alcuna volta più corrette, e sempre più agevoli a rintracciarsi, che quelle non sono; ma non abbiam poi per tal convenente inteso di dispregiare le antiche, e alle moderne interamente appigliarci, sì per la venerazione, che meritano giustamente le vecchie stampe, e sì per quella, che pur si debbe a' passati Compilatori, che le citarono. D’alcuni Autori spezialmente moderni non si è additata alcuna precisa edizione, perchè non abbiam potuto ritrovare, quale tra le molte, che ve ne sono, sia la citata nelle passate compilazioni di quest’Opera. Dovevasi nelle Giunte, e nostro intendimento era, che così fosse, apporre la citazione a tutti quegli esempj, che privi n’erano rimasi nel Testo; ma troppo ancora differita si sarebbe la oramai di soverchio prolungata pubblicazione dell’intero Vocabolario, se tutti da capo si fossero dovuti scorrere gli Autori per rintracciarle; oltrechè alcuni Testi a penna, che più non è stato possibile ritrovare, si credono con molta verisimiglianza interamente periti; laonde speriamo, che i Leggitori sapendone grado di quelle moltissime, che v’abbiamo aggiunte, non vorranno di trascuratezza incolparci per quelle non molte, che ci è convenuto lasciare. Alcune Opere si sono in questa nostra edizione novellamente citate, che non si citarono nelle passate, nel numero delle quali abbiamo anche alcun poco trapassati gli angusti limiti, che ci eravamo prefissi sul cominciamento. Quali esse sieno, e le ragioni, che ci hanno mosso a così fare, potrà ciascuno facilmente intendere dalle Note apposte all’Indice delle Abbreviature. Nella Tavola degli Autori abbiamo distinto sull’esempio de' passati Compilatori i Libri del buon secolo da i più moderni citati in difetto, o in confermazione degli antichi, dividendogli in due Classi. Per togliere poi la confusione, che regnava nell’Indice dell’antecedente edizione, dove ora i nomi degli Autori, e ora i Titoli dell’Opere erano alla rinfusa, e senza ragionevole ordine collocati, abbiamo distinto in ciascheduna Classe i Libri di certo da quelli d’incerto, o d’incognito Autore, e da quelle Raccolte, che le Opere di diversi Autori insieme unite contengono, osservando per tutto, quanto ne è stato dalla materia permesso, l’ordine dell’alfabeto. Libri d’incognito Autore addomandiamo quelli, l’Autor de' quali non è pervenuto alla nostra contezza; che se alcuna Opera venga ad uno, o a più Autori non dal comune consentimento, ma per avviso di qualche particolare Scrittore, attribuita, quella tra' Libri d’Autore incerto riponghiamo. Pareva, che essendosi citati gli Autori compresi in qualche Raccolta di Rime sotto il Titolo di essa Raccolta, lo stesso dovesse farsi degli Autori contenuti nella Raccolta, che comunemente delle Rime del Berni s’appella; ma per ciò, che questi riguarda, ci siamo dipartiti da così fatta regola, e gli abbiamo citati ciascheduno di per se, come se ciaschedun di per se formasse un’Opera a parte, sì perchè di cotal metodo piacque valersi a' passati Compilatori, e sì ancora perchè questa Raccolta le Rime abbraccia d’alcuni Autori, che mai non furon citate, e a noi non è piaciuto d’essere i primi a citarle. All’Indice delle Abbreviature abbiamo apposte alcune Note, nelle quali oltre al dar contezza e degli Autori, e delle Opere loro, e de' varj Testi di queste, abbiamo ancora renduta ragione di molte cose, che quì per avventura avremmo dovuto accennare; il perchè non vi sia chi voglia darci debito di non avere in questo luogo schiariti quei dubbj, che gli si fossero nell’animo risvegliati, se prima non avrà scorse colla debita diligenza le dette Note. Nelle quali Note se talora si è dubitato, se un tal esempio sia tratto da un tal Testo, e non si è, come altri per avventura s’immaginerà, che fosse di dovere, scorrendo quel Testo, riscontrato, se quell’esempio vi si contenga; ciò è addivenuto, o perchè molti de' Testi citati pervenuti non sono in nostra mano; o perchè sarebbe stata troppo lunga opera, e malagevole scorrere da capo a piè Libri per lo più voluminosissimi, per investigarvi entro uno, o due esempli, quanti, e non più di quell’Opera molte volte si citano nel Vocabolario; o finalmente perchè quando ancora ponendoci di buona voglia a sì malvagia fatica, trovato avessimo in quel Testo quel tale esempio, non perciò ne avremmo potuto con sicurezza argomentare, esser quello il Testo citato; imperciocchè, siccome è ben noto a chiunque sia fornito d’alcuna benchè minima contezza degli antichi Manoscritti, o d’una istessa Opera s’incontrano talvolta più Testi, i quali avvengachè in alcuni luoghi discordino fra di loro per colpa di chi trascrivendogli o non intese alcun passo, o s’immaginò di migliorarlo, e sì lecito si fece di cangiarlo da quella primiera forma, che gli avea data l’Autore, pure egli accade, che si ravvisino in moltissime parti uniformi; o veramente se da più sia stata una medesima Opera nel Toscano idioma volgarizzata, siccome d’alcune per avventura interviene, egli è troppo agevole cosa ad accadere, che diversi Autori si sieno in molti luoghi accordati colle medesime espressioni, quantunque altrove le abbiano adoperate differentissime. Avevamo nella Prefazione fra gli altri Indici promesso quello delle Voci Greche in quella guisa, che fu fatto nell’antecedente edizione; ma poscia lo abbiamo come superfluo rigettato; imperciocchè ad altro uso non potevasi al più adattare, che al comodo di chi avesse voluto alcuna Opera dal Greco nel Toscano idioma traslatare; ma noi ci protestiamo, siccome il fecero i passati Compilatori, che da così fatti Indici non si vuol trarre il preciso valore delle Voci Toscane; ma solamente la notizia del luogo, dove le Voci contenute negl’Indici si debbono nel nostro Vocabolario ricercare. Ecco tutto quello, che si è creduto dover soggiugnere alle cose già dette, o in iscusa, o in discolpa, o in comprovazione di ciò, che nel dar compimento a quest’Opera abbiamo adoperato. È parte ora del benigno Leggitore di prendere in buon grado la sincerità nostra, e la nostra attenzione, e ad esse corrispondere con quella gentil discretezza, che da lui ci promettiamo, e che ci sembra meritare un sì vasto, e sì noioso lavoro, e di cui non può bastantemente comprendere la malagevolezza, se non chi vi abbia speso per entro, siccome noi abbiam fatto, una lunga, e non mai intermessa straordinaria fatica.