Lessicografia della Crusca in rete

Volume 1 - Dizionario 4° Ed.
200) Dizion. 4° Ed. .
COCCIO
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pag.685

COCCIO.
Definiz: Pezzo di vaso rotto di terra cotta. Lat. testa, fictilium vasorum fragmentum. Gr. ὄστρακον.
Esempio: Pallad. Pongansi in terra scavata, ponendo loro sotto cocci, e alga marina.
Esempio: Tac. Dav. stor. 4. 365. È il balsamo piccolo arbore, del quale venuto in succhio se intacchi un ramo con ferro, le vene ghiacciano; con isverza d'un sasso, o coccio, versano liquore medicinale.
Esempio: Malm. 7. 79. Ed in quel cambio vistovi il suo bracco Tra cocci, e vetri macolo, e basito.

201) Dizion. 4° Ed. .
COCCIUOLA
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pag.685

COCCIUOLA.
Definiz: Piccolissima enfiatura, cagionata per lo più da morsicature di zanzare, o cose simili. Lat. pustula. Gr. ϕλυκτίς .
Esempio: Cant. Carn. 17. E fa, come l'ortica, Cocciuole rilevate, e pizzicori.
Esempio: Malm. 6. 50. Talchè pe' morsi egli è tutto cocciuole.

202) Dizion. 4° Ed. .
COCCO
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COCCO.
Definiz: Coccola di frutice usata per tignere in color rosso nobile detto chermisì; oggi Grana; v. Strab. Plin. e Diosc. Lat. coccum, coccus. Gr. κόκκος.
Esempio: Dant. Purg. 7. Oro, e argento fino, e cocco, e biacca, Indico legno lucido, e sereno.
Esempio: But. Cocco è colore vermiglio.
Esempio: E But. appresso: Per l'oro la iustizia, per lo cocco la carità.
Esempio: Ricett. Fior. 41. Il cocco tintorio di Dioscoride, e di Galeno, ed il chermes di Serapione sono una medesima cosa.
Esempio: E Ricett. Fior. appresso: La grana delle spezieríe è il cocco.
Definiz: §. I. Per lo Panno stesso tinto di quel colore.
Esempio: Com. Par. 19. La femmina era in porpora, ed in cocco, ed in oro.
Esempio: Mor. S. Greg. Comanda Moisè, che, quando s'ammazzasse la vacca per far sacrificio, si dovesse offerire con un panno rosso, chiamato cocco bistinto, cioè due volte tinto.
Esempio: E Mor. S. Greg. appresso: Il cocco è panno tinto di color rosso, per lo quale s'intende la virtù della carità.
Definiz: §. II. Cocco, chiamano i bambini l'Uovo, Cucco. Lat. ovum. Gr. ὠόν.
Esempio: Ant. Alam. son. 24. E chi vuol dindi, e chi cioccia, e chi cocchi.

203) Dizion. 4° Ed. .
COCCO
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COCCO.
Definiz: Spezie d'albero Indiano, che più comunemente dicesi COCCO DELLE MALDIVE.
Esempio: Red. esp. nat. 22. Avea portato nella corte di Toscana ec. alcuni pezzi di tavarcarè, che da noi è chiamato cocco delle Maldive.
Esempio: E Red. esp. nat. 24. È necessario, che non il cocco delle Maldive, ma il ferro armato sia.

204) Dizion. 4° Ed. .
COCCODRILLO
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COCCODRILLO.
Definiz: Lat. crocodilus. Gr. κροκόδειλος.
Esempio: Tes. Br. 4. 2. Coccodrillo è un animale con quattro piedi, e di color giallo, chiamato corobel, e nasce nel fiume del Nilo ec. ed è armato di gran denti, e di grandi unghie, e 'l suo cuoio è sì duro, che non sente colpo di pietra, che uomo gli gittasse con mano.
Esempio: Volg. Mes. Allo predetto collirio aggiugne lo sterco dello coccodrillo, o dello ramarro.
Esempio: Bern. Orl. 3. 3. 6. Dissi del coccodrillo, in che maniera, Della terra d'Orril sciolto fuor esca.
Definiz: §. Le lagrime del coccodrillo, che uccide l'uomo, e poi lo piagne; dicesi in proverb. di colui, che a bella posta ti fa male, e poi mostra, che gliene incresca. Lat. crocodili lacrymae. Gr. κροκοδείλου δάκρυα.

205) Dizion. 4° Ed. .
COCCOLA
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COCCOLA.
Definiz: Frutto d'alcuni alberi, e d'alcune piante, o erbe salvatiche, come cipresso, ginepro, alloro, pugnitopo, e lentischio, e simili. Lat. bacca. Gr. ἀκρόδρυα.
Esempio: Libr. Viagg. Vi surge dentro un'erba, che mena coccole rosse in grandissima quantità.
Esempio: Franc. Sacch. rim. Con coccole, con giunchi, e canterelle.
Esempio: Ricett. Fior. 84. La mortella si abbrucia per fare l'antispodio de' Greci, pigliando le sue foglie co' fiori, e colle coccole acerbe.
Esempio: E Ricett. Fior. 97. Dalle coccole di ginepro si cava l'olio per distillazione.
Definiz: §. I. Per similit.
Esempio: Ar. Fur. 17. 30. In luogo d'occhi di color di fungo Sotto la fronte ha due coccole d'osso.
Esempio: Buon. Fier. 3. 5. 6. Poi di coccole Palladie La sustanza io non repudi (quì ulive)
Definiz: §. II. Uccellare a coccole, dicesi di chi per i suoi cattivi portamenti corre rischio di toccar delle busse, e d'esser mortificato.
Esempio: Buon. Fier. 1. 3. 4. È uccellare a coccole, e percosse Il ruzzar co' pazz'uomini, e co' bravi.
Definiz: §. III. Coccola, prendesi anche per lo Capo. Lat. caput. Gr. κεφαλή.
Definiz: §. IV. Onde Girar la coccola, modo basso, che vale lo stesso, che Girar il capo, Essere in confusione.
Esempio: Morg. 24. 94. Si vede or sì, or nò, come la lucciola, Sicchè comincia a girar lor la coccola.

206) Dizion. 4° Ed. .
COCCOLINA
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COCCOLINA.
Definiz: Dim. di Coccola. Lat. minor bacca. Gr. μικρὰ ἀκρόδρυα.
Esempio: Tratt. segr. cos. donn. In quella maniera, che sono le più minute coccoline dell' ellera.
Definiz: §. Per Catarro d'infreddatura.
Esempio: Pataff. 2. Marzocco avrà la tossa coccolina (quì in forza d'add.)
Esempio: Matt. Franz. rim. burl. Tanto che s'empia il capo, e 'l petto, e 'l seno Di quella, che si chiama coccolina.

207) Dizion. 4° Ed. .
COCCOLONE, e COCCOLONI
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COCCOLONE, e COCCOLONI.
Definiz: Star coccoloni, dicesi di chi si siede in sulle calcagna.
Esempio: Cant. Carn. 398. Chi giuoca usa far questo Or ritto, ora a sedere, or coccoloni.
Esempio: Fir. disc. an. 50. Gli ordinò, che ogni dì gliene montasse addosso certa quantità, quando egli si metteva coccoloni nell'acqua.

208) Dizion. 4° Ed. .
COCCOVEGGIA
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COCCOVEGGIA.
Definiz: Lo stesso, che Civetta. Lat. noctua.
Esempio: Pallad. Alcuni la coccoveggia coll'ali stese suffumicano.
Esempio: Cr. 5. 55. 1. Produce (il sanguine) bellissime, e sode verghe, delle quali si fanno brevicelli da pigliar gli uccelli colla coccoveggia.
Esempio: E Cr. 10. 16. 1. Il gufo, e la coccoveggia sono d'una medesima natura.
Esempio: Franc. Sacch. nov. 106. Che squittire, colla mala pasqua? Sì, che io sono coccoveggia.

209) Dizion. 4° Ed. .
COCCOVEGGIARE, e CUCCUVEGGIARE
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COCCOVEGGIARE, e CUCCUVEGGIARE.
Definiz: Far atti di coccoveggia, Civettare, Far la civetta.
Esempio: Iac. Sold. Sat. 5. Sbarcata la vedremo anco a' festini, Ove treschi, saltelli, e coccoveggi, Chiamando a' suoi panion cento zerbini.
Esempio: Buon. Fier. 3. 1. 5. S'e' son quei, ch'io riguardo colà dentro Cuccuveggiar rinvolti in quei lenzuoli.

210) Dizion. 4° Ed. .
COCENTE
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pag.686

COCENTE.
Definiz: Che cuoce, Ardente. Lat. ardens, flagrans. Gr. περιφλεγής.
Esempio: Dant. Inf. 6. Maestro, esti tormenti Cresceranno ei, dopo la gran sentenza, O fien minori, o saran sì cocenti?
Esempio: Bocc. nov. 4. 8. Sentì subitamente non meno cocenti gli stimoli della carne, che sentiti avesse il suo giovane monaco.
Esempio: Franc. Barb. 297. 16. E tal fiata Ti vien cansata Però la più cocente.

211) Dizion. 4° Ed. .
COCENTISSIMO
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COCENTISSIMO.
Definiz: Superl. di Cocente. Lat. ferventissimus. Gr. περιφλεγέστατος.
Esempio: Declam. Quintil. P. L'erbe furono abbronzate dal cocentissimo sole.
Esempio: Bemb. As. 1. Il mio misero, e tormentato cuore in cocentissimo fuoco posto.

212) Dizion. 4° Ed. .
COCERE.
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pag.686

COCERE.
v. CUOCERE.
213) Dizion. 4° Ed. .
COCHIGLIA
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pag.686

COCHIGLIA.
Definiz: V. A. Conchiglia. Lat. conchylium, conchyle. Gr. κογχύλιον.
Esempio: Filoc. 7. 32. Si mostra il picciol poggio pieno di marine cochiglie.

214) Dizion. 4° Ed. .
COCHILLA
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pag.686

COCHILLA.
Definiz: V. A. Cochiglia, Conchiglia. Lat. conchylium. Gr. κογχύλιον.
Esempio: Tes. Br. 4. 4. Cochilla è un pesce di mare, la quale si sta chiusa con due ossa grosse, e apre, e chiude, e sta in fondo ec. e la mattina, e la sera viene a sommo, e toglie la rugiada.
Esempio: E Tes. Br. appresso: Poi sta al sole, e indurano alquanto queste gocciole della rugiada, ciascuna secondo ch'elle sono, non tanto ch'ella sia compiuta di fermezza, poi quando sono cavate di quelle cocchille, elle indurano.

215) Dizion. 4° Ed. .
COCIMENTO
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pag.686

COCIMENTO.
Definiz: Il cuocere, che fa il fuoco. Lat. ardor, fervor. Gr. διάκαυσις.
Esempio: Filoc. 6. 235. Cessando i fumi dintorno a due amanti ec. con noioso cocimento, impediva i circonstanti da poter vedere dove Florio, e Biancofiore fossero.
Esempio: Com. Dant. Ingenerati in Libia, e in Etiopia, nel maggior cocimento del caldo.
Definiz: §. I. Per Concuocimento, Digestione. Lat. coctio, digestio. Gr. πέψις.
Esempio: M. Aldobr. Questo cocimento appella la fisica prima digestione.
Definiz: §. II. Per Frizzamento.
Esempio: But. Piace al lebbroso di grattarsi per lo pizzicore, benchè poi ritorni in amaro per lo cocimento, che ne sente per aversi grattato.

216) Dizion. 4° Ed. .
COCIORE
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pag.686

COCIORE.
Definiz: Ardura, Scottatura. Lat. ardor, adustio. Gr. καῦμα.
Esempio: Fir. As. 152. Per la doglia del cociore di quella lucerna rammaricandosi.

217) Dizion. 4° Ed. .
COCITO
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COCITO.
Definiz: Fiume d'inferno. Lat. cocytus. Gr. κωκυτός.
Esempio: Dant. Inf. 14. Poi sen' va giù per questa stretta doccia Infin là, ove più non si dismonta, Fanno cocito.
Esempio: Mor. S. Greg. 15. 29. Dissono questi cotali, che per lo 'nferno correva un fiume, che si chiamava cocito.
Esempio: E Mor. S. Greg. appresso: Si può veramente dire, che essi diventino ghiaia di cocito, imperocchè continuamente essi corrono al luogo di pianto.

218) Dizion. 4° Ed. .
COCITOIO
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COCITOIO.
Definiz: Add. Aggiunto di civaie, o simili, vale Di facil cocitura. Lat. coctibilis, coctivus. Gr. εὐεψητός.

219) Dizion. 4° Ed. .
COCITURA
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COCITURA.
Definiz: Quell'acqua, o altro liquore, in cui sia stata cotta qualsivoglia cosa. Lat. * decoctum. Gr. ἀφεψηθέν.
Esempio: Cr. 5. 10. 17. Se si coceranno (i fichi) in vino, e della detta cocitura si farà cristéo, varrà contro al dolor del ventre.
Esempio: Pallad. Bagninsi ec. con acqua di cocitura di lupini.
Esempio: M. Aldobr. La cocitura puote l'uomo usare alla maniera de' pesi.
Definiz: §. I. Cocitura, talora l'usiamo per quello Spazio del tempo, che ha bisogno la cosa, che s'ha a cuocere.
Definiz: §. II. Cocitura per Iscottatura. Lat. inustio. Gr.ἐπίκαυμα.
Esempio: Libr. cur. malatt. Questa unzione giova alle cociture del fuoco.
Esempio: Bemb. As. 1. Io mi sarei morto, se stato non fosse, che rassodandosi per la cocitura del fuoco tutto quello, che il pianto stemperava, cagione fu, che io non mancai.