Lessicografia della Crusca in rete

Volume 1 - Dizionario 5° Ed.
100) Dizion. 5° Ed. .
ANGUSTO.
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pag.507

ANGUSTO.
Definiz: Add. Stretto.
Dal lat. angustus. –
Esempio: Dant. Parad. 26: E disse: certo a più angusto vaglio Ti conviene schiarar ec.
Esempio: Petr. Rim. 2, 182: In così angusta e solitaria villa Era 'l grand'uom, che d'Affrica s'appella.
Esempio: Ar. Orl. fur. 23, 113: L'umor che vorrìa uscir, tanto s'affretta, E ne l'angusta via tanto s'intrica, Ch'a goccia a goccia fuore esce a fatica.
Esempio: Segner. Pred. 465: Strada sassosa, angusta, scoscesa.
Esempio: Maff. Veron. illustr. 5, 243: Segue una piccola stanza, che mostra essere stata prigione, ma non di fiere, perchè ha la porta tropp'angusta.
Esempio: Metast. Dramm. 8, 21: Al popolo che accorre, Sono anguste le vie.
Definiz: § E figuratam. per Piccolo, Scarso, Tenue. –
Esempio: Tass. Gerus. 1, 22: Che proposto ci avremmo angusto e scarso Premio, e in danno dell'alme il sangue sparso.

101) Dizion. 5° Ed. .
ANICE e ANICIO. –
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pag.507

ANICE e ANICIO . –
V. Anacio.
102) Dizion. 5° Ed. .
ANILE.
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pag.507

ANILE.
Definiz: Sost. masc. Pianta, dal sugo della quale rappreso traesi l'indaco.
Dallo spagn. añil, e questo dall'arabo.
Definiz: § E per l'Indaco stesso. –
Esempio: Sassett. Lett. 125: Vienci l'anile, o vero indaco, la lacca per tignere.
Esempio: E Sassett. Lett. 421: L'una è de' panni;.... la seconda è l'anile, o vero indaco; la terza è l'anfione, cioè l'oppio.

103) Dizion. 5° Ed. .
ANILE.
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pag.507

ANILE.
Definiz: Add. Di vecchia, Da vecchia.
Dal lat. anilis.
Definiz: Voce poco usata. –
Esempio: Buonarr. Fier. 3, 3, 12: Quante ho io maladetto Volte i mie' occhi, e po' il sol che gli alluma, Mirando un ceffo anil pregno di spuma?

104) Dizion. 5° Ed. .
ANIMA.
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pag.507

ANIMA.
Definiz: Sost. femm. La parte immateriale dell'uomo, Quel principio per cui egli sente, pensa, ragiona, vuole, che anche dicesi Anima razionale o ragionevole, per distinguerla da quella dei bruti e delle piante.
Dal lat. anima. –
Esempio: Dant. Purg. 16: Esce di mano a lui che la vagheggia.... L'anima semplicetta che sa nulla.
Esempio: Ottim. Comm. Dant. 2, 26: L'anima è sustanzia spirituale, la quale non ha dimensione.
Esempio: Bocc. Comm. Dant. 1, 101: L'anima.... per li molti suoi effetti, ha diversi nomi meritati. Ella è allora chiamata anima, quando ella vivifica il corpo; ella è chiamata animo, quando alcuna cosa vuole; ella è chiamata ragione, quando ella alcuna cosa dirittamente giudica; ella è chiamata spirito, quando ella spira; ella è chiamata senso, quando ella alcuna cosa sente; ella è chiamata mente, quando ella sa ed intende.
Esempio: Ar. Orl. fur. 6, 30: Ma non restar però, che non risponda Chi tu ti sia, ch'in corpo orrido ed irto Con voce e razionale anima vivi.
Esempio: Segn. B. Tratt. Anim. 16: Platone.... considera naturalmente l'anima muovere il corpo, perchè essendogli congiunta ed attaccata, ella venga a muoverlo similmente come si muove ella.
Esempio: Marchett. Lucrez. 137: Onde poichè dell'animo e dell'anima La natura è dell'uom quasi una parte ec.
Definiz: § I. E per il Principio della vita e del sentimento negli animali, detta altresì Anima sensitiva. –
Esempio: Dant. Parad. 7: L'anima d'ogni bruto e delle piante Di complession potenzïata tira Lo raggio e il moto delle luci sante.
Esempio: Segn. B. Tratt. Anim. 59: Essendo essi [i corpi naturali] strumenti tutti dell'anima, non tanto negli animali, quanto nelle piante.
Esempio: Magal. Lett. At. 387: Io non affermo che l'anima de' bruti sia rigorosamente immateriale.
Esempio: Marchett. Lucrez. 171: Chè se tu forse insinuarsi a' vermi L'anime credi, e per di fuori entrare Ignude entro i lor corpi, e non consideri Come mill'e mill'anime s'adunano In quel corpo medesmo ond'una sola Già si partìo ec.
Definiz: § II. Anima dicesi per estensione anche il Principio, in virtù del quale si nutrono e crescono le piante; detta altresì Anima vegetale, vegetabile, o vegetativa. –
Esempio: Dant. Parad. 7: L'anima d'ogni bruto e delle piante Di complession potenzïata tira Lo raggio e il moto delle luci sante.
Esempio: Cresc. Agric. volg. 287: Per la qual cosa ancora sono migliori [l'erbe],.... perchè.... non si levano alte per la debol virtù dell'anime vegetabili in quelle.
Esempio: Soder. Agric. 119: Hanno [gli arbori], come si dice, l'anima, che si pone per quella virtù naturale intrinseca, che fuora o dentro, che sotto o sopra la terra gli fa crescere, e così hanno varie e diverse affezioni e complessioni e contrarietà.
Esempio: E Soder. Tratt. Arb. 78: Negli arbori è l'anima, che è una vegetale e nutritiva virtù innata loro, con la quale attraggono dalla terra il lor cibo e crescono.
Definiz: § III. Anima del mondo fu detto Quel principio di vita, d'ordine e d'armonia, che apparisce diffuso in tutto l'universo. –
Esempio: Rucell. G. Ap. 678: Per ciò che la grand'anima del mondo Sta come auriga, e 'n questa ceca mole Infusa, muove le stellate sfere, L'eterea plaga ec.
Esempio: Segn. B. Tratt. Anim. 17: Ponendo i Pittagorici ed i Platonici, dal moto de' cieli cagionarsi suoni ottimamente armonizzati, i quali secondo loro dipendevano dall'anima del mondo, però vollono ancora che l'anima di tali numeri fosse composta.
Esempio: Car. Eneid. 6, 1084: Primieramente il ciel, la terra e 'l mare, L'äer, la luna, il sol, quanto è nascosto, Quanto appare, e quant'è, muove, nudrisce E regge un che v'è dentro, o spirto o mente O anima che sia de l'universo.
Definiz: § IV. Per Vita. –
Esempio: Simint. Ovid. Metam. 1, 206: O fortissimo, non mi concedere altra cosa che quest'anima; tutte l'altre mie cose siano tue.
Esempio: Bocc. Decam. 7, 156: Se io vendicar mi volessi riguardando a che partito tu ponesti l'anima mia, la tua vita non mi basterebbe togliendolati.
Esempio: S. Greg. Omel. 2, 222: Il buono pastore pone l'anima sua per le pecore sue.
Definiz: § V. E per il Corpo animato. –
Esempio: Bibb. 1, 5: Ancora il sangue dell'anime vostre io domandaroe de la mano de tutte le bestie.
Esempio: Varch. Quest. Alchim. 52: Una mosca viverà senza capo più giorni, il che non farebbe un'anima la più perfetta.
Definiz: § VI. E per l'Uomo, considerato rispetto alle sue qualità morali. –
Esempio: Petr. Rim. 2, 253: Che 'n lei mancâr quell'anime leggiadre, Che locata l'avean là dove ell'era.
Esempio: E Petr. Rim. 2, 273: Anime belle e di virtute amiche Terranno 'l mondo.
Esempio: Cecch. Comm. ined. 105: La vostra donna (oh che anima devota Era quella!).... L. Che fe'? C. M'impose ch'io Non ne parlassi.
Definiz: § VII. E per Persona. –
Esempio: Bibb. 1, 23: Tutte le anime della casa di Iacob, le quale andarono in Egitto, furono settanta.
Esempio: Savonar. Pred. 13: Erano circa quindici centinaia di migliaia di anime che uscirono dello Egitto.
Esempio: Segn. B. Stor. fior. 564: Di trentamila anime che faceva quella città, si ridusse, dopo fatto l'accordo, il numero di esse a diecimila persone, e non più.
Esempio: Allegr. Lett. ser Poi 7: Firenze.... fa meglio di settantamila anime.
Esempio: Maff. Veron. illustr. 4, 14: Il numero dell'anime in questa città.... si è calcolato a quarantotto mila.
Definiz: § VIII. Anima, Anima nata, Anima viva, Anima vivente, usato colla negativa, significa Nessuno. –
Esempio: Liv. Dec. 1, 103: Quand'ella [Lucrezia] fu svegliata tutta smarrita, e vide che non v'aveva anima che la soccorresse,.... allora le manifestò Sesto il suo amore.
Esempio: Bern. Orl. 9, 38: In quel castel non resta anima viva.
Esempio: E Bern. Orl. 39, 8: Dentro non vi si vede anima nata.
Esempio: Dav. Tac. 2, 146: Cerca le camere, non v'è anima nata.
Esempio: E Dav. Tac. 2, 586: I mandati per tutto a riconoscere per sapere novelle, non trovarono anima nata.
Definiz: § IX. Anima, per Mente o Pensiero. –
Esempio: Petr. Rim. 2, 231: Quel che l'anima nostra preme e 'ngombra, Dianzi, adesso, ier, diman, mattino e sera, Tutti in un punto passeran com'ombra.
Esempio: Bocc. Decam. 4, 18: E io dalla mia puerizia l'anima vi disposi.
Esempio: Salvin. Pros. tosc. 2, 187: I vocaboli esprimenti le cose, sono le cose medesime, improntate col sigillo delle parole; le quali col loro suono affigurano le cose maravigliosamente e le loro qualità e gli attributi di quelle ci presentano all'anima.
Definiz: § X. Onde Venir all'anima e nell'anima, vale Venire in mente, in pensiero. –
Esempio: Bocc. Decam. 1, 207: Deh questa, che novità è oggi che nell'anima m'è venuta?
Esempio: E Bocc. Decam. 4, 177: M'è venuto nell'anima di narrarvi una novella d'una donna ec.
Definiz: § XI. E per lo Spirito umano quando è separato dal corpo. –
Esempio: Dant. Inf. 3: Gridando: guai a voi, anime prave, Non isperate mai veder lo cielo.
Esempio: E Dant. Purg. 6: O anima lombarda, Come ti stavi altera e disdegnosa, E nel mover degli occhi onesta e tarda!
Esempio: Vill. G. 344: Aveano figura d'anime ignude.
Esempio: Petr. Rim. 2, 102: Gli angeli eletti, e l'anime beate, Cittadine del cielo ec.
Esempio: Tass. Lett. 1, 113: Tutto ciò che si legge nel mio poema de la colomba messaggiera, de l'incendio, de l'apparizione de l'anime, è tolto di peso da Paolo Emilio e da Guglielmo Tirio.
Esempio: Cecch. Masch. 1, 5: Or bisogna pregar per la su' anima, Non pensare al suo corpo.
Esempio: Forteguerr. Ricciard. 21, 55: Al qual [altare] non so che papa avea concesse Molte indulgenze all'anime purganti.
Definiz: § XII. Anima, dicesi pure Quella intensità di affetto e Quell'energia, con la quale altri opera; e parlandosi di belle arti o di lettere, significa Quello spirito che rende le produzioni dello ingegno quasi vive e animate. –
Esempio: Baldin. Vocab. Dis. 10, 2: Anima, Spirito. Pigliasi questa voce da' nostri artefici per quello spirito, che rende le figure dipinte quasi vive e animate.
Esempio: Red. Lett. 2, 282: Le molte occupazioni, che quest'anno mi tengono occupatissimo, m'han fatto sdimenticar il far versi, e trovasi in me una siccità d'anima e di corpo indicibilissima.
Definiz: § XIII. Anima, dicesi anche di Persona caramente diletta; onde l'espressione di tenerezza: Anima mia. –
Esempio: Bocc. Decam. 2, 324: Anima mia dolce, speranza mia, or non riconosci tu Ricciardo tuo, che t'ama più che se medesimo?
Esempio: Leggend. SS. M. 4, 402: E non so ove si sia la vostra figlioccia, e figliuola mia, l'anima mia, e gli occhi del capo mio.
Esempio: Ar. Orl. fur. 28, 57: Fiammetta, anima mia, tu te ne vai, E non so più di rivederti mai.
Esempio: Grazz. Pros. 13: Come! rispose Salvestro, io cerco mantenerti in vita, anima mia dolce.
Definiz: § XIV. E per Sostanza, Fondamento, La parte più importante di checchessia; onde il Modo familiare: Questa è l'anima del negozio. –
Esempio: Varch. Stor. 1, 38: Avendo ella [la Storia] per forma, o volemo dire anima, la verità.
Esempio: Salv. Crusc. 9: Così sarà falsa quella massima, che la verità sia l'anima della storia.
Esempio: Soder. Agric. 152: Dessa [acqua] è la vera anima de' giardini, degli orti e de' campi, ed il sostenimento di ciò che in quelli si nutrisce.
Esempio: Magal. Sagg. nat. esp. 149: Onde, per non mancare di quella notizia, che parea esser l'anima di tutte quest'esperienze, ricorremmo al cristallo.
Esempio: Salvin. Annot. Buomm. 48: La vocale è l'anima nella sillaba; le consonanti il corpo, che non può viver senz'anima.
Definiz: § XV. È anche detto di Persona, che sia autore principale o operatore di checchessia. –
Esempio: Salvin. Pros. tosc. 1, 204: È [l'Informe] luce, anima e forma di nostra Accademia.
Esempio: Bott. Stor. Amer. 1, 146: Si tenne a que' tempi, che lord Bute, il quale operava di straforo, ed era l'anima di tutto,.... consigliasse vivamente, si girasse la spada a tondo.
Definiz: § XVI. Anima, per Fiato, Aura, Alito. –
Esempio: Cavalcant. Rim. 25: Io veggio che negli occhi suoi risplende Una virtù d'amor tanto gentile, Ch'ogni dolce piacer vi si comprende; E muove allora un'anima sottile, Rispetto della quale ogni altra è vile.
Esempio: Car. Eneid. 9, 901: Sì lo spirar de l'anima gli tolse, Che non mai più spirò.
Definiz: § XVII. Anima si dice pure il Seme de' frutti, che è rinchiuso dentro al nocciolo, e dal quale nascon le piante. –
Esempio: Span. Tes. Pov. volg. 23: Contra la gotta rossa togli amandorle e nocelle, e anime di pesche.
Esempio: Dav. Colt. 516: I noccioli sani in sul terriccio scoperti e l'anime postevi col dito poco a dentro, nascon benissimo al marzo.
Esempio: Red. Lett. 2, 109: Ella faccia delineare lo stesso frutto aperto, cavatone fuori la sua anima, e faccia delineare la stessa anima nella sua propria naturale grandezza e figura.
Esempio: Targ. Viagg. 6, 55: Io apprendeva, che la bucciolina rossa, che hanno l'anime di faggiuole, potesse dare qualche sapore all'olio.... Volli provare a sbucciarle.
Definiz: § XVIII. Donde per similit. di due amicissimi diciamo: E' sono due anime in un nocciolo. –
Esempio: Cecch. Donz. 5, 1: Sono Dua anime in un nocciolo.
Esempio: Not. Malm. 531: Siamo soliti dire di due fratelli o amici cordiali, E' sono due anime in un nocciolo; tratta la similitudine da' noccioli di pèsca o d'altro frutto, ne' quali alle volte si trovano due anime o semi, che volgarmente la plebe chiama mandorle.
Definiz: § XIX. Per la Parte interna degli steli e delle radici di alcuna pianta. –
Esempio: Benciv. Cur. Malatt. volg.: Prendi le radici della cicoria, lavale bene, tagliale, e leva l'anima.
Esempio: Ricett. Fior. 9: Le radici,.... parte tagliate in pezzi, parte levata l'anima di dentro, e serbate le scorze.
Definiz: § XX. Anima, dicesi dai Gettatori di statue in metallo, Quell'abbozzo di modello, fatto di terra fragile, che essi pongono nel mezzo della forma perchè riempia la statua poichè è gettata; il quale poscia, rotto e cavato a pezzi, ne lascia vuoto l'interno. –
Esempio: Cellin. Pros. 165: Per cavarne l'anima, acciò che restasse più leggieri, avevo fatto parecchi buchi in ne' fianchi,.... tanto quanto io volevo che mi restasse aperto; la qual cosa fu causa di tenermi l'anima in mezzo a punto.
Esempio: Baldin. Vocab. Dis. 10, 2: Poi sopra un palo di ferro.... [i gettatori] fanno quella che noi diciamo anima, mescolando terra con sterco di cavallo e cimatura, le danno la medesima forma del modello, tanto più scarsa di grossezza, quanto vogliono che sia grosso il metallo, gettata che sarà la statua.
Esempio: E Baldin. Vocab. Dis. 11, 1: Da questa [ultima forma] cavano a forza di fuoco la cera, tanto che fra l'anima e la forma, resti il vacuo per la grossezza del getto.
Definiz: § XXI. E Anima dicesi dai Gettatori di artiglierie Quella parte della forma, colla quale producesi nelle medesime quel vuoto interno in cui si pone la carica; e talvolta intendesi anche il vuoto stesso. –
Esempio: Biring. Pirotecn. 85 t.: La seconda parte della forma per fare le artiglierie è l'anima.
Esempio: March. Archit. milit. 297: Poi bisogna fare l'anima, cioè quella che fa il vacuo dove va la palla;.... la quale anima si fa sopra una grossa e dritta asta di ferro,.... avvertendo a porre almeno tre dita di terra più che non è la longhezza dell'asta di ferro, perchè se il metallo toccasse l'anima, non si potria mai tirare fuora l'anima di ferro di dentro la canna dell'artiglieria.
Esempio: Montecucc. Op. 1, 120: Quanto alla forma, tutta l'artiglieria d'oggidì si riduce a due generi; cioè quella che ha l'anima uguale e cilindrica, e quella che ha l'anima inuguale, incamerata o incampanata.
Esempio: E Montecucc. Op. 1, 126: Sia visitato, riconosciuto se egli [il pezzo] è ricco di metallo, se l'anima è paralella ec.
Definiz: § XXII. E in altre Arti o Mestieri, Anima si dice quella parte interiore e più solida, che dà forza al rimanente, come il sodo della intelaiatura d'una porta, d'una imposta e simili.
Definiz: § XXIII. E Anima de' bottoni, Quella rotella di legno o di osso, intorno a cui s'avvolge il panno o la tela ec.
Definiz: § XXIV. E per la Parte interiore e solida di checchessia. –
Esempio: Magal. Sagg. nat. esp. 134: Apertala nel mezzo, cavammo fuori l'anima di ghiaccio.
Definiz: § XXV. Per la Leggenda di un'impresa di uno scudo o di una medaglia. –
Esempio: Vasar. Appar. 1267: Il primo de' quali [rovesci di medaglie] era la deduzione d'una colonia,.... con la sua anima che diceva: Colonia Iulia Florentia.
Esempio: E Vasar. Appar. 1268: Fu una principalissima impresa sopra tutti gli scudi posta.... con la sua anima che diceva: Hoc fidunt.
Definiz: § XXVI. Anima, dicevasi Quell'armatura fatta a scaglia che armava il petto. –
Esempio: Vill. M. 5, 260: Loro armadura, quasi di tutti, eran panzeroni, e davanti al petto un'anima d'acciaio.
Esempio: Allegr. Rim. Lett. 44: E però chi sospetta di quelli [stiletti], non ha altro rimedio, che il provvedersi d'un'anima a pruova.
Definiz: § XXVII. Anima di Saturno. Term. della vecchia chimica. Dissoluzione del litargirio nell'aceto distillato. –
Esempio: Ner. Art. vetr. 105: Questa materia lattea è l'anima di Saturno, cioè la parte più nobile che serve per li smalti e vetri a molte cose.
Definiz: § XXVIII. Anima di sasso. –
Esempio: Targ. Viagg. 10, 10: Le anime di sasso notate dal Micheli sono masse lapidee di varia grandezza, scantonate ed arrotate, come se fossero frombole o pillore di ghiaja di fiume, incorporate qua e là irregolarmente, e dove più, dove meno, nella sustanza del peperino, o vogliasi dire la lava colata e consolidatasi giù per le pendici della montagna di S. Fiora.
Definiz: § XXIX. Anima di sbirro, è il nome che in alcune parti di Toscana si dà ad un uccello acquatico, detto anche Mignattino o Rondine di mare.
Definiz: § XXX. Anima di Dio, o di messer Domeneddio, vale Persona dabbene, pia, religiosa. –
Esempio: Cecch. Diss. 4, 10: Non pensate a male,.... è un'anima di messer Domeneddio, sì in buona verità.
Definiz: § XXXI. Fino all'anima, e anche solamente All'anima, posto avverbialmente coi verbi Dolere fino all'anima o all'anima, Dispiacere fino all'anima o all'anima , Increscere fino all'anima o all'anima e simili, vale Grandissimamente, Estremamente. –
Esempio: Bemb. Lett. 2, 215: Io m'era doluto fino all'anima della prima novella che mi recarono le vostre lettere.
Esempio: Car. Lett. fam. 1, 67: M. Mattio in questo caso non mi par colpevole, e quando fosse, se ne duole all'anima.
Esempio: Red. Lett. M. 16: Mi dispiace fino all'anima, che V. S. Illustriss. non mi abbia scritto prima.
Definiz: § XXXII. Per l'anima mia, tua, sua, ec., è maniera giocosa del parlar familiare, e vale Per me, Per te, Per sè, ec. –
Esempio: Panant. Poet. Teatr. 29: Disse l'amico Ciapo: di chi è quella Superba cena? – Per l'anima mia.
Definiz: § XXXIII. Buon'anima e Buon'anima sua, si aggiunge spesso nel parlar familiare, allorchè si nomina persona già defunta. –
Esempio: Martell. V. Lett. 55: Dovrei.... con tante lagrime e con tanti lamenti accompagnare quella buon'anima del Riccio, la quale s'è partita dal mondo, con quanto meritava il molto amore che io gli ho portato.
Definiz: § XXXIV. Cura d'anime o delle anime, vale Ufficio parrocchiale; onde Aver cura d'anime, Curar le anime, e Avere il governo dell'anime, vale Esercitare l'ufficio di Parroco. –
Esempio: Barber. Docum. Am. 287: E s'hai d'anime cura, Qui ti convien por cura, Che il sangue lor richiede Da te colui che vede.
Esempio: Firenz. Pros. 1, 55: Secondochè già mi raccontò un venerabile sacerdote, chiamato Fra Cuculio, che ebbe in governo l'anime di quelle contrade.
Esempio: Dav. Scism. 390: Fece.... la chiesa de' Zoccolanti aprire, spazzare, dirvi messe, curar l'anime.
Esempio: Papin. Lez. Burch. 205: Quale sventura sarà mai per coloro, i quali non al men degno, ma al più indegno sacerdote.... la cura dell'anime fidano e consegnano?
Definiz: § XXXV. Dio abbia l'anima sua, modo di augurare la beatitudine eterna a chi è morto. –
Esempio: Strin. Cron. 131: Iddio abbia avuto l'anima loro, che innocenti morirono.
Esempio: Cecch. Servig. 1, 3: Che ha egli A far di me, o della roba mia? O sì di quella che mi fu lasciata Dal mio primo marito? che Dio abbia L'anima sua.
Definiz: § XXXVI. Amare quanto l'anima, o quanto l'anima sua, vale Amare d'intenso amore. –
Esempio: Tass. Lett. 1, 6: E poichè la fortuna l'ha privato de la roba e de la moglie che amava quanto l'anima, non consente che la rapacità di costui lo privi de l'amata figliuola.
Definiz: § XXXVII. Aprir l'anima sua ad alcuno, vale Confidarsi con esso, Palesargli apertamente i proprj sentimenti. –
Esempio: Bocc. Decam. 8, 145: Parlomi con lui, E com'io so, così l'anima mia Tutta gli apro.
Definiz: § XXXVIII. Avere anima o non Avere anima, dicesi dell'Avere o non Aver coscienza, ed anche dell'Avere o non Avere energia.
Definiz: § XXXIX. Aver sull'anima o all'anima omicidj, ladronecci, ruberie, o altre simili malvagie azioni, vale Esserne colpevole. –
Esempio: Panant. Poet. Teatr. 17: Che sull'anima avea dodici morti.
Definiz: § XL. Cavare altrui l'anima o Levare altrui l'anima, vale Uccidere, ma è modo basso di chi parla preso da grand'ira e minacciando. –
Esempio: Panant. Poet. Teatr. 12: E l'altra le ripete: se t'attenti, I' ti caverò l'anima coi denti.
Definiz: § XLI. Cavar l'anima, parlandosi di cose tristi, vale figuratam. Cagionare grandissima angoscia, Addolorare eccessivamente. –
Esempio: Car. Lett. fam. 1, 352: Mi si rappresentano innanzi a tutte l'ore la bellezza, la tenerezza e la dolcezza de la persona, de' costumi, e de le maniere sue: e quel che mi cava l'anima, la conversazione e l'amorevolezza, ch'era tra lei e le figliuole mie.
Definiz: § XLII. Parlandosi di cose non moleste, vale Piacere assaissimo. –
Esempio: Red. Lett. 1, 271: L'introduzione all'oda, e la di lei chiusa, che da essa deriva, mi cavano l'anima.
Definiz: § XLIII. Dare anima, o Dar l'anima, vale Avvivare, Dar forza, efficacia. –
Esempio: Giambull. P. F. Ling. Fior. 318: La seconda [proprietà] cioè l'efficacia, avviva e dà l'anima alle parole, e adattale tanto bene allo ufizio loro, che allo uditore pare piuttosto vedere effettualmente essa cosa, che sentirla recitare.
Definiz: § XLIV. Dar l'anima ad alcuno, vale Darsi tutto all'altrui volere. –
Esempio: Bocc. Amet. 12: Ma la natura del novello signore, a cui ignorantemente aveva pur testè l'anima data, non 'l consente.
Definiz: § XLV. Dar l'anima al diavolo, o al nemico, si usa per Disperarsi. –
Esempio: Firenz. Comm. 1, 345: E così tutto 'l dì ti fanno dar l'anima al nimico.
Definiz: § XLVI. Darsi all'anima, vale Darsi alla vita divota. –
Esempio: Salvin. Annot. Fier. 512: Il mondo, grande strumento del demonio, i devoti e buoni gli carica della brutta accusa d'ipocriti, chiamandoli bacchettoni: questa è una gran remora e impedimento per chi si vuol dare all'anima.
Definiz: § XLVII. Darsi in corpo e in anima ad alcuno, vale Darglisi tutto quanto, Adoperarsi tutto per esso. –
Esempio: Cecch. Comm. ined. 2, 3: Quel che dà lor se stesso in corpo e anima, Per arricchirli tutti [i poeti comici]; io dico Plauto (qui figuratam.).
Definiz: § XLVIII. Essere anima, Essere anima e corpo, Essere anima e cuore di uno, vale Esser suo strettissimo amico, quasi una cosa medesima con lui. –
Esempio: Borgh. V. Disc. 1, 401: Pomponio, quel che fu anima e corpo di Cicerone,.... n'acquistò il soprannome di Attico.
Esempio: Pitt. I. Istor. Fior. 146: Ma trattenutovi bene circa un anno senza effetto veruno, dal cardinale Eboracense, anima di quel re ed amico del papa.
Esempio: Dav. Tac. 1, 394: Antonio Natale e Scevino, ambi anima e corpo di Gaio Pisone.
Esempio: Lipp. Malm. 7, 28: Stavan d'accordo [due fratelli] in pace ed in amore, Ed eran pane e cacio, anima e cuore.
Definiz: § IL. Lo stesso vale Esser due o più anime in un corpo; ed equivale all'altro Modo: Esser due anime in un nocciolo. –
Esempio: Vespas. Vit. Uom. ill. 484: Era nato infra questi.... uno legame d'amore sì grande, che si poteva dire essere più anime in un corpo.
Definiz: § L. Esser l'anima di alcuno, vale altresì Esser la persona più cara che alcuno abbia. –
Esempio: Borgh. V. Disc. 1, 210: Come dall'altra parte alcuni di quelli che erano l'anima di Cesare, essere i principali congiurati nella sua morte.
Esempio: Cecch. Comm. ined. 407: La signora Fausta Che fa? vuol ella più straziarmi al solito? R. Proprio straziar! voi siate la sua anima.
Definiz: § LI. Esser d'anima, vale Esser divoto e di coscienza. –
Esempio: Passav. Specch. Penit. 38: E per la bontà, la quale il conte, ch'era uomo d'anima, gradiva, venne al conte, e dissegli la visione che tre notti avea veduta.
Esempio: Cecch. Masch. 1, 5: È una donna veneranda e d'anima.
Esempio: E Cecch. Comm. ined. 309: È stata ben pensata, a mio giudizio,.... Dirlo a questo notaio, che oltr'all'essere Tutto spirituale e tutto d'anima, Egli è appresso alla vecchia in sì gran credito, Che le fare' fare ogni cosa.
Definiz: § LII. Fare arrecar l'anima a un granel di panico, trovasi per Arrecare altrui una forte commozione, singolarmente di sgomento. –
Esempio: Cecch. Mogl. 4, 2: In buona verità, che la [la moglie] gli fa Tal'ora arrecar l'anima (so dire) A un granel di panico.
Definiz: § LIII. Gridare come un'anima dannata, vale Gridare fortissimamente. –
Esempio: Panciat. Scritt. var. 212: Spada grida come un'anima dannata per la flussione di gotta che lo ricerca tutto.
Definiz: § LIV. Mettersi coll'anima e col corpo a far checchessia, Darsi ec. coll'anima e col corpo a far checchessia, vale Attendervi con ogni potere. –
Esempio: Fr. Giord. Pred. 1, 115: Si mette con l'anima e col corpo ad accattare ricchezze.
Esempio: Cavalc. Esp. Simb. 2, 28: E le più volte rendono male per bene, come tutto dì veggiamo di molti che sono dati con l'anima e col corpo a servire a certi signori, e poi sono da loro abbandonati nelli loro bisogni.
Definiz: § LV. Passar l'anima, vale figuratam. Affliggere assaissimo, Arrecare grandissimo dispiacere. –
Esempio: Red. Lett. 1, 348: Mi ha passato l'anima il travaglio che ho provato nella nuova, che ella mi dà, dell'incendio occorso nella sua casa.
Definiz: § LVI. Recere l'anima, iperbolicam. per Vomitare molto. –
Esempio: Bocc. Laber. 5, 221: Chi non la conoscesse.... crederebbe per certo, lei essere una santa;.... e così in contrario a chi la conoscesse.... è un fargli venir voglia di recere l'anima.
Esempio: Car. Apol. 150: Vi lascerò nel resto arrabbiare e recere, se ben voleste, l'anima.
Definiz: § LVII. Render l'anima, o Render l'anima a Dio, vale Morire. –
Esempio: Fr. Guitt. Lett.: E 'l giovedì notte appresso rendè l'anima a Dio.
Esempio: Cavalc. Vit. SS. PP. volg. 2, 287: E poi con gran consolazione e pace rendette l'anima a Dio.
Definiz: § LVIII. Render l'anima, trovasi detto anche delle bestie. –
Esempio: Cresc. Agric. volg. 2, 203: Spesso ancora errando [le api] ne' duri ciotti percuoton l'ale, e conviene render l'anima sotto 'l peso; tanto è l'amor de' fiori e gloria di generare il mele.
Definiz: § LIX. Tenere l'anima co' denti, ed anche Reggere, l'anima co' denti, dicesi di un uomo debole e cagionoso, o anche eccessivamente magro, e che sembri vicino a morire. –
Esempio: Cecch. Comm. ined. 2, 496: Poco fa e' teneva (Come si dice) l'anima co' denti. A. Ben egli la tien or con tutto il corpo.
Esempio: Lipp. Malm. 6, 24: Ond'è ridotto per il mal governo Sì strutto, che e' tien l'anima co' denti.
Esempio: Not. Malm. 437: Sì strutto, che tien l'anima co' denti: Sì macilente e magro, che pare che esalerebbe l'anima, se non la ritenesse collo stringere i denti.
Esempio: Marchett. Lucrez. 263: È tisicuzza E co' denti tien l'anima? vien detta Gracile e gentilina.
Esempio: Panant. Poet. Teatr. 2: Quelli vivon da veri gaudenti, E questi tengon l'anima coi denti.
Definiz: § LX. Uccidere l'anima, nel linguaggio biblico, vale Farla cadere in peccato. –
Esempio: Cavalc. Vit. SS. PP. volg. 1, 26: Poichè sono stati sconfitti [i diavoli] in una cosa, sogliono raggravare o mutare la battaglia, e prendendo ora forma di belle femine, ora di diverse e crudeli bestie ed altre forme orribili, procurano di spaventarci ed uccidere l'anime.
Definiz: § LXI. Non ci anderebbe il diavolo per un'anima, dicesi proverbialm. a significare un luogo di molto difficile accesso.

105) Dizion. 5° Ed. .
ANIMALACCIO.
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pag.510

ANIMALACCIO.
Definiz: Peggiorat. di Animale. –
Esempio: Bern. Rim. burl. 1, 30: I corbi, le cornacchie, i cervi e i cani, E mille animalacci più cattivi.
Esempio: Firenz. Pros. 1, 16: Ogni volta che ella la sentiva sonare, cominciava a tremare per la paura, pensandosi, che e' fusse qualche bestiale animalaccio.
Esempio: Borgh. R. Rip. 300: Formò un animalaccio molto orribile e spaventevole, il quale parea, che avvelenasse col fiato.
Definiz: § Per Uomo sciocco o bestiale. –
Esempio: Bern. Orl. 43, 10: Tornar dietro al cugin disposto è al tutto, Ma troppo lungi è quello animalaccio.
Esempio: Firenz. Comm. 1, 368: O che disutile animalaccio!
Esempio: Cecch. Comm. ined. 2, 225: Siam noi ebrei, animalaccio?
Esempio: Fag. Comm. 5, 35: Potrebb'esser una sua sorella maritata, fuggita seco dal marito, che sarà qualche animalaccio, come tanti che se ne trovano.

106) Dizion. 5° Ed. .
ANIMALE.
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pag.510

ANIMALE.
Definiz: Sost. masc. Essere dotato d'anima sensitiva.
Dal lat. animal. –
Esempio: Dant. Inf. 2: Lo giorno se n'andava, e l'aer bruno Toglieva gli animai che sono in terra Dalle fatiche loro.
Esempio: E Dant. Purg. 25: Ma come d'animal divegna fante Non vedi tu ancor; quest'è tal punto, Che più savio di te già fece errante.
Esempio: Petr. Rim. 1, 22: A qualunque animale alberga in terra, Se non se alquanti c'hanno in odio il sole, Tempo da travagliare è quanto è 'l giorno.
Esempio: Bocc. Comm. Dant. 2, 167: Quello legame, col quale la natura tutti ci lega e costrigne a doverci amare, in quanto tutti siamo animali d'una medesima spezie, e discesi da un medesimo principio.
Esempio: Galil. Op. astronom. 3, 491: Che il parer di quelli, che pongono abitatori in Giove.... sia falso e dannando, intendendo però per abitatori gli animali nostrali, e sopra tutto gli uomini, io non solo concorro con Apelle in riputarlo tale, ma ec.
Esempio: Fosc. Poes. 177: Ove più il sole Per me alla terra non fecondi questa Bella d'erbe famiglia e d'animali.
Definiz: § I. Animale, dicesi propriamente a quelli che mancano della facoltà razionale, chiamati anche Animali bruti. –
Esempio: Petr. Rim. 1, 64: E gli uomini e le donne E 'l mondo e gli animali Acquetino i lor mali.
Esempio: Bocc. Decam. 1, 154: Al ventre serventi a guisa d'animali bruti.
Esempio: Savonar. Pred. 21: Egli è scritto, che gli animali che ruminano, e non hanno l'unghia fessa, sono immondi.
Esempio: Gell. Lettur. 1, 196: Gli animali vivon secondo l'immaginazione e secondo l'appetito; e l'uomo secondo la ragione e secondo l'esperienza.
Esempio: Tass. Gerus. 20, 78: Nessun dente giammai, nessun artiglio O di silvestre o d'animal pennuto Insanguinossi.
Esempio: Not. Malm. 510: Sebbene la voce animale è generica, e comprende sotto di sè anche l'uomo, noi ce ne serviamo per speciale, intendendo solamente le bestie.
Definiz: § II. Trovasi detto anche assolutamente dell'Uomo. –
Esempio: Dant. Inf. 5: O animal grazïoso e benigno, Che visitando vai per l'aer perso Noi che tignemmo 'l mondo di sanguigno.
Esempio: Leopard. Poes. 162: Magnanimo animale Non credo io già, ma stolto Quel che, nato a perir, nutrito in pene, Dice, a goder son fatto, E di fetido orgoglio empie le carte.
Definiz: § III. Animale dicesi più comunemente dell'Uomo sciocco o bestiale. –
Esempio: Bocc. Decam. 7, 201: Bruno, conoscendolo in poche di volte, che con lui stato era, questo medico essere uno animale, cominciò ad avere di lui il più bel tempo del mondo.
Esempio: Bern. Orl. 25, 5: Che quel buon uomo [Omero] altr'intender volea Per quel che fuor dimostra alle brigate, Alle brigate goffe, agli animali, Che con la vista non passan gli occhiali.
Esempio: Dav. Tac. 1, 89: Ecco qui la gloria de' Cherusci: per li costui consigli s'è fatto ogni bene, e non di quell'animale d'Arminio, che se ne fa bello.
Esempio: Bart. D. Cin. 2, 131: Avvegnachè, come più volte abbiam detto, siano [i Bonzi] laidissimi animali.
Esempio: Not. Malm. 510: Dicendosi a un uomo: Tu sei un animale, intendiamo: Tu sei una bestia, un irragionevole.
Definiz: § IV. Animale da basto, figuratam. detto di Persona grossolana e ignorante. –
Esempio: Forteguerr. Ricciard. 11, 21: Questa isoletta, come vedi, Tutta colmò quell'animal da basto Di spiritelli.
Definiz: § V. Diventare un animale, e più comunemente una bestia, dicesi familiarmente d'uomo, che per ira perda quasi l'uso della ragione, e faccia o dica cose bestiali. –
Esempio: Panant. Poet. Teatr. 21: Io son fatto così, sono un po' ardente, E in collera divento un animale.

107) Dizion. 5° Ed. .
ANIMALE.
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pag.510

ANIMALE.
Definiz: Add. Che appartiene all'anima.
Dal lat. animalis. –
Esempio: Bocc. Comm. Dant. 1, 322: Di che adiviene, che le forze sensibili si dileguano, e le animali rifuggono nelle più intrinseche parti del cuore.
Esempio: E Bocc. Teseid. 2, 7: Ma poi che la paura loco diede All'animal virtù, si ruppe il velo Dell'ignoranza.
Definiz: § I. Vale anche Di animale, Appartenente ad animale. –
Esempio: Fr. Guitt. Lett. 16: L'uomo ami se stesso, ma non a onore e a delizia corporale, e desio animale.
Esempio: Dant. Parad. 13: Così fu fatta già la terra degna Di tutta l'animal perfezïone; Così fu fatta la Vergine pregna.
Esempio: Rucell. Or. Dial. R. 29: L'anima sensitiva ha per suo ultimo scopo quei beni, che animali o vero naturali si dicono, come s'è a dire, il mantenimento della propria spezie ec.
Definiz: § II. Presso i Naturalisti dicesi Regno animale il complesso di tutti gli animali.

108) Dizion. 5° Ed. .
ANIMALERÌA.
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pag.514

ANIMALERÌA.
Definiz: Sost. femm. Trovasi usato per ischerzo a significare Quantità d'animali. –
Esempio: Bellin. Bucch. 121: Chiedete pure ed eleggete voi Qualunque sorta di bazzicheria, Gabbie di grilli e lor beveratoi, E strane razze d'animaleria.

109) Dizion. 5° Ed. .
ANIMALESCAMENTE.
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pag.514

ANIMALESCAMENTE.
Definiz: Avverb. In modo animalesco. –
Esempio: Segner. Crist. instr. 1, 468: In questo caso, ancorachè la parte inferiore, portandosi da ribelle e da ricalcitrante, si diletti animalescamente nel male appreso.

110) Dizion. 5° Ed. .
ANIMALESCO.
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pag.514

ANIMALESCO.
Definiz: Add. Da animale, Bestiale. –
Esempio: Segner. Crist. instr. 3, 343: Non vedete voi, che un infermo non sa fare le medesime azioni più animalesche di mangiare, di muoversi, di dormire?
Esempio: E Segner. Mann. sett. 6, 2: Come può ciò succedere in chi ha l'intelletto istupidito dal vivere animalesco?
Esempio: Paolett. Oper. agr. 2, 342: Mi figurava che non ne doveste parlare mai più, se non per altro, per non dovervi arrossir nuovamente d'aver pubblicato un sì animalesco sproposito.
Definiz: § All'animalesca, posto avverbialm., vale lo stesso che Animalescamente. –
Esempio: Bart. D. As. 3, 79: Tanti erano quelli, che rimorsi da coscienza d'imbrattarsi all'animalesca con le abbominevoli laidezze di quelle loro disonestà.
Esempio: E Bart. D. As. 3, 83: Ciò avverrebbe in un salvatico barbaro, cresciuto quasi all'animalesca senza una lieve cultura di civiltà.

111) Dizion. 5° Ed. .
ANIMALETTA.
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ANIMALETTA.
Definiz: Femm. di Animaletto. Detto, per un certo rozzo vezzo, di giovinetta. –
Esempio: Buonarr. Fier. 2, 4, 1: Io guardo quella bella animaletta, Che gli porta il paniere.

112) Dizion. 5° Ed. .
ANIMALETTO.
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pag.514

ANIMALETTO.
Definiz: Diminut. di Animale. –
Esempio: Bocc. Laber. 95: A guisa d'una fanciulletta lasciva, con certi animaletti che in casa tiene, si trastulla.
Esempio: Firenz. Pros. 1, 12: Un lione ebbe bisogno d'un vile animaletto.
Esempio: Tass. Dial. 1, 362: La providenza d'Iddio onnipotente è imitata non solo da l'uomo,.... ma da l'industria di alcuni piccioli animaletti eziandio.
Esempio: Red. Lett. 2, 67: Anco sulle foglie di mortella si trovano quegli animaletti, che V. S. ha osservati nelle foglie di aranci.
Esempio: Fiacch. Fav. 2, 12: Un giovin toro ardito.... Un giorno fu assalito Da certa mosca, o alato animaletto, Il quale assillo è detto.

113) Dizion. 5° Ed. .
ANIMALETTUCCIACCIO.
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ANIMALETTUCCIACCIO.
Definiz: Peggiorat. di Animaletto, e si usa a modo di scherzo. –
Esempio: Red. Lett. 1, 85: Vi è un certo animalettucciaccio tristo, della razza delle faine, delle martore e dei zibellini.

114) Dizion. 5° Ed. .
ANIMALINO.
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ANIMALINO.
Definiz: Diminut. vezzeggiat. di Animale. Animaletto. –
Esempio: Buonarr. Fier. 4, 2, 6: Animalin da rape, e da treggea (qui figuratam.).

115) Dizion. 5° Ed. .
ANIMALITÀ.
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ANIMALITÀ.
Definiz: Sost. femm. Astratto di Animale. L'essere animale, Stato d'animale.
Dal lat. animalitas. –
Esempio: Varch. Term. Loic. 85: Tutti quei termini poi, che significano la forma sola, o sia sostanziale, come umanità e animalità,.... si chiamano nomi connotativi, o vero astratti.
Esempio: Magal. Lett. At. 400: Basta che si consideri separata la spiritualità dall'animalità.

116) Dizion. 5° Ed. .
ANIMALONE.
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ANIMALONE.
Definiz: Accrescit. di Animale. –
Esempio: Red. Lett. 2, 292: Or non sovviene a VS. Illustriss., che alcuni filosofi de' più venerandi hanno creduto che il nostro gran mondo non sia altro che un grande animalone?
Esempio: Fiacch. Fav. 2, 14: Quindi gli disse: dunque in tale stato Ridur ti lasci tu? tu, animalone? E poi da chi? da un misero moscone.
Definiz: § E figuratam. detto per ischerno d'Uomo rozzo e ignorante. –
Esempio: Bern. Orl. 2, 54: Or quell'animalon [Grandonio] che s'era mosso, Vien per lo campo, ed una furia mena, Che par un fiume o 'l mar quand'egli è grosso.
Esempio: Buonarr. Fier. 3, 5, 3: Oh tu pari Il goffo animalone!
Esempio: Rusp. Son. 3, 195: Egli è in Firenze un certo animalone, Che fa il poeta a vento, e 'l dottoraccio.
Esempio: Menz. Sat. 71: Di parti organiche costrutto Dimostra questo grande animalone.

117) Dizion. 5° Ed. .
ANIMALUCCIACCIO.
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ANIMALUCCIACCIO.
Definiz: Peggiorat. di Animaluccio. –
Esempio: Bonom. Pellic. 7: Essendo maravigliosa la velocità di questi molestissimi animalucciacci.
Esempio: E Bonom. Pellic. 14: I caciaiuoli questa così gran quantità di animalucciacci, non ne sapendo altro, la chiamano la polvere del formaggio.

118) Dizion. 5° Ed. .
ANIMALUCCIO.
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ANIMALUCCIO.
Definiz: Diminut. di Animale. –
Esempio: Benciv. Cur. malatt. volg.: Lo aloè stermina sempre tutti gli animalucci che s'acquattano negl'intestini.
Esempio: Cellin. Pros. Oref. 38: V'interviene talora smaltare alcune cose di rilievo, come sono frutti, foglie, animalucci, mascherette e simili.
Esempio: Condiv. Vit. Buonarr. 34: Per la significazione del tempo voleva fare un topo,.... perciocchè tale animaluccio di continuo rode e consuma, non altrimenti che 'l tempo ogni cosa divora.

119) Dizion. 5° Ed. .
ANIMALUZZO.
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ANIMALUZZO.
Definiz: Lo stesso che Animaluccio. –
Esempio: Sacch. Nov. 1, 55: E così fu discreto il Basso a questo piccolo animaluzzo.
Esempio: Savonar. Pred. 9: Si legge d'uno filosofo, che consumò tutto el tempo della vita sua a volere cognoscere la natura delle ape, che sono sì piccolo animaluzzo.
Esempio: Firenz. Pros. 1, 37: O miseria dell'umana condizione, poichè tra duo vilissimi animaluzzi si divide la preda del sangue d'una fanciulla più bella che 'l sole!
Esempio: E Firenz. Pros. 1, 55: Quello, che voi vedete rilucere, non è fuoco, ma uno animaluzzo, che ha naturalmente quello splendore.