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Volume 11 - Dizionario 5° Ed.
1) Dizion. 5° Ed. .
NOBILTÀ
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NOBILTÀ.
Definiz: Sost. femm. Astratto di Nobile. Eccellenza nelle qualità proprie e distintive di chicchessia o checchessia; Pregio, Valore.
Lat. nobilitas. –
Esempio: Dant. Conv. 336: Per questo vocabolo Nobiltà s'intende perfezione di propia natura in ciascuna cosa; onde non pur dell'uomo è predicata, ma eziandio di tutte cose; chè l'uomo chiama nobile pietra, nobile pianta, nobile cavallo, nobile falcone, qualunque in sua natura si vede essere perfetto.
Esempio: E Dant. Conv. 344: Nobiltà.... comprende ogni virtù (siccome cagione effetto comprende) ec.
Esempio: E Dant. Conv. 346: La nobiltà umana, quanto è dalla parte di molti suoi frutti, quella dell'angelo soperchia, tuttochè l'angelica in sua unitade sia più divina.
Esempio: Tass. Dial. 2, 106: La nobiltà è perfezion non de la forma oziosa, ma de la forma operante; la quale in quelle cose ch'hanno materia opera meglio e peggio, secondo che migliore o peggior forma ell'ha sortita: onde l'un de l'altro individuo può esser più nobile, perchè l'operazion de l'uno può esser più nobile di quella de l'altro.
Esempio: Giacomin. Nobilt. lett. 59: E questa (lezione) fia l'ultima, che risponderà alle obiezioni nella prima addotte, delle quali perchè alcune provavano, o cercavano provare, la nobiltà delle virtù morali, e della fortezza particolarmente, altre erano intente a distruggere le ragioni per le quali si provava la nobiltà delle contemplative, quelle prima, e queste poi, confuteremo.
Esempio: Galil. Op. VI, 319: lo, quanto a me, non avendo mai lette le croniche e le nobiltà particolari delle figure, non so quali di esse sieno più o men nobili, più o men perfette; ma credo che tutte sieno antiche e nobili a un modo.
Definiz: § I. E per Buona e conveniente forma e disposizione delle parti ond'è costituito checchessia; Bellezza. –
Esempio: Sigol. Viagg. Sin. 56: Ora vogliendo raccontare della nobiltà della città di Domasco, dico ch'ella è ben grande come Firenze, innanzi più che meno, contando i borghi di fuori.
Esempio: Dat. L. Sfer. 4, 19: È quella gran cittade.... Mercatantesca e di gran nobiltade.
Esempio: Morell. Cron. 229: Egli ebbe consiglio con gran maestri di murare, e con savj e pratichi uomini d'arme, e con loro consiglio fece disegnare la fortezza, con tutta la nobiltà e fortezza che seppono divisare.
Definiz: § II. E per Buona disposizione morale, Bontà, Generosità: detto di animo, cuore, sentimenti, affetti, costumi, azioni. –
Esempio: Dant. Conv. 264: Questo è l'errore dell'umana bontà, in quanto in noi è dalla natura seminata, e che nobiltade chiamar si dee.
Esempio: E Dant. Conv. 348: In loro (nei giovani e nelle donne) è laudabile la paura del disonore ricevere per la colpa: che da nobiltà viene, e nobiltà si può credere il loro timore e chiamare, siccome viltà e ignobiltà la sfacciatezza; onde buono e ottimo segno di nobiltà è nelli pargoli e imperfetti d'etade, quando, dopo il fallo, nel viso loro vergogna si dipinge, ch'è allora frutto di vera nobiltà.
Esempio: Bocc. Decam. 5, 195: E perciò io ti priego, non per lo amore che tu mi porti, al quale tu di niente se' tenuto, ma per la tua nobiltà, la quale in usar cortesia s'è maggiore che in alcuno altro mostrata, che ti debbia piacere ec.
Esempio: Ar. Orl. fur. 46, 23: Se de l'animo è tal la nobiltate, Qual fuor, Signor..., il viso mostra; Se la cortesia dentro e la bontate Ben corrisponde alla presenzia vostra ec.
Esempio: Segner. Pred. Pal. ap. 74: Il qual però avea Dio fatto allevare nella corte già del medesimo Faraone sin da fanciullo e allevare alla grande,... e allevare in una somma nobiltà di costumi, al pari mansueti, al pari magnanimi, ec.
Esempio: Corsin. Stor. Mess. trad. 172: Se l'Herrèra cavò questa notizia dal Diaz..., poteva disprezzarla come una delle sue mormorazioni...; e se fu sua coniettura..., certa cosa è che egli avvilì la nobiltà del fatto con l'ignobiltà del motivo.
Definiz: § III. Dicesi anche di contegno, atteggiamento della persona, gesto, e simili, per Compostezza, Dignità, Decoro, e simili.
Definiz: § IV. Pure per Decoro, Dignità; parlandosi di opere d'arte; ed anche di componimenti, scritture, e simili. –
Esempio: Baldin. Decenn. 2, 95: Incominciasse a dare alle sue figure una certa nobiltà, grazia e tenerezza, assai maggiore di quella che ec.
Esempio: E Baldin. Decenn. 3, 86: Una tavola.... nella quale è dipinta la santissima Vergine Annunziata, opera condotta con tanta diligenza e nobiltà e di tanto buon gusto, che ec.
Esempio: E Baldin. Decenn. 4, 244: Qualità molto necessaria al buon pittore è il dar nobiltà e maestà alle sue figure.
Esempio: E Baldin. Decenn. 5, 115: Una mezza figura al naturale d'una femmina molto bella per la nobiltà dell'aria o per la morbidezza del colorito.
Esempio: Capp. Scritt. 1, 240: Quindi al linguaggio parlato mancando la nobiltà, scemarsi nel linguaggio de' libri la vita e la naturalezza.
Definiz: § V. E pur parlandosi di opere d'arte, per Abbellimento, Ornamento, Bellezza; ed anche per Cosa nobile, preziosa, Preziosità, Rarità. –
Esempio: Stef. March. Istor. 41: E domandati i Fiorentini, di due nobiltà recate, quali volessono, o le porte o le due colonne, i Fiorentini tolsono le due colonne.
Esempio: Vasar. Vit. Pitt. 12, 230: E dinanzi, una salita di bastoni..., con un ricinto e parapetto di balaustri, dove sarà l'entrata principale, con un ordine e basamenti, sopra i quali va tutta la nobiltà delle statue, di che oggi è così ricco il Campidoglio.
Definiz: § VI. Nobiltà, vale pure Grado o Privilegio di nobile; Condizione, Dignità, di nobile, continuata nelle famiglie e riconosciuta dallo Stato. –
Esempio: Dant. Conv. 325: E se l'avversario.... dicesse che la nobiltà si comincerà in quel tempo che si dimenticherà il basso stato degli anticessori, rispondo che ec.
Esempio: Bocc. Decam. 8, 391: Io conobbi sempre la mia bassa condizione alla vostra nobiltà in alcun modo non convenirsi.
Esempio: Machiav. Disc. 47: Vedrà in Roma..., la nobiltà, le ricchezze, gli onori, e sopra tutto la virtù essere imputata a peccato capitale.
Esempio: Guicc. Stor. 1, 297: Per sospetto che la compassione dell'età e della nobiltà e la moltitudine de' parenti non mitigassero negli animi del popolo la severità del giudizio.
Esempio: Segn. B. Polit. volg. 209: Nobiltà non è altro che ricchezza o virtù negli antichi.
Esempio: Car. Eneid. 7, 725: E tutti insieme Eran tratti da lui, chi per lui stesso..., Chi per la nobiltà de' suoi maggiori, E chi per la virtute, ec.
Esempio: Borgh. V. Disc. 2, 32: Se in cosa alcuna al mondo si verifica il motto comune, che niente di subito ascende al sommo, è nella nobiltà; che in tal modo ha bisogno di tempo, che molti.... han preso per il medesimo antico che nobile.
Esempio: Cecch. Comm. ined. 99: Bisogna a chi è nobile Guardarsi di macchiar la nobiltà, Perchè macchiata un tratto.... F. Ha perso tutto Ciò ch'ell'avea di bello.
Esempio: Sassett. Fr. Notiz. 29: L'istesso albero.... dimostra la nostra antichità, con la quale, massime quando è continuata di tempo in tempo..., si congiugne la nobiltà.
Esempio: Buomm. Ling. tosc. 325: Nobiltà non è altro, che un continuato possesso d'onori e ricchezze, come piace al filosofo.
Esempio: Guadagn. Poes. 2, 87: Son questi i quarti della nobiltà, Che l'han mandato alla posterità (qui per similit., e in ischerzo, parlandosi del campanile di Pisa).
Esempio: Lambr. Elog. 41: Quando con la eredità delle ricchezze si accetta e si conserva, per trasmetterla ai futuri, l'eredità dell'alto sentire e della prontezza al forte operare; quando i gloriosi fatti de' maggiori stimolano ad emularli, la nobiltà vale ed obbliga.
Definiz: § VII. In locuz. figur. –
Esempio: Giust. Vers. 42: Rosa da nobiltà senza quattrini Casca la vecchia Tavola, e la nuova È una ladra genia di Paladini.
Definiz: § VIII. E figuratam. –
Esempio: Medit. Alb. Cr. 11: O anima devota, se tu potessi alcuna cosa sentire.... quanta fu la gentilezza, alla quale l'umana natura fu esaltata e levata, e quanta nobilitade fu data alla Vergine sua madre, e quanto e come fu umile il condescendimento della divina Maestade!
Definiz: § IX. E usato comunemente nella locuzione Nobiltà di sangue, o del sangue, dei natali, del genere, e simili. –
Esempio: Dant. Parad. 16: O poca nostra nobiltà di sangue, Se glorïar di te la gente fai Quaggiù ec.
Esempio: Giacomin. Lez. II, 5, 99: Parimente della semplice nobiltà del genere si rideva l'autore della Filosofica Consolazione, mostrando ec.
Esempio: Bart. D. Op. mor. 30, 367: La nobiltà del sangue essere un gran pregio, e tutto insieme un gran debito.
Esempio: Niccol. Poes. 1, 367: O generoso! ignota Sia l'origine tua; dal ciel sortisti Un magnanimo core. M. Ecco la vera Nobiltà dei natali! A te conviene Esser gentil quanto sei prode.
Definiz: § X. E per Grandigia derivante da nobiltà di sangue. –
Esempio: Malisp. Stor. fior. 27: Erano de' più possenti e di più nobile sangue, che allora si trovasse, o dire si potesse:... e vennono in tanta nobiltà questi Lamberti per innanzi, che fue loro conceduto, che si sotterravano a cavallo in su' cavalli di metallo ec.
Definiz: § XI. E per Il ceto dei nobili, I nobili. –
Esempio: Acc. D. Stor. Ar. 3, 31: Per la loro divisione si levò su la nobilità, e accostandosi a una delle parti, col gran favore della infima moltitudine, si condusse in luogo che ec.
Esempio: Machiav. Pros. stor. pol. 2, 377: Il padre lo mandò a Pisa a faccende di mercatare, nelle quali tutta la nobiltà di Firenze si esercita.
Esempio: Ar. Orl. fur. 33, 52: Vedete il meglio de la nobiltade Di tutta Francia alla campagna estinto.
Esempio: Guicc. Stor. 1, 247: E molto più per il danno che tanta nobiltà franzese si perdesse nel reame di Napoli.
Esempio: Adr. M. Plut. Vit. 2, 75: Ma Marzio, levatosi in piè, riprese agramente quelli che proponevano di beneficare la plebe, nominandogli lusinghieri della feccia del popolo, e traditori della nobiltà ec.
Esempio: Dav. Scism. 362: Aveva in pugno la nobiltà nuova fatta da lui, e luterana.
Esempio: Davil. Guerr. civ. V. 1, 331: Con tutto che la nobiltà del ragno di Pollonia.... facesse ogni sforzo possibile ec.
Esempio: Bentiv. G. Nunz. 1, 192: Se ne sparse la voce per tutto Parigi, e tutta la nobiltà subito concorse a trovare il re.
Esempio: Magal. Elog. Leop. 1: Gli riuscì.... di guadagnarsi gli animi di tutta la nobiltà senese, e di tutto quello stato.
Esempio: Salvin. Disc. 3, XXIV: In feste e in esequie pubbliche, ove la fiorentina nobiltà letterata, per istimolo agli studj, già per antico uso viene impiegata.
Esempio: Bott. Stor. Ital. cont. 1, 29: Chi intende a libertà deve, anzi che spegnere, nodrire la divisione che la natura ha posto tra la nobiltà e il popolo, e dare a quella ed a questo nella ordinazione sociale quella parte d'autorità e di potenza che loro si conviene, al fin comune della libertà.
Esempio: Guadagn. Poes. 2, 30: Quivi ridur la nobiltà si suole.
Definiz: § XII. Per similit. –
Esempio: Anguill. Ovid. Metam. 1, 47: Una splendida via nel ciel riluce, Candida si, che dal latte s'appella: La nobiltà del ciel vi si riduce, La plebe alberga in questa parte e in quella.

2) Dizion. 5° Ed. .
NOBILUCCIO
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pag.163

NOBILUCCIO.
Definiz: Dispregiat. di Nobile, in forza di Sost. Persona nobile di stirpe, ma di nessun mento personale, o ridotto in miseria. –
Esempio: Giust. Vers. 154: E non t'annoi Conoscer te d'origine sì vile, Comune, o nobilucci, a tutti voi.
Esempio: E Giust. Vers. 173: Il nobiluccio, a bindolar l'Inglese (Che i dipinti negati al suo paese, Pel suolo ausonio Raggranellando va di porta in porta) Fra i ragnateli di soffitta indaga.

3) Dizion. 5° Ed. .
NOBILUME
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pag.163

NOBILUME.
Definiz: Sost. masc. Il ceto dei nobili, preso così in massa e dispregiativamente. –
Esempio: Giust. Vers. 43: Alni d'intorno il nobilume e il clero, Le parole soffiandogli ed i gesti, In tutti lo ciurmavan cavaliero.

4) Dizion. 5° Ed. .
NOCCA
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pag.163

NOCCA.
Definiz: Sost. femm., che anche nel plur. fa più comunemente NOCCA. Giuntura delle dita delle mani e dei piedi; e propriamente Quella fra la prima falange e la seconda.
Dal ted. knoche, knochen, Capo delle ossa dove si forma la giuntura. –
Esempio: Ross. P. Sveton. 134 t.: De' nodelli delle dita [fu] in modo forte, che con un dito forava una mela fresca, salda e intera, e con la nocca rompeva il capo a un fanciullo, e d'un giovanetto ancora.
Esempio: Borgh. R. Rip. 118: Nella mano ancora sono tutte le misure della faccia; perciocchè dalla nocca di mezzo del dito indice sino alla punta vi è, quanto dalla punta del mento al congiungimento insieme delle labbra...: dall'ultima nocca verso l'ugna del detto dito sino alla punta, vi è la lunghezza dell'occhio, ec.
Esempio: E Borgh. R. Rip. appr.: E dal gomito fino alle nocche, dove si attaccano le dita, ec.
Esempio: Buonarr. Fier. 4, 3, 7: E di sudice udimmo andare attorno Mestolate, e 'ntronar gomiti e nocca.
Esempio: Lipp. Malm. 9, 53: Intanto un ben dipinto mestolino Si porge in mano a quei, ch'ha da invitare: E l'Ugnanese, al quale il ballo tocca, Sciorina a Bertinella in sulle nocca.
Esempio: Rucell. Or. Dial. 117: Resta la parte detta postbrachiale, o metacarpo, che è quella parte che comprende tutta la mano sino alle prime nocche, ove s'attaccano le dita.
Esempio: Not. Malm. 1, 148: Cioè, dandosi delle pugna nel petto: il che mostra, che le nocca sieno in lite col petto, mentre non cessano di perquoterlo. E nocca intendiamo nodelli delle dita.
Esempio: E Not. Malm. 233: Ed in questo (nel pugno), più che in altra maniera, si scorgono le nocca.
Esempio: Baldin. Vocab. Dis. 107, 2: Nocca.... Congiuntura delle dita delle mani e de' piedi, detta altrimenti articolo.
Esempio: E Baldin. Decenn. 1, 32: La mano sinistra à il pollice dalla parte di sotto, che non à muscolo o monte, ma sta appiccato al carpo della mano in veduta dalla parte di fuori; e questa parte di fuori non è incavata, ma gonfia; nè si vedono le piegature delle dita, ma le nocca.
Esempio: Fag. Comm. 4, 272: Picchiate adagio adagio colle nocca, ch'io sarò li co il (con il) saliscendo in mano.
Esempio: Manz. Prom. Spos. 280: E porta in vece un altro fiasco; perchè questo è fesso. Così dicendo, lo percosse leggermente con le nocca.
Definiz: § I. E figuratam., per Pugno. –
Esempio: Rusp. Son. 3, 203: Il petto, e' grossi labbri s'è già infranto Con que' cazzotti delle sante nocca.
Esempio: Lipp. Malm. 2, 9: Tenendo gli occhi in molle e il collo a vite, E le nocca col petto sempre in lite.
Esempio: E Lipp. Malm. 3, 8: Quivi si vede una progenie ardita, Che si confida nelle sante nocca.
Esempio: Not. Malm. 1, 233: Per nocca, che sono i nodelli delle dita, s'intende tutta la mano serrata, che si dice pugno.
Esempio: Fag. Rim. 1, 337: Questa (donna)..., Benchè dal Tintoretto ella sia tocca, Si scorge il colorito del Coreggio. Anderebbe rifatta, o almen ritocca. Oh! s'io fossi pittore, io le darei Quattro colpi nel viso colle nocca.
Esempio: E Fag. Comm. 6, 206: Questo bel muso, dipinto dal diavolo, resterà in mia mano; così fusse in mia mano il grugno dell'originale, ch'io lo vorrei perfezionare a furia di chiariscuri colle nocca.
Esempio: Panant. Poet. Teatr. 12: Dice Finficchia: se offendi mia figlia Sentirai l'odorin di queste nocca.
Definiz: § II. Dar delle nocca, Menare, Adoperare, o simili, le nocca, valgono Menar colpi, Percuotere, Picchiare. –
Esempio: Grazz. Rim. V. 633: Darebbon delle nocca e poi de' sassi A chi dinanzi gli mettesse loro (i poponi passi): E gli rimanderian per babbuassi (male la stampa rocca).
Esempio: Bard. P. Avinav. 9, 74: Ho libero man, bocca, e palato. Potendo a mio piacer menar le nocca, E maciullar le polpe entro la bocca.
Esempio: Fag. Comm. 3, 278: E state cheto, che vo' n'avete occasione. C. Eh lasciatemi andare,... chè non vorre' avere a mettere in opera le nocca. A. Le nocca? la Potestà? O assassino!

5) Dizion. 5° Ed. .
NOCCA.
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pag.163

NOCCA.
Definiz: Sost. femm. Nome volgare di alcune qualità di Elleboro; e propriamente dell'Elleboro nero e dell'Elleboro verde. E si dice anche Erba nocca. –
Esempio: Montig. Dioscor. volg. 2121: La nocca è da' Greci chiamata melanpodion.... Nasce in poggi aspri e luoghi asciutti; e quello che in simili luoghi è cavato è riputato migliore, come quello d'Anticyra: perchè lo elleboro nero, ciò è la nocca, nasce quivi ottimo.
Esempio: E Montig. Dioscor. volg. 213: Le viti che hanno alle lor barbe la nocca, fanno il vino che muove del corpo.
Esempio: E Montig. Dioscor. volg. 213 t.: Cavasi della nocca la midolla, come dell'elleboro bianco.
Esempio: Ricett. fior. M. 30: L'elleboro nero in Toscana si dimanda nocca, al quale non pare manchi altro contrassegno, che il colore del fiore, quale è verde, ove Dioscoride lo fa pavonazzo.
Esempio: Targ. Viagg. 8, 56: Elleboro bianco, nasce in Monte Maggio sopr'alla Badia.... Elleboro nero, detto da' contadini nocca da denti, nasce a Megognano.
Esempio: E Targ. Rag. Agric. 212: Germogliano altresì in grandissima copia per le colline della Valdipesa e della Valdelsa alcune spezie di elleboro nero, chiamato da noi erba nocca.

6) Dizion. 5° Ed. .
NOCCHIERA.
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NOCCHIERA.
Definiz: Femm. di Nocchiere e Nocchiero. Donna che esercita l'ufficio del nocchiere: ma non si userebbe che in poesia, o in senso figurato. –
Esempio: Salv. Stacc. I. Crusc. 30 t.: A una simil nave (nel canto decimoquinto della Gerusalemme) e a una cotal nocchiera si poteva molto ben presummere una vela indorata.
Esempio: Bart. D. Op. mor. 28, 3, 4: Perciò or sedente (l'Avarizia) a' banchi, gabelliera; or vagabonda a' mercati, trafficante; or naufraga in mare, nocchiera.
Esempio: Mont. Poes. 2, 95: La fortuna Con lui mosse fedele e taciturna; E nocchiera s'assise in su la bruna Poppa.
Esempio: E Mont. Poes. 217: Al lido aduna I suoi più fidi il duce, e dal Canopo Salpa; e nocchiera in poppa ha la Fortuna.

7) Dizion. 5° Ed. .
NOCCHIERE e NOCCHIERO
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NOCCHIERE e NOCCHIERO.
Definiz: Sost. masc. Colui che guida e governa la nave.
Dal lat. nauclerus, greco ναυκλῆρος ναύκληρος. –
Esempio: Dant. Conv. 274: Vedemo in una nave, che diversi ufficj e diversi fini di quella a uno solo fine sono ordinati, cioè a prendere loro desiderato porto per salutevole via: dove siccome ciascuno ufficiale ordina la propia operazione nel propio fine; così è uno che tutti questi fini considera, e ordina quelli nell'ultimo di tutti; e questi è il nocchiere, alla cui voce tutti ubbidire deono.
Esempio: Colonn. Guid. N. 21: Navicando loro (Giasone ed Ercole) per molti die, e per molte notti sotto il conducimento del tessagliese nocchiere Filotete discretamente considerando ec.
Esempio: Cavalc. Frutt. Ling. 283: Il prelato rimesso e negligente è come nocchiere e rettore di nave sonnolento al tempo della tempesta.
Esempio: Lanc. Comp. Eneid. 244: L'acqua colle tenebre divenne paurosa: il nocchiere Palinuro medesimo altamente grida ec.
Esempio: Petr. Rim. F. 228: Nè mai saggio nocchier guardò da scoglio Nave di merci precïose carca, Quant'io ec.
Esempio: Bocc. Com. Dant. M. 2, 153: È questo nome nocchiere il proprio, nome di colui al quale aspetta il governo generale di tutto il legno, e a lui aspetta di comandare a tutti gli altri marinari, secondochè gli pare di bisogno; e chiamasi nocchiere, quasi navichiere.
Esempio: Sacch. Op. div. 261: Nocchiere è quell'uomo che guida la nave, e che la mena e che l'ordina.
Esempio: Ar. Orl. fur. 23, 16: Così si parte col pilota inante Il nocchier che gli scogli teme e 'l vento.
Esempio: Car. Eneid. 3, 452: Spieghiam le vele a gli austri, e via per l'onde Spumose a tutto corso in fuga andiamo Là 've 'l vento e 'l nocchier ne guida e spinge.
Esempio: Tass. Lett. 2, 55: E 'l nocchiero nel navigare, la salute de' naviganti ha per fine.
Esempio: Chiabr. Rim. 2, 3: Corte, senti il nocchiero, Che a far cammin n'appella: Mira la navicella, Che par chieda sentiero.
Esempio: Parin. Poes. 219: Frattanto senza alcuno Il beato nocchier timor che il roda, Dall'alto della proda.... così cantava inni a Nettuno.
Esempio: Pindem. Poes. 56: Ecco il vento, ecco il vento; alto i nocchieri Gridano a prova.
Definiz: § I. Term. di marina. Colui che in certe navi comanda ai marinari e dirige l'esecuzione delle manovre; detto anche Comito in antico, e modernamente Nostromo; ma si usò pure per Timoniere o per altro basso ufficiale. –
Esempio: Barber. Docum. Am. 261: Ma lo nocchier predetto È qui comito detto.
Esempio: Pulc. Luc. Ciriff. Calv. 3, 34: Falcon, che nella gaggia aveva in alto Fatto salire a scoprire un nocchiere, Arme arme grida.
Esempio: Pulc. L. Morg. 20, 35: E non s'osserva del nocchier più il fischio, Come avvien sempre in un estremo rischio.
Esempio: Ar. Orl. fur. 41, 17: Tre volte e quattro il pallido nocchiero Mette vigor, perchè 'l timon sia volto E trovi più sicuro altro sentiero; Ma quel si rompe, e poi dal mar gli è tolto.
Esempio: Cresc. B. Naut. Medit. 85: Dei restanti si faranno gli Officiali, cioè il patrone, con altri sei o sette officiali di poppa, il nocchiero, il compagno del nocchiero, ec.
Esempio: E Cresc. B. Naut. Medit. appr.: Uno de' cinque che restano sarà il nocchiero del trinchetto.
Definiz: § II. Per similit. –
Esempio: Dant. Inf. 3: Quinci fúr quete le lanose gote Al nocchier della livida palude, Che intorno agli occhi avea di fiamme rote.
Esempio: E Dant. Inf. 8: Non senza prima far grande aggirata, Venimmo in parte, dove il nocchier, forte, Uscite, ci gridò, qui è l'entrata.
Esempio: E Dant. Purg. 2: E quei (l'Angelo) sen venne a riva Con un vasello snelletto e leggiero, Tanto che l'acqua nulla ne inghiottiva. Da poppa stava il celestial nocchiero...; E più di cento spirti entro sediero.
Definiz: § III. In locuz. figur., e figuratam. –
Esempio: Dant. Purg. 6: Ahi serva Italia, di dolore ostello, Nave senza nocchiero in gran tempesta, Non donna di provincie, ma bordello!
Esempio: E Dant. Conv. 275: A perfezione dell'universale religione della umana spezie, conviene essere uno quasi nocchiere, che considerando le diverse condizioni del mondo, e li diversi e necessarj ufficj ordinando, abbia del tutto universale e irrepugnabile ufficio di comandare.
Esempio: Passav. Specch. Penit. 3: Il governo e la cura del movimento e il conducimento della detta navicella (la innocenza battesimale), il celestiale padrone Iddio in alcun modo..., commette e lascia all'uomo: e fallo nocchiere, quando è venuto agli anni di tale discrezione, che possa, e sappia, e possa volere, col remo in mano, studiosamente operando, durare fatica nella guardia e nella condotta di così nobile vasello, in che Dio l'ha allogato e messo.
Esempio: Adr. M. Plut. Vit. 3, 63: Conobbero aver la repubblica bisogno di valoroso capitano, e si dierono a considerare qual potesse essere il nocchiero che da tanta tempesta di guerra potesse salvarla e farla surgere a riva di pace.
Esempio: Buonarr. Fier. 4, 4, 24: Sperto ei nocchier (Diceo senatore) che già solcò più mari.
Esempio: Salvin. Annot. Fier. 497: È notissima la metafora del nocchiero, al politico uomo; e dalla nautica è preso il nome di governatore.
Esempio: Niccol. Strozz. 2, 7: La somma delle cose allor dovea A te fidarsi: ma fra noi ehi cede A chi più sa? nessun vuol porsi al remoIn questa nave, ed il timone usurpa Qualunque stolto, e vi si fa nocchiero.
Esempio: Lambr. Elog. 7: Si avventurò, come in un mare ignoto, ne' moderni commerci e vi naufragò. Ma dove in naufragi tali v'ha dei lodati e pur non lodevoli nocchieri, che per salvare la barca gettano in mare le merci altrui, egli vi gettò le proprie.
Definiz: § IV. E poeticam., per Navigatore. –
Esempio: Parin. Poes. 182: Così l'eroe nocchier pensa, ed abbatte I paventati d'Ercole pilastri, Saluta novelli astri, E di nuove tempeste ode il ruggito.
Esempio: Fiacch. Fav. 2, 39: E come appunto il Ligure nocchiero, Poi che per mare ignoto Corse vario sentiero, Alfin vide il remoto Desiderato lido, E con festevol grido Scese, e grand'orma in su l'arena impresse, Così ec.

8) Dizion. 5° Ed. .
NOCCHIERUTO, e anche NOCCHIOLUTO, e talora NOCCHIORUTO.
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NOCCHIERUTO, e anche NOCCHIOLUTO, e talora NOCCHIORUTO.
Definiz: Add. Che ha molti nocchi, Pieno di nocchi, e propriamente di nocchi piuttosto grotti; Nodoso. –
Esempio: Fiorett. S. Franc. 16: Uscirà fuori con uno bastone nocchieruto..., e batteracci.
Esempio: Pulc. L. Morg. 5, 49: Quel baston pare un albero di nave, Arsiccio, duro, e nocchieruto, e grave.
Esempio: E Pulc. L. Morg. 17, 40: E tolse per ispada un mazzafrusto, Con tre palle di piombo incatenate, Ferrato, nocchieruto, grave, e giusto.
Esempio: Med. L. Canz. ball. 8: Egli è bello a ogni modo El pin come gli è cresciuto, Lungo e grosso, e ritto e sodo, Con quel gambo nocchioluto.
Esempio: Bern. Orl. 54, 22: Con una lancia nocchieruta e grossa La bella donna nel petto ha percossa.
Esempio: Firenz. Pros. 2, 8: Voi avreste detto ch'egli fosse stato quel serpente, che attorcigliavano i Gentili sopra del nocchieruto bastone di Esculapio.
Esempio: E Firenz. Pros. 61: E' percosse in un fascio di legne; e trattone un pezzo il più grosso e nocchieruto, che vi fusse, egli non restò mai di battermi, insintanto che ec.
Esempio: Montig. Dioscor. volg. 170 t.: Il gambo (del nenùfaro) è dilicato, nero, non molto grosso.... La barba nera, aspra e nocchioluta.
Esempio: Varch. Comp. past. 36: Col mio di pero Nocchioluto baston ritorto in cima.
Esempio: Cecch. Lez. M. Bartolin. 41: Dice che trova che Sudare viene da dar su..., e dice che è tratto dagli scamatini o divettini dell'arte della lana, che nel dar su con quelle lor vette grosse e nocchierute di corniolo, mandano le gocciole fuori a migliaia.
Esempio: Galil. Op. VI, 333: Può accadere ch'un pezzo di legno, per avere in sè molti nodi e per esser vicino alle radici, messo nell'acqua cali al fondo e, v. g., vi pesi quattr'once, e che limandone via, non del nocchioruto nè della radice, ma della parte più rara ec.

9) Dizion. 5° Ed. .
NOCCHINO.
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NOCCHINO.
Definiz: Sost. masc. Colpo dato sul capo con le nocca a pugno chiuso. Voce d'uso familiare.

10) Dizion. 5° Ed. .
NOCCHIO
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NOCCHIO.
Definiz: Sost. masc. Quel rigonfiamento duro che si forma in un albero nel punto dove pullulano i rami, più specialmente per effetto del taglio di essi.
Dal lat. nucleus. –
Esempio: Dant. Rim. 158: E' non è legno di sì forti nocchi, Nè anco tanto dura alcuna pietra, Ch'està crudel,... Non vi mettesse amor co' suoi begli occhi.
Esempio: Simint. Ovid. Metam. 2, 224: Gli agevoli corilli, e 'l frassino utile a fare aste, e l'abete sanza nocchi, e l'ischia piegata di ghiande, ec.
Esempio: Poliz. Rim. C. 46: Cresce l'abeto schietto e senza nocchi, Da spander l'ale a Borea in mezzo l'onde.
Esempio: Domen. Plin. 385: Ce ne sono (dell'ebano) di due sorti: il raro, il quale è migliore, ed è albero, e ha il pedale senza nocchi, di splendor nero, e bellissimo ancora senza artificio alcuno; l'altro è più tosto sterpo che albero.
Esempio: Varch. Lez. 445: Essendo [le stelle] ne' loro orbi, o vero cieli, quasi come nocchi o nodi in tavole.
Esempio: Baldin. Vocab. Dis. 107, 2: Nocchio.... quella parte più dura del fusto dell'albero, indurita e gonfiata per la pullulazione de' rami.
Esempio: Not. Malm. 1, 233: Le nocca, nodi delle dita: i nocchi, nodi de' legni.
Esempio: Salvin. Annot. Fier. 436: Dante: E' non è legno di sì forti nocchi, cioè nodi naturali. Legno noderuto, robusto.
Esempio: Targ. Viagg. 4, 285: Fra tanti straordinarj tronchi arborei, si deve trovare senza dubbio delle macchie e venature assai bizzarre massime nei loro nocchi e radiche, senza bisogno di aiutarle coll'acqua forte, o con altri artifizj.
Esempio: Lastr. Agric. 4, 54: Per avere i cotogni, si staccano dalla pianta i rami più dritti, alla grossezza almeno di un pollice, al disotto di qualche nocchio, dal quale gettano poi le radici, e si piantano dopo averli tagliata la cima.
Definiz: § I. In locuz. figur. –
Esempio: Pitt. I. Apolog. Cappucc. 313: Voi ne andavi a buona fede di quanto vi leggevi buccia buccia. E' bisogna penetrare col succhiello al midollo in su questo autore pieno di nocchi, chè la pialla non vi vale in modo alcuno.
Definiz: § II. E poeticam., per Pianta o Legno nocchioso. –
Esempio: Dant. Inf. 13: Spirito incarcerato, ancor ti piaccia Di dirne come l'anima si lega In questi nocchi; e dinne, se tu puoi, S'alcuna mai da tai membra si spiega.
Esempio: But. Comm. Dant. 1,361: Spirito incarcerato; in questa pianta, ancor ti piaccia Di dirne.... come l'anima si lega.... In questi nocchi; cioè pruni canteruti, come nocchi.... e così domanda due cose; l'una, come l'anima umana può stare in una pianta; e sussequentemente, se mai n'esce.
Esempio: Bocc. Com. Dant. M. 2, 341: Ancor ti piaccia.... Di dirne come l'anima si lega In questi nocchi, cioè in questi legni nocchiosi: e dinne, se tu puoi, s'alcuna, anima, mai di tai membri, quali son questi nocchi,... si sviluppa o si scioglie.
Definiz: § III. E per Ciascuno di quegli ingrossamenti anulari che sono nel fusto o nei rami di certe piante, e che si chiamano Nodi. –
Esempio: Soder. Op. 1, 153: Il noce, il verzino, il sandalo salvatico e domestico, e l'aspalato, che è legname odoratissimo e sodissimo e rarissimo dell'Indie, anteriore all'ebano ed al granatino, sandalo e tutti altri legnami preziosi di quel paese, come anche le canne d'India, e massime quelle che da un nocchio all'altro divise formano due stupende navicelle.
Esempio: Bellin. Disc. Anat. 1, 268: Questo vòto.... della canna non è un vòto andante per tutta la lunghezza di lei, ma dirò così tutta questa lunghezza è fatta a boccinoli o cannoncini serrati dalle loro estremità con certi turaccioli fatti del massiccio della canna, che si chiaman nodi o nocchi della medesima.
Esempio: E Bellin. Disc. Anat. 1, 269: Il quale [corpo della canna].... è composto di parti alternamente vote e piene, e le piene sono i nocchi che serrano i bocciuoli, le vote sono i bocciuoli medesimi.
Definiz: § IV. Per similit., parlandosi della colonna vertebrale o spina dorsale. –
Esempio: Salvin. Annot. Fier. 479: Ed al dinoccolato ossequio loro; affettamento umile, con inchini profondi fino a mezza vita, incurvando molto i nocchi e nodi della schiena, fatti così per non la rompere.
Definiz: § V. E per Durezza che si forma nella polpa delle frutta. –
Esempio: Crusc. Vocab. IV: Nocchio.... Nocchi, si dicono ancora Certi quasi osserelli, che si generano nelle frutte, e che le rendono in quella parte più dure e men piacevoli a mangiare.

11) Dizion. 5° Ed. .
NOCCHIOLINO.
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NOCCHIOLINO.
Definiz: Diminut. di Nocchio. Piccolo nocchio. –
Esempio: Cennin. Tratt. Pitt. 83: Poi togli del detto gesso, e col detto pennello di vaio, alla parte che rilievi, danne una volta o due, stropicciando eoi dito su per la detta impronta; e lasciala godere. Va' poi con punta di coltellino ricercandola, se nessuno nocchiolino vi fusse, e tòllo via.

12) Dizion. 5° Ed. .
NOCCHIOLUTO e NOCCHIORUTO. –
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NOCCHIOLUTO e NOCCHIORUTO. –
V. Nocchieruto.
13) Dizion. 5° Ed. .
NOCCHIOSO.
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NOCCHIOSO.
Definiz: Add. Che ha nocchi, Nocchiuto. –
Esempio: Pallad. Agric. 167: Le groppe (del cavallo da monta) grandi e ritonde; il petto largo; e tutto 'l corpo, cioè la sua persona, pieno, spesso di muscoli, cioè che sia nocchioso (qui per similit. Il lat. ha: muscolorum densitate nodosum).
Esempio: E Pallad. Agric. 276: Se 'l pesco fa le pesche nocchiose e fracide, scorticalo un poco lungo terra, e.... imbiuta la scorticatura ec. (il lat. ha: rugosa).
Esempio: Bocc. Com. Dant. M. 2, 341: In questi nocchi, cioè in questi legni nocchiosi.
Esempio: Domen. Plin. 504: Nell'abete, la parte ch'è di verso terra non ha nodi, e scortecciata..., si chiama sapino. La parte di sopra è nocchiosa e più dura, e chiamasi susterna.
Esempio: Soder. Op. 3, 36: In generale tutte quelle piante che producono i lor frutti secchi ed asciutti, amano d'essere esposte ai venti, e così quelle che sono nocchiose, come la mortella ed i pomi granati, e quelle che per natura non hanno i frutti minuti nocchiosi, come l'alloro.

14) Dizion. 5° Ed. .
NOCCHIUTO.
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NOCCHIUTO.
Definiz: Add. Pieno di nocchi. –
Esempio: Giambull. B. Ciriff. Calv. 1, 606: E in sulla spalla teneva un bastone.... Sì smisurato ch'era un pedale d'acero, Nocchiuto e grave.
Esempio: E Giambull. B. Ciriff. Calv. 2, 523: Ch'altro non eran, che bastoni arsicci, Nocchiuti e gravi.
Esempio: Buonarr. Fier. 3, 1, 9: Alloro io son, che fulmini io non temo, E nè frecce o saette hanno in me forza, E son tutto nocchiuto e tutto scorza (qui figuratam.).
Esempio: Lipp. Malm. 3, 68: Ubbidienti al cenno della mazza, Soda, nocchiuta, ruvida e massiccia. Con che ec.
Esempio: Not. Malm. 1, 308: Nocchiuta. Piena di nocchi, che sono quei piccoli rilevati come bolle, i quali si veggono per lo più ne' bastoni di pruno, di sorbo, ec. che gli rendono ruvidi: e gli chiamano ancora nodi, come fanno i Latini.
Esempio: Salvin. Eneid. 7, 579: Accorrono All'improvvista; questi di tizzone Abbrustolito, armato, quei di grave Nocchiuto ceppo.
Esempio: E Salvin. Teocr. 88: All'uno.... Diè l'arco, e sotto 'l braccio la faretra; All'altro diè nocchiuta e ferrea mazza.
Definiz: § Per similit. e in ischerzo. –
Esempio: Soldan. Sat. 31: L'arredo delle tempie, che s'aguzza Sulla nocchiuta fronte del marito Di Livia.

15) Dizion. 5° Ed. .
NOCCIÒLA. –
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NOCCIÒLA. –
V. Nocciuola.
16) Dizion. 5° Ed. .
NOCCIOLAIA
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NOCCIOLAIA.
Definiz: Sost. femm. Uccello simile al Corvo, di color bruno, con alcune parti nere e molte macchie bianche, che vive nelle Alpi e si ciba di nocciuole, di pinocchi, e simili frutti, oltre che d'insetti.

17) Dizion. 5° Ed. .
NOCCIOLETTO
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NOCCIOLETTO.
Definiz: Diminut. di Nocciolo. Nocciolo piuttosto piccolo. –
Esempio: Benciv. Cur. malatt. volg.: Cava l'anime de' noccioletti delle cirigie, e pestali nel mortaio con pestello di legno.
Esempio: Bellin. Disc. Anat. 1, 116: Ognun di essi è di figura come di nocciuol d'uliva, ed a vedergli tutti insieme paiono tanti di quei noccioletti infilati per lo lungo tutti in un filo.
Definiz: § Si usa comunemente per Piccolo corpo duro, più o meno rotondeggiante; e altresì per Piccolo rigonfiamento. –
Esempio: Borgh. V. Stud. Div. Comm. 242: Certi noccioletti che chiamano bullette rigonfiano da loro medesimi e sollevandosi dal muro si spiccano.
Esempio: Crusc. Vocab. 1: Gangola. Un certo noccioletto, che viene altrui sotto 'l mento, intorno alla gola, per iscesa.
Esempio: Targ. Viagg. 10, 2: Vi sono altresì incorporati e legati strettamente certi noccioletti di vere e indubitate pomici, di figura tendente all'ovale.

18) Dizion. 5° Ed. .
NOCCIOLINA.
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NOCCIOLINA.
Definiz: Diminut. di Nocciuola. Piccola nocciuola.
Definiz: § Noccioline del Brasile, è denominazione volgare dei Frutti d'una pianta leguminosa propria dei paesi caldi, detta dai Botanici Arachis hypogaea; la quale produce un piccolo baccello e lo porta a maturazione configgendolo nel terreno. Questi frutti poi per uso commestibile si sogliono tostare.

19) Dizion. 5° Ed. .
NOCCIOLINO
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NOCCIOLINO.
Definiz: Diminut. di Nocciolo. –
Esempio: Libr. Segr. Cos. Donn.: Come sono i nocciolini delle susine salvatiche, le quali nascono per le siepi.
Definiz: § Si usa comunemente per Piccolo corpo duro più o meno rotondeggiante. –
Esempio: Tedald. Agric. 7: I peri nella terra ghiaiosa e sassosa,... fanno le pere piccole e granellose, cioè con molti nocciolini.

20) Dizion. 5° Ed. .
NOCCIOLO, con l'accento su la prima sillaba
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NOCCIOLO, con l'accento su la prima sillaba.
Definiz: Sost. masc. Involucro legnoso durissimo che racchiude il seme di certe piante, come ulivi, ciliegi, peschi, susini, albicocchi, e che si genera entro alla polpa del frutto di esse.
Dal lat. nucleus, forse mediante la forma nuculeus, o altra derivata. –
Esempio: Cresc. Agric. volg. 49: Quando s'innestano nel troneo del salcio i rami de' pruni e de' ciriegi o d'altri frutti ch'abbian noccioli, diventano i frutti sanza noccioli.
Esempio: Pallad. Agric. 274: Ne' luoghi caldi si seminano i noccioli del pesco di questo mese (di novembre).
Esempio: Domin. Gov. Fam. 146: Se tu il volessi avere generato (il figliuolo) a' barattieri, insegnali o lascialo giucare a' punti segnati ne' noccioli divisi.
Esempio: Vasar. Vit. Pitt. Intr. 1, 148: Abbiamo veduti intagli in noccioli di frutte, come dì ciregie e meliache, di mano di Tedeschi molto eccellenti, lavorati con una pacienza e sottigliezza grandissima.
Esempio: Vett. Colt. 18: Quelle (ulive) ancora verdi si mangiano in due modi, o poste altrui innanzi intere co' loro noccioli, o vero prima cavatone il nocciolo, e, come si dice, acciaccate.
Esempio: Baldin. Vocab. Dis. 107, 2: Nocciolo.... Osso che si genera in alcuna sorta di frutte, come sono le pesche, le susine, le ciliege, e simili.
Esempio: Magal. Sagg. nat. esp. 268: Rompono (le galline e le anatre) in minutissime schegge i noccioli dell'ulive, i pinocchi durissimi ed i pistacchi fatti loro ingoiar con la buccia.
Esempio: Paolett. Oper. agr. 358: Nel macinare l'olive nella maniera da me proposta, un terzo o un quarto almeno dei noccioli restano intatti.
Definiz: § I. Per estensione si usa anche a indicare il Seme stesso, parlando di certe piante, come la palma e il nespolo del Giappone. –
Esempio: Cresc. Agric. volg. 259: Anche si pon (la palma) del mese d'ottobre col seme, o vero co' noccioli de' datteri, non vecchi, ma novelli e grassi.
Esempio: E Cresc. Agric. volg. 260: Il nocciolo della palma, il quale è l'osso del dattero, l'ha (la virtù pullulativa) quasi dal suo dosso.
Definiz: § II. Trovasi, conforme a proprietà latina, detto di mandorle, per Guscio. –
Esempio: Pallad. Agric. 71: Le mandorle nascerebbero scritte, se s'aprisse 'l nocciolo, quando ella si pone, e così sano si togliesse il midollo, e scrivessi entro quello che ti piacesse, ec.
Definiz: § III. E si usò, pure conforme a proprietà latina, per Acino, Vinacciuolo, parlandosi dell'uva. –
Esempio: Benciv. Mes. 34: L'uve passe senza noccioli correggono ogni malizia (dell'assenzio).
Esempio: Montig. Dioscor. volg. 230 t.: L'uve secche bianche ristringon più che le nere: le quali mangiate col cibo sanza i fiocini e sanza noccioli giovano a chi ha male in gola.
Esempio: Ricett. fior. C. 219: Zibibbo damasceno netto da' noccioli e dalle bucce, ec.
Definiz: § IV. Per similit., Piccolo enfiore duro, Piccolo indurimento, nel tessuto carnoso. –
Esempio: Buonarr. Fier. 4, 2, 1: Annunziate lor cancheri, Predite lor gavoccioli, Gavine, e in gola noccioli, Natte, ec.
Definiz: § V. Pure per similit., denota Piccola concrezione o durezza, di forma rotondeggiante, che si trovi in un corpo. –
Esempio: Vasar. Vit. Pitt. Intr. 1, 106: Ma di tutti questi marmi, quelli della cava detta del Polvaccio.... sono con manco macchie e smerigli, e senza que' nodi e noccioli che il più delle volte sogliono esser nella grandezza de' marmi, e recar non piccola difficultà a chi gli lavora.
Definiz: § VI. Altresì per similit., vale Anima delle statue da fondersi. –
Esempio: Cellin. Pros. 169: Di poi si debbe ricuocere tanto che la detta terra sia ben cotta, la qual parte si domanda il nocciolo della tua figura.
Esempio: E Cellin. Pros. 170: Da poi avendo fatto le tue bocche, dove tu vuoi mescere la cera, serrerai il nocciolo drento nel tuo cavo.
Esempio: E Cellin. Pros. 183: In cambio di far quel nocciolo alle figure di terra, ei si può. fare di gesso mescolato con osso arso e con mattone cotto pesto.
Definiz: § VII. E figuratam., per Sostanza, Fondamento, La parte più importante, di checchessia. –
Esempio: Allegr. Rim. Lett. 24: Gli equivochi.... sono stati la rovina di quasi la metà del mondo...; e forse che gli adulteri sfacciatelli non si son impadroniti del significato e della pronunzia delle parole, come sarebbe a dir dell'anima e del nocciolo del favellare, come si pruova ec.
Definiz: § VIII. Giuoco dei noccioli, e anche assolutam. I noccioli, è Nome di un giuoco fanciullesco, simile a quello detto Nocino, che si fa con noccioli di pesca. –
Esempio: Domin. Gov. Fam. 163: E comincia di buona ora, si che piccinini giocando alle noce e noccioli, o maggioruzzi avendo da' lor maestri salarj.... tutto già posto in tua balia.
Esempio: Lipp. Malm. 3, 57: Non giuoca alla buona, e meno a' goffi. A' noccioli bensì si fa valere; Perdi' ei dà bene i buffi, e meglio i soffj.
Esempio: Not. Malm. 1, 288: Il lettore si contenterà, che io spieghi con un poco di digressione i modi co' quali si trastullano i nostri ragazzi a questo giuoco de' noccioli.
Esempio: Guadagn. Poes. 1, 34: I ragazzi si fermano a giocare Alle piastrelle, ai noccioli, alle noci.
Definiz: § IX. Nero di noccioli. –
Esempio: Baldin. Vocab. Dis. 106, 2: Nero di noccioli di pesche, detto comunemente nero di noccioli; poichè il nocciolo della pesca, per una certa propietà, chiamasi assolutamente il nocciolo. Sorta di color nero per dipignere a olio, che si cava dal nocciolo della pesca arso. Nero di noccioli, o gusci di mandorle. Lo stesso che Nero di noccioli di pesca.
Definiz: § X. Avere la pesca il nocciolo, si disse proverbialmente per Avere checchessia il suo compimento, il suo esito. –
Esempio: Grazz. Comm. 251: Oggimai questa pesca arà il nocciolo.
Esempio: Cecch. Comm. ined. 2, 276: Questa pesca ebbe il nocciolo.
Esempio: E Cecch. Dichiar. Proverb. 41: Quando si vuol dire che una cosa è fatta, o che ella riuscirà a perfezione, si dice, la pesca avrà il nocciolo.
Esempio: E Cecch. Servig. 3, 9: Questa pesca averà 'l nocciolo, Qui dentro sono i trecento ducati Di Benuccio.
Definiz: § XI. Essere due anime in un nocciolo, parlandosi di due persone, è modo proverbiale, che vale Essere stretti dalla più intima amicizia. –
Esempio: Cecch. Donz. 5, 1: Ella va a contar ciò che è seguito A quella monna Marsilia (che sono Dua anime in un nocciolo).
Esempio: Fag. Comm. 6, 150: Messer Pancrazio suo padre ed io eram due anime 'n un nocciolo.
Esempio: Not. Malm. 2, 562: Siamo soliti dire di due fratelli o amici cordiali e sviscerati E' son due anime in un nocciolo; tratta la similitudine da' noccioli di pesca o d'altro frutto, ne' quali alle volte si trovano due anime, cioè due semi.
Esempio: Panant. Poet. Teatr. 35: Quell'impresario che voluto avrebbe Vedermi sperso..., Vuol che siamo due anime in un nocciolo.
Esempio: Guadagn. Poes. 1, 232: Finchè scorremi Di sangue un gocciolo, Vo' che due anime Siamo in un nocciolo.
Esempio: Guerrazz. Buc. 3: Care ricordanze di affetto operarono sì, che Domenico e Francesco sieno, come si costuma, dire, due anime in un nocciolo.
Definiz: § XII. Non far di noccioli, è modo familiare, che vale Fare sul serio, Mettere, nel conseguire uno scopo, quanto occorra di zelo, di denaro, di tempo, e simili.
Definiz: § XIII. Non sapere accozzar tre man di noccioli, vale Non saper fare nemmeno le cose facilissime, Non esser buono a nulla. –
Esempio: Bocc. Decam. 8, 68: Tutto 'l di vanno in giù ed in su, ed in mille anni non saprebbero accozzare tre man di noccioli.
Definiz: § XIV. Non valere due man di noccioli, o tre man di noccioli, o anche un nocciolo, Non stimare, due man di noccioli, o tre man di noccioli, o anche un nocciolo, valgono Non valere, Non stimare, nulla. –
Esempio: Gell. Capr. Bott. 69: Io ho veduto a' miei di di molti litterati pazzi, e che non sono valuti due man di noccioli, e pure hanno studiato assai.
Esempio: Varch. Suoc. 4, 5: Non vale la vita sua due mani di noccioli.
Esempio: Grazz. Comm. 157: Tu non varra' mai due man di noccioli.
Esempio: Cecch. Ass. 1, 1: Per far coram vobis e belle mostre, voi valete oro; ma ne' ristretti voi non valete tre man di noccioli.
Esempio: E Cecch. Comm. ined. 343: Un berillo fragile, Che al cimento non vai due man di noccioli.
Esempio: E Cecch. Comm. ined. 422: Quanti squassapennacchi e papparuggine Di ferro vanno attorno sbravazzandola, Che non vagliano poi duo man di noccioli?
Esempio: Red. Poes. 257: So che dispetto n'averà grandissimo Il Silvestrini e gli altri poetonzoli.... Signor Mannucci, io non gli stimo un nocciolo.
Definiz: § XV. Non volere uno al giuoco de' noccioli, vale Non volerne sapere, Non volerci aver che fare per nessun motivo. –
Esempio: Cecch. Masch. 2, 1: Io che ne posso fare, Se la se n'è crucciata, e non vi vuole Più al giuoco de' noccioli?
Esempio: Fag. Comm. 3, 425: Non solo la non vuole al giuoco de' noccioli il vecchio, ma ne anche il giovane (male la stampa: nocciuoli).
Esempio: E Fag. Comm. 6, 292: La non lo vuole al giuoco de' noccioli.
Esempio: Tocc. Lett. 82: Egli di loro (dei teologi) non s'è più fidato; gli ha tutti scartati, e non gli ha voluti più al giuoco de' noccioli.
Definiz: § XVI. Chi vuol salvar l'anima dia piano, o bisogna dar piano, sul nocciolo. Proverbio scherzevole, che si usò, equivocando sul senso di anima per mandorla dei noccioli, a significare, figuratam., Che, per vivere a lungo, bene e tranquillamente, bisogna evitare al corpo disagi o fatiche; mentre parrebbe ch'e' volesse dire Che, per salvar l'anima, non è necessario macerare il corpo. –
Esempio: Cecch. Comm. ined. 2, 408: Chi vuol salvar l'anima,... Bisogna che dia pian piano in sul nocciolo.
Esempio: E Cecch. Comm. ined. 2, 489: E' si dice per proverbio, Che a volere che si salvi l'anima, E'ci bisogna dar piano sul nocciolo.
Esempio: E Cecch. Acq. Vitt. 1, 3: Io credo che Il cielo sia com'una gran città, Che ha molte vie che a quella vanno, E per ciascuna d'esse ehi cammina, Vi si conduce. Z. A fe' di sguazzatore, Che questa tua resoluzion mi piace, E ha del buon, perchè la salva, come Si dice per proverbio usato, la Capra e 'l cavolo; e poi che in ogni modo Si può salvare, io son d'oppenione Di pigliar la via facile, e dar piano In su 'l nocciolo, acciò ch'io salvi intera L'anima.
Esempio: E Cecch. Samar. 1, 4: Siete voi l'oste? o state seco? B. Io sono Un buon compagno che per salvar l'anima Do quanto io posso più piano sul nocciolo.