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Volume 11 - Dizionario 5° Ed.
40) Dizion. 5° Ed. .
NOVITÀ, NOVITADE e NOVITATE.
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pag.261

NOVITÀ, NOVITADE e NOVITATE.
Definiz: Sost. femm. Astratto di Nuovo. L'esser nuovo. –
Esempio: Dant. Parad. 1: La novità del suono e il grande lume Di lor cagion m'accesero un disio Mai non sentito di cotanto acume.
Esempio: E Dant. Conv. 141: Assegno due ragioni per che io convenevolmente deggio loro parlare: l'una si è la novità della mia condizione, la quale, per non essere dagli altri uomini sperta, non sarebbe così da loro intesa, come ec.
Esempio: Bocc. Decam. 3, 234: Spaventati tutti per la novità del fatto, cominciarono a fuggire.
Esempio: Car. Eneid. 1, 918: Gli accidenti atroci, La novità di questo regno a forza Mi fan sì rigorosa e sì guardinga De' miei confini.
Esempio: Giannott. Op. 1, 132: Niuna cosa è che rechi maggior difficultà alla introduzione degli ordini e leggi nuove, che la loro novità.
Esempio: Pallav. Libr. Ben. 391: Que' diletti di senso che di lor natura non si usano per medicamenti non son graditi.... se non gli adorna la novità, madre dell'ammirazione (qui in locuz. figur.).
Esempio: Segner. Incred. 14: L'amore della novità gli ha impegnati a stimarsi tanto più liberi, quanto più se ne vanno fuori di strada.
Esempio: Leopard. Pros. 1, 193: In progresso di tempo tornata a mancare affatto la novità, e risorto e riconfermato il tedio e la disistima della vita, si ridussero gli uomini in tale abbattimento, che ec.
Definiz: § I. Vale anche Cosa nuova. –
Esempio: Dant. Purg. 10: Gli occhi miei, ch'a mirar erano intenti Per veder novitadi, onde son vaghi, Volgendosi vèr lui non furon lenti.
Esempio: E Dant. Conv. 142: Annunziando loro la mia intenzione, la quale è di dire nuove cose..., e gran cose...; e questo dico in quelle ultime parole di questa prima parte: Io vi dirò del cor la novitate, ec.
Esempio: Bocc. Decam. 1, 207: Deh questa che novità è oggi che nell'anima m'è venuta?
Esempio: Domin. Gov. Fam. 15: Ciascun'altra novità ti sia sospetta.
Esempio: Ar. Orl. fur. 12, 52: Di veder novità voluntarosa (Angelica), Disegnò l'elmo tor per mirar quanto ec.
Esempio: Anguill. Ovid. Metam. 3, 34: Che non sa s'egli dorme o s'egli è desto, Da tante novità viene assalito.
Esempio: Tass. Gerus. S. 15, 38: Quando mi gioverà narrare altrui Le novità vedute, e dire: Io fui!
Esempio: Galil. Op. VII, 136: Avete voi forse dubbio che quando Aristotile vedesse le novità scoperte in cielo, e' non fusse per mutar opinione?
Esempio: Dat. Lett. ined. 102: Qui non sono novità letterarie confacevoli al suo genio erudito.
Esempio: Guerrazz. Buc. 21: O che novità sono elleno queste, Betta?
Definiz: § II. E in particolare per Dottrina o Opinione nuova; ed anche Avviamento nuovo nell'ordine politico, sociale, religioso, e simili. –
Esempio: Maff. G. P. Vit. Confess. 3, 308: Formò e pubblicò un simbolo nuovo, contrapposto alle novità di Guglielmo.
Esempio: Galil. Op. VII, 94: Io mi sono ritrovato a sentire in publiche dispute sostener gagliardamente, contro a questi introduttori di novità, che ec.
Esempio: Baldin. Vegl. 7: Di tanto in tanto usciva fuori qualche forestiero male informato, che o a fine di percuotere il povero Giorgio Vasari, o per tirare il mercato alla propria piazza, faceva sentire qualche novità.
Esempio: Capp. Scritt. 2, 99: La dubbia significazione d'alcuni suoi fatti m'induce a credere ch'egli (un inviato della Repubblica francese) tuttavia non si tenesse ben certo se in que' frangenti gli convenisse fortificare qui il principato o promuovere le novità.
Definiz: § III. E per Mutazione, Alterazione in genere, Innovazione. –
Esempio: Buonarr. F. Medagl. ant. 388: Costantino in questo particolare fece due novità; una..., del portare continuamente il diadema...; l'altra di portarlo tempestato di perle e di gioie.
Esempio: Capp. Scritt. 1, 109: Non credo che la breve e incerta dominazione di Liutprando sull'Emilia bastasse a introdurre tanto grande novità nel diritto longobardico.
Definiz: § IV. E per Singolarità, Stranezza. –
Esempio: Sacch. Nov. 1, 254: La novità degli uomini si truova di molti modi, i quali il più delle volte sono veri e non paiono.
Definiz: § V. E per Ciò che segua di nuovo, e propriamente di strano; Cosa strana, Fatto straordinario, e simili. –
Esempio: Dant. Inf. 16: E pur convien che novità risponda,... al nuovo cenno.
Esempio: Sacch. Nov. 1, 125: La donna, vaga di veder questa novità, disse: ec.
Esempio: E Sacch. Nov. 2, 54: E 'l vescovo con Bonamico goderono più dì di questa novità.
Esempio: Ricc. S. Cat. Lett. Gh. 34: Credo che se Federigo condurrà a' sua dì questi conti, che si potrà chiamare novità.
Definiz: § VI. E per Avvenimento, Caso, Accidente, notevole, improvviso, o simile. –
Esempio: Vill. G. 112: Torneremo a dire de' fatti di Firenze e d'altre novità dello universo mondo, state al tempo d'Arrigo.
Esempio: E Vill. G. appr.: Per l'una novità risurse di rimbalzo l'altra.
Esempio: Stor. Pistol. 195: Nell'anno di Cristo 1345 furono grandissime novitadi di battaglie e di sconfitte.
Esempio: E Stor. Pistol. 203: Molte novitadi apparvono in quello anno (nel 1347) di guerre e sì d'altre cose grandi e pericolose. Da qui a drieto è detto molto delle novità occorse alla Casa di Francia,... per li peccati di quelli di quella Casa.
Esempio: Vill. M. 1: Esaminando nell'animo la vostra esortazione..., di mettere opera a scrivere le storie e le novità, che a' nostri tempi avverranno, pensai ec.
Esempio: Cell. G. Lett. 18: Delle novità di Santa Chiesa..., ha, chi non può altro, da piagnere, e Cristo pregare che ci dia unitade.
Esempio: Macingh. Strozz. Lett. 425: Ed è opinione che questo parentado si potrebbe ancora rappiccare, massime per queste novità di Francia.
Esempio: Acc. D. Stor. Ar. 2, 141: Accadde in Toscana una cosa memorabile, che rivolse la mente d'ognuno inverso di quella novità.
Esempio: Mart. V. Lett. 32: Diranno che le novità di Germania hanno avuto il principio da queste sette.
Definiz: § VII. E per Notizia di fatto recentemente avvenuto, od anche di cosa non mai veduta; Nuova. –
Esempio: Lett. Rom. G. Cr. 25: Conciò sia cosa che in tutte le parti del mondo coloro, che innanzi erano nelle provincie, scrivessono a' Sanatori, che erano a Roma, le novità che correvano ne' paesi del mondo; uno ec.
Esempio: Lipp. Malm. 5, 2: Chi ha cervello, Se vere o false novitadi egli ode, A crederle al compagno va bel bello.
Esempio: Fag. Rim. 2, 16: Scrivi, e dammi del paese Laggiù talora qualche novità.
Esempio: Guadagn. Poes. 2, 19: Le darò sol per novità Che ho visto Leon decimo secondo.
Definiz: § VIII. Si usò per Mutazione, Rivolgimento, civile, ed anche Sollevazione, Sommossa, e simili; specialmente in locuzione col verbo Fare novità. –
Esempio: Malisp. Stor. fior. 7: Poi che Roma fue fatta insino a Giulio Cesare,... si ebbe nel mondo e nella città di Roma molte novitadi.
Esempio: Cic. Opusc. 433: Q. Serviglio Aala di sua mano uccise Melio bastardo, perchè studiava di trovare novitadi.
Esempio: Fr. Bart. Sallust. 54: Intanto Manlio in Toscana sollicitava il popolo, il quale per sua povertà e per dolore della ingiuria, che da' Romani aveano ricevuta, erano desiderosi di novità.
Esempio: E Fr. Bart. Sallust. 72: Lentulo.... sollecitava, o per sè o per altrui, chiunque gli parea o per costumi o per disavventura fosse acconcio a novità fare.
Esempio: Vill. G. 599: Se 'l Duca non fosse morto, non potea guari durare che i Fiorentini arebbon fatta novità contro alla sua signoria.
Esempio: Monald. Diar. 342: Giovedì a dì 24 di giugno non si corse il palio di S. Giovanni per le dette novità, che tutta la gente era sott'arme.
Esempio: Cavalcant. G. Istor. fior. 1, 385: Non sia tuo pensiero,... che messer Rinaldo cerchi queste novità nella Repubblica tanto per lo abbassamento di Cosimo, quanto ec.
Esempio: Pulc. L. Morg. 11, 16: Tutto il popolo è in bisbiglio.... E forse potrè farne novitade, Chè molto amato è pur (Rinaldo) nella cittade.
Esempio: Guicc. Op. ined. 10, 377: E pur è ancora nelle istorie vostre e nelle memorie degli uomini assai fresca la novità dei Ciompi.
Esempio: Bemb. Stor. 2, 61: Eziandio al Cavalier della Volpe da Imola.... una compagnia di cavalli grossi fu conceduta: e a Tiberto da Cesena.... fanti cinquecento, con speranza che avessero a far novità l'uno e l'altro nella città sua.
Esempio: Ammir. Stor. 1, 71: Solo i giovani, e quelle sorti di genti i quali, inutili alla repubblica, sogliono fondare le lor speranze nelle novità, gioivano e rallegravansi di tanti scompigli.
Definiz: § IX. Si usò per Atto, Provvedimento, a carico, in danno, di alcuno: specialmente in locuzione col verbo Fare. –
Esempio: Stor. Pistol. 173: L'Arciprete de' Galluzzi non si partì, perchè gli parea d'essere sì grande, che lo Legato non credea gli facesse novità.
Esempio: Leggend. SS. M. 3, 46: Avevano grande paura che non gli fusse fatto novità.
Esempio: Vell. Cron. 48: Non volli fare novità niuna, perchè dimesticamente con lui e con lei avessimo acconcio ogni quistione potesse di ciò nascere.
Esempio: E Vell. Cron. 95: Si ragionò di fare novità al detto ser Guelfo.
Esempio: Baldin. Vit. Brunell. 123: Il che sapendo i Signori Operaj, s'opposero a tale imprudente resoluzione, facendosi dar parola da' Consoli, che non averebbero fatto alcuna novità senza la lor permissione.
Definiz: § X. Si disse per Qualità, Condizione, di uomo nuovo, cioè venuto su da basso stato. –
Esempio: Porz. C. Op. 59: Parvegli che.... il Principe non solamente lo schermisse delle sue speranze, ma con rimproverargli la sua novità anche lo svillaneggiasse.
Definiz: § XI. Andare in novità di una cosa, trovasi per Rinnovarla, Mutarla, e simili. –
Esempio: Riccard. S. Vitt. Grad. 63: Quello, che è così, da qui innanzi incomincia ad andare in novità di vita, rinovandosi ogni dì.

41) Dizion. 5° Ed. .
NOVIZIA.
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pag.262

NOVIZIA.
Definiz: Femm. di Novizio. –
Esempio: De Luc. Dott. volg. 14, 1, 434: Facciano in mano della superiora o di altra persona una specie di professione, la quale si suol dire oblazione, o promessa,... con la contradistinzione delle professe dalle novizie.
Esempio: Forteguerr. Ricciard. 6, 52: Ma pur con facce tutti (alcuni cavalieri cristiani fatti prigionieri) da novizie, Chi Piero invoca, chi chiama San Pavolo, Acciò, ec.
Esempio: Fag. Rim. 1, 255: Vorrian (certe vecchie) parer novizie, e son badesse: Far da pannine nuove, e sono usate (qui in locuz. figur.).
Esempio: Capp. Scritt. 2, 396: I monasteri che trasgredivano puniva con la proibizione di accettar novizie.
Definiz: § Si usò per Sposa novella. –
Esempio: Dant. Parad. 25: E come surge e va, ed entra in ballo, Vergine lieta, sol per fare onore Alla novizia, non per alcun fallo, Così ec.

42) Dizion. 5° Ed. .
NOVIZIATO.
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NOVIZIATO.
Definiz: Sost. masc. Stato e condizione di novizio, o di novizia, in un ordine religioso; ed altresì Instituzione o Educazione dei novizj, ed anche Il tempo che dura tale stato o educazione. –
Esempio: Bart. D. Cin. 2, 96: Essi cominciarono il loro noviziato col primo dì del nuovo anno 1591.
Esempio: Murat. Dissert. Antich. ital. 3, 400: Prima di prendere il sacro velo, formavano il voto di castità; e precedeva un noviziato, talora di tre anni.
Esempio: Giobert. Ges. mod. 4, 248: Impicciolendo le loro idee, prostrando i loro spiriti,... il vostro noviziato li renderà operosi, ma di una operosità misera, ingenerosa, volgare.
Definiz: § I. Per similit. usasi a denotare Condizione di chi è al principio d'alcun'arte, professione, e simili; ed altresì Esercizio pratico di chi la imprende, di chi vi si dedica, Tirocinio; più spesso nella locuzione Fare il noviziato; che oggi comunemente si usa con un certo scherzo. –
Esempio: Pallav. Stor. Conc. 1, 54: Le repubbliche della Grecia per tener i loro cittadini in un perpetuo noviziato di guerra.... rimuneravano i vincitori nella lotta ec.
Esempio: Not. Malm. 2, 499: Dicono che quando uno è arruolato per birro, debba stare qualche mese a fare il noviziato.
Esempio: Baldin. Decenn. 6, 325: Mi chiese l'A. S. che gli mostrassi qualche disegno: la supplicai mi comandasse che facessi alcuna cosa: e in somma mi esibii a fare un anno di noviziato per acquistar la servitù e acquistarmi il pane.
Esempio: Red. Lett. 1, 111: Le prometto di farla cavar in breve tempo dal noviziato, e di abilitarla e di promoverla alle cariche maggiori della nostra Accademia.
Esempio: Salvin. Annot. Bocc. Com. M. 1, 407: In Pergamo sua patria fece il noviziato del medicare sulle ferite degli accoltellanti, ovvero gladiatori.
Definiz: § II. Vale anche Convento, o Parte di convento, dove stanno i novizj. –
Esempio: Vasar. Vit. Pitt. 3, 225: Potette a un pari fare poi le logge,... il noviziato, il dormentorio, la libreria e l'altre stanze principali d'un monasterio.
Esempio: E Vasar. Vit. Pitt. 3, 279: Similmente fece far Cosimo, col disegno di Michelozzo, il noviziato di Santa Croce di Firenze.
Esempio: Borgh. R. Rip. 344: Nel detto convento dipinse nel noviziato a sommo d'una scala una Pietà, colorita a fresco in una nicchia, molto bella.
Esempio: Carlett. Viagg. 2, 242: Delle quali [chiese] fino a tre vi si contano; che una, cioè il noviziato, Nostra Signora del Rosario è nominata; l'altra, cioè la casa professa, il Gesù; e l'ultima, cioè il collegio, si chiama San Paolo.
Esempio: Baldin. Vit. Bern. 106: La chiesa del noviziato de' Padri Gesuiti.
Definiz: § III. Pagare il noviziato, vale figuratam. Dover chi comincia un'arte o un'impresa sopportare le conseguenze dannose della propria inesperienza.
Definiz: § IV. E Pagare il noviziato ad uno, vale Rendere ad esso qualche tributo da chi è novizio. –
Esempio: Giust. Vers. 92: E pagando al Petrarca il noviziato, Belai d'amore.

43) Dizion. 5° Ed. .
NOVIZIO.
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NOVIZIO.
Definiz: Add. Che si trova in una condizione nuova, Principiante, e perciò anche Che non ha pratica, Inesperto; usato talvolta con un compimento.
Dal lat. novitius. –
Esempio: Collaz. SS. PP. R. 110 t.: Incontanente n'escon fuori e turbansi come novizj e non isperti, però che non hanno impreso di pacificare i movimenti de lo spirito nè di contastare alle tempeste de' pensieri loro ec.
Esempio: Flav. Gios. volg. 26: Perirono (in una battaglia) tutti e' soldati romani, che non fu gran fatto; imperocchè egli erano tutti novizj e stati di fresco scelti nella Siria e mandati nella Giudea; e non avevano tra loro alcuno fante uso che gli aiutassi o ammaestrassi di niente.
Esempio: Firenz. Pros. 2, 138: Acconsentendo alla sentenzia del novizio ladrone, trassero quella giovane di catena.
Esempio: Fiorett. B. Proginn. 4, 149: Avverti, novizio retore, che necessaria e utilissima per simil negozio è quella figura che nominano commorazione.
Esempio: Lipp. Malm. 6, 31: Tra' diavoli poi van ne' regni bui: E perchè Martinazza v'è novizia, E non intende il gracidar ch'e' fanno, L'interpetre fa egli.
Esempio: Dat. Vit. Pitt. 106: In ciò mi rimetto agl'intelligenti d'antichità nummaria, nella quale mi confesso interamente novizio.
Esempio: Salvin. Disc. 1, 1: Il qual silenzio da' Pittagorici novizj di quella filosofia rigorosamente osservavasi.
Esempio: Fag. Comm. 6, 40: Lo compatisco, è novizio, è il prim'anno che fa la pratica (si parla di un dottor di legge).
Esempio: Bott. Stor. Ital. 4, 163: Tutte queste cose disse e fece con modi tanto plebei, che tutti restarono persuasi, che, se aveva la forza, non aveva la dignità, e che, novizio ancora, male sapeva portare il nuovo imperio.
Esempio: Guadagn. Poes. 2, 178: Il giusdicente Mangia alle spalle del dottor novizio.
Definiz: § I. Per similit. –
Esempio: Benciv. Esp. Patern. volg. 39: Tali genti sono altresì come i giovani levrieri, che sono ancora tutti novizj, che corrono appresso ciascuna bestia ch'elli veggono dinanzi.
Definiz: § II. Si usò nel senso di Chiamato a qualche carica per la prima volta, in contrapposto a Che è stato di magistrato, o simile. –
Esempio: Dav. Tac. 1, 211: Ma chi si arebbe a lasciare? chi a scerre? sempre i medesimi, o scambiarli? Stati di magistrato o novizi?
Definiz: § III. Trovasi per Nuovo, nel senso di Che viene da basso stato. –
Esempio: Liv. Dec. 2, 329: Il biasimo non era già de' gentili uomini ch'aveano aperta la via degli onori.... anzi era degli uomini novizj.

44) Dizion. 5° Ed. .
NOVIZIO.
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pag.263

NOVIZIO.
Definiz: Sost. masc. Colui che sta facendo la prova canonica necessaria per la professione in un ordine religioso. –
Esempio: Collaz. SS. PP. R. 74: Essendo ricevuto come novizio e cominciante, fugli comandato per bocca dello abate di stare in quello abiturio del monasterio.
Esempio: Savonar. Pred. 22: Se in uno monasterio un frate particulare fa uno disordine, diciamo d'uno novizio, e' gli provvede la sua causa universale, ciò è il maestro de' novizj.
Esempio: Cellin. Vit. 537: Io mandai tre volte il mio servitore per lui al convento, e il maestro delli novizj disse come gli era fuori.
Esempio: Forteguerr. Ricciard. 1, 76: Rinaldo gli si butta ginocchione, E gli chiede perdon come un novizio.
Esempio: Panant. Poet. Teatr. 6: Ci vo qualche momento, Ma sto come un novizio di convento.
Esempio: Manz. Prom. Spos. 80: Le lodi del novizio, la riconciliazione, la mansuetudine furono i temi della conversazione.
Definiz: § Per similit., Colui che si trova in una condizione nuova, Chi è ai primordj di alcun'arte, disciplina, professione; ed anche più genericamente, Chi non ha esperienza. –
Esempio: Barber. Docum. Am. 135: Fanno vertuti vecchio, e gioven vizj; Non gioventù novizj, O senettute vegli. Dunqua fan tutto l'uom costumi begli.
Esempio: Bern. Comm. Cap. Prim. 390: Questo, alli novizj che navigano per l'alto mare di questa divina invenzione,... suole essere uno scoglio.
Esempio: Anguill. Ovid. Metam. 15, 33: Giunse Numa alle scuole, e quivi intese L'ora e la legge agli scolari imposta; E qual fu la cagion che 'l mosse, apprese, A negare a' novizj la risposta.
Esempio: Sassett. Lett. 34: Non sentii mai più la men vogliolosa sorte di novizj per studiare, che questa di questo anno.
Esempio: Forteguerr. Ricciard. 6, 58: Si fe' tra gli osti l'Inglese novizio.
Esempio: Fag. Rim. 6, 71: Della Beltà nel tempio, ov'ei (Amore) sedea, In tributo lasciare a quei novizj I cuori e l'alme per lor ben facea (qui in locuz. figur.).
Esempio: Bott. Stor. Amer. 1, 31: Vietava (la provvisione) ai cappellaj di non avere ad un tempo più di due novizj, ossia apprendenti.
Esempio: Giust. Vers. 114: Bella! ha gli scrupoli! Oh! addio, novizio.

45) Dizion. 5° Ed. .
NOVO. –
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pag.263

NOVO . –
V. Nuovo.
46) Dizion. 5° Ed. .
NOZIONE.
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pag.263

NOZIONE.
Definiz: Sost. femm. Ciò che si concepisce nella mente intorno a checchessia; Concetto, Idea. –
Esempio: Varch. Ercol. 404: Il genere è una nozione, cioè un concetto, ovvero predicabile, o volete universale.
Esempio: E Varch. Boez. 165: L'uomo è animale di due piè, ragionevole, la qual nozione o vero concetto essendo universale, ec.
Esempio: Bart. D. Suon. 102: In quanto l'uomo è discursivo, porta scritte, anzi profondamente scolpite nell'anima le prime nozioni o contezze del vero.
Esempio: Salvin. Disc. 2, 61: Tutti abbiamo dentro di noi la sinderesi, che non vale altro che conserva e guardia di quelle prime nozioni che come suo patrimonio possiede l'anima.
Esempio: Giobert. Introd. 2, 345: A fronte del vero concetto di Dio collocava (Socrate) una falsa nozione di esso.
Esempio: Rosmin. Orig. Id. 1, 10: Quando noi formiamo un giudizio, abbiamo bisogno di possedere già nella nostra mente delle nozioni universali.
Esempio: E Rosmin. Orig. Id. 3, 183: Venendo alla cagione occasionale dell'errore da parte della volontà, s'abbia in prima ben chiara la nozione della volontà.
Esempio: Capp. Scritt. 1, 168: In quei tempi e nel disordine delle cose e nella mancanza di un reggimento il quale fosse certo e stabile e abbastanza forte, le due nozioni di patrimonio e di sovranità si confondevano molto facilmente.
Definiz: § I. E per Ciò di cui si suppone necessaria la conoscenza come principio e fondamento di una dimostrazione. –
Esempio: Galil. Op. VIII, 54: Conviene che avanti ogni altra cosa consideriamo qual effetto sia quello che si opera nella frazione di un legno o di altro solido, le cui parti saldamente sono attaccate; perchè questa è la prima nozione, nella qual consiste il primo e semplice principio che come notissimo conviene supporsi.
Esempio: E Galil. Op. VIII, 596: La questione veramente è assai bella e curiosa; e volendone investigare la ragione e conseguirne scienza, andrò proponendo quei principj e manifeste nozioni dalle quali cotale scienza depende.
Definiz: § II. Si usa comunemente per Notizia elementare, o Un certo numero di notizie elementari insieme ordinate, intorno a un soggetto: spesso nel numero plurale, e talora nella locuzione Prime nozioni, che corrisponde a Principj, come pure si dice.
Definiz: § III. E per Accezione, Interpretazione, parlandosi di parole. –
Esempio: Salvin. Casaub. 164: Del tutto debbiamo da questo raccogliere, che questo (di Satira) sia qualche nome di più significati nella sua prima nozione.

47) Dizion. 5° Ed. .
NOZZE.
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NOZZE.
Definiz: Sost. femm. di num. plur. L'atto del contrarre matrimonio.
Dal lat. nuptiae. –
Esempio: Cell. G. Maestruzz. volg. 1, 62: È da notare che l'arre sponsalizie, date da quella parte che dà cagione che le nozze non si facciano, si perdono, e le ricevute si restituiscono in doppio.
Esempio: Cavalc. Vit. SS. PP. volg. 1, 200: Le nostre nozze non sono ancora tanto ite innanzi, che abbiamo perduta nostra virginitade.
Esempio: Car. Eneid. 7, 591: Per tòr la figlia a i Teucri, e le sue nozze Distornare o 'ndugiare, a' monti ascesa Ne le selve l'ascose.
Esempio: Cecch. Comm. ined. 21: Quando fate voi le nozze? N. Landò Andò iersera a Prato,... e ci sarà stasera, O domattina al più: e penso ch'egli Vorrà far tosto.
Esempio: Tass. Lett. 5, 171: Benchè fosse grande il desiderio di mostrarle la mia solita affezione, onorando le sue fortunate nozze con più lungo componimento.
Esempio: Dav. Tac. 1, 271: Sillano s'ammazò il dì delle nozze.
Esempio: Lipp. Malm. 4, 82: Per marito Lo volle, e già le nozze han celebrate.
Esempio: Segner. Crist. instr. 3, 382: Come Egli (Gesù Cristo) visibilmente assistè già alle nozze di Cana, così invisibilmente assiste ora alle nozze altresì di tutti i fedeli.
Definiz: § I. Comunemente si usa con particolare allusione alle cerimonie e feste che accompagnano la celebrazione del matrimonio. –
Esempio: Ar. Orl. fur. 37, 62: E disse di voler le nozze a guisa De la sua patria; e 'l modo gli devisa.
Esempio: E Ar. Orl. fur. 46, 73: Fansi le nozze splendide e reali, Convenïenti a chi cura ne piglia.
Esempio: Firenz. Comm. 1, 403: Ella è quella (una veste) ch'io le feci l'anno passato, quando l'andò alle nozze della sorella.
Esempio: Cecch. Comm. ined. 239: Forse il nostro Comico Antico e noi sarem tenuti pecore Prive di conoscenza e di giudizio, Poichè in tempi di nozze e sì piacevoli Vi ragioniam di nomi odiosi.
Esempio: Dav. Scism. 409: Maritano le due figliuole minori a' figliuoli maggiori de' conti di Penbruc e di Untinton, e la maggiore, redatrice, a Gilfordo Dudleo...; e se ne fanno in un dì medesimo pompose nozze.
Esempio: Manz. Prom. Spos. 179: All'immagini maestose, ma circoscritte e fredde, che può somministrare il primato in un monastero, contrapponevan esse le immagini varie e luccicanti, di nozze, di pranzi, ec.
Esempio: Capp. Scritt. 1, 410: L'uomo di bel tempo voleva far festa, il nobile celebrare le allegrezze della casa; ed anche queste comuni a tutti: un paio di nozze rallegrava l'intera città.
Definiz: § II. In locuz. figur. –
Esempio: Fr. Iac. Tod. 333: La corte, o' (ove) si fan ste nozze, Si è questa Chiesa santa.
Definiz: § III. E in senso particolare, Convito nuziale. –
Esempio: Dant. Purg. 22: Più pensava Maria, onde Fosser le nozze orrevoli ed intere, Ch'alla sua bocca.
Esempio: E Dant. Parad. 30: In quel gran seggio, a che tu gli occhi tieni.... Primachè tu a queste nozze ceni, Sederà l'alma.... Dell'alto Arrigo (qui in locuz. figur.).
Esempio: S. Oreg. Omel. 3, 296: Uscirono i servi suoi nelle vie, e ragunarono quantunque ne trovarono, buoni e cattivi, ed empieronsi le nozze di gente.
Esempio: Bocc. Decam. 2, 62: Il papa fece solennemente le sponsalizie celebrare; ed appresso le nozze belle e magnifiche fatte, colla sua benedizione gli licenziò.
Esempio: Macingh. Strozz. Lett. 23: La Caterina n'andò a marito insino a dì 14 di gennaio, e non facemo nozze, perchè non c'era il modo.
Esempio: Borgh. V. Disc. 2, 161: Salvo una forchettiera.... e talora un nappo da confetti per le nozze..., non si sarebbono arristiati di tenere altre argenterie per casa, senza tema di biasimo.
Esempio: Crusc. Vocab. II: Nozze.... E Per conviti che si fanno nelle solennità degli sponsalizj.
Esempio: Martin. T. N. 1, 202: Il regno de' cieli è simile a un re, il quale fece lo sposalizio del suo figliuolo: e mandò i suoi servi a chiamare gl'invitati alle nozze.
Esempio: E Martin. T. N. Not.: Le nozze sono qui il convito nuziale.
Esempio: Tomm. Evang. 267: Già le nozze son pronte, ma i convitati non erano degni. Andate dunque alle riuscite delle vie; e quanti trovate, chiamate alle nozze.
Definiz: § IV. Onde figuratam. si usò per Imbandigione lauta. –
Esempio: Fiorett. S. Franc. 151: Questo frate esce fuori di cucina,... e dice: Io vi so dire che frate Ginepro fa nozze.
Esempio: Cavalc. Vit. SS. PP. volg. 2, 95: Quel suo ministro, udendo ciò, per grandi nozze cosse della cucina ec.
Esempio: E Cavalc. Vit. SS. PP. volg. 2, 114: Quegli lo ricevette con grande allegrezza, e per grandi nozze gli apparecchiò da desinare lenticchie cotte.
Definiz: § V. E pel Matrimonio stesso. –
Esempio: Dant. Parad. 16: O Buondelmonte, quanto mal fuggisti Le nozze sue per gli altrui conforti!
Esempio: Colonn. Guid. N. 177: Io hoe proposto d'aggiugnerti in mia cara moglie, e di vivere teco in sacro patto di nozze continuamente.
Esempio: Nard. Liv. Dec. 49 t.: Io ho sposata, o Appio, la mia figliuola ad Icilio e non a te: ed holla allevata per le nozze legittime e non per lo stupro.
Esempio: Dav. Tac. 1, 271: Sollecita il partito, che tra zio e nipote di fratello si possa far giuste nozze.
Esempio: Bald. Vers. 125: Il figlio è frutto (Se nol sai) de le nozze.
Esempio: Segner. Crist. instr. 3, 373: Rimane solo che io vi faccia vedere la forma di rendere quest'onore alle nozze cristiane.
Esempio: Metast. Dramm. 4, 205: Amor governa Le nozze de' privati. Ànno i tuoi pari Nume maggior, che li congiunge.
Esempio: Parin. Poes. 19: Pera dunque chi a te nozze consiglia.
Esempio: Fosc. Poes. C. 34: Dal dì che nozze e tribunali ed are Diero alle umane belve esser pietose Di se stesse e d'altrui, toglieano i vivi ec.
Esempio: Giust. Vers. 139: Un de' nostri usuraj messe una volta L'unica figlia in vendita per moglie.... Purchè.... colle nozze sue l'opere ladre Nobilitasse del tenero padre.
Definiz: § VI. E in tal senso si usa comunemente nelle locuzioni In prime nozze, In seconde nozze, In terze, nozze, Passare a seconde nozze o alle seconde nozze, e simili. –
Esempio: Tass. Dial. 1, 364: Può così la donna come l'uomo senza biasmo passare a le seconde nozze.
Esempio: Buonarr. Fier. 4, 5, 3: Passando Alle seconde nozze, Rimaritata al nonno di Rigiro.... fu detta Capestra.
Esempio: Magal. Lett. At. 363: Una regina, passando alle seconde nozze con principe d'inferior condizione, il rimaner ella regina.... non basta a far sì che ec.
Definiz: § VII. Per similit. –
Esempio: Salvin. Opp. 174: I popoli del mare, e le falangi Popolose di pesci d'ogni sorta Dirò.... Qualunque albergan negli ondosi giri, Ove pasce ciascun, l'umide nozze E gli umidi natali, ed il pescoso Vitto, ec.
Esempio: Mascher. Inv. Lesb. 504: Come al marito suo parria gemente L'avida pianta susurrar! chè nozze Han pur le piante.
Esempio: Fosc. Poes. C. 137: Spontanee s'aggiogarono Alla biga gentil due delle cerve Che ne' boschi dittei schive di nozze Cintia a' freni educava.
Esempio: Tomm. Poes. 410: Lasciata ai gelidi Venti la morta vesta, In nuove nozze palpita La giovane foresta.
Definiz: § VIII. E per Unione, o Accoppiamento, dell'uomo con la donna, fuori del matrimonio. –
Esempio: Bocc. Decam. 2, 160: Mi piace di raccontarvi quanto sventuratamente fosse bella una Saracina, alla quale in forse quattro anni avvenne per la sua bellezza di fare nuove nozze da nove volte (qui in ischerzo).
Esempio: E Bocc. Decam. 2, 219: Forse n'eran di quelle che non meno per vaghezza di così spesse nozze, che per pietà di colei sospiravano.
Esempio: Firenz. Comm. 1, 389: I' mi risento senza le nozze pur troppo, la mattina quando i' mi levo.
Esempio: Car. Eneid. 1, 1048: In questo (velo) avea (Elena) le bionde Sue chiome avvolte il dì che di Micene A nuove nozze, e non concesse, uscío.
Esempio: Fiorett. B. Proginn. 1, 142: Ci era solenne promessa fra gli sposi e i padri loro per lo ratificamento di quelle nozze.
Definiz: § IX. Nozze, è nome che in alcune campagne della Toscana si dà a una pasta sottile, specie di cialda, solita farsi in occasione di matrimonj. –
Esempio: Martin. T. V. Not.2, 197 Not.: Lagana erano come piccole foglie fatte di farina e d'acqua; così sarebbero qualche cosa di simile a quelle che chiamansi nozze da' Toscani, ovvero come le lasagne e i maccheroni.
Definiz: § X. Nozze, nel linguaggio mistico, serve a indicare L'unione dell'anima con Dio, specialmente parlandosi di fanciulla che prenda il velo, talora con particolare allusione alla festa della vestizione. –
Esempio: Ricc. S. Cat. Lett. 255: Avendo vestita una nostra sorella ieri al santo abito, vi mando un po' di saggio delle sue nozze: è poca cosa, perchè le nozze nostre sono spirituali.
Esempio: Tass. Gerus. S. 11, 9: E le vergini chiuse in casta cella, Che Dio con alte nozze a sè marita.
Esempio: Segner. Crist. instr. 3, 41: Una certa fanciulla nubile, per la vita ritirata che ella menava, meritò di sentirsi da Dio chiamare a nozze più belle col suo Gesù.
Esempio: Manz. Poes. 40: A quelle pure Nozze aspirar più non poss'io, legata D'un altro nodo.
Definiz: § XI. Pure nel linguaggio mistico, si usa a indicare L'unione della Chiesa con Gesù Cristo. –
Esempio: Lambr. Elog. 221: Il Dio, che morendo sulla croce inalzò il matrimonio a santità di sacramento, e lo fece simbolo misterioso delle celesti sue nozze, di dolore e di sangue, con la Chiesa.
Definiz: § XII. Da nozze, è locuzione aggiuntiva che significa Quale si richiede per le nozze; e figuratam., detto di spesa da nozze, vale Straordinario, Ingente. –
Esempio: Tratt. Virt. 93 t.: Amico, come entrasti tu qua non abbiendo vestimento da nozze?
Esempio: Chiabr. Rim. 2, 403: Ecco la casa Tutta in scompiglio; spenditori attorno, Cochi in faccende, zuccheri, vivande, Spese da nozze.
Esempio: Tomm. Evang. 268: E, entrato il re a riguardare i commensali, vide ivi un uomo non vestito in veste da nozze.
Definiz: § XIII. Nozze d'argento, si dice La festa pel venticinquesimo anniversario del matrimonio; e Nozze d'oro, Quella pel cinquantesimo.
Definiz: § XIV. Pane di nozze, si usa figuratam. a intendere lo Stato di contentezza e i buoni trattamenti che accompagnano di solito la vita coniugale nei primi giorni; e per estensione si usa parlando di prosperità, di condizione buona, che si preveda di breve durata.
Definiz: § XV. Andare a finire come le nozze di Pulcinella, parlandosi di discussione, di ritrovo, e simili, vale Finire in una baruffa, e propriamente in bastonate.
Definiz: § XVI. Andare a nozze, detto di donna, trovasi per Andare a marito. –
Esempio: Salvin. Senof. 101: E io dimenticata di tutto questo vado a nozze, infelice, e l'Imeneo canterà alcuno sopra di me?
Definiz: § XVII. Andare alcuno a nozze in checchessia, o Parergli di andare a nozze, e simili, in checchessia, sono maniere che significano Mostrare alcuno di far con gran sodisfazione, con molto gusto, ciò che si rileva dal contesto. –
Esempio: Pulc. L. Morg. 21, 28: E dove far qualche mischia credeva, E' gli pareva proprio andare a nozze.
Esempio: Giambull. B. Ciriff. Calv. 2, 510: E ciascun pronto a la sua obidienza Che parea proprio ch'andassino a nozze.
Esempio: Bern. Orl. 17, 49: E non è fatto punto pauroso Per le gran cose che sentite aveva, Che quanto gli eran più dipinte sozze, Tanto a lui più pareva andar a nozze.
Esempio: Fag. Comm. 5, 23: I servitori e le serve, quando hanno a dare una cattiva nuova, vanno a nozze per darla nel peggior modo che possono.
Esempio: Nell. Iac. Vecch. 3, 7: Quando si tratta di strapazzar qualche uomo, mi par d'andare a nozze.
Esempio: Manz. Prom. Spos. 570: Per loro, dare un assalto è come andare a nozze.
Definiz: § XVIII. Chiedere le nozze di una donna, si usò per Chiederla in moglie. –
Esempio: Firenz. Pros. 2, 152: Come prima ella pervenne all'età del maritarsi, egli fu de' primi che con grande instanza chiese le sue nozze.
Definiz: § XIX. Fare come le nozze de' baroni, si disse per Durar poco. –
Esempio: Fag. Comm. 6, 111: O questa tutela e questa esecutoria di Ciapo ha fatto come le nozze de' baroni, ell'ha durato poco davvero.
Definiz: § XX. Fare le nozze di Co, si disse per Far le cose appuntino, con parsimonia, riferendosi a spese. –
Esempio: Casott. A. Celid. 6, 16: Ho raccolti, Saran, dice, venzoldi, e quegli spendo: Puoi far con essi le nozze di Co, Ove non n'avanzò nè ne mancò.
Esempio: E Casott. A. Celid. 6, 17: Far le nozze di Co? veh che bravure!
Definiz: § XXI. Fare le nozze, o Far nozze, vale Celebrarle. –
Esempio: Firenz. Comm. 1, 338: Se voi non faceste nozze anche voi, io direi, venite alle nostre.
Esempio: Cecch. Mogl. 1, 1: E di consenso e dell'uno e dell'altra, Feci le nozze, ma pur di segreto, Acciocchè non ne fosse dato aviso (Da qualche sfaccendato) al vecchio.
Definiz: § XXII. E Fare le nozze di alcuna, trovasi per Sposarla, Condurla in moglie. –
Esempio: Stor. Rinald. Montalb. 146: E poi [Rinaldino] si tornò in Antiochia e volle fare le nozze di Rosana, da poi che tutto il regno era in pace.
Definiz: § XXIII. E Far nozze, trovasi, in modo un po' scherzevole, per Congiungersi carnalmente. –
Esempio: Bocc. Decam. 5, 71: E così cavalcando, non avendo spazio di far nozze, perciò che temevano d'esser seguitati..., alcuna volta l'un l'altro basciava.
Definiz: § XXIV. Invitare alcuno a nozze, vale Invitarlo, o Esortarlo, a fare una cosa di suo pieno gradimento. –
Esempio: Salv. Spin. 2, 3: Chi mi richiede di queste cose m'invita a nozze, mi truova sempre presto.
Definiz: § XXV. Tenere alcuno in nozze, vale Tenerlo in festa, Fargli condurre vita allegra. –
Esempio: Cecch. Esalt. 2, 1: Du' anni o più vi tien il suocero In nozze e in nozzoline a casa sua.
Definiz: § XXVI. Avere più che fare che a un paio di nozze. –
Esempio: Crusc. Vocab. III: Nozze.... Aver più che fare ch'a un paio di nozze; proverbio, e dicesi dell'Esser fuor di misura occupato.
Definiz: § XXVII. Far le nozze coi fichi secchi, o, come si disse, Far le nozze coi funghi; maniera proverbiale che vale Fare economia fuor di luogo, e propriamente in occasione di banchetti, d'inviti, e simili; e altresì Voler far molto con mezzi meschini o inadeguati. –
Esempio: Magal. Lett. scient. 108: Voi sapete che a noi altri riesce alle volte il far propriamente le nozze co' funghi.
Definiz: § XXVIII. I pazzi fanno le nozze, e i savj se le godono; è proverbio che vale quanto l'altro, I matti fanno le feste, e i savj le godono; e oggi più comunemente: Il pazzo fa la festa, e il savio se la gode. –
Esempio: Fag. Comm. 2, 301: Voi sapete meglio di me che i pazzi fanno le nozze, e i savj se le godono.

48) Dizion. 5° Ed. .
NUBE.
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pag.264

NUBE.
Definiz: Sost. femm. Addensamento di nebbia, oppure di minutissimi ghiacciuoli, per lo più non ampio, e sospeso nell'aria a una certa altezza, il quale spesso risolvesi in pioggia, oppure, secondo le stagioni, in neve od in grandine. Ma è voce più che altro di nobile scrittura, dicendosi comunemente Nuvola e Nuvolo.
Dal lat. nubes. –
Esempio: Dant. Parad. 23: Come fuoco di nube si disserra Per dilatarsi sì, che non vi cape, E fuor di sua natura in giù s'atterra, Così ec.
Esempio: E Dant. Parad. 27: Di quel color, che per lo sole avverso Nube dipinge da sera e da mane, Vid'io allora tutto il ciel cosperso.
Esempio: S. Grisost. Opusc. 157: Poi soggiunge (il profeta Daniele): Vidi in visione di notte, ed ecco colle nube del cielo vidi venire lo Figliuolo dell'uomo, ec.
Esempio: Petr. Rim. F. 302: E 'l mar tranquillo e l'aura era soave, E 'l ciel qual è se nulla nube il vela.
Esempio: Ar. Orl. fur. 11, 35: Come d'oscura valle umida ascende Nube di pioggia e di tempesta pregna,... Così ec.
Esempio: E Ar. Orl. fur. 18, 142: Stendon le nubi un tenebroso velo, Che nè sole apparir lascia nè stella.
Esempio: Car. Eneid. 1, 70: Contra costui Ella stessa vibrò di Giove il telo Giù da le nubi.
Esempio: Chiabr. Rim. 2, 217: Qual se ne va talor rapidamente Nube, se spira in ciel Borea gelato, ec.
Esempio: Forteguerr. Ricciard. 15, 72: Il sol già cade, e nel cader s'ombreggia L'aria di nubi, e fra non molto piove.
Esempio: Niccol. Arnal. 70: Qual fulmine che dorme entro le nubi, Era il silenzio in lui.
Esempio: Zanell. Poes. 2, 47: E quante volte Per noi le nubi ancora Colorirà l'aurora, Prima che sian disciolte Le nostre membra, ec.?
Definiz: § I. Per similit. –
Esempio: Niccol. Arnal. 71: Ei con rabbia di rege e di Tedesco.... aprirsi Col ferro a un tempo e col destrier la via; Nella polve, che è nube a quel superbo, Lanciarsi i suoi fedeli, e chi s'arresta Calpestar, o ferir.
Definiz: § II. In locuz. figur., e figuratam. –
Esempio: Mont. Iliad. 11, 339: Come vide Coon morto il fratello,... una gran nube Di dolor gl'ingombrò la mente e gli occhi.
Esempio: Giust. Vers. 255: Oltre la nube che mi cerchia e in seno Agita i venti e i fulmini dell'ira, A più largo orizzonte, a più sereno Cielo, a più lieto vol l'animo aspira.
Esempio: Niccol. Poes. 2, 20: La veneta sapienza il nostro soglio Di nubi circondò.
Esempio: E Niccol. Arnal. 222: L'amo, sì, l'amo, bench'ei sia diverso Da quel di pria: cinge una nube oscura Quel volto un dì sì bello, e sotto i piedi, Fatti deformi, inaridisce il fiore.
Definiz: § III. Pur figuratam., e poeticam., per Stato della mente inetta, per ignoranza od errore, a conoscere il vero, od il bene; Offuscazione dell'intelletto, che anche dicesi Nebbia. –
Esempio: Dant. Parad. 33: Ed io,... tutti i miei prieghi Ti porgo..., Perchè tu ogni nube gli disleghi Di sua mortalità co' prieghi tuoi, Sì che 'l sommo piacer gli si dispieghi.
Esempio: But. Comm. Dant. 3, 860: Ogni nube; cioè ogni ignoranzia..., di sua mortalità; cioè de la quale ignoranzia è cagione la sua mortalità.
Definiz: § IV. Per similit., parlandosi di polvere, vale Grande massa di essa sollevata e sparsa per l'aria, e che più o meno l'offusca; che anche dicesi Nube di polvere. –
Esempio: Car. Eneid. 11, 1375: E più che di galoppo invèr Laurento Battono il campo, e fan nubi di polve.
Esempio: Riccat. V. Dial. Forz. 55: Lasciava egli cader le palle nella farina, e nella polvere di diversi generi. E chi non vede, che mentre il mobile urta in cotai materie, alza in aria una densa nube, ec.?
Esempio: Niccol. Poes. 1, 410: Nube di polve al sanguinoso Arasse Congiunge e cela le disgiunte rive, E dall'orrida nube alte querele, Ululi, strida e mille voci ascolti, Ma tutte voci di terrore e morte.
Definiz: § V. E vale anche, poeticam. Fumo denso e molto diffuso. –
Esempio: Pindem. Poes. 302: Può.... Trattare il brando, e nelle dense file Scagliarsi, ove la grandine di piombo Meglio imperversa, e con sicuro volto L'orrida penetrar sulfurea nube.
Definiz: § VI. E figuratam., per Moltitudine, Torma; e parlandosi di animali, Branco; comunemente Nuvolo. –
Esempio: Cavalc. Frutt. Ling. 110: Onde.... san Paolo.... soggiunge: Noi adunque avendo tanta nube di testimonj (ciò vuol dire, tanta moltitudine di esempj) corriamo alla battaglia proposta.
Esempio: Car. Eneid. 12, 422: Gli augei, che pur dianzi erano in fuga,... in un momento Stridendo si rivolsero, e ristretti In densa nube, ond'era il ciel velato, La nimica (un'aquila) assaliro.
Esempio: Tasson. Secch. rap. 7, 22: Come nube di storni, a cui la caccia Lo sparvier dava dianzi.
Definiz: § VII. Piccola nube; è nome di Costellazione dell'emisfero australe. –
Esempio: Piazz. Lez. astron. 1, 29 Not.: Alle 51 riferite costellazioni ne furono aggiunte in varj tempi molte altre, i di cui nomi sono: Renna, Mietitore..., Regola, Tocano, Picciola Nube, Idro Maschio, ec.
Definiz: § VIII. In nube, in costrutto con un verbo, vale figuratam. In modo, e talora anche In istato, non chiaro, confuso, mal certo, non definito, e simili. –
Esempio: Vill. G. 715: Parendo al papa e a gli altri maestri, che in quella parte, ove conchiuse che l'anime beate vedeano la divina essenza a faccia a faccia chiaramente,... non fosse perfettamente dichiarato, ma lasciato ancora in nube il detto oppinione (la detta opinione), sì 'l volle dichiarare.
Esempio: Car. Lett. ined. 2, 343: Io non so che frutto ne possiate cavare (da certi fogli inviati), essendo ogni cosa in nube, non pensata, e senza alcuna novità, e credo anco, che ci possano essere de gli errori.
Esempio: Borgh. V. Disc. 2, 461: Qual fusse il proprio ufizio di ciascuno de' soprannominati titoli,... sarebbe oggi per avventura cosa vana ricercare, e forse a trovare impossibile, se bene come in nube, ed in una cotale ombra, si mostra che l'arciprete potette avere sopra di sè la cura delle anime.
Esempio: Giobert. Introd. 3, 350: Il trapasso dall'emanazione al politeismo si fece per gradi; e l'idea di una primordiale unità, onde tutto deriva, vi si serbò, come in nube, per lungo tempo.
Definiz: § IX. Per nube, usato più che altro col verbo Vedere per nube, vale lo stesso che Per nebbia, cioè In modo alquanto oscuro, Confusamente, e simili; ma non è comune. –
Esempio: Galil. Op. II, 573: Nel qual [parlare] solamente da persone molto intendenti si può vedere, come per nube, la regola buona di operare, ma infelicissimamente descritta.

49) Dizion. 5° Ed. .
NUBIFENDENTE.
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pag.266

NUBIFENDENTE.
Definiz: Add. Che fende, Che squarcia, le nubi; ed è voce poetica. –
Esempio: Alf. Trag. 4, 241: Deh! di tua fiamma tanta un raggio solo Nubifendente or manda a noi dal polo.

50) Dizion. 5° Ed. .
NUBIFERO.
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pag.266

NUBIFERO.
Definiz: Add. Che suole aver nubi, Che suol essere coperto di nubi, Nuvoloso; detto di montagne; ma è voce di uso poetico.
Dal lat. nubifer. –
Esempio: Mascher. Inv. Lesb. 10: Tempo già fu che le profonde valli, E 'l nubifero dorso d'Apennino Copriano i salsi flutti.
Esempio: Leopard. Poes. 68: E tu dall'etra infesto e dal mugghiante Su i nubiferi gioghi equoreo flutto Scampi l'iniquo germe.
Definiz: § E detto di regione del cielo o dell'aria, vale In cui si formano le nubi. –
Esempio: Martin. T. N. Not.4, 265 Not.: Gli Ebrei (secondo l'osservazione del Grozio) distinguono tre cieli: primo il cielo aereo, dove si forman le nuvole, detto perciò da loro cielo nubifero; secondo il cielo, dove sono le stelle, ec.

51) Dizion. 5° Ed. .
NUBIFOCOSO.
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pag.266

NUBIFOCOSO.
Definiz: Add. Voce ditirambica, e vale Che manda fuoco dalle nubi. –
Esempio: Menz. Poes. 3, 119: Ferisci quei, che suso in rotta pone Gli ardimenti Flegrei Nubifocoso altitonante Giove.

52) Dizion. 5° Ed. .
NUBIFRAGIO.
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pag.266

NUBIFRAGIO.
Definiz: Sost. masc. Rovescio d'acqua in gran quantità, con vento impetuoso e frequenti scariche elettriche, ma di breve durata, e per lo più di non molta estensione. È parola propria più che altro della scienza, dicendosi comunemente Temporale.
Voce composta da nube e da frangere, quasi Nube che si frange o rompe ad un tratto.
53) Dizion. 5° Ed. .
NUBILE.
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pag.266

NUBILE.
Definiz: Add. Aggiunto di donna nubile, e più specialmente di fanciulla nubile, e vale Che è da marito.
Dal lat. nubilis. –
Esempio: Bibb. N. 1, 545: Se è.... donna nubile, e per prezzo non sia stata redenta, ec.
Esempio: Bemb. Stor. 1, 95: Ad una figliuola picciola libbre d'oro quaranta per dote statuite; e in quel mezzo tempo ch'ella si fa nubile, che il vivere le sia in alcun monistero.... sumministrato.
Esempio: Buonarr. Fier. 5, 1, 8: E non sorelle Nubili, che ti sian stimol frequente D'ognor pensare a trovar lor la dote.
Esempio: Red. Lett. 1, 359: Vorrebbe che io ne parlassi col signor dottore, zio della fanciulla nubile.
Esempio: Salvin. Annot. Fier. 511: E non sorelle nubili; cioè da marito.
Esempio: Martin. T. V. 2, 388: Se un uomo ha che fare con una donna, che sia schiava e nubile prima che sia riscattata e fatta libera, ec.
Esempio: Giust. Vers. 206: Là, colle nubili Sciolte e vistose, Recan le vedove, Le mogli annose De' commissarj,... Rigiri, scandali, ec. (qui in forza di Sost.).
Definiz: § I. Pur detto di donna, è usato a indicarne lo stato civile, per distinzione da Maritata e da Vedova.
Definiz: § II. Detto di età nubile, sempre parlandosi di donna, vale Idonea al matrimonio. –
Esempio: Guicc. Stor. 4, 36: Consegnare di presente a Cesare la figliuola che non era ancora negli anni nubili.
Esempio: E Guicc. Stor. 4, 37: Aveva inclinazione a congiugnersi con la sorella di Giovanni re di Portogallo, di età nubile.

54) Dizion. 5° Ed. .
NUBILO.
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pag.267

NUBILO.
Definiz: Add. Lo stesso che Nubiloso; ma è voce di uso soltanto poetico.
Dal lat. nubilus. –
Esempio: Tass. Gerus. S. 13, 2: Qui ne l'ora che 'l sol più chiaro splende, È luce incerta e scolorita e mesta, Quale in nubilo ciel dubbia si vede, Se ec.
Esempio: Chiabr. Firenz. 2, 1: Stava sì come ne l'Egeo fremente Sotto nubilo ciel cauto nocchiero, Ch'aspettando dal mar cruda tempesta ec.
Esempio: Card. Poes. 332: Arde di amore il nubilo Ciel da' suoi lumi, e 'l pigro suol ricrea.
Definiz: § I. In locuz. figur. –
Esempio: Petr. Rim. 2, 223: Che più d'un giorno è la vita mortale, Nubilo, breve, freddo, e pien di noia, ec.?
Esempio: Monigl. Poes. dramm. 1, 404: Nel ciel già nubilo Vedo risplendere Almo seren. Da quel ch'avvinsemi Lieta disciolgomi Atro dolor.
Definiz: § II. Figuratam., detto di aspetto, occhio, sguardo, vale Turbato, Contristato, Torvo. –
Esempio: Tass. Rim. S. 2, 135: Così nel varïar del vostro ciglio, Or nubilo or sereno, avvien ch'io miri Or segno di salute or di periglio.
Definiz: § III. Detto di vento, conforme a proprietà latina, vale Che apporta nubi. –
Esempio: Tass. Mond. cr. S. 272: L'istrice ancor ne le sue proprie lustre Fa doppia quasi porta onde respiri; E di lor una è volta al nubil'Austro, E l'altra ec.

55) Dizion. 5° Ed. .
NUBILOSO.
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pag.267

NUBILOSO.
Definiz: Add. Pieno di nubi, Coperto da nubi, Fosco per nubi, e simili; ma è voce di uso propriamente poetico, dicendosi comunemente Nuvoloso.
Dal lat. nubilosus. –
Esempio: Petr. Rim. F. 27: Là sotto i giorni nubilosi e brevi, Nemica naturalmente di pace, Nasce una gente a cui il morir non dole.
Esempio: But. Comm. Dant. 1, 86: L'aere era nero..., come a noi la notte quando è nubilosa.
Esempio: Ar. Orl. fur. 14, 25: Mentre il Sol fu nubiloso sotto Il gran Centauro e i corni orridi e fieri, Fu [Rodomonte] in Africa mandato da Agramante.
Esempio: E Ar. Orl. fur. 39, 78: Vuol che l'armata.... Con questa ad incontrar di notte s'aggia, A nubiloso tempo, oscuro e tristo.
Esempio: Guicc. Stor. 1, 67: Nè con minor terrore degli uomini risonava per tutto la fama essere apparite in varie parti d'Italia cose aliene dall'uso della natura e de' cieli. In Puglia di notte tre Soli in mezzo il cielo, ma nubiloso all'intorno.
Esempio: Car. Eneid. 3, 924: Nè stellato nè sereno Si vedea 'l ciel, ma fosco e nubiloso.
Esempio: Ross. P. Sveton. 3, 20: E perciocchè il giorno, ch'egli aveva fatto intendere per bando al popolo di volere ch'egli si rappresentasse in pubblico, era oscuro e nubiloso, indugiò ad un altro dì.
Esempio: Galil. Op. V, 423: De gli ecclissi lunari.... a pena uno o due l'anno ne accaggiono, e ne sono bene spesso impedite l'osservazioni dall'aria nubilosa.
Esempio: Buonarr. Fier. 4, 4, 6: Veder lustrar quell'armi loro (ai soldati) indosso, E più vederle lor lustrare in mano,... Mi facev'ombra vie più oscura assai, Che l'aver scorto il ciel sì nubiloso.
Esempio: Forteguerr. Ricciard. 4, 29: E i caldi e lunghi, e i nubilosi e corti, Giorni consumo in laudi alte e divine.
Definiz: § I. In locuz. figur., e figuratam. –
Esempio: Castigl. Corteg. V. 74: Dei cori nostri in quel tempo, come allo autunno le foglie degli alberi, caggiono i soavi fiori di contento, e nel loco dei sereni e chiari pensieri entra la nubilosa e torbida tristizia.
Esempio: Ar. Orl. fur. 45, 39: Deh torna a me, mio sol,... e rasserena La mente mia sì nubilosa e nera.
Esempio: Alam. L. Op. tosc. 1, 224: E dentro il petto mio trapassa omai, E rischiara ivi i nubilosi spirti, Ivi acqueta (se puoi) l'ardente core.
Esempio: E Alam. L. Op. tosc. 2, 59: Starò così, fin che vorrà Fortuna, In questo nubiloso viver fosco. Or me medesmo or annoiando altrui.
Esempio: Tass. Rim. S. 2, 63: Quel d'eterna beltà raggio lucente, Che v'infiora le guance e gli occhi alluma, In questa nubilosa e fredda bruma Scalda la mia gelata e pigra mente.
Definiz: § II. Pur figuratam., detto di volto, aspetto, occhio, sguardo, vale Turbato, Contristato, Brusco, Torvo, e simili. –
Esempio: Cont. Bell. Man. 7: Perchè il duol più mi consume Tra il nubiloso ciglio, e il guardo schivo, Talor si muove un raggio fuggitivo, Che in parte par le mie tenebre allume.
Esempio: Ar. Orl. fur. 14, 19: Guida Brunello i suoi di Tingitana, Con viso nubiloso e ciglio basso.
Esempio: E Ar. Orl. fur. 23, 46: Ma più de l'altre nubilose ed atre Era la faccia del misero patre.
Esempio: Alam. L. Op. tosc. 1, 3: Non avrà il volto nubiloso e fosco Ma chiaro in vista.
Esempio: Tass. Gerus. S. 4, 84: Serenò allora i nubilosi rai Armida, e sì ridente apparve fuore, Ch'innamorò di sue bellezze il cielo.
Definiz: § III. E per Di nubi, Formato da nubi. –
Esempio: Ar. Orl. fur. 11, 65: Quando.... il sole Si sgombra intorno il nubiloso velo.
Esempio: Car. Eneid. 5, 183: Il verno i venti Vi tendon sopra un nubiloso velo Che ricopre le stelle.
Esempio: Fiacch. Fav. 1, 37: Mentre così diceva,... un nubiloso velo Il sole ascose, e l'orizzonte oppresse.
Definiz: § IV. Detto di vento, vale Che apporta nubi. –
Esempio: Soder. Op. 73: I venti australi nei luoghi e tempi opportuni son nubilosi e vaporosi.
Esempio: Bracciol. Schern. 3, 8: Per diritto sentier la bocca inghiotte Nell'ampio ventre (dell'antro) il nubiloso Noto.

56) Dizion. 5° Ed. .
NUBIPENETRANTE.
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pag.267

NUBIPENETRANTE.
Definiz: Add. Che penetra nelle nubi; ma è voce poetica, e non comune, usata iperbolicam. per Altissimo, detto di montagne. –
Esempio: Magal. Sidr. trad. 6: Infino in su l'aereo giogo Di Penmenmaur, e infin dove s'asconde La nubipenetrante eccelsa cima Di Plinlimmon, attonito ec.

57) Dizion. 5° Ed. .
NUCA.
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pag.267

NUCA.
Definiz: Sost. femm. La parte posteriore e più alta del collo, dove il capo si congiunge con esso, così nell'uomo nome negli animali; Cervice, e volgarmente Collottola.
Dal lat. medioevale nucha (donde anche il franc. nuque, il provenz. nuca e nucha, e lo spagn. nuca), e questo dall'arabo nukha, che significa Midollo spinale. –
Esempio: Ar. Orl. fur. 15, 85: Astolfo intanto per la cuticagna Va da la nuca fin sopra le ciglia Cercando in fretta, se 'l crine fatale Conoscer può, ch'Orril tiene immortale.
Esempio: Cellin. Pros. 238: La quale (la spina dorsale).... è composta di ventiquattro ossa, che sedici ne va insino all'appiccatura delle spalle, e otto insino che si congiugne colla testa, dove si chiama la nuca.
Esempio: Bellin. Disc. Anat. 1, 159: S'attiene [il capo] all'osso del collo della sua posterior parte solamente, che si chiama nuca o collottola.
Esempio: Pap. Cons. med. 2, 237: Frequenti doloretti nei muscoli del collo, e intorno alla nuca.
Esempio: Bicchier. Bagn. Montecat. 216: Fu aggiunta all'immersione l'abluzione alla nuca con l'acqua medesima per undici giorni.
Esempio: Guadagn. Poes. 2, 277: È stato un vescicante sulla nuca Che ha reso questo suddito al Granduca.
Esempio: E Guadagn. Poes. 2, 323: Mi prese a un tratto un reuma nella nuca.
Esempio: Manz. Prom. Spos. 132: La metà del ciuffo, che, dividendosi sur una fronte fosca, girava, da una parte e dall'altra, sotto gli orecchi, e terminava in trecce, fermate con un pettine sulla nuca.
Esempio: Guerrazz. Racc. 155: Giungo ad azzannare il lupo dietro la nuca, lui strangolando e liberando il fanciullo.
Definiz: § E conforme al significato originario della parola, si usò per Midollo spinale. –
Esempio: Cresc. Agric. volg. 546: Le midolle son nelle piante, sì come la nuca negli animali (il lat. ha: medullae in plantis sunt sicut nucha in animalibus).
Esempio: Dant. Inf. 32: Come il pan per fame si manduca, Così il sovran li denti all'altro pose Là 've il cervel s'aggiunge colla nuca.
Esempio: But. Comm. Dant. 1, 819: La nuca è lo schenale delle reni, ed aggiugnesi nella cottola (collottola) col cervello, e quindi piglia suo nutrimento e sentimento, e dà sentimento a tutti li nervi; e quando l'uomo è offeso nella nuca, da indi in giù perde il sentimento.

58) Dizion. 5° Ed. .
NUCLEO.
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pag.268

NUCLEO.
Definiz: Sost. masc. Propriamente Nocciolo; ma è voce usata solo nel linguaggio di alcune scienze a significare, per similit., La parte centrale, da cui, o intorno a cui, siasi formato un corpo.
Dal lat. nucleus, che vale Nocciolo e Mandorla. –
Esempio: Riccat. V. Dial. Forz. 145: S'io considero tutte le apparenze sotto alle quali mi comparisce Saturno, ed insieme m'immagino, che questo pianeta sia un corpo prossimamente sferico circondato da un anel solido, il quale sia dal nucleo sferico distaccato del tutto, io veggio con chiarezza, che ec.
Definiz: § E nel linguaggio astronomico, parlandosi di Comete, serve a denotare il Corpo o la Materia centrale, intorno a cui s'irradia la parte più diafana di esse. –
Esempio: Piazz. Lez. astron. 2, 402: Hanno le comete un corpo o nucleo separato e distinto dall'atmosfera, che sempre le accompagna? È desso opaco o diafano? Risplende per la sola luce del sole, o per propria ancora? Sebbene su nessuna di queste questioni si possa portare sicuro giudizio, è tuttavia opinione generalmente ricevuta, che abbiano le comete, il maggior numero almeno, un corpo o nucleo distinto dall'atmosfera, e questo compatto, opaco.
Esempio: E Piazz. Lez. astron. 2, 403: Per chioma (della cometa) s'intende quella parte dell'atmosfera che racchiude il nucleo.

59) Dizion. 5° Ed. .
NUDAMENTE.
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pag.268

NUDAMENTE.
Definiz: Avverb. Propriamente Senza vesti indosso; ma comunemente usasi in senso figurato, e per lo più coi verbi Dire nudamente, Esporre nudamente, Rispondere nudamente, Scrivere nudamente, e simili, per Semplicemente, Schiettamente, Senza alcuna aggiunta, Senza ornamenti, e simili. –
Esempio: Leggend. SS. M. 3, 146: E la pulzella gli rispose, Nudamente, in piana boce: Messer,... io non fui nata Nè qui, nè in questa contrata; Ma ec.
Esempio: Robb. Recit. 290: Voi sapete che coteste cose de' Romani sono state non nudamente scritte, ma con arte accresciute. Allora egli: E quando le fussino vere, che m'è? conciossia che non hanno il vero fine.
Esempio: Tolom. Lett. 153 t.: Mi rispose nudamente, come eravate in corte del Duca d'Urbino.
Esempio: Varch. Lez. Accad. 591: Avendo in fin qui favellato della poetica non poeticamente, cioè non fintamente nè favolosamente, ma tutto quello che pensiamo che sia la verità, aggingneremo ancora questo, d'averne nudamente favellato.... perchè non avemo cercato d'ornarla.
Definiz: § Pure per Semplicemente, cioè Senza la concorrenza di altro; ma in questo senso non è comune. –
Esempio: Dant. Conv. 358: Così questo naturale appetito che dalla divina grazia surge, nel principio quasi si mostra non dissimile a quello che pur da natura nudamente viene; ma ec.