Lessicografia della Crusca in rete

Volume 2 - Dizionario 5° Ed.
180) Dizion. 5° Ed. .
BECCO
Apri Voce completa

pag.119

BECCO.
Definiz: Sost. masc. Il maschio della capra domestica, Capro.
Dal lat. barb. buccus. –
Esempio: Dant. Inf. 32: Ond'ei, come duo becchi, Cozzaro insieme, tant'ira li vinse.
Esempio: Cresc. Agric. volg. 463: Si de' guardare che il becco abbia simiglianti tettole sotto 'l mento.
Esempio: Vill. G. 63: È poi Borgo con la insegna del becco, però che in quella contrada stavano tutti i beccai della città.
Esempio: Alam. L. Op. tosc. 1, 132: Che dunque prenderò che al tuo s'agguagli? Forse vorresti il mio cornuto becco?
Esempio: Salvin. Teocr. 1: Un becco Ben fornito di corna avrà per premio.
Definiz: § I. Becco dicesi del marito a cui la moglie è infedele. –
Esempio: Machiav. Comm. 91: Io non vo' fare la mia donna femmina, e me becco.
Esempio: Ar. Sat. 1, 190: Che dice e giura Che quello e questo è un becco, e quanto lungo Sia il cimier del suo capo non misura.
Esempio: Menz. Sat. 73: Dà di becco pel capo al legnaiuolo, Che corna disuguali al palco ha fatte.
Definiz: § II. E per maggiore ingiuria dicesi anche Becco cornuto, Becco coll'effe, e altri aggiunti simili. –
Esempio: Bern. Orl. 55, 38: Se giuramento ci può dare aiuto, Alla barba l'arai, becco cornuto.
Esempio: Allegr. Rim. Lett. 10: Vedendo in fatto che non era così vergogna l'esser pazzo spacciato, com'e' mi par disonore l'esser becco cornuto, mi cambiai di pensiero.
Esempio: Panciat. Scritt. var. 62: Crediam ch'e' fosse un po' becco cornuto?
Esempio: E Panciat. Scritt. var. 100: Per aver de' becchi coll'effe, bisogna tentar delle ragazze.
Esempio: Carl. Svin. 20: Ah villanzoni, Ah mascalzoni, Becchi coll'effe, Voi farvi beffe Così di me?
Definiz: § III. Becco pappataci, detto di Colui che acconsenta al disonore della propria moglie, e non ne faccia risentimento. –
Esempio: Machiav. Comm. 154: O ella in un anno diventerà puttana, o ella si morrà di dolore; ma del primo ne sarai tu d'accordo seco, chè per uno becco pappataci tu sarai desso.
Esempio: Cecch. Dichiar. Proverb. 43: Dormire al fuoco si dice di chi è sciocco, e massime di chi non si cura di quello che la moglie si faccia, e per altro nome si chiama becco pappataci.
Definiz: § IV. Becco contento, lo stesso che Becco pappataci.
Definiz: § V. Non avere un becco d'un quattrino, o Non esserci un becco d'un quattrino, dicesi a significare che non si ha neppure la più meschina moneta; il che pure esprimesi col modo Non avere un quattrin bacato, e simili; usandosi in questo caso la voce becco per disprezzo e avvilimento. –
Esempio: Lipp. Malm. 1, 68: Ma non si parli o tratti di baiocchi, Perchè non hanno un becco d'un quattrino.
Esempio: Not. Malm. 1, 107: Non hanno un becco d'un quattrino, non hanno pure un danaro; e quella parola becco si mette a maggiore espressione; non hanno neppure un sol quattrino becco, cioè cattivo.
Esempio: Dat. Lepid. 136: Si doverebbe esporre quella santa sagra imagine, e non c'è un becco d'un quattrino.
Esempio: Fag. Rim. 5, 189: Ed in queste circostanze Nutrir poi vaste speranze Senz'un becco d'un quattrino.
Definiz: § VI. Essere il becco e il bastonato, dicesi familiarmente di Chi d'alcuna cosa ha il danno e le beffe; che altrimenti dicesi Aver busse e corna.
Definiz: § VII. Farne di quelle di pelle di becco, Dirne, di quelle di pelle di becco, usasi familiarmente per Fare, Dire, delle cose brutte, sudicie, sconvenevoli; presa l'espressione dalla pelle del becco ch'è lurida.
Definiz: § VIII. Mungere il becco, modo proverbiale,
preso dal lat. Mulgere hircum,
Definiz: che vale Far cosa assurda, impossibile, o difficilissima. –
Esempio: Vill. M. 5, 9: Quando giunsono a quella di Casalecchio in sul Reno, trovarono il becco più duro a mugnere.
Esempio: Pataff. 4: E 'l becco a mugner non è gran durezza.
Definiz: § IX. Becco l'ultimo, e Becco a chi resta, son modi proverbiali, corrispondenti al lat. Occupet extremum scabies, e chiariti dal seguente esempio. –
Esempio: Papin. Lez. Burch. 218: In que' loro conciliaboli.... di leggieri tirar si lasciavano a dar mano a' ladronecci;.... onde alcuna volta scoperti l'uno all'altro dicea: Chi si può salvare si salvi; che il Burchiello ha detto: Ognun si movi, E tristo a quel che rimanesse il sezzo; e che i ragazzi della nostra plebe dicono: Becco l'ultimo, Becco a chi resta.
Definiz: § X. È meglio esser geloso che becco; proverbio di chiaro significato.
Definiz: § XI. Dicesi anche in modo proverbiale: Chi è geloso è becco, a significare che la irragionevole diffidenza invita spesso all'infedeltà.
Definiz: § XII. E pure con ribobolo proverbiale si disse di chi s'ammoglia: Egli è uscito dalla borsa de' papi, ed è entrato in quella de' becchi; non potendo chi è ammogliato divenir più papa, e correndo rischio di divenire quel che accenna la seconda parte del ribobolo. –
Esempio: Fag. Rim. 4, 24: Di farmi uscire si trattò in effetto Dalla borsa de' papi, e in quella entrare Dov'è più facil che si resti eletto (cioè in quella de' becchi).

181) Dizion. 5° Ed. .
BECCOFRUSONE
Apri Voce completa

pag.120

BECCOFRUSONE.
Definiz: Sost. masc. Uccelletto silvano, che anche dicesi Galletto di bosco, ed è l'ampelis garrula de' Naturalisti.

182) Dizion. 5° Ed. .
BECCONACCIO
Apri Voce completa

pag.120

BECCONACCIO.
Definiz: Peggiorat. di Beccone. –
Esempio: Firenz. Comm. 1, 368: Egli era un pappatore, un becconaccio, che ogni cosa si cacciava giù per la gola.

183) Dizion. 5° Ed. .
BECCONE
Apri Voce completa

pag.120

BECCONE.
Definiz: Accrescit. di Becco, in senso di Capro, Becco grosso, Caprone.
Definiz: § E figuratam., per Stupido, Insensato; che anche dicesi Pecorone. –
Esempio: Bocc. Decam. 7, 71: A guisa di due becconi nel Mugnon ci lasciasti.
Esempio: E Bocc. Decam. 7, 100: Per mostrargli che i Fiorentini conoscevano che dove egli doveva aver menati giudici, egli aveva menati becconi.
Esempio: E Bocc. Laber. 32: Per più farlisi cara ha le mie lettere palesate, e con lui insieme a guisa d'un beccone schernito.
Esempio: Belc. F. Pros. 2, 206: Frate Egidio disse: o beccone che tu se', se' tu sì pazzo?
Esempio: Bern. Orl. 22, 58: E non avevo mai lasciati i pianti, Benchè mi confortasse quel beccone.

184) Dizion. 5° Ed. .
BECCUCCIO
Apri Voce completa

pag.120

BECCUCCIO.
Definiz: Sost. masc. Diminut. di Becco, in senso di Rostro.
Definiz: § Più comunemente dicesi di quel Canaletto adunco, che hanno le ampolle, alcune tazze, i vasi da stillare e simili, pel quale esce il liquido. –
Esempio: Vasar. Vit. Pitt. 2, 50: Il resto della mezzina coperse con un mantello alla civile, affibbiandolo bene intorno ai deschi, e posto poi nel beccuccio, donde l'acqua si trae, acconciamente un pennello, si partì.
Esempio: Magal. Sagg. nat. esp. 31: Questo [vaso] abbia il beccuccio aperto.
Esempio: Salvin. Disc. 3, 83: Vaso, che versa avanti l'acqua dal suo corpo per via del beccuccio.

185) Dizion. 5° Ed. .
BECCUME
Apri Voce completa

pag.120

BECCUME.
Definiz: Sost. masc. Si disse per Quantità di pelli di becco. –
Esempio: Pegolott. Prat. Merc. 3, 221: Chi trae roba da Genova non paga niente, nè di lanaggio, nè d'allume, nè di boldroni, nè di cuoia, nè di beccume.
Esempio: Uzzan. Prat. Merc. 48: Beccume, caprume, grande, piccolo o mezzano, di Sardigna, Cicilia, ogni altra parte, il cento delle pelle.

186) Dizion. 5° Ed. .
BECERATA
Apri Voce completa

pag.120

BECERATA.
Definiz: Sost. femm. Azione, Modo da becero.

187) Dizion. 5° Ed. .
BECERO
Apri Voce completa

pag.120

BECERO.
Definiz: Sost. masc. Voce colla quale in Firenze si denota l'Uomo di vil condizione, ignorante e insolente: e quindi per ingiuria si dice a Chi si mostra, come un becero, di modi bassi e villani. Sembra essere affine a beco.

188) Dizion. 5° Ed. .
BECERUME
Apri Voce completa

pag.120

BECERUME.
Definiz: Sost. masc. Accolta di beceri, Bordaglia.

189) Dizion. 5° Ed. .
BECHICO e anche BECCHICO.
Apri Voce completa

pag.120

BECHICO e anche BECCHICO.
Definiz: Add. Aggiunto di pillole pillola bechica o pasticche pasticca bechica buone per la tosse.
Dal grec. βηχικός. –
Esempio: Vit. S. Ant.: Neente gli dava profitto, nè pillole becchiche, nè galle di ghiaggiuolo confette con mèle.
Esempio: Ricett. Fior. 215: Pillole becchiche, bianche, magistrali.
Esempio: E Ricett. Fior. appr.: Pillole becchiche, con trementina di Galeno.
Esempio: Salvin. Pros. Rim. 224: Pillola bachicca è lo stesso che pillola bechica, cioè pallottola da tossa, come noi fiorentinamente le diciamo.

190) Dizion. 5° Ed. .
BECO
Apri Voce completa

pag.120

BECO.
Definiz: Sost. masc. Nome che si dà ai villani, ed anche ad Uomo che, come un villano, mostrisi rozzo e goffo. E si disse così anche la Maschera che in Firenze rappresentava il villano.
È nome corrotto da Domenico. –
Esempio: Sassett. Lett. 292: Più volte che io mi sono provato, trovo che io posso portare un sacco pieno di grano,.... qual s'è l'uno dei nostri bechi.
Esempio: Baldin. Decenn. 6, 138: Fu uomo singolarmente faceto, ed il primo inventore delle maschere da beco, che con tal nome vengon chiamati dal volgo coloro che mascherati rappresentano la parte del villano.
Esempio: Bellin. Disc. Anatom. 2, 185: Io posso assicurarvi coll'autorità di cinquecento bechi ed altrettanti Pulcinelli, assistiti da una turba innumerabile di beglimbusti.
Esempio: Crudel. Rim. 108: M'adorerà da Ciapo il fiorentino, Da Beco fredduraio o da Pasquella, Il nobil venezian da Pantalone.

191) Dizion. 5° Ed. .
BEDEGUAR
Apri Voce completa

pag.120

BEDEGUAR.
Definiz: Sost. masc. Sorta di cardo salvatico, detto volgarmente Spina bianca. –
Esempio: Benciv. Mes. 72 t.: Recipe mirabolani neri,.... bedeguar, anisi, ana dramme cinque.
Esempio: Ricett. Fior. G. 20: Il bedeguar, chiamato da Dioscoride Spina bianca, è.... quella pianta spinosa, la quale produce le foglie lunghe e non molto larghe.

192) Dizion. 5° Ed. .
BEEN.
Apri Voce completa

pag.120

BEEN.
Definiz: Sost. masc. Sorta d'erba, che nasce ne' campi, ed è di due sorte, Been bianco e Been rosso; la prima è il Cucubalus behen de' Botanici, detta volgarmente anche Bubbolini, Crepaterra, e Erba del cucco, che dai campagnoli si usa per cibo; l'altra è lo Statice limonium, che fa fiori celesti, ed è medicinale. –
Esempio: Ricett. Fior. G. 20: Il been è una radice simile di grandezza alla radice della pastinaca piccola.
Esempio: E Ricett. Fior. G. 21: Il been rosso pare che si assomigli assai a questa descrizione, più che il been bianco.
Esempio: Mattiol. Disc. 2, 1300: Avendomi.... ridotto ora a memoria il been rosso e parimente il bianco, che nelle medicine cordiali sono oggi frequentati nelle speziarie.

193) Dizion. 5° Ed. .
BEFANA.
Apri Voce completa

pag.121

BEFANA.
Definiz: Sost. femm. Persona fantastica, che le femminette raccontano ai ragazzi venire nelle case la notte dell'Epifania, scendendo giù per la cappa del cammino, e lasciando ai ragazzi medesimi qualche presente o buono o cattivo, secondo che co' loro portamenti se lo han meritato. Onde avviene che sogliono attaccare la calzetta alla cappa del cammino stesso, per ricevere il supposto regalo di cotesta larva. Pigliasi però anche come Spauracchio da far paura a' fanciulli. –
Esempio: Salvin. Annot. Fier. 392: Di questa voce befana s'abusan le balie, per intendere una di quelle larve che nuocono a i bambini, cioè nel medesimo significato che μορμω appresso ai Greci.
Esempio: Not. Malm. 2, 683: Le balie si servono della voce befana, per intendere una di quelle larve che nuocono a' bambini, come il bau ec., e gli persuadono che ci sia la befana cattiva e la buona, e che venga nelle case per la via del cammino.
Definiz: § I. Befana dicevasi pure quel Fantoccio di cenci che nella notte precedente all'Epifania portavasi attorno, e nel giorno ponevasi dai fanciulli e dalle femminette così per ischerzo alle finestre. –
Esempio: Bern. Rim. burl. 1, 105: Il dì di befania Vo' porla per befana alla finestra.
Esempio: Gell. Capr. Bott. 66: Gli uomini cominciano a fare ancor eglino come e' fanciugli, che non hanno più paura delle befane di cenci.
Esempio: Varch. Ercol. 245: Sono equivoce, non altramente che un uomo di carne e d'ossa, e uno di stoppa e di cenci, quali sono le befane.
Definiz: § II. Onde Befana per similit. si dice di Donna brutta e contraffatta. –
Esempio: Lipp. Malm. 5, 28: Con dirle che quest'orrida befana, Che già d'un tozzo aveva carestia,.... In oggi ha di gran soldi in sua balìa.
Esempio: E Lipp. Malm. 8, 30: E bench'ell'abbia un ceffo di befana, Pomposa e ricca vuol che ognun la veggia.
Esempio: Panant. Poet. Teatr. 2: Un vate, che tre giulj non accozza, Non trova una befana che lo voglia.

194) Dizion. 5° Ed. .
BEFANACCIA
Apri Voce completa

pag.121

BEFANACCIA.
Definiz: Peggiorat. di Befana, nel signific. di Fantoccio portato attorno o messo alla finestra per l'Epifania, e dicesi anche a Donna molto brutta e sciatta. –
Esempio: Cecch. Esalt. 4, 5: Perch'io disegno D'adoperarvi in questa befania.... Per befanacce.
Esempio: Leopard. G. Cap. piac. 91: Se da noi le vanità Si levassin, che saremmo? Befanacce vi parremmo, Ben è tondo chi nol sa.

195) Dizion. 5° Ed. .
BEFANIA
Apri Voce completa

pag.121

BEFANIA.
Definiz: Sost. femm. Voce corrotta da Epifania, che è la Festa dell'apparizione del Signore. Ora è voce bassa. –
Esempio: Vill. G. 255: Passò di questa vita il seguente giorno doppo la befania.
Esempio: Pataff. 6: Per befania smascellai di risa.
Esempio: Bern. Rim. burl. 1, 105: Il dì di befania Vo' porla per befana alla finestra.
Esempio: Buonarr. Fier. 1, 4, 6: Berta da Scarperia, Che qui fu trascinata A suon di corni il dì di befania.

196) Dizion. 5° Ed. .
BEFANONE.
Apri Voce completa

pag.121

BEFANONE.
Definiz: Sost. masc. Accrescit. di Befana. –
Esempio: Panciat. Scritt. var. 13: Dove stanno le furie, le versiere, i befanoni, l'orco e il bau.

197) Dizion. 5° Ed. .
BEFANOTTO.
Apri Voce completa

pag.121

BEFANOTTO.
Definiz: Sost. masc. Befanotti dicevansi Coloro che nella notte d'Epifania andavano per le campagne travestiti e mascherati a cantare la befana alle porte delle case, e ne ricevevano regali.

198) Dizion. 5° Ed. .
BEFFA, e talvolta anche BEFFE
Apri Voce completa

pag.121

BEFFA, e talvolta anche BEFFE.
Definiz: Sost. femm. Burla o Scherzo fatto con arte, per modo che chi è burlato non se ne accorga. Forma varia di buffa nello stesso significato, donde anche Buffone. –
Esempio: Dant. Inf. 23: Io pensava così: questi per noi Sono scherniti, e con danno e con beffa Sì fatta, ch'assai credo che lor noi.
Esempio: Bocc. Decam. 3, 67: Io intendo di raccontarvi una beffe, che fu da dovero fatta da una bella donna ad un solenne religioso.
Esempio: E Bocc. Decam. 6, 104: Seco proposero di fargli di questa penna alcuna beffa.
Definiz: § I. E per Dileggio, Scherno. –
Esempio: Bart. D. Cin. 2, 150: Il qual fatto con quanta divozione e stupore si racconta da quegli della provincia di Chiansì, con altrettanta ricreazione e beffe si ode da quegli di tutte le altre.
Definiz: § II. E per Cosa di niuna stima, Bagattella. –
Esempio: Ubert. Faz. Dittam. R. 56: Solo per un cagnolo ch'è una beffe, Si mosse sdegno e guerra ch'ancor dura.
Esempio: Bocc. Decam. 3, 42: Tutte l'altre dolcezze del mondo sono una beffe, a rispetto di quella quando la femina usa con l'uomo.
Definiz: § III. A beffe, posto avverbialm., coi verbi Avere a beffe, Tenere a beffe, e simili, vale Prendere a giuoco, Schernire, Dileggiare. –
Esempio: Rim. ant. P. Ang. Cecc. 2, 157: Or non tenete a beffe questo detto.
Esempio: Esop. Fav. 31: Quando v'è usato a' vizj, li rimprovera [i semplici], e dice parole ond'e' li hae a beffe.
Definiz: § IV. Da beffe, e anche Da beffa, posto avverbialm., vale Per ischerzo, In giuoco; contrario di Davvero. –
Esempio: Vill. G. 344: Sì che il giuoco da beffe avvenne col vero, com'era ito il bando; molti per morte n'andaro a saper novelle dell'altro mondo.
Esempio: E Vill. G. 811: Chiunque gli rivelava trattato o da beffe o da dovero, o parlava contro a lui, facea morire.
Esempio: Sacch. Nov. 1, 85: Non si dee ancora nè da beffe nè da dovero aspreggiare uno peccatore, quando viene a contrizione.
Esempio: Bern. Orl. 55, 48: Pugna e percosse tuttavia gli mena; Da beffe quella festa non andava.
Definiz: § V. Fare beffe di checchessia o Farsi beffe di checchessia, vale Prendersene giuoco, Vilipenderlo, Disprezzarlo. –
Esempio: Bocc. Decam. 7, 176: Mai di niuno uomo farai beffe.
Esempio: E Bocc. Filoc. 1, 335: Come vuoi tu andare in tal maniera a visitare la sepoltura di Biancofiore? vuoi far fare beffe di te?
Esempio: Bern. Orl. 7, 41: Quel poltron par che beffe se ne faccia.
Esempio: Firenz. Comm. 1, 378: Fattene beffe; e' sono pur tutti d'un pelame.
Esempio: Lipp. Malm. 2, 3: In modo degli dei faceasi beffe, Che s'egli udia trattarne, avria piuttosto Voluto sul mostaccio uno sberleffe.
Definiz: § VI. Restare colle beffe e col danno, Rimanere colle beffe e col danno, ovvero Lasciare, colle beffe e col danno, vale Rimanere o Lasciare schernito e pregiudicato nelle cose o nella persona. –
Esempio: Bocc. Decam. 7, 117: Avendo essi salato il porco, portatisene a Firenze, lasciaron Calandrino col danno e con le beffe.
Esempio: Varch. Suoc. 4, 6: E però voglio andare infin là senza perder tempo, chè non vorrei però che la fortuna facesse delle sue, e rimanervi colle beffe e col danno.

199) Dizion. 5° Ed. .
BEFFÀ
Apri Voce completa

pag.121

BEFFÀ.
Definiz: Sost. masc. Uno de' tuoni della musica, corrispondente al Sì bimolle.