Lessicografia della Crusca in rete

Volume 3 - Dizionario 4° Ed.
180) Dizion. 4° Ed. .
MAZZOLINO
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pag.191

MAZZOLINO.
Definiz: Dim. di Mazzo; e quando si dice senz'altro aggiunto, s'intende di fiori. Lat. fasciculus. Gr. δέσμιον.
Esempio: Gell. Sport. 3. 4. Io ho tolto ec. questi due mazzolini di fiori per li sposi.
Esempio: Fir. Luc. 3. 3. Lasciami dare de i piè in terra, e levarmi questo mazzolino de' fiori, che io ho nella berretta, che mi diede la signora.

181) Dizion. 4° Ed. .
MAZZUOLA
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pag.191

MAZZUOLA.
Definiz: Dim. di Mazza. Lat. virgula, bacillum. Gr. βακτρίδιον.
Esempio: Bocc. nov. 22. 7. Trovato modo d'avere un mantello ec. ed un torchietto, e una mazzuola ec. nella gran sala si nascose.
Esempio: Franc. Sacch. nov. 207. Dandogli molto bene della mazzuola sulle spalle, lo ricomunicóe con molti ammaestramenti.
Esempio: Cr. 6. 25. 1. Il salvatico (gruogo) si semina come l'altre erbe, il quale è di piccola utilità, ma fa il gambo alto, e molte mazzuole.
Definiz: §. E Mazzuola, si dice ancora una Sorta di supplizio, al percuoter che si fa con un mazzo, o mazzapicchio, i condannati alla morte.

182) Dizion. 4° Ed. .
MAZZUOLO
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pag.191

MAZZUOLO.
Definiz: Dim. di Mazzo. Lat. fasciculus. Gr. δέσμιον.
Esempio: Bocc. nov. 72. 5. E quando le mandava un mazzuol d'agli freschi, ec.
Esempio: Cr. 5. 17. 3. E se alquanti mazzuoli, fatti delle sue sommitadi, in aceto, o in acqua piovana si cuocano, e sopra la bocca dello stomaco si pongano, temperano il vomito.
Esempio: E Cr. 6. 68. 1. Se ne faccia piccioli mazzuoli colle sue foglie, e si cuocano in aceto forte.
Definiz: §. I. Mazzuolo, si dice anche a quel Martello di ferro, col quale gli scarpellini, e gli scultori lavorano. Lat. malleolus. Gr. σφυρίον.
Esempio: Gal. Sist. 104. E 'l terrore era tale, che più non si sarebbe ardito di affrontarlo con le subbie, e 'l mazzuolo.
Esempio: Benv. Cell. Orif. 143. Non avrei lasciato in questo luogo di descrivere la forma di tutti i ferri, e mazzuoli ec. se io non avessi giudicata superflua tal diligenza.

183) Dizion. 4° Ed. .
ME
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ME.
Definiz: Pronunziata coll'E stretta. Voce del pronome Io ne' casi obliqui, che talora si usa anche senza il segno del caso. Oltre all'altre maniere si osserva, che accoppiandolo colle particelle IL, LO, LI, GLI, LA, LE, NE, sempre si pone avanti di quelle. E avanti a tali particelle non si porrebbe MI, ma sempre in sua vece si usa ME.
Esempio: Bocc. nov. 21. 5. Anzi mi pregò il castaldo loro, quand'io me ne venni, che se io n'avessi alcuno alle mani, che fosse da ciò, che io gliele mandassi.
Esempio: E Bocc. nov. 22. 2. Intendo, che per me vi sia dimostrato.
Esempio: E Bocc. g. 4. p. 5. Io non intendo di risparmiar le mie forze, anzi senza rispondere quanto si converrebbe, con alcuna leggiera risposta tormegli dagli orecchi.
Esempio: E Bocc. nov. 54. 4. Poichè tu dí' di farmelo vedere ne' vivi ec. ed io il voglio veder domattina, e sarò contento.
Esempio: E Bocc. nov. 63. 8. Madonna, qualora io avrò questa cappa fuor di dosso, che me la traggo molto agevolmente, io vi parrò un uomo fatto come gli altri, e non frate.
Esempio: E Bocc. nov. 69. 20. Disse allora Nicostrato ec. mandisi senza più indugio per un maestro, il qual mel tragga.
Esempio: E Bocc. nov. 73. 6. Per veder fare il tomo a quei maccheroni, e tormene una satolla.
Esempio: E Bocc. nov. 79. 30. Egli erano poche cose, che messer Guasparruolo da Saliceto facesse ec. che egli non me le mandasse a dire.
Esempio: Fiamm. 1. 6. Così egli da me era ugualmente amato, com'egli m'amava.
Esempio: Arrigh. 56. Ma io, che Dea sono, della quale neuna è più potente di me nel mondo, ec.
Esempio: Dant. Inf. 16. Ancor men duol, pur ch'i' me ne rimembri.
Esempio: E Dan. Par. 2. Perdendo me, rimarreste smarriti.
Esempio: Petr. canz. 4. 6. Com'io sentí' me tutto venir meno.
Esempio: E Petr. canz. 13. 1. Non pur qual fu, ma pare a me, che cresca.
Esempio: E Petr. canz. 17. 3. Sì forte, ch'io per me dentro nol passo.
Esempio: Dant. Inf. 26. Rimontò il Duca mio, e trasse mee (così detto secondo l'uso degli antichi, i quali alle voci, che finiscono in vocale coll'accento grave sopra, per non le pronunziar nè tronche, nè rotte, aggiugnevano la vocale E, e talora tra l'una, e l'altra vocale interponevano una consonante, come AUTORITÀ, AUTORITAE, o AUTORITADE, RIFINÒ, RIFINOE, e simili)
Definiz: §. I. Me', pronunziato coll'E larga, e segnato con apostrofo, vale lo stesso, che Meglio Lat. melius. Gr. βέλτιον.
Esempio: Dant. Inf. 1. Ond'io per lo tuo me' penso, e discerno, Che tu mi segui, ed io sarò tua guida.
Esempio: E Dan. Inf. 2. Se' savio, e intendi me' ch'io non ragiono.
Esempio: Petr. canz. 24. 7. Me' v'era, che da noi fosse il difetto.
Esempio: Cron. Morell. 253. Di tutto ne ho fatto ricordo il me', che ho saputo.
Esempio: E Cron. Mor. 334. Iddio abbia riposta l'anima in Paradiso, e piaccia a lui prestare vita al padre, alla madre ec. se 'l me' dee essere dell'anime (così ne' T. a penna, lo stampato ha meglio)
Esempio: Morg.19. 108. E se l'avesse preso me' pel collo, Credo gettato l'arebbe in Egitto.
Esempio: Malm. 12. 25. Gli è me', che a Malmantile io me ne passi.
Definiz: §. II. Me', pronunziato pur coll'E larga, colla preposizione PER, avanti, vale quasi lo stesso, che Per mezzo, Presso, Fra.
Esempio: Bocc. nov. 50. 18. E così andando s'avvenne per me' la cesta.
Esempio: E Bocc. nov. 79. 12. Vi sono tutte le Reine del mondo; io dico infino alla Scinchimurra del Presto Giovanni, che ha per me 'l culo le corna.
Esempio: Varch. stor. 11. 372. Rilevò il signore Stefano ec. due ferite a un tempo, benchè non molto gravi; una di picca nella bocca, la quale gli cavò più denti, e l'altra d'una punta d'alabarda per me' la verga.

184) Dizion. 4° Ed. .
MEARE.
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pag.192

MEARE.
Definiz: Trapelare, Trapassare. Lat. meare. Gr. πορεύεσθαι.
Esempio: Dant. Par. 13. Che quella viva luce, che si mea Dal suo lucente ec. Per sua bontate il suo raggiare aduna.
Esempio: But. ivi: La qual luce si mea, cioè per sì fatto modo si deriva per generazione.
Esempio: Dant. Par. 23. Come a raggio di sol, che puro mei Per fratta nube.
Esempio: But. ivi: Che puro mei, cioè che passi puro, e non offuscato scorra, e discenda giuso.

185) Dizion. 4° Ed. .
MEATO
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pag.192

MEATO.
Definiz: Via, o Canale de' corpi, per donde e' traspirano, o simili. Lat. meatus. Gr. πόρος.
Esempio: But. Inf. 1. 2. Ed anco quine dalla testa cade alcuna viscosità catarrosa, la quale ha a impedire lo meato della voce.
Esempio: Sagg. nat. esp. 118. Pure soffiando per un fil di paglia in quel meato, che egli hanno sotto la lingua per pigliar fiato, si dispiegarono.
Esempio: Ar. Fur. 39. 56. Che non volea, ch'avesse altro meato, Onde spirar, che per lo naso, il fiato.
Esempio: Salvin. disc. 2. 379. Quella ec. traspirazione insensibile, che da tutta la vita nostra continuamente pe' meati, o pori della cute si rende, siccome impedita, e turata è cagione d'infermità, e di morte, così tenuta bene aperta, netta, e facile, giocondamente mantiene e la sanità, e la vita.

186) Dizion. 4° Ed. .
MECCANICAMENTE
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pag.192

MECCANICAMENTE.
Definiz: Avverb. In modo meccanico, Con iscienza, o artifizio meccanico. Lat. mechanice, artificialiter. Gr. μεχανικῶς, τεχνικῶς.
Esempio: S. Ag. C. D. Adunque in quella lucerna v'è posto meccanicamente per arte umana di quella pietra.

187) Dizion. 4° Ed. .
MECCANICO
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MECCANICO.
Definiz: Add. Vile, Abbietto. Lat. vilis, abiectus, illiberalis. Gr. φαῦλος, ἀνάριθμος, ἀνελεύθερος.
Esempio: Lab. 166. Da quanto dovrà esser colui, il quale i sacri studj, la filosofia ha dalla meccanica turba separato?
Esempio: Cas. uff. com. Abbraccia l'amicizia non di uomini volgari, e meccanici, ma di virtuosi, e buoni.
Definiz: §. I. Arti meccaniche si dicono a distinzion delle liberali. Lat. vulgares, sordidae, quae manu constant. Gr. ἀνελευθερίαι τέχναι.
Esempio: But. Esser posti ec. in fermezza di fama onorevole, la quale è difesa da sette mura, cioè dalle sette arti meccaniche.
Esempio: Guid. G. Per le dette piazze erano li luoghi dell'arti meccaniche.
Esempio: Franc. Sacch. rim. 33. E le meccaniche arti Abbraccia chi vuol esser degno, e alto.
Definiz: §. II. Scienza meccanica, o Arte meccanica, o Meccanica si dice Quella scienza, per la quale si misura la resistenza, o momento de' pesi, e s'agevola il maneggiargli.
Esempio: Varch. Lez. 200. Come si vede nel divino libro delle meccaniche d'Aristotile.
Esempio: Gal. Gall. 226. Definiti questi termini io piglio dalla scienza meccanica due principj.
Esempio: E Gal. Gall. appresso: Metafore, stimerei io, tolte dalla meccanica.
Esempio: Zibald. Andr. 9. Avea ordinato uno candelabro fatto per arte meccanica, lo quale sanza ministerio d'uomo dava l'olio, e facea lume.
Definiz: §. III. Meccanico, in forza di sust. si dice Colui, che esercita l'arti meccaniche. Lat. *mechanicus. Gr. ἀποχειροβιώτης.
Esempio: Franc. Sacch. nov. 153. E se io dico il vero, pensi chi non mi credesse, s'egli ha veduto, non sono molti anni, far cavalieri li meccanici.
Definiz: §. IV. E Meccanico, per Professore della scienza meccanica.
Esempio: Gal. Mecc. 3. Ho visto ingannarsi l'universale de' meccanici.
Esempio: E Gal. Mecc. 5. Perciò è necessario, che il meccanico supplisca al natural difetto di quel motore.
Esempio: E Sist. 157. Lasciando poi l'investigazione della proporzione di tale accelerazione, e di altri più particolari accidenti al meccanico, o ad altro più inferiore artista.

188) Dizion. 4° Ed. .
MECCERE
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pag.192

MECCERE.
Definiz: Lo stesso, che Messere, ma detto per ischerno, e in diligione.
Esempio: Bocc. nov. 23. 24. Io m'avviso, che tu ti credesti ec. che la gentildonna ti dovesse incontanente ricevere in braccio. Hi, meccere.

189) Dizion. 4° Ed. .
MECIOACAN
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pag.192

MECIOACAN.
Definiz: Radice bianca tagliata in fette, o in rotelle, che viene da una provincia d'America così chiamata. Lat. *mecioacanna, bryonia Indica orientalis, rhabarbarum album.
Esempio: Ricett. Fior. 141. Il mecioacan è una pianta forestiera, ec. chiamata così dal luogo ove nasce, detto Mecioacan.

190) Dizion. 4° Ed. .
MECO
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MECO.
Definiz: Con me. Lat. mecum. Gr. μετ'ἐμοῦ.
Esempio: Bocc. nov. 19. 12. E in segno di ciò recarne meco delle sue cose più care.
Esempio: Petr. canz. 39. 4. Venuto è di dì in dì crescendo meco.
Esempio: Dant. Par. 4. Sicch'ella par quì meco contraddire.
Esempio: Red. lett. 2. 71. Se il padre Atanasio tratterà meco con quella civiltà, e con quella onorevolezza, colla quale io ho trattato seco, risponda egli pure quanto sa, e quanto può.
Definiz: §. I. Talvolta si usa colla proposizione replicata senza necessità, ma per proprietà di linguaggio.
Esempio: Bocc. nov. 15. 16. Di vero tu cenerai con esso meco.
Esempio: E Bocc. nov. 28. 12. Fate pure, che domane, o l'altro dì egli quà con meco se ne venga a dimorare.
Esempio: Petr. son. 28. Ch'amor non venga sempre Ragionando con meco, ed io con lui.
Esempio: Vit. SS. Pad. 1. 229. Incontanente lascerebbe il Principe, e parlerebbe con meco.
Definiz: §. II. Talora si prepone alle voci Medesimo, Stesso, e simili. Lat. mecum ipse, mecum ipsa.
Esempio: Bocc. proem. 4. Ho meco stesso proposto di volere ec. alcuno alleggiamento prestare.
Esempio: Fiamm. 3. 1. Io alcuna volta meco medesima fingeva, lui dovere ancora, indietro tornando, venirmi a vedere.
Esempio: Fir. As. 25. E diceva meco medesimo: o viso di pazzo, tu avevi bevuto troppo, e imperò sognavi così gran pazzía.

191) Dizion. 4° Ed. .
MEDAGLIA
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pag.192

MEDAGLIA.
Definiz: Spezie di moneta. Lat. nummus. Gr. νόμισμα.
Esempio: Nov. ant. 94. 3. Usavansi allora le medaglie in Firenze, che le due valevano uno danaio picciolo.
Esempio: Fr. Iac. T. 6. 11. 9. Tale non par che vaglia In vista una medaglia.
Esempio: G. V. 9. 264. 2. E fece medaglie bianche d'argento a guisa del Re Filippo suo padre.
Esempio: Guitt. lett. 1. Chi è, chi vago tanto d'alcuna cosa, se tutto hae moneta assai, che cosa, che valesse una medaglia, comperasse una livra?
Esempio: E Guitt. lett. appresso: Che è meno, che vilissima medaglia, ogni bene d'esta vita mortale.
Esempio: Esp. Pat. nost. La buona femmina, che non avea, che due medaglie, le quali ella offerse al tempio, ec.
Definiz: §. I. Oggi Medaglia per Moneta non è più in uso, fuorchè delle antiche monete Greche, e Romane, e anche d'altre nazioni, di qualsivoglia metallo, e grandezza. Lat. numisma. Gr. νόμισμα.
Esempio: Car. lett. 2. 178. Della Munificenza non ho medaglia alcuna, se non quella d'Antonino di bronzo ec. e per rovescio ha un elefante.
Esempio: Red. esp. nat. 82. Mi fu fatto vedere tra le medaglie del serenissimo Granduca Cosimo un medaglione Greco battuto da' Pergameni in onore di Severo, e di Giulia.
Esempio: E Red. lett. 2. 63. Desidera dalla sua cortesía, che se ella s'imbattesse a trovar medaglie antiche, o di bronzo, o di argento, o di oro, ella voglia prenderle ec.
Definiz: §. II. Medaglia, diciamo anche oggi alle Impronte, e Imprese di uomini illustri, o di Santi, fatte in oro, in argento, in bronzo, o in altro metallo, di forma simile alle monete, e di diverse grandezze.
Esempio: Red. lett. 2. 60. Di grazia non vi buttate dietro alle spalle questo affare, siccome ancora quello del provvedermi più che voi potete delle medaglie de' virtuosi moderni.
Definiz: §. III. Diciamo in proverb. Il rovescio della medaglia, quando vogliamo mostrare il Rovescio, e 'l Contrario di checchessia.
Esempio: Fir. Luc. 3. 4. Vedi rovescio, che ha avuto questa medaglia.

192) Dizion. 4° Ed. .
MEDAGLIATA
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pag.193

MEDAGLIATA.
Definiz: V. A. Tutto quello, che s'ha per prezzo d'una medaglia, in signific. di Moneta.
Esempio: Sen. Pist. Tu ti allegrerrai, quando tu sarai satollo d'una medagliata di pane (Il Lat. ha: dupondium)

193) Dizion. 4° Ed. .
MEDAGLIETTA
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pag.193

MEDAGLIETTA.
Definiz: Dim. di Medaglia. Lat. nummulus, numisma parvi moduli. Gr. νομισμάτιον.
Esempio: Vit. Benv. Cell. 43. Quest'uomo lavorava solamente di medagliette cesellate.

194) Dizion. 4° Ed. .
MEDAGLIONE
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pag.193

MEDAGLIONE.
Definiz: Accrescit. di Medaglia. Lat. nummus maior, numisma maximi moduli. Gr. μεῖζον νόμισμα.
Esempio: Red. esp. nat. 82. Mi fu fatto vedere tra le medaglie del serenissimo Granduca Cosimo un medaglione Greco battuto da' Pergameni in onore di Severo, e di Giulia.
Esempio: E Red. esp. nat. appresso: Nel rovescio di un medaglione d'Eliogabalo battuto da' Germini ec. si vede coniato un Ercole.

195) Dizion. 4° Ed. .
MEDAGLISTA
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pag.193

MEDAGLISTA.
Definiz: Dilettante di Medaglie. Lat. rei nummariae studiosus.
Esempio: Car. lett. 2. 251. Del resto io desidero, e voglio che diventiate antiquario, e medaglista ancor voi.

196) Dizion. 4° Ed. .
MEDESIMAMENTE
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pag.193

MEDESIMAMENTE.
Definiz: Avverb. Allo stesso modo, Similmente, Parimente. Lat. similiter, pariter. Gr. ὁμοίως, παραπλησίως ὁμοῦ.
Esempio: Tes. Br. 2. 35. Medesimamente una volta, quando l'uomo fa in una sua magione un ponte, sì conviene, che sia formato per suo ritondo.
Esempio: E Tes. Br. 2. 37. Elli siede nell'umidore della terra, e medesimamente siede nelle cose bagnate, e le asciuga.
Esempio: Libr. Astrol. E questo medesimamente farai con più di questi otto gradi, o con meno.
Esempio: Red. cons. 2. 32. Medesimamente è necessario, che questo Illustriss. signore stia in una stanza temperata.

197) Dizion. 4° Ed. .
MEDESIMEZZA
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pag.193

MEDESIMEZZA.
Definiz: V. A. Astratto di Medesimo. Lat. *identitas. Gr. ταυτότης.
Esempio: Com. Par. 29. Per la quale medesimezza questo vocabolo intendere s'intende d'amendue, ma non d'ogni persona.

198) Dizion. 4° Ed. .
MEDESIMITÀ
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pag.193

MEDESIMITÀ.
Definiz: Medesimezza. Lat. *identitas. Gr. ταυτότης.
Esempio: Borgh. Arm. fam. 5. Nel nervo, e sustanzia principale ci è stata, e sarà sempre una certa natura comune, e quasi medesimità della cosa.
Esempio: E Borgh. Arm. fam. 98. Si tolga via la medesimità dell'arme.

199) Dizion. 4° Ed. .
MEDESIMISSIMAMENTE
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pag.193

MEDESIMISSIMAMENTE.
Definiz: Superl. di Medesimamente. Lat. item, itidem, pariter, quoque. Gr. ὁμοίως, παραπλησίως, ὡσαύτως, καί.
Esempio: Libr. cur. malatt. L'uno, e l'altro de' rimedj operano medesimissimamente.