Lessicografia della Crusca in rete

Volume 3 - Dizionario 4° Ed.
100) Dizion. 4° Ed. .
NERISSIMO
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pag.336

NERISSIMO.
Definiz: Superl. di Nero. Lat. nigerrimus. Gr. μελάντατος.
Esempio: Vit. SS. Pad. 1. 158. Ed ecco orando egli ebbe veduto per tutta la Ecclesia quasi piccioli fanciulli nerissimi, e orribili andare discorrendo fra li Frati or quà, or là.
Esempio: Libr. Dicer. La nostra cittade la nerissima benda laveráe con sangue.
Esempio: Bern. Orl. 1. 1. 74. Com'un corvo nerissimo era nero.

101) Dizion. 4° Ed. .
NERO
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pag.336

NERO.
Definiz: Aggiunto d'uno degli estremi de' colori, opposto al bianco. Lat. niger. Gr. μέλας.
Esempio: Bocc. introd. 6. Si cominciò la qualità della predetta infermità a permutare in macchie nere, o livide.
Esempio: Petr. canz. 6. 4. Ma l'ora, e 'l giorno, ch'io le luci apersi Nel bel nero, e nel bianco.
Esempio: Dant. Inf. 5. Maestro, chi son quelle Genti, che l'aer nero sì gastiga?
Esempio: E Dan. Inf. 25. Come procede innanzi dall'ardore Per lo papiro suso un color bruno, Che non è nero ancora, e 'l bianco muore.
Esempio: Liv. M. La battaglia durò infino alla notte nera (cioè: oscura)
Esempio: Borgh. Rip. 206. Dico adunque, dal color nero cominciando, che nove sono le sorte de' neri ec. che da' pittori comunemente sono adoperati.
Definiz: §. I. Vestire a nero, o di nero, vale Vestire a bruno. Lat. pullatum incedere luctus caussa. Gr. μελανειμονεῖν.
Esempio: Bocc. nov. 27. 42. I quattro fratelli di Tebaldo, così vestiti di nero, come erano, con alquanti loro amici vennero a casa Aldobrandino.
Esempio: Filoc. 2. 362. E veggendo Florio vestita a nero colei, che soleva essere perfetta luce del suo cuore ec. incominciò per pietà a piangere.
Esempio: M. V. 4. 18. Il Re per amore di lei, e per amore del Re i suoi baroni se ne vestirono a nero.
Esempio: E M. V. 11. 27. Di che il Re duolo ne prese a dismisura, e vestissene a nero con tutti li suoi baroni.
Esempio: Ar. Fur. 15. 72. L'una vestita a bianco, e l'altra a nero.
Definiz: §. II. Dì neri, si dicono Quelli, ne' quali non si mangia carne.
Esempio: Burch. 2. 7. Cavoli marci in tutto questo ufizio Hanno mangiato, e condito i dì neri Col cuffion del notaio del malifizio.
Definiz: §. III. Angelo nero, vale Demonio.
Esempio: Dant. Inf. 23. Onde noi amenduo possiamo uscirci Sanza costringer degli angeli neri, Che vegnan d'esto fondo a dipartirci.
Definiz: §. IV. Nero di fummo, Nero d'avorio abbruciato, e simili, Spezie di tinta.
Esempio: Vit. Pitt. 98. Messe in uso il nero d'avorio abbruciato.
Esempio: Borgh. Rip. 207. Il settimo è detto nero di fummo, perciocchè si fa di fummo da una lucerna piena d'olio di linseme derivante, la cui fiamma percuota in un testo, che e sia sopra per riceverlo.
Esempio: Menz. sat. 4. E dà 'l nero di fumo, e la vernice A chi 'n presenza diè pomata, e biacca.

102) Dizion. 4° Ed. .
NERVEO
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pag.337

NERVEO.
Definiz: V. L. Di nervo. Lat. nerveus.
Esempio: Red. cons. 1. 25. Più impuro alresì ne rimane quel sugo, che trapela, e corre per tutt'i nervi, e sugo nerveo si chiama.
Esempio: E Red. cons. 26. Stimerei, che fosse dovere temperare, e raddolcire gli acidi del sangue, e del sugo nerveo.
Esempio: E Red. cons. 36. L'uso dell'olio di mandorle dolci per bocca ec. attutisce, e mollifica il furore degli spiriti delle fibre nervee.

103) Dizion. 4° Ed. .
NERVETTO.
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pag.337

NERVETTO.
Definiz: Dim. di Nervo. Lat. nervulus.
Esempio: Volg. Mes. Il maschio (agarico) non è buono, ed è lungo, e nero, e pieno di fila, con tanti nervetti.

104) Dizion. 4° Ed. .
NERVICCIUOLO
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pag.337

NERVICCIUOLO.
Definiz: Dim. di Nervo. Lat. nervulus. Gr. μικρὸν νεῦρον.
Esempio: Red. cons. 2. 13. i sottilissimi fili nervosi dello stomaco, del piloro, e dell'intestino duodeno restano afflitti, e per conseguenza gli spiriti ancora, che per essi nervicciuoli corrono, e ricorrono.

105) Dizion. 4° Ed. .
NERVO
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pag.337

NERVO.
Definiz: I nervi son parte nel corpo dell'animale, simili a cordicelle, e secondo i medici sono i primi strumenti del senso, e del moto, nascenti dal cervello, e dalla midolla della spina, e conferiscono a' membri di tutto 'l corpo la forza del muoversi, e del sentire. Lat. nervus. Gr. νεῦρον.
Esempio: Bocc. nov. 77. 59. E dove io per perdere i nervi, e la persona fui, tu ec.
Esempio: Tes. Br. 3. 5. Sappiate, che l'acqua nuoce al petto, e allo stomaco, ed a' nervi, e fa dolori nel ventre.
Esempio: Petr. canz. 4. 7. I nervi, e l'ossa Mi volse in dura selce.
Esempio: Cas. lett. 72. Sono stato impedito dalle podagre ec. le quali non turbano solamente il corpo, e i nervi, ma legano anco in parte l'animo, e rendonlo quasi debole, e sciancato.
Definiz: §. I. Nervo, figuatam. per Tutto il corpo.
Esempio: Dant. Inf. 15. Ove lasciò li mal protesi nervi.
Definiz: §. II. Esser di buon nervo, vale Esser forte, e gagliardo. Lat. corporis viribus pollere, robustum esse natura. Gr. ἰσχύειν.
Definiz: §. III. Far checchessia di nervo, o con nervo, e con tutti i nervi, e simili; si dice del Porvi ogni studio, ogni forza. Lat. nervos omnes intendere, animi nervos intendere. Gr. διατείνεσθαι.
Definiz: §. IV. Nervo, per metaf. Forza, Importanza. Lat. nervi robur. Gr. κράτος.
Esempio: Agn. Pand. 62. Il danaio è nervo di tutti i mestieri.
Esempio: Ambr. Furt. 2. 1. Primieramente, perchè il nervo della guerra è il danaro, mi occorre ricercare, che le provvisioni de' danari sien gagliarde, e che' soldati sien ben pagati.
Esempio: Cas. lett. 35. Sono anche stato sforzato a scriverne un'altra (ode) in laude del Cardinal Tornone, la quale è di maggior nervo, che questa.

106) Dizion. 4° Ed. .
NERVOSISSIMO.
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pag.337

NERVOSISSIMO.
Definiz: Superl. di Nervoso. Lat. maxime nervosus.

107) Dizion. 4° Ed. .
NERVOSITÀ, NERVOSITADE, e NERVOSITATE
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pag.337

NERVOSITÀ, NERVOSITADE, e NERVOSITATE .
Definiz: Astratto di Nervoso. Lat. nervositas. Gr. τὸ νευρῶδες.
Esempio: Cr. 5. 16. 6. Confortano lo stomaco (le nespole) e alla sua nervositade non son nocive.

108) Dizion. 4° Ed. .
NERVOSO
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pag.337

NERVOSO.
Definiz: Add. Nerboso. Lat. nervosus. Gr. νευρώδης.
Esempio: M. Aldobr. P. N. 93. Perciocchè sua (dello stomaco) sostanza è bene nervosa.
Esempio: Omel. S. Greg. Il collo, e le spalle sono nervose, e nodose.
Esempio: Cr. 5. 33. 1. Se non saranno già fatte del suo legno in quattro parti fesso, o di nodosa, o di nervosa radice.
Esempio: Alam. Colt. 2. 54. Sian nervose le gambe, asciutte, e grosse.
Definiz: §. E figuratam.
Esempio: Guicc. stor. 15. 728. Colla sua sagacità, e con parole non meno nervose, che ornate, gli aveva impresso nell'animo ec.
Esempio: Fir. lett. lod. Donn. 120. Ascoltino adunque costoro Amesia Romana, la quale, come già con nervosa orazione si difese dalla sentenzia di Lucio Pretore sì egregiamente ec. così vuole riturare al presente colla sua memoria la bocca a quei sciocchi.

109) Dizion. 4° Ed. .
NESCIENTE.
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pag.337

NESCIENTE.
Definiz: Che non sa. Lat. nesciens. Gr. ἀνεπίστημον.
Esempio: Guitt. lett. 1. O miseri, o nescienti, che non mercatare sanno con esso gran nostro Signore.
Esempio: E Guitt. lett. 36. Li servi degli uomini vedere retti, e avvenenti ec. e disavvenenti, e pigri, o nescienti, e lenti servire Dio.
Esempio: Tac. Dav. ann. 4. 88. Disse doversi decretare, che degli aggravj, che fanno alle provincie le mogli, si punissero i mariti, benchè nescienti, come de' proprj loro.

110) Dizion. 4° Ed. .
NESCIENTEMENTE
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pag.337

NESCIENTEMENTE.
Definiz: Avverb. Ignorantemente, Per ignoranza. Lat. inconsulte, inscienter, ignare. Gr. δι'ἄγνοιαν.
Esempio: Pist. Cic. a Quin. Feci nescientemene, e spezialmnte adoperando cosa, per la quale ec.
Esempio: Libr. Am. 63. Uno nescientemente ad amor di femmina gravida si congiunse, e vuolsi da lei partire, poichè gravida la conosce.
Esempio: Mor. S. Greg. Nescientemente colle loro persecuzioni purgano que' difetti.
Esempio: E Mor. S. Greg. appresso: Meritare l'ira d'Iddio sì è eziandío nescientemente peccare, ma provocare sì è scientemente venire contra i comandamenti di Dio.

111) Dizion. 4° Ed. .
NESCIENZA
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pag.337

NESCIENZA.
Definiz: V. L. Lat. nescientia.
Esempio: Fr. Giord. Pred. V. 23. È da sapere, che differenza è tra nescienza, e ignoranza, perchè ignorana importa vizio, ma nescienza è senza vizio ec. nescienza è quando l'uomo non sa quello, che è tenuto di sapere.

112) Dizion. 4° Ed. .
NESCIO.
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pag.337

NESCIO.
Definiz: V. L. Add. Che non sa, Ignorante. Lat. nescius, ignarus. Gr. ὁ ἀγνώς.
Esempio: Filoc. 4. 21. Ma tu di mobil natura, e nescio di quel, che fai, mi tormenti oltre al dovere.
Esempio: Dant. Par. 26. Sì nescia è la sua subita vigilia.
Definiz: §. Fare il nescio; modo basso, e si dice del Fingere ignoranza. Lat. ignarum agere, ignarum se simulare. Gr. ἄγνοιαν ὑποκρίνεσθαι.

113) Dizion. 4° Ed. .
NESPOLA
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pag.337

NESPOLA.
Definiz: Frutta nota, che ha in se cinque noccioli, e 'l fiore a guisa di corona. Lat. mespilum. Gr. μέσπιλον.
Esempio: Cr. 5. 16. 4. Le nespole da serbare si colgono, che non sieno mezze.
Esempio: M. Aldobr. 142. Nespole sono fredde, e secche nel primo grado, e di lor natura confortano lo stomaco.
Esempio: Alam. Colt. 3. 70.Or, quantunque vulgar, non dee schernirse La nespola real, nè l'aspra sorba.
Definiz: §. I. Nespola, si dice a Certi sonagli, fatti a quella similitudine.
Definiz: §. II. Figuratam. si usa per Colpo, Picchiata, che anche diciamo Pesca, e Noce. Lat. gravis ictus.
Esempio: Morg. 6. 38. E appiccógli una nespola acerba, Tanto che tutto pel colpo traballa.
Esempio: Ciriff. Calv. 2. 47. Poi prese con due mani il bastonaccio Per dare a Folco una nespola secca.
Definiz: §. III. Non mondar nespole, si dice dell'Esser nel medesimo grado, o Fare il medesimo già detto d'un altro.
Esempio: Pataff. 9. Percgh'io ancora nespole non mondo.
Esempio: Varch. Suoc. 3. 4. E la tua baliaccia manigolda non monda nespole.
Esempio: Buon. Fier. 2. 3. 7. Nè io ne mondo nespole, che ho pieni Gli occhi di certi bruscol neri, e gialli.

114) Dizion. 4° Ed. .
NESPOLINA
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pag.338

NESPOLINA.
Definiz: Dim. di Nespola. Lat. mespilum perparvum.
Esempio: Libr. cur. malatt. Si può a cagione dello stomaco concedere loro una nespolina mal matura.

115) Dizion. 4° Ed. .
NESPOLO
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pag.338

NESPOLO.
Definiz: Albero, che produce la nespola. Lat. mespilus. Gr. μεσπίλη.
Esempio: Cr. 5. 16. 1. Il nespolo è arbore noto, e de' suo' frutti alcuni son grossi, e dimestichi, e alquanto afri, ovvero lazzi, e certi sono salvatichi, e piccoli, e molto lazzi.
Esempio: Pallad. Febbr. 37. Innestar si possono in nespolo, e in pruno, e in fico.
Esempio: M. V. 8. 95. Da Oriente, dal nespolo infino al pero lupo, e infino alla stradicciuola.

116) Dizion. 4° Ed. .
NESSUNO, e NISSUNO
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pag.338

NESSUNO, e NISSUNO.
Definiz: Lo stesso appunto, che Neuno, e Niuno; e vale Nè pur uno. S'accompagna con negazione, e si usa anche senza, ponendosi comunemente avanti al verbo, allorachè senza negazione s'adopera, e dopo il verbo, se la negazione vi s'esprime. Lat. nemo. Gr. οὐδείς.
Esempio: Petr. cap. 6. Nessun di servitù giammai si dolse, Nè di morte, quant'io di libertate.
Esempio: E Petr. 9. Raro, o nessun, ch'in alta fama saglia, Vidi dopo costui.
Esempio: Cron. Morell. 363. Non contradice a ciò nessuna legge.
Esempio: Albert. cap. 35. Nessuno uomo è libero, lo qual serve il corpo.
Esempio: Dant. Purg. 2. Che 'l muover suo nessun volar pareggia.
Esempio: Nov. ant. 72. 2. Lo maestro fece l'anella così appunto, che nissuno conoscea il fine, altro che 'l padre.
Definiz: §. I. Talora vogliono Alcuno.
Esempio: Petr. son. 278. I dì miei più leggier, che nessun cervo, Fuggir com'ombra.
Esempio: But. Purg. 7. 1. Quando s'accampano in nessuno luogo per cagione di guerra.
Esempio: Stor. Pist. 38. E quando nessuno n'era preso, subito era impiccato per la gola.
Esempio: Galat. 45. Per la qual cosa si vuole nella usanza astenersi di schernire nessuno.
Esempio: Gal. Sist. 13. Non ci è ragione nissuna, per la quale e' debba entrare in un tal determinato grado di velocità.
Definiz: §. II. Si usano eziandío le stesse voci in significato di Alcuno, allorachè per modo di dubitare, o di domandare si adoperano, come:
Esempio: Esempio del Compilatore C'è egli stato nessuno?
Definiz: §. III. Si usarono da alcuni, benchè raramente, nel maggior numero, Nessuni, e Nessune.
Esempio: Cr. 2. 16. 7. E i frutti di tali arbori, o sono nessuni per la freddura, o sono sconvenevoli, e non maturi.

117) Dizion. 4° Ed. .
NESTAIUOLA.
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pag.338

NESTAIUOLA.
Definiz: Luogo, dove si pongono i frutti salvatichi per annestarli. Lat. seminarium.
Esempio: Dav. Colt. 170. Gli antichi ponevano i peruggini, e gli altri frutti salvatichi nelle fosse, e quìvi appiccati li annestavano, senza dar loro tanti martorj, e tramuti, come noi facciamo, che dal bosco nella nestaiuola, ovvero semenzaio gli trasponghiamo.

118) Dizion. 4° Ed. .
NESTARE
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pag.338

NESTARE.
Definiz: Annestare. Lat. inserere. Gr. ἐμφυτεύειν.
Esempio: Pallad. cap. 6. In ogni opra di nestare, e di potare, e di ricidere usa taglienti, e duri ferri.

119) Dizion. 4° Ed. .
NESTO
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pag.338

NESTO.
Definiz: Pianta, o Ramo innestato. Lat. insitum.
Esempio: Pallad. Marz. 1. Vuolsi leggiermente con una penna ad ora di vespro innacquare il nesto, ugnendolo con questa penna.
Esempio: Dav. Colt. 170. Ne' rami d'un bel nesto di susino di due anni riannesta marza di susino.
Esempio: E Dav. Colt. 172. Chi fa nesti a vendere, gli accieca.
Definiz: §. Nesto, per l'Innestamento stesso. Lat. insitio, insitus.
Esempio: Cr. 2. 23. 23. Ed io ancora ho fatti nesti intorno al principio d'Agosto de' rampolli nati in quella state, e maturi, e assai convenevolmente s'appigliarono.
Esempio: Dav. Colt. 173. Il tempo di far questi nesti è fatta la luna d'Aprile infino a tutto Giugno, secondochè sono in succhio.
Esempio: E Dav. Colt. appresso: Gli ulivi annestati a buccia ricercano queste particolari diligenze. Fatto il nesto, e la terra impiastrata, fasciali non di paglia, ma di capecchio assai ec.