Lessicografia della Crusca in rete

Volume 4 - Dizionario 5° Ed.
100) Dizion. 5° Ed. .
DIACINE.
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pag.238

DIACINE.
Definiz: Parola contadinesca, usata a mo' d'interiezione, a significar meraviglia, stupore, e simili; ed è eufemismo per non usare la parola Diavolo. –
Esempio: Bern. Catr. 3: Diacin, che me risponda! e' fa 'l musorno.
Esempio: Firenz. Pros. 1, 154: O che diacin faresti tu, se tu fossi giovane e gagliardo?
Esempio: Cecch. Esalt. 3, 4: Che diacin sarà mai con tanta noia?
Esempio: Marrin. Annot. Baldov. Lament. 8: I contadini, per paura di nominare il diavolo (che i nostri antichi dissero anche diavle.... e similmente ghiavolo....), dicono diascolo... Dicono anche talora diacine e diaschigni.

101) Dizion. 5° Ed. .
DIACINTO. –
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pag.239

DIACINTO . –
V. Giacinto.
102) Dizion. 5° Ed. .
DIACITURA. –
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pag.239

DIACITURA . –
V. Giacitura.
103) Dizion. 5° Ed. .
DIACIUTO. –
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pag.239

DIACIUTO . –
V. Giaciuto.
104) Dizion. 5° Ed. .
DIACODIO e DIACODION.
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pag.239

DIACODIO e DIACODION.
Definiz: Sost. masc. Term. di Farmacia. Siroppo che si fa con le teste del papavero bianco, aggiuntovi miele o zucchero, ed è leggermente sonnifero.
Dal lat. diacodion, e questo dalle due voci greche δία κωδιῶν, chè κώδεια o κωδία valgono Capo del papavero. –
Esempio: Benciv. Aldobr. P. 49: Puote usare diacodion e atanasia.
Esempio: Domen. Plin. 673: È utilissimo al medicamento, il quale chiamano diacodio ed arteriace.
Esempio: Ricett. fior. G. 142: Fassi oggi ancora con zucchero, e chiamasi diacodion con zucchero.

105) Dizion. 5° Ed. .
DIACONALE.
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pag.239

DIACONALE.
Definiz: Add. Proprio di diacono, Concernente il diacono.
Dal basso lat. diaconalis.
106) Dizion. 5° Ed. .
DIACONALMENTE.
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pag.239

DIACONALMENTE .
Definiz: Avverb. Con qualità di diacono, A modo di diacono. –
Esempio: Car. Lett. Farn. 1, 205: E m'andrò più che posso riformando, per aver, come dite, a convenir diaconalmente alla riforma degli altri.

107) Dizion. 5° Ed. .
DIACONATO.
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pag.239

DIACONATO.
Definiz: Sost. masc. L'Ordine di diacono, o sia Il secondo degli Ordini sacri maggiori.
Dal lat. eccl. diaconatus. –
Esempio: Cell. G. Maestruzz. volg. 1, 12: Li quali Ordini potrà ricevere dopo 12 anni;... il diaconato nel ventesimo, il pretato nel ventesimoquinto.
Esempio: Buomm. Verg. 106: Graziano parla del diaconato, che imprime il carattere e dà podestà di leggere il Vangelo alla Messa, e salutare il popolo con la solita salutazione, Dominus vobiscum.
Definiz: § I. E per estensione, L'ufficio e la dignità di diaconessa. –
Esempio: Buomm. Verg. 106: Ma se alcuno, ricordandosi delle parole del Canone di Graziano, Donne non solo al Sacerdozio, ma nè anche al Diaconato non si posson promuovere, dubitasse che l'uno fosse all'altro contrario; si risponderebbe, che...... 'l Concilio Calcedonense.... parla.... d'un diaconato che non è compreso tra gli Ordini sacri, e non imprime carattere; nè dà altra facultà che di leggere il Vangelo al mattutino, e cominciar l'ore canoniche.
Definiz: § II. E per Titolo di quelle chiese in Roma che son rette da un Cardinale diacono. –
Esempio: Giamb. Lat. Tes. 61: Dentro alla città di Roma sì son 46 chiese cardinalane, de le quali v'ha 28 presbiterati, cioè che hanno el cardinale prete, e diaconati 18.

108) Dizion. 5° Ed. .
DIACONESSA.
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pag.239

DIACONESSA.
Definiz: Sost. femm. Nome dato nei primitivi tempi cristiani a Quelle donne, nubili o vedove, le quali facendo voto di castità venivano ordinate per servire la chiesa in certi speciali ufficj. Di poi si dette tal nome a Quelle monache a cui, con la ritual cerimonia, fu concessa la facoltà di cominciare, in coro, le ore canoniche, e di leggere il divino officio.
Dal basso lat. diaconissa. –
Esempio: Buomm. Verg. 8: Velo di ordinazione era quel che si dava alla sagrata quando s'ordinava diaconessa.
Esempio: E Buomm. Verg. 105: Modo di ordinar le Vergini diaconesse.
Esempio: De Luc. Dott. volg. 3, 1, 173: Nel corpo delle leggi civili... come ancora nelle antiche croniche della Chiesa Greca più che della Latina, si leggono le presbiteresse e le diaconesse e forse anche le vescovesse.
Esempio: Lam. Dial. 65: Ciò che si dice.... delle profetesse, delle diaconesse, delle vedove cristiane, è tutta erudizione ec.
Esempio: Cesar. Fatt. Ap. 1, 108: Ma perchè in que' primi tempi alcune vedove, chiamate diaconesse, si prendevano ad alcuni servigi della chiesa, ec.

109) Dizion. 5° Ed. .
DIACONIA.
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pag.239

DIACONIA.
Definiz: Sost. femm. Nome che si dette nei primitivi secoli del cristianesimo, più particolarmente in Roma, ad alcun Pio luogo, Oratorio, o Cappella, con ospedale od ospizio contigui per soccorrere gl'infermi ed i poveri. E nel terzo secolo si chiamarono così le Chiese, a cui era unita la casa, assegnate per residenza ai sette diaconi di Roma. Oggi poi appellansi, con tal nome le Chiese da cui pigliano il titolo i Cardinali diaconi, e sulle quali essi esercitano certi loro diritti o privilegj.
Dal basso lat. diaconia, e questo dal grec. διακονία. –
Esempio: Dav. Framm. 575: Per le residenzie ed abitazioni de' diaconi, sino dalli primi sette creati da Evaristo, furon date alcune chiese, con la casa congiunte, come alle basilice e titoli, ma senza cura d'anime, non essendo questo lor offizio: però non si chiamavano nè titoli nè parrocchie, benchè fusser chiese sagrate in onor di Santi; ma si chiamavano diaconie, o Martiria, tenendo reliquie di martiri. Da queste chiese e diaconie poi presero i lor cognomi i diaconi cardinali regionarj, lassando l'esser chiamati e distinti dalla loro regione.
Esempio: E Dav. Framm. appr.: Se un diacono diveniva prete, lassava la sua diaconia, e pigliava un titolo.
Esempio: Serdon. Vit. Innoc. 81: Fece anche la diaconia di Santa Maria della Pace.
Esempio: Pallav. Lett. 1, 251: I canonici della sua diaconia, senza dare altra incomodità a V. E., potevano assicurarsi che 'l nome d'un tal titolare valeva, ec.

110) Dizion. 5° Ed. .
DIACONO.
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pag.239

DIACONO.
Definiz: Sost. masc. Colui che ha ricevuto il secondo degli Ordini sacri maggiori, in virtù del quale può ministrare al sacerdote in certe funzioni ecclesiastiche. Nei primi tempi cristiani i diaconi avevan l'ufficio di distribuir le limosine che lor pervenivano dalle collette fatte dai suddiaconi, e assistevano in tutte le cose sacre a preti delle parrocchie della loro regione.
Dal lat. eccl. diaconos; e questo dal grec. διάκονος, che vale Ministro. –
Esempio: Cell. G. Maestruzz. volg. 1, 25: Al diacono s'appartiene di stare dinanzi ritto a' sacerdoti, e ministrare in tutte quelle cose che si fanno ne' sacramenti di Cristo.
Esempio: Savonar. Pred. 14: Tre altri Ordini; e prima li acoliti, per purgare; secondo gli subdiaconi, per illuminare; terzio, li diaconi che preparano al popolo li sacramenti.
Esempio: Dav. Framm. 574: E' sette diaconi, o vero ministri, ordinati da Evaristo al servizio di tutta la chiesa di Roma confusamente, furon la prima volta da Fabiano, papa ventunesimo, divisi circa l'anno 240.
Esempio: E Dav. Framm. appr.: Durò questo numero di sette diaconi lungo tempo; credo sino al mille.
Esempio: Cerracch. Dubb. Rubr. 2, 109: Non possa un semplice diacono in presenza de' sacerdoti cantarlo (il preconio pasquale), e per conseguenza benedire il cero.
Esempio: E Cerracch. Dubb. Rubr. 2, 115: Anticamente.... il diacono, prima di cominciare a cantare la benedizione del cero, con uno stilo di ferro incideva nell'estremità di esso gli anni dell'Incarnazione del Signore e l'indizione dell'anno corrente.
Definiz: § I. E per Quel sacerdote che nelle sacre funzioni fa da diacono. –
Esempio: Machiav. Leg. Comm. 4, 178: Finita la messa, il diacono che era l'abate Zaccheria, due volte ad alta voce disse ec.
Definiz: § II. Diacono cardinale, si chiamò nei primitivi tempi cristiani, Il primo eletto, o Il più antico, de' sette diaconi di Roma; e di poi Cardinale diacono si chiamò, e tuttavia si chiama, Ciascuno dei Cardinali dell'ordine de' diaconi. –
Esempio: Vill. G. 3, 35: Messer Iacopo e messer Piero della Colonna, diaconi cardinali, del cardinalato.... privò.
Esempio: Dav. Framm. 574: Un solo diacono cardinale adunque era ne' tempi antichi, cioè il primo delli sette.
Esempio: E Dav. Framm. appr.: Fecesene poi quattordici (de' diaconi) per darne a ciascuna regione della città (che fu poi divisa in quattordici rioni) il suo: ed il primo di loro quattordici pure quel medesimo onore e titolo reservava chiamandosi arcidiacono, o diacono cardinale.
Esempio: E Dav. Framm. appr.: Il più degno e più antico di tutti (i diaconi), eletto da tutti gli altri clerici della sua regione, o dal Pontefice romano, fu chiamato diacono cardinale della tale regione; così furon quattordici diaconi cardinali regionarj.
Esempio: E Dav. Framm. 587: Onde forse oggi s'osserva a' cardinali diaconi non dire, del titolo della tal chiesa, ma solamente, diacono cardinale della tal chiesa.
Definiz: § III. Figuratam. trovasi per L'ufficio stesso del diacono. –
Esempio: Cell. G. Maestruzz. volg. R. 12: Tre sono li sacri [Ordini], cioè subdiacono, diacono e prete.

111) Dizion. 5° Ed. .
DIADEMA.
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pag.240

DIADEMA.
Definiz: Sost. masc. Contrassegno regio, che anticamente era una Fasciuola di tela bianca, della quale i re cingevano il capo; e che poi fu, ed è tuttavia, una Corona.
Dal lat. diadema, e questo dal grec. διάδημα. –
Esempio: Tass. Gerus. 10, 34: Qui, con lo scettro e col diadema in testa, Mesto sedeasi il Re fra gente mesta.
Esempio: E Tass. Gerus. 20, 42: Ferillo ove splendea d'oro e di smalto Barbarico diadema in su l'elmetto.
Esempio: Rucell. L. Eseq. 18: La quale [arme] fregiata di gloriosi trofei, riceveva maestoso ornamento da due nobili figure, che il regio diadema vi sostenevano.
Esempio: Buonarr. F. Medagl. ant. 388: Costantino.... fece due novità; una... del portare continuamente il diadema;... l'altra di portarlo tempestato di perle e di gioie.
Esempio: E Buonarr. F. Medagl. ant. 389: Il diadema.... di semplici perle si vede nelle sue medaglie;... e anche in Giuliano apostata, il quale.... adoprò un diadema gioiellato.
Definiz: § I. Per similit. –
Esempio: Petr. Rim. 1, 225: Questa Fenice, dell'aurata piuma Al suo bel collo candido gentile.... Forma un diadema natural, ch'alluma L'aere d'intorno.
Esempio: Tass. Gerus. 17, 10: Fan, torti in mille fasce, i bianchi lini Alto diadema in nova forma ai crini.
Definiz: § II. Figuratam. e poeticam. per La dignità e l'autorità reale, ed anche Ufficio di re. –
Esempio: Tass. Gerus. 17, 27: È questi re di Sarmacante; e 'l manco Che 'n lui si pregi è il libero diadema.
Esempio: E Tass. Gerus. 17, 90: Questi (Alfonso) fia tal che non sarà chi meglio.... il pondo O dell'arme sostegna o del diadema.
Esempio: Mont. Poes. 1, 252: Segue una coppia nequitosa e rara Di due tali accigliate anime ree, Che il diadema ne crolla e la tïara.
Definiz: § III. Pur figuratam. e poeticam. per Ciò che cuopre ed orna la testa come contrassegno di alta podestà e dignità, e che prende speciali significati secondo i suoi varj compimenti. –
Esempio: Tass. Gerus. 1, 64: L'alto vessillo Col diadema di Piero e con le chiavi.
Esempio: Buonarr. Aion. 2, 94: Il cardinal Bandino Il più saggio.... Che splenda col diadema porporino.
Definiz: § IV. Diadema chiamasi anche Quell'ornamento o corona, che si dipinge sopra il capo delle immagini del Salvatore e de' Santi; Aureola. –
Esempio: Sacch. Op. div. 216: In ispazio di tempo li raggi sian conversi in diadema e 'l beato in santo.
Esempio: E Sacch. Nov. 2, 81: Tolsono subito uno dipintore che quelle lasche convertisse in uno diadema.
Esempio: Not. Malm. 1, 134: Diadema appresso di noi vuol dire, quell'ornamento o corona di splendori, che si vede dipinto attorno alla testa de' Santi.
Definiz: § V. Ed altresì Quell'ornamento a guisa di corona, per lo più con gemme o pietre preziose, che le signore portano in capo specialmente nelle feste da ballo.

112) Dizion. 5° Ed. .
DIAFANARE.
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pag.240

DIAFANARE .
Definiz: Neutr. Term. de' Verniciatori e Doratori. Dicesi di velatura o tinta, per Lasciar trasparire a modo di corpo diafano.

113) Dizion. 5° Ed. .
DIAFANATO.
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pag.240

DIAFANATO .
Definiz: Partic. pass. di Diafanare.

114) Dizion. 5° Ed. .
DIAFANISSIMO.
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pag.240

DIAFANISSIMO .
Definiz: Superlat. di Diafano. –
Esempio: Galil. Op. astronom. 4, 247: Qui non si può dire che la refrazione si faccia nella sostanza dell'etere, la quale, come diafanissima, non è potente a ciò fare.

115) Dizion. 5° Ed. .
DIAFANITÀ, DIAFANITADE, DIAFANITATE.
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pag.240

DIAFANITÀ, DIAFANITADE, DIAFANITATE.
Definiz: Sost. femm. L'esser diafano; Trasparenza. –
Esempio: Cresc. Agric. volg. 38: In alquante piante, quando il calor respira, rimane molto umido terrestre, viscoso e lucido per molta diafanità, cioè trasparenza.
Esempio: Rinaldesch. Espos. Salm. 178: Il cielo cristallino, ch'è detto d'acqua, mediante la sua diafanitade.
Esempio: Ottim. Comm. Dant. 2, 274: Il fumo tolse la diafanitade dell'aere puro.
Esempio: Biring. Pirotecn. 41 t.: E così.... dirò d'esso (del vetro), non come mezzo minerale proprio, nè anco come metallo, ma come materia fusibile e quasi fatta mineral da l'arte e da la potenzia e virtù del fuoco, nata da la speculazione de li buoni ingegni alchimici per mezzo de' quali in una parte s'è imitato li metalli, in un'altra la diafanità e resplendenzia de le gemme.
Esempio: Speron. Op. 5, 403: L'aere.... si illumina.... per esser diafano: la quale diafanità.... è edotta della potenzia della sua materia.
Esempio: E Speron. Op. appr.: Dico che 'l lume è qualità dell'aere edutto dalla luce agente della diafanità dell'aere.
Esempio: Bicchier. Bagn. Montecat. 13: La prima fra queste [acque] ha una diafanità cristallina, che lascia distinguere con tutta la precisione i varj colori e figure delle piccole ghiaie che rivestono il fondo del suo cratere.

116) Dizion. 5° Ed. .
DIAFANO.
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pag.240

DIAFANO.
Definiz: Add. Aggiunto di quei corpi corpo diafano traverso ai quali passa liberamente la luce, onde si posson vedere le cose poste di là da essi: Trasparente.
Dal gr. διαφανής. –
Esempio: Dant. Conv. 198: A me conviene lasciare per povertà d'intelletto molto di quello ch'è vero di lei, e che quasi nella mente raggia; la quale, come corpo diafano, riceve quello non terminando.
Esempio: Ottim. Comm. Dant. 1, 116: Lo quale [cielo] molti chiamano cristallino, cioè diafano, o vero tutto trasparente.
Esempio: Dat. L. Sfer. 1, 25: Suo cielo è trasparente e diafàno.
Esempio: Med. L. Op. 4, 113: L'acqua non può ricevere alcuna tal forma, se non ha un simile obbietto assistente; perchè la natura dell'acqua è così fatta per esser corpo diafano.
Esempio: Accolt. Prosp. 3: Fanno effusione di loro per il mezzo diafano dell'aria terminante la superficie della pupilla dell'occhio.
Esempio: Gell. Porz. Col. Occh. 48: Aggiugnesi un'altra non minor questione a questa, come l'omor cristallino,... essendo di natura diafano e trasparente, possa ricevere e ritenere le imagini de le cose.
Esempio: Galil. Op. astronom. 3, 125: Intendendo per Terra non solamente questo corpo opaco, dove si terminano i raggi solari; ma insieme con questo, quella parte dell'ambiente diafano che riempie tutte le valli.
Esempio: Ginann. Malatt. Gran. 359: Postocciò, ne verrebbe che quanto il corpo fosse più diafano, tanto minore avesse densità e tenacità.
Definiz: § I. E in locuz. figur. –
Esempio: Med. L. Op. 2, 60: Al fin l'incendio si fe' luce pura, Che par nel cor diafano si esprima: Così nel cor, non che in sè luce abbi egli, Luce la luce di due occhi begli.
Definiz: § II. In forza di Sost. L'esser diafano, Qualità di diafano, Diafanità. –
Esempio: Dant. Conv. 212: Certi corpi per molta chiarità di diafano avere in sè mista, tosto che 'l sole gli vede, diventano tanto luminosi che per multiplicamento di luce in quelli, appena discernibile è lo loro aspetto.
Esempio: E Dant. Conv. 213: Certi sono tanto vincenti nella purità del diafano che diventano sì raggianti, che vincono l'armonia dell'occhio.... Certi altri sono tanto sanza diafano, che quasi poco della luce ricevono, siccome la terra.
Esempio: Segn. B. Tratt. Anim. 76: Non già è il diafano aria o acqua, o alcun altro corpo detto; ma è,... una natura comune che è in essi corpi, mediante la quale essi traspaiono.
Esempio: E Segn. B. Tratt. Anim. 77: Detto s'è adunche, conchiudendo, che il diafano, è una proprietà che conseguita comunemente ad alcuni corpi di fargli trasparere; la qual proprietà è ridotta in atto dal lume.
Esempio: Gell. Porz. Col. Occh. 49: Conciosia cosa che la natura del diafano e del lucido sia di portar le imagini a essi organi e a essi sensorj, ma non già di ritenerle.
Definiz: § III. E per Corpo diafano; e in particolare per quello che gli scienziati chiamano Mezzo. –
Esempio: Cavalcant. Rim. 30: Prende suo stato sì formato, come Diàfan dal lume, d'una oscuritate.
Esempio: Savonar. Pred. 17: A vedere si richiede tre cose: la prima, la potenzia visiva: la secunda è l'obietto: la terza, el mezzo illuminato; il che domandano li filosofi, diafano.
Esempio: Galil. Op. astronom. 3, 128: Non aviamo dall'aria e dall'etere celeste in poi cognizione di diafano alcuno, il quale oltre una piccolissima grossezza non impedisca il passaggio alla nostra vista.
Esempio: E Galil. Op. astronom. 4, 252: I raggi, che nel venir dall'oggetto all'occhio segano ad angoli retti la superficie di quel diafano in cui si dee far la refrazione, non si rifrangono altrimenti.
Esempio: E Galil. Op. astronom. 5, 2, 385: Il qual negozio mi par differentissimo da quello del vaso e dell'acqua, essendo che in questo l'occhio è in un diafano diversissimo da quello nel quale si trova la moneta.
Esempio: Buonarr. Sat. 8, 270: Veggo assai cose, io vate, per un velo, Per un diafano, un vetro e un traguardo.

117) Dizion. 5° Ed. .
DIAFORESI.
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pag.241

DIAFORESI.
Definiz: Sost. femm. Sudor abbondante.
Dal lat. diaphoresis, e questo dal grec. διαφόρησις. –
Esempio: Cresc. Agric. volg. 276: Alcuni pestano le rose verdi, e pongonle in olio in vasello di vetro;... e questo è buono contr'alle calefazioni del fegato,... e contro la diaforesi.
Esempio: Mei C. Metod. Cur. trad. 152: Il guaiaco.... infodererà i sali del siero, o gli ammollirà e gli scioglierà e gli scaglierà fuori per le porosità della pelle in una soave diaforesi o perspirazione.

118) Dizion. 5° Ed. .
DIAFORETICO.
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pag.241

DIAFORETICO.
Definiz: Add. Term. di Medicina. Aggiunto di quelle sostanze sostanza diaforetica che hanno virtù di far sudare; e usasi anche in forza di Sost.
Dal lat. diaphoreticus, e questo dal grec. διαφορητικός. –
Esempio: Cresc. Agric. volg. 373: La cui virtude (della vetriuola) è diaforetica ed estenuativa.
Esempio: Red. Lett. 1, 202: Se io fossi per approvare che il P. Gottignes pigliasse il mercurio diaforetico ec.
Esempio: Mei C. Metod. Cur. trad. 39: I diaforetici proccurano e conciliano il sonno.
Esempio: E Mei C. Metod. Cur. trad. 113: I catartici, i diuretici, i diaforetici, o gli emetici, nulla più sono che un sollievo a tempo.

119) Dizion. 5° Ed. .
DIAFRAMMA e talora anche DIAFRAGMA
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pag.241

DIAFRAMMA e talora anche DIAFRAGMA.
Definiz: Sost. masc. Term. d'Anatomia. Muscolo membranoso, che a guisa di setto trasverso separa la carità del torace da quella del basso ventre, e serve specialmente all'atto di inspirazione.
Dal lat. diaphragma, e questo dal grec. διάφραγμα. –
Esempio: Benciv. Cur. malatt. volg.: Le ferite del diaframma sono tutte mortali.
Esempio: Varch. Stor. 3, 187: Questo colpo fu per sè mortalissimo, perchè aveva.... forato quella tela, ovvero pannicolo, che i Greci chiamano diafragma, ed i Latini setto transverso.
Esempio: Red. Esp. nat. 42: Le ovaie son due, attaccate immediatamente a' due lobi del fegato, e situate tra esso fegato e 'l diaframma.
Esempio: E Red. Cons. 1, 193: Credo che si elevino vapori, i quali travagliando il diafragma e i polmoni ec.
Esempio: Salvin. Iliad. 305: E ben a Apisáone di Faùsio Pastor di genti il fegato, al diaframma, E le ginocchia sotto a un tratto sciolse.
Esempio: Pap. Tratt. var. 205: Esercitano molti e varj moti convulsivi, e lo stesso fanno eziandio tutti i muscoli intercostali, e parimente il grande muscolo diafragma.
Definiz: § I. Per estensione dicesi anche di altri muscoli che servono di tramezzo nel corpo dell'animale. –
Esempio: Magal. Lett. fam. 1, 193: Ogni volta che il sole ficcando i suoi raggi per lo forame ovale del suo muscolo sfinter (della cicala), vellica necessariamente il diaframma.
Esempio: Targ. Farf. 4: I tronchi grossi di queste code sono per di dentro tutti divisi in nodi da folti tramezzi o diaframmi.
Definiz: § II. Pur per similit. dicesi di Qualsivoglia cosa serva di tramezzo. –
Esempio: Tratt. Resist. V. V. 91: Se la cassa AB sarà piena d'acqua, e s'intenderà muoversi il diaframma KB,... si andrà abbassando l'acqua nel continuo slontanamento di esso diaframma.
Definiz: § III. Diaframma è anche Un disco metallico tinto di nero con un foro nel centro, che si pone nei cannocchiali per aver più netta l'immagine. –
Esempio: Piazz. Lez. astron. 1, 55: L'angolo sotto cui si vede questa immagine dicesi angolo ottico della lente, e determina l'area visibile,... a cui si suole adattare un diafragma, onde rendere l'immagine più netta e distinta.
Definiz: § IV. Chiamasi così anche Una superficie di tela o di carta fissata a un telaio, sulla quale si raccolgono i raggi luminosi e le immagini nelle esperienze di fisica.
Definiz: § V. E Diaframma si chiama pure Quella specie di cilindro d'argilla poroso, che in alcune pile è usato per separarne i diversi elementi.
Definiz: § VI. Term. di Botanica. Membrana verticale che separa l'una dall'altra le cellule del pericarpio. –
Esempio: Targ. Valdin. 2, 364: Tal macero.... fa unicamente rigonfiare ed intenerire le buccie del lino e della canapa, sicchè disgregandosi e scompaginandosi la loro cuticola, la membrana cellulare ed il parenchima di diaframmi e vescichette dell'aria, restino libere e sciolte le fibre nervose.