Lessicografia della Crusca in rete

Volume 4 - Dizionario 5° Ed.
160) Dizion. 5° Ed. .
DIAPENTE.
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pag.249

DIAPENTE.
Definiz: Sost. femm. Term. della Musica. Intervallo di cinque voci per grado; quel che oggi dicesi comunemente Quinta naturale.
Dal lat. diapente, e questa dalle due voci greche διά e πέντε. –
Esempio: Varch. Tratt. Proporz. 22: Trovansi ancora in questa grandissima e perfettissima medietà tutte le consonanze musiche semplici, cioè tuono, diapente, diatessaron, diapason ec.
Esempio: E Varch. Tratt. Proporz. appr.: Agguagliando 6 a 9, e 8 a 12, si fa la proporzione sesquialtera, cioè la diapente.
Esempio: Bart. C. Archit. Albert. 340: I nomi delle quali consonanze son questi: diapente, ciò è quinta; la quale ancor si chiama sesquialtera.
Esempio: Galil. Op. fis. mat. 3, 102: Dicono essi.... esser contenuta.... la diapente, che noi diciamo la quinta, dalla sesquialtera.
Esempio: E Galil. Op. fis. mat. 3, 108: Sieno ora le due vibrazioni AB, CD quelle che producono la diapente.
Esempio: Don. Comp. Music. 43: Agevolezza di dividere l'ottava nella diapente e diatessaron.
Definiz: § E trovasi anche di gen. masc. –
Esempio: Cavalier. Specch. Ust. 135: Secondo il genere armonico cromatico e diatonico formati con tal proporzione fra di loro, che toccati risonassero il diatesseron e 'l diapente.

161) Dizion. 5° Ed. .
DIAQUILON e DIAQUILONNE.
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pag.249

DIAQUILON e DIAQUILONNE.
Definiz: Sost. masc. Term. di Farmacia. Cerotto composto d'olio d'oliva e litargirio bolliti insieme.
Dal lat. diachylon, e questo dalle due voci greche διά, e χυλός, Sugo. –
Esempio: Benciv. Mes. 96: Impiastro diaquilon, la cui utilità è nota alle postemazioni dure.
Esempio: E Benciv. Mes. appr.: Impiastro diaquilon grande a risolvere e maturare ogni durezza ed infiato.
Esempio: Burch. Son. 1, 10: Però ch'i' odo che 'l diaquilonne È buona cosa a fare i capei biondi.
Esempio: Franc. Son. 32: A te il diaquilonne S'impiastrerà in su gli occhi.
Esempio: Papin. Lez. Burch. 185: Diaquilonne, detto così volgarmente dal greco dia chilon, che vale empiastro, dalla preposizione dia, che da' latini si dice per, e chilon, che vuol dir sugo; onde questo cerotto si dice diaquilonne, cioè fatto per mezzo o col corpo del sugo dell'ingredienti che compongono il suddetto empiastro.

162) Dizion. 5° Ed. .
DIARIA.
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pag.249

DIARIA.
Definiz: Sost. femm. Quella remunerazione, giornaliera che si aggiunge allo stipendio degli Ufficiali dello Stato, o di altra pubblica amministrazione, affinchè provvedano alle spese di mantenimento quando per ragion d'ufficio stan fuori della lor sede.
O dal lat. diaria diariorum, che valeva il Vitto d'un giorno; o dall'adiettivo diario.
163) Dizion. 5° Ed. .
DIARIAMENTE.
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pag.249

DIARIAMENTE .
Definiz: Avverb. Giornalmente, Giorno per giorno; ma è voce di raro uso. –
Esempio: Legg. Tosc. 1, 236 t.: Si loda la diligenza di quelli Cancellieri che notano in un quaderno diariamente l'esecuzione che si danno alli ordini del magistrato.

164) Dizion. 5° Ed. .
DIARIO.
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pag.249

DIARIO .
Definiz: Add. D'un giorno, Che dura un giorno, o poco più; ed è aggiunto di febbre diaria, che comunemente dicesi Efimera. –
Esempio: Cocch. Bagn. Pis. 148: Le [febbri] diarie o efemere finiscono in uno o due o tre giorni, e qualche volta si ripetono o si prolungano fino al settimo giorno, sempre però piacevoli e sicure.

165) Dizion. 5° Ed. .
DIARIO.
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pag.249

DIARIO.
Definiz: Sost. masc. Libro in cui si tien ricordo degli avvenimenti secondo la successione dei giorni.
Dal lat. diarium. –
Esempio: Deput. Decam. 91: Così lo scrittore del diario o giornale, a dire al modo nostro, del Monaldi.
Esempio: Borgh. V. Disc. 1, 70: Volle [Tacito] dalla stessa fonte degli atti pubblici e diarj romani e memorie tutte autentiche da lui spessamente citate, attignere il vero.
Esempio: Dav. Tac. 2, 173: Giunio Maurico, domandando a Cesare che consegnasse i diarj de' principi al Senato,... rispose ec.
Esempio: Buonarr. Fier. 5, 4, 3: Fa da araldo lo ingegno e la memoria; Scrive il diario a farne poi la storia.
Esempio: Casott. A. Celid. 1, 7: Elegge un segretario Che scriva le sue lettere, e componga Da trasmettersi a' posteri il diario Del suo governo.
Definiz: § I. E per estensione, Libro dove si registrano, secondo la successione dei giorni, gli atti, gli affari, e simili, concernenti un dato collegio, istituto ec. –
Esempio: Salvin. Pros. tosc. 1, 86: Senza potere quasi alcuna notevole ricordanza a i diarj accademici registrare.
Definiz: § II. Per Quel libretto in cui si notano giorno per giorno dagli scienziati le osservazioni e le esperienze fatte. –
Esempio: Red. Osserv. Anim. viv. 69: Lo riferirò qui schiettamente in un piccolo diario.
Esempio: Targ. Viagg. 3, 55: Notò puntualmente tutto il corso di questa vegetazione;... ma tra' suoi fogli non ho ritrovato il diario.
Definiz: § III. Diario chiamasi Quel foglio a stampa col quale giorno per giorno si fan conoscere al pubblico le notizie politiche, scientifiche e letterarie, gli avvenimenti e i fatti più importanti, e simili; che più comunemente dicesi Giornale. –
Esempio: Bott. Stor. Amer. 1, 121: Moltiplicavansi per opera de' capi del popolo i libelli, e le pasquinate, i motti, le giullerie ne' diarj pubblici erano incessanti.
Definiz: § IV. E pur Diario chiamasi Quella parte delle gazzette in cui si dà ragguaglio giorno per giorno dei più importanti e più recenti fatti politici. –
Esempio: Pap. L. Coment. 6, 63: In una relazione, ossia bullettino XXIX, colla data di Molodeczno, che nel diario del Monitore fu pubblicato, egli prese il partito di non tacere il vero.

166) Dizion. 5° Ed. .
DIARISTA.
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pag.250

DIARISTA.
Definiz: Sost. masc. Scrittore di diarj. –
Esempio: Mann. Ist. Decam. 226: Se noi avessimo l'aiuto de' diaristi della città di Milano.
Esempio: E Mann. Ist. Ann. sant. 7: Stefano Infessura, diarista, racconta, medianti le parole del Febeo, che ec.

167) Dizion. 5° Ed. .
DIARREA.
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pag.250

DIARREA.
Definiz: Sost. femm. Flusso di ventre, Evacuazione frequente e copiosa di materie fecali liquide, muccose o sierose.
Dal lat. diarrhoea, e questo dal grec. διάῤῥοια. –
Esempio: Cresc. Agric. volg. 239: Per la qual cosa queste cotali, se saranno secche, molto vagliono alla diarrea e alla dissenteria.
Esempio: Red. Cons. 1, 140: I lunghi mali di sua Eminenza nello stato presente consistono in una lunga diarrea, la quale infastidisce cinque o vero sei volte il giorno, ma però senza dolore alcuno, e senza veruna infiammazione.
Esempio: E Red. Cons. 1, 141: Potendo quest'acqua del Tettuccio giovare notabilmente alla diarrea, ed alla generazione de' flati.
Definiz: § E in locuz. figur. –
Esempio: Panant. Epigr. 99: A giudizio dei gran politiconi Il mondo, come un tempo si temea, Non potrà morir più di convulsioni, Ma potrebbe morir di diarrea.

168) Dizion. 5° Ed. .
DIASCHISMA.
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pag.250

DIASCHISMA.
Definiz: Sost. masc. Nome d'un piccolissimo intervallo musicale, ed è propriamente La differenza fra il semituono maggiore ed il piccolo limma, oppure fra il diesis e il comma sintonico; ma oggi è voce di raro uso.
Dal grec. διασχίσμα διάσχισμα. –
Esempio: Don. Tratt. Enarm. 348: Dividendosi il semituono minore in due particelle o diesi ineguali,... delle quali la maggiore è la vera diesi e la minore il diaschisma,... ne segue ec.

169) Dizion. 5° Ed. .
DIASCOLÍO.
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pag.250

DIASCOLÍO .
Definiz: Sost. masc. Lo stesso che Diavolío, di cui è eufemismo.

170) Dizion. 5° Ed. .
DIASCOLO.
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pag.250

DIASCOLO.
Definiz: Sost. masc. Lo stesso che Diavolo, di cui è eufemismo, e a cui si suol più comunemente sostituire negli usi figurati, più che altro parlandosi di fanciulli, e specialmente nelle maniere le quali sotto la voce Diavolo si dichiarano ciascuna a suo luogo. –
Esempio: Buonarr. Tanc. 1, 1: Aiuta trarmi 'l diascolo del cuore.
Esempio: Monigl. Poes. dramm. 3, 402: Il diascolo mi fruca A portarglielo via (lo scrigno).
Esempio: Baldov. Lament. 6: Che diascol t'ho fatt'io,... Che tu siei sì caparbia e arrapinata?
Esempio: E Baldov. Lament. 51: E vadia pure il manicare al diascolo.
Esempio: Salvin. Annot. Tanc. 530: Per non dire il diavolo,... dice la bassa gente il diascolo.
Esempio: Nell. Iac. Vecch. 2, 8: Oh diascolo! il capitano è qui.
Esempio: Saccent. Rim. 2, 61: Il Calcidonio s'n'è andato al diascolo.

171) Dizion. 5° Ed. .
DIASPRIFICARE.
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pag.250

DIASPRIFICARE .
Definiz: Att. Ridurre a durezza di diaspro.

172) Dizion. 5° Ed. .
DIASPRIFICATO.
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pag.250

DIASPRIFICATO .
Definiz: Partic. pass. di Diasprificare. –
Esempio: Soder. Agric. 136: Un pezzo di noce [s'è veduto] diasprificato tutto per la forza di quel sugo atto a farsi pietra.

173) Dizion. 5° Ed. .
DIASPRINO.
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pag.250

DIASPRINO.
Definiz: Add. Di diaspro. –
Esempio: Targ. Viagg. 7, 206: Le superficie, tanto delle cavità, dove era la porzione diasprina, quanto delle lamine quarzose, sono rifiorite di minutissime concrezioni sulfuree.
Esempio: E Targ. Viagg. 7, 209: Discontinuando la pasta diasprina in cultelletti con costole taglienti, simili in certa maniera a quelli di alcuni alberesi cultellini.

174) Dizion. 5° Ed. .
DIASPRO.
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pag.250

DIASPRO.
Definiz: Sost. masc. Pietra silicea dura ed opaca, che s'annovera tra quelle di minor pregio, ed è di varj colori.
Definiz: Dall'antiquato giaspide, derivato dal lat. jaspis, e questo dal grec. ἴασπις: per la mutazione del g in d, si cambiò in diaspide, e, per accorciamento, in diaspo, a cui fu per epentesi interposta nella fine la r. –
Esempio: Span. Tes. Pov. volg. 13: La pietra chiamata diaspro, portata ed accostata dove esce il sangue, sì lo ritiene.
Esempio: Petr. Rim. 1, 66: Di qual pietra più rigida s'intaglia Pensoso nella vista oggi sarei, O di diamante o d'un bel marmo bianco, Per la paura forse, o d'un diaspro Pregiato poi dal vulgo.
Esempio: Pulc. Luc. Ciriff. Calv. 7, 6: Io giuro a quello Iddio che fe' natura Con la mia lancia trapassarti il petto, Se fussi ben diaspro l'armadura.
Esempio: Montig. Dioscor. volg. 274 t.: I diaspri sono di più ragioni: alcuni son verdi come lo smeraldo.
Esempio: Mattiol. Disc. 2, 1451: Le pietre chiamate iaspidi chiamiamo noi diaspri, e sono di molte più spezie che non scrive Dioscoride.
Esempio: Red. Esp. nat. 78: Un pezzetto di diaspro di Boemia.... non è mai scaduto dal suo peso primiero.
Esempio: Vallisn. Op. 1, 95: Nel segarla (la materia) stentarono molto, e fu necessitato il tagliapetra d'adoprare gli ordigni co' quali sega i porfidi ed i diaspri.
Esempio: Targ. Viagg. 3, 336: I diaspri, a mio credere, non differiscono da' calcedonj in altro, sennonchè in essi abbonda la parte terrosa.
Definiz: § I. Figuratam. vale Inflessibilità, Durezza d'animo, e simili. –
Esempio: Dant. Rim. 144: Così nel mio parlar voglio esser aspro, Com'è negli atti questa bella pietra, La quale ognora impetra Maggior durezza e più natura cruda, E veste sua persona d'un diaspro Tal, che per lui, o perch'ella s'arretra, Non esce di faretra Saetta che giammai la colga ignuda.
Esempio: Tass. Gerus. 20, 66: Vestirebbe mai forse i membri sui [Rinaldo] Di quel diaspro ond'ei l'alma ha sì dura?
Definiz: § II. Diaspro di pantera; specie di diaspro macchiato. –
Esempio: Ristor. Comp. Mond. 108: E tale [la virtù del cielo] gotterà di molti colori, come lo diaspro di pantera, e lo porfido e altri.

175) Dizion. 5° Ed. .
DIASTALTICO.
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pag.250

DIASTALTICO.
Definiz: Add. Term. della Musica. Aggiunto di quello dei tre generi genere diastaltico dell'antica musica greca, che aveva per carattere la vivacità e l'allegria.
Dal grec. διασταλτικός. –
Esempio: Don. Comp. Music. 54: La seconda [sorte di musica], quella che genera più vivace letizia e giubbilo, che chiamavasi diastaltica, dal verbo διαστέλλειν che vuol dire allargare; onde diastole si dice il dilatamento del cuore e dell'arterie, perchè in questa sorte d'affetti pare ci s'allarghi in certo modo il cuore.
Esempio: E Don. Comp. Music. 55: E perchè la lidia non s'adatta ancor male alla melodia diastaltica e agli affetti allegri, non ha dubbio che ec.

176) Dizion. 5° Ed. .
DIASTEMA.
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pag.250

DIASTEMA.
Definiz: Sost. masc. Term. della Musica. Nome che davano gli antichi a un Intervallo semplice, per distinguerlo dall'intervallo composto chiamato Sistema.
Dal lat. diastema, e questo dal grec. δυάστημα διάστημα. –
Esempio: Ottim. Comm. Dant. 1, 63: Armonia, contiene sotto sè sinfonia, e sinfonia dà una melodia; diesis, diastema, e ipolidio, ipodorio ec.
Esempio: Martin. G. B. Stor. Music. 3, 391: Viene [Eliano].... a dimostrare come la diversità del suono grave dell'acuto, o pure di questo da quello chiamasi diastema, cioè distanza che passa tra l'uno e l'altro, col distinguere quelli che formano la consonanza o sia sinfonia, e come queste venghino formate.

177) Dizion. 5° Ed. .
DIVISA.
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pag.771

DIVISA.
Definiz: Sost. femm. L'atto e L'effetto del dividere; riferito a cose che siano da spartire, assegnare, distribuire, fra più persone. Più comunemente Divisione.
Lat. barbaro divisa. ‒
Esempio: Giamb. Oros. 95: Dipo' la divisa di questa preda, l'oro di quelli di Persia fue il primaio corrompimento della virtù di quelli di Grecia.
Esempio: Vill. G. 688: E confermarono in quel parlamento la divisa del conquisto.
Esempio: Nard. Liv. Dec. 120 t.: Fecero tre uomini sopra il mandare la colonia, e la divisa e consegna delle terre.
Esempio: Salvin. Teogn. 75: Ne rapiscono La roba a forza,... Divisa non si fa là più del pari.
Definiz: § I. Per Divisione di sostanze patrimoniali fra congiunti: e in questo senso usasi anc'oggi, ma più spesso nel numero plur. ‒
Esempio: Strin. Cron. 100: Per divisa antichissima, della quale non si troverebbe memoria, le tre botteghe, che sono lungo i Figliuoli della Tosa, sono braccia XIV, le quali partirono Ciaberonto e Villanuzzo,... sicchè la metà per antica divisa sono mezze del nostro lato ec.
Esempio: Vell. Cron. 67: Vennono a divisa (i fratelli Piero e Spinello), e toccò al detto Piero le due case di là verso Piazza.
Esempio: Capp. G. Ricord.: Da sofferire è lo stare insieme un pezzo, tanto che abbiate il modo a dividervi con unità, e che abbiate migliorato condizione. E nelle divise, tu, Neri, voglia la casa di Firenze.
Esempio: Vespas. Vit. Uom. ill. 376: Nella morte del padre avendosi a dividere i fratelli, sendo Alamanno Salviati e altri lor parenti alla divisa, trovorono ec.
Esempio: Guicc. Op. ined. 10, 95: Dividemmo le nostre possessioni, lasciando a comune le case di villa e Firenze; la quale divisa fu fatta per lodo dato da Iacopo Gianfigliazzi.
Esempio: Magal. Lett. scient. 203: Se i figliuoli della montagna vorranno venire alle divise, e riconoscere ognuno il suo, i conti non torneranno ec. (qui per similit.).
Esempio: Targ. Viagg. 7, 153: Nell'Archivio di Volterra si conserva un Istrumento di divise, seguito l'anno 1286 tra i Conti Aldobrandeschi.
Definiz: § II. Per similit. ‒
Esempio: Salvin. Iliad. 405: Tre siam fratelli da Saturno,... E in tre parti fur fatte le divise, E ciascun l'onore ebbe di sua parte. A me toccò abitare lo spumoso Mare, ec.
Definiz: § III. Ed anche usasi, pur nel plur., per Divisione di derrate fra padrone e contadino, secondo il sistema della mezzeria.
Definiz: § IV. Per Ciò che serve a dividere, separare, o tener divisa, separata, una cosa da un'altra; Divisorio. ‒
Esempio: Baldin. Vocab. Dis. 40, 1: Cordone è un ornamento d'edificio,... col quale si adornano e cingono per ordinario i bastioni e baluardi, facendolo posare sopra l'estremità della scarpa, quasi per divisa fra essa e 'l muro che le sorge sopra a piombo.
Definiz: § V. Usasi altresì comunemente per Spartizione dei capelli; Dirizzatura, Discriminatura: ed altresì per Quel piccolo spazio che è l'effetto di essa spartizione.
Definiz: § VI. Si usò per Divisione di animi, Discordia; ed anche Scisma. ‒
Esempio: Lat. B. Tesorett. 16 var.: Nè che fosse [la mia cittade] in divisa; Ma tutti per comune Tirassero una fune Di pace e di ben fare.
Esempio: Mars. Lett. 17: Maestro Luigi Marsili.... contristandosi.... della divisa di santa Chiesa.
Esempio: Pucc. A. Centil. 9, 81: Questo è giusto e diritto in ogni guisa: S'a nullo è grave, debb'essere a noi; E sian contenti, per fuggir divisa, E perchè Pisa abbia pace con voi.
Definiz: § VII. Divisa vale anche Foggia di vestimento, che è partito o diviso in due colori; Vestimento divisato, Assisa; e talora anche I colori che le sono proprj. E in più largo senso, vale Abito distintivo, od anche semplicemente Distintivo, di un ordine o compagnia d'uomini, ed altresì d'una persona. Oggi ristringesi più specialmente a denotare Veste militare, ed altresì Livrea. ‒
Esempio: Stor. Aiolf. 1, 134: Aiolfo disse, che non volea altro che cinquanta cavalieri; e ordinò che fossono vestiti a una divisa, col barbicone al modo che gli donò la bella Oripida;... e queste veste erano di fini drappi, ec.
Esempio: Gio. Fior. Pecor. 1, 5: Il detto Galgano sempre vestiva e portava la divisa della detta sua amanza.
Esempio: Domin. Gov. Fam. 113: Spendere i denari e molto tempo in fare divise, raccamamenti, doghe ec.
Esempio: Cennin. Tratt. Pitt. 118: Come dèi lavorare coperte da cavalli, divise e giornee per tornamenti e per giostre. Alcuna volta in questi tornieri e giostre si fa, sopra i cavalli coverti e sopra giornee, alcune divise rilevate e cucite sopra i detti lavorii.
Esempio: Capp. N. Comment. 80 t.: Vestillo riccamente, e comprogli cavalli, e tolse circa dieci famigli con la divisa.
Esempio: Ar. Orl. fur. 18, 122: Avea [Astolfo] quelle medesime divise, Avea il cavallo, avea quella armatura Ch'ebbe dal dì ch'Orril fatale uccise.
Esempio: E Ar. Orl. fur. 27, 52: Già con la cotta d'arme alla divisa Del re Agramante in campo venut'era L'araldo.
Esempio: Anguill. Ovid. Metam. 8, 15: Conosceva i più illustri cavalieri.... L'eran già noti gli abiti e i cavalli, Le divise, i color, l'argento e l'oro, Che facean fregio a' lucidi metalli.
Esempio: Forteguerr. Cap. 273: Non mi cale un ette della Corte, Se altri muta di rosso sua divisa.
Esempio: Murat. Dissert. Antich. ital. 2, 30: Abbiamo parlato della magnificenza de gli antichi Principi ne' loro spettacoli: conviene ora aggiugnere che i nobili giovani formavano le loro schiere con divisa uniforme, cioè con sopravesti del medesimo colore. Alle volte ancora i loro abiti erano di due differenti colori, di modo che, per esempio, la parte destra mostrava il rosso, la sinistra il giallo.... E di qui a mio credere nacque il nome di Divisa (oggidì diciamo Livrea), perchè si usava di dividere le vesti in guisa, che l'una parte rappresentava un colore, e l'altra un altro.
Esempio: Maff. Anfit. 276: Nè potean certamente capir sul Podio tanti Senatori, e tanti graduati di prima classe, quanti intervenivano con le lor divise ne gli spettacoli.
Esempio: Bott. Stor. Amer. 1, 116: L'Hutchinson, il quale n'era il presidente (della Corte di giustizia), essendogli state dai riottosi tolte la roba e le divise del suo grado, vi comparì in abito da privato, mentre gli altri giudici e quei che attendevano alla sbarra, erano delle robe e divise loro vestiti ed ornati.
Definiz: § VIII. Per similit. ‒
Esempio: Giust. Vers. 115: D'Eccellentissimo Comprai divisa.
Definiz: § IX. E per Arme, Insegna, sia gentilizia, sia d'un Principe, d'un Comune, d'uno Stato, e simili; ed altresì, I colori che le sono proprj. ‒
Esempio: Domin. Tratt. Car. 7 t.: La quale [carità] è divisa, insegna e vessillo solo di Cristo Iesù e de' sequaci sua (qui in locuz. figur.).
Esempio: Invent. Pal. Signor. 219: Una bandiera rossa coll'arme, ovvero divisa, del duca di Melano.
Esempio: Ar. Orl. fur. 26, 107: Or per privar Ruggier d'una divisa, Di curar poco il re Agramante mostra.
Esempio: Borgh. V. Disc. 1, 207: L'arme, o insegna che vogliam dire, che è la divisa vermiglia e bianca, che perciò ha questo nome propio d'arme del Comune.
Definiz: § X. Figuratam. e scherzevolmente, per Condizione della persona, massime rispetto al vestiario od armatura. ‒
Esempio: Bern. Orl. 25, 35: E non avevan pezzo d'arme intorno, Che non fusse spezzato e sanguinoso; E pur quella medesima divisa Hanno Rinaldo, e Torindo, e Marfisa.
Definiz: § XI. Pur figuratam. e poeticam., usato nel numero plurale, per Aspetto, Sembianza, ed altresì Atti, Contegno. ‒
Esempio: Petr. Rim. 2, 232: Parranno allor l'angeliche divise, E l'oneste parole, e i pensier casti.
Esempio: Bemb. Rim. 17: Ecco ove giunse prima, e poi s'assise, Ove ne scorse, ove chinò le ciglia, Ove parlò madonna, ove sorrise. Qui.... Stette pensosa: o sue belle divise, Come m'avete pien di meraviglia!
Definiz: § XII. Si usò per Modo, Maniera. ‒
Esempio: Grazz. Rim. 1, 47: Lutozzo, io vo' che sappi in qual divisa Trattato io son, e come quassù vivo.
Definiz: § XIII. A divisa, posto avverbialmente, vale A modo di divisa; detto di colori o della loro disposizione. ‒
Esempio: Bart. D. Op. mor. 29, 1, 143: Poi le addogate (parla delle chiocciole) con lunghe strisce e liste di più colori a divisa: e quali se ne vergano per lo lungo, quali per lo traverso; alcune diritto, altre più vagamente a onda.
Esempio: E Bart. D. Grandezz. Crist. 456: Ferme coll'occhio [le pecore di Giacobbe] e affissate coll'imaginazione nelle verghe del platano mezzo ignude, e mezzo vestite delle loro cortecce, poste loro davanti ne' canali dove si abbeveravano, concepivano gli agnellini pezzati a divisa di più colori.
Definiz: § XIV. Senza divisa, posto avverbialm., si usò per Insieme, In compagnia; e parlandosi d'una sola persona, Tutto quanto, Tutto intero. ‒
Esempio: Lat. B. Tesorett. 7: Io Brunetto Latino, Che vostro in ogni guisa Mi son sanza divisa, A voi mi raccomando.
Esempio: Pucc. A. Centil. 27, 97: D'Agosto poi n'ebbe caro di risa Pisa, perocchè i suoi Guelfi cacciati, Lucchesi e Fiorentin, sanza divisa, Coll'oste fur nel suo contado andati, E conquistaro ec.
Definiz: § XV. Si disse anche di cosa, per Interamente, Affatto, Per intero. ‒
Esempio: Pucc. A. Centil. 46, 97: I Pisani gli mandar (all'Imperatore).... Più di sessantamila fiorin d'oro; Promettendo, che quando fosse in Pisa, Senz'alcun fallo n'arebbe altrettanti, E che tutti eran suoi sanza divisa.
Definiz: § XVI. Far divisa, in costrutto con le preposizioni Da o Di, si usò per Dividersi, Separarsi, Distaccarsi; in senso figurato. ‒
Esempio: Lat. B. Tesorett. 152: E quando se' 'n brigata, Seguisci ogni fïata Lor via e lor piacere, Chè tu non de' volere Pur far alla tua guisa, Nè far di lor divisa.
Esempio: Buonarr. Aion. 2, 85: Vuol far divisa Dalla amicizia mia, sol per martello Che.... Non mi sia mosso per ire a vedello.
Definiz: § XVII. Fare una bella divisa con alcuno, si disse scherzevolmente per Accordarsi compiutamente con esso in far checchessia. ‒
Esempio: Bern. Orl. 19, 64: Brandimarte.... Abbassa gli occhi ed èssi addormentato; E per far seco una bella divisa, Altrettanto ne fece Fiordelisa.
Esempio: E Bern. Rim. burl. 1, 25: Risposi a lui: Sonate pur, ch'io ballo; Se non basta ire a Nizza, andiamo a Nisa.... Faremo insieme una bella divisa, E ce n'andrem cantando come pazzi Per la riviera di Siena e di Pisa.

178) Dizion. 5° Ed. .
DIVISAIA.
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pag.771

DIVISAIA .
Definiz: Sost. femm. Quella donna che per mestiere fa le divise da servire alle parrucche.

179) Dizion. 5° Ed. .
DIVISAMENTE.
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pag.771

DIVISAMENTE.
Definiz: Avverb. Con divisione, Con distribuzione. ‒
Esempio: Cavalc. Vit. SS. PP. volg. 1, 26: La loro malizia (de' demoni) è partita divisamente, che alcuni sono sopra 'l tentare d'un vizio, ed alcuni d'un altro.
Esempio: But. Comm. Dant.: Che divisamente riceva la grazia di Dio negli Angeli, la bontà sua e lo 'ntender suo, nientedimeno egli è pure un semplice, non diviso.
Esempio: Strat. Mor. S. Greg. 2, 151: Ciò che noi spargiamo, non si getta tutto insieme, ma divisamente.
Esempio: Giacomin. Oraz. 18: Accogliendo [Iddio] in sè tutti i beni, impossibili per la loro infinità ad essere tutti a cosa creata commnunicati, divisamente li comparte e dispensa.
Definiz: § I. Per Partitamente, Particolarmente, Distintamente. ‒
Esempio: Cic. Ufic. 114 t.: Le quali cose divisamente debbano essere giudicate, imperò che noi l'abbiano sposte, non perchè noi le cercassimo, ma accio che da noi esse fussino sviluppate.
Esempio: Grazz. Pros. 141 var.: Costui, se bene si guarda divisamente, non ha che far meco cosa alcuna nel mondo.
Definiz: § II. E detto di persone, vale Separatamente, Disgiuntamente, L'una disgiunta dall'altra. ‒
Esempio: Ar. Orl. fur. 22, 40: Questi amanti fe' pigliar nel letto; E ne la rocca gli ha fatto ambedui Divisamente chiudere in distretto.
Esempio: Buonarr. Giud. Par. 27: Tutte a ritrovar te, Venere e Palla Ed io divisamente La via prendemmo.