Lessicografia della Crusca in rete

Volume 5 - Dizionario 5° Ed.
180) Dizion. 5° Ed. .
ESILIATO.
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pag.294

ESILIATO.
Definiz: Partic. pass. di Esiliare. ‒
Esempio: Giord. Op. 2, 170: Molti mi vorrebbero esiliato non solamente da questo o da quel paese, ma dal mondo.
Definiz: § I. In forma d'Add. Che è stato cacciato in esilio, Che è in esilio. ‒
Esempio: Plut. Vit. 148: Aristomaca addusse più presso Areti, e disse: o Dion, mentre che eri esiliato noi abiavamo tribulazioni; ma da poi che se' venuto, hai vinto ed hai distrutta la tribulazione di noi tutti.
Esempio: Vill. G. 33: Rimasero in quel luogo.... sì come esiliati e nimici del Comun di Roma.
Esempio: Bott. Stor. Ital. 4, 416: I Cardinali, non solo i rossi, ma ancora i neri, con questo nome chiamavano i Cardinali o esiliati o carcerati, non avere mai cessato, ec.
Definiz: § II. Figuratam. ‒
Esempio: Buonarr. Fier. 4, 1, 4: Piango i miei tristi esilïati amori.
Definiz: § III. In forza di Sost. Colui che è stato cacciato in esilio, Colui che è in esilio, Esule. ‒
Esempio: Nell. Iac. Faccend. 1, 1: Questo è un memoriale per far rimettere un esiliato.
Esempio: E Nell. Iac. Faccend.2, 7: Mi hanno detto di non so che memoriale per un esiliato.

181) Dizion. 5° Ed. .
ESILIO ed anche, con forma più propria della poesia, ESIGLIO.
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ESILIO ed anche, con forma più propria della poesia, ESIGLIO.
Definiz: Sost. masc. Pena imposta ad alcuno, per la quale egli è sbandeggiato per sempre od a tempo dallo Stato, ed oggi, per estensione, anche dal luogo del suo domicilio.
Dal lat. exsilium. ‒
Esempio: Dant. Parad. 17: Tu lascerai ogni cosa diletta Più caramente; e questo è quello strale Che l'arco dell'esilio pria saetta.
Esempio: Comp. Din. Cron. DL. 22: Sentenziò.... a quelli che sostenessino lo incarico de' confini, fusse dato dal Comune, per ristoro del suo esilio, alcuni danari il dì; ma meno al non cavaliere che al cavaliere.
Esempio: Segn. B. Polit. volg. 163: Il giorno che ragunato il popolo e' fu condannato allo esilio, accostatosi a uno, il quale l'aveva scritto per mandarlo fuori, lo domandò ec.
Esempio: Adr. M. Plut. Vit. 2, 14: Fe' ritornar l'esilio sopra la testa dell'istesso Iperbolo, che l'aveva proposto.
Esempio: Pallav. Vit. Aless. 1, 188: Assaissimi altri eziandio prelati ufficiali della Dateria furono puniti, chi con galera, chi con esilio, chi con mannaia, chi con relegazione.
Esempio: Pap. L. Coment. 6, 268: Quanto a Napoleone, lo accompagnarono nel suo esilio.... il generale Bertrand con sua moglie e i figli.
Esempio: Bott. Stor. Ital. 4, 513: Dicano l'altezza d'Eugenio le prezzolate ed udite spie, dicanla gli esilj dei più generosi cittadini.
Definiz: § I. Ed altresì per L'abbandonare che alcuno volontariamente fa la patria per cagioni politiche, o per altre necessità; nel qual caso riceve spesso l'aggiunto di Volontario esilio. ‒
Esempio: Machiav. Stor. 1, 82: Deliberò di partirsi, e dar luogo all'invidia, e liberare i cittadini dal timore che eglino avevano di lui, e lasciare quella città, la quale con suo carico e pericolo aveva libera dalla servitù de' potenti, e si elesse volontario esilio.
Esempio: Tass. Gerus. 4, 50: Prender fuggendo volontario esiglio, E ignuda uscir del patrio regno fuore, Grave ora sì, ch'io ec.
Definiz: § II. Ed altresì per Stato, Condizione, di esule, sia costretto, sia volontario. ‒
Esempio: Bocc. Vit. Dant. 34: Sempre fiorentino, quantunque l'esilio fusse lungo, si nominò e volle essere nominato.
Esempio: Cas. Rim. 1, 30: Pietosa istoria a dir quel ch'io soffersi In così lungo esiglio.
Esempio: Car. Eneid. 8, 180: Questi superbamente il nostro esiglio Perseguitando, ne fan guerra ed onta.
Esempio: Tass. Gerus. 6, 59: Nè l'esiglio infelice unqua poteo L'amoroso desio sveller dal core, Nè favilla ammorzar di tanto ardore.
Esempio: E Tass. Gerus. 9, 10: Credi al tuo vecchio Araspe, il cui consiglio E nel regno provasti e nell'esiglio.
Esempio: E Tass. Gerus. 9, 99: Veggia il nemico le mie spalle, e scherna Di novo ancora il nostro esiglio indegno.
Esempio: Niccol. Poes. 1, 314: E di lontano esiglio Teco lieta divisi i lunghi affanni.
Esempio: Manz. Poes. 932: Tutto ei provò: la gloria Maggior dopo il periglio, La fuga e la vittoria, La reggia e il tristo esiglio.
Definiz: § III. E figuratam. ‒
Esempio: Petr. Rim. 1, 21: Ed e' non trova in voi Nell'esilio infelice alcun soccorso.
Definiz: § IV. E per Luogo d'esilio. ‒
Esempio: Cell. G. Cas. fort. volg. 91: Nulla terra è esilio.
Definiz: § V. Pure figuratam. significa Il tempo della vita terrena; e in questo senso suol ricevere alcuni aggiunti, come Esilio Mondano, Esilio Terrestre, e simili. ‒
Esempio: Dant. Parad. 10: Essa da martiro E da esilio venne a questa pace.
Esempio: E Dant. Parad. 23: Quivi si vive e gode del tesoro Che s'acquistò piangendo nell'esilio Di Babilonia.
Esempio: Petr. Rim. 2, 28: Come a quella che 'l mio grave esiglio Mirando dal suo eterno alto ricetto, Spesso a me torna con l'usato affetto.
Esempio: Ricc. S. Cat. Lett. 432: Lui, come tutti noi altri, era mandato da Dio in questo esilio.
Esempio: Manz. Poes. 897: Che i dolori, onde il secolo atroce Fa de' boni più tristo l'esiglio, Misti ec.
Definiz: § VI. E trovasi detto per La condizione delle anime innanzi alla redenzione. ‒
Esempio: Dant. Parad. 26: Or, figliuol mio, non il gustar del legno Fu per se la cagion di tanto esilio, Ma solamente il trapassar del segno.
Definiz: § VII. Eterno esilio, detto poeticam., vale L'inferno, essendo le anime eternamente cacciate dalla patria celeste. ‒
Esempio: Dant. Inf. 23: Allor vid'io maravigliar Virgilio Sopra colui, ch'era disteso in croce Tanto vilmente nell'eterno esilio.
Esempio: E Dant. Purg. 21: Nel beato concilio Ti ponga in pace la verace corte, Che me rilega nell'eterno esilio.
Definiz: § VIII. Andare in esilio o Ire in esilio, vale Esulare. ‒
Esempio: Bocc. Decam. 2, 262: Conciò fosse che egli lui per innocente di ciò, per che in esilio andato era, l'avesse ec.
Esempio: Tass. Gerus. 2, 54: Ambo in esiglio Oltra i termini andar di Palestina.
Esempio: E Tass. Gerus. 17, 72: Ire in esiglio Azzo si vede, e 'l suo fratel con esso.
Definiz: § IX. Avere esilio da un luogo, vale Essere esiliato da esso: anche figuratam. ‒
Esempio: Tass. Gerus. 2, 4: Gli angeli, che dal cielo ebbero esiglio, Costringerò delle fatiche a parte.
Definiz: § X. Dare esilio ad alcuno, vale Esiliarlo. ‒
Esempio: Bocc. Vit. Dant. 239: Morto è il tuo Dante Alighieri in quello esilio, che tu ingiustamente, del suo valore invidiosa, gli desti.
Esempio: Forteguerr. Cap. 179: Per me gli darei una pensione, E non l'esilio, o pena altra più dura, Siccome s'usa con le ree persone.
Definiz: § XI. E figuratam. Cacciar via. ‒
Esempio: Menz. Sat. 3: Perciò sull'Aventino, e sull'Esquilio Tanti reverendissimi fattori Alla vera virtude han dato esilio.
Esempio: Riccat. V. Dial. Forz. 205: Noi dobbiam giudicare che sieno indegni di lode que' primi, i quali dando esilio a tutte le ipotesi sin allora immaginate, il nuovo metodo stabilirono ec.
Definiz: § XII. Essere in esilio, Stare in esilio, Vivere, e simili, in esilio, vale Essere nella condizione di esule, Esiliare. ‒
Esempio: Bocc. Vit. Dant. 252: Preelesse di stare in esilio, anzichè per cotal via tornare in casa sua.
Esempio: E Bocc. Lett. 33: Sue opere furono.... che Cammillo, essendo in esilio appo gli Ardeati, non solamente ribandito fosse, ma ec.
Esempio: Cavalcant. G. Istor. fior. 1, 82: Non era cittade che non fusse piena de' vostri antichi; chi v'era in esilio, chi per isbandito, e tale per rubello.
Esempio: Maff. Veron. illustr. 3, 113: Ei (Dante) vi pose mano (alla Divina Commedia) dopo che fu in esilio.
Definiz: § XIII. E figuratam. ‒
Esempio: Dant. Conv. 242: Ogni 'ntelletto di lassù la mira; dov'è da sapere che di lassù dico, facendo relazione a Dio, che dinanzi è menzionato; e per questo si esclude le Intelligenzie che sono in esilio della superna patria.
Definiz: § XIV. Fare l'esilio in alcun luogo, vale Passare ivi il tempo dell'esilio. ‒
Esempio: Serdon. Stor. Genov. volg. 148: Se n'andarono a Buzzalla e a Ronco a Guglielmo Spinola, ed elessero di fare quivi il loro esilio.
Definiz: § XV. Levar l'esilio ad alcuno, vale Liberarlo dall'esilio, Rimetterlo in patria. ‒
Esempio: Assed. Montalc. 364: Aveva detto sergente promesso consegnare la porta Collegattari, della quale aveva esso la guardia.... E per ricompensa di questo, aveva esso Conte, assieme col signor Don Grazia, fatto levare l'esilio a detto sergente da sua Maestà.
Definiz: § XVI. Mandare alcuno in esilio, Cacciare alcuno in esilio, Espellere alcuno in esilio, ed anche Mettere alcuno in esilio, e poeticam. Spingere alcuno, in esilio, vale Sbandeggiarlo, Esiliarlo. ‒
Esempio: Dant. Conv. 281: Camillo, sbandeggiato e cacciato in esilio, essere venuto a liberare Roma contro alli suoi nemici e dopo la sua liberazione spontaneamente essere tornato in esilio per non offendere la senatoria autorità.
Esempio: Comp. Din. Cron. DL. 77: Cominciorono i cittadini accusare l'un l'altro, e a condannarli e metterli in esilio.
Esempio: Vill. G. 767: E i tiranni, che que' popoli non poterono uccidere, cacciarono in esilio.
Esempio: Cell. G. Cas. fort. volg. 90: Tu sarai mandato in esilio.
Esempio: Acc. D. Stor. Ar. 3, 9: Molti cittadini della parte avversa furono cacciati in esilio.
Esempio: Segn. B. Polit. volg. 163: Niente vieta perciò che li monarchi ancora, quando e' reggono lo Stato per fine di ben commune, non possino ancora essi con giustizia mandare in esilio li cittadini troppo potenti.
Esempio: Tass. Gerus. 8, 58: Costui [Argillano].... in esiglio spinto, i colli e 'l lito Empiè di sangue, e depredò quel regno.
Esempio: Alf. Sat. 80: Alla sentenza che in esiglio espelle Marte dal cielo.
Definiz: § XVII. Richiamare alcuno dall'esilio, vale Rimetterlo in patria, Dargli facoltà di rientrare nello Stato. ‒
Esempio: Adim. L. Pros. sacr. 185: Inchinò a richiamarlo dal gastigo al premio, dall'esilio alla patria, e dall'abbiezione alla gloria (qui figuratam.).
Esempio: Bott. Stor. Ital. 4, 444: Insisteva.... affinchè.... si richiamassero dalle carceri e dall'esilio i cinque baroni.

182) Dizion. 5° Ed. .
ESILITÀ.
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pag.296

ESILITÀ.
Definiz: Sost. femm. Astratto di Esile. L'essere esile.
Lat. exilitas. ‒
Esempio: Lanz. Stor. pitt. 1, 20: Quando si veggon certe sue teste virili, certe forme quadrate lontanissime dalla esilità de' contemporanei,... appena può dubitarsi ch'egli profittasse non poco da' marmi antichi.
Esempio: E Lanz. Stor. pitt. 5, 5: Molto avvicinandosi a quella maniera nel disegno rozzo, nella esilità delle gambe, nel compartimento de' colori.

183) Dizion. 5° Ed. .
ESIMERE.
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pag.296

ESIMERE.
Definiz: Att. Liberare, Sottrarre, Esentare; riferito a persona, e parlandosi di obbligo, carico, ed altresì pericolo, malore, e simili.
Dal lat. eximere. ‒
Esempio: Targ. Osserv. medic. 114: Si sono usati diversi rimedj o regolamenti di vita per esimerla da sì frequenti parossismi; non si è però ottenuto altro che il fargli diradare, e rendergli di minore durata.
Esempio: Bott. Stor. Ital. 4, 365: Che i re ed i principi.... non si possono per l'autorità delle Chiavi di san Pietro deporre, nè dal giuramento di fedeltà esimere i sudditi.
Definiz: § I. Ed estensivamente riferito a cosa. ‒
Esempio: Viv. Disc. Arn. 13: Nè altro rimedio v'è per esimerle (le campagne Pisane) da soggezione sì miserabile, che il pigliar a colmarle con Arno stesso.
Esempio: E Viv. Disc. Arn. 61: È convenuto o alzargli (i lavori) più del dovere,... ed anche prolungargli alla testa, per esimergli dal pericolo di rimanere nel mezzo d'Arno.
Definiz: § II. Talora vale anche, conforme a una proprietà latina, Eccettuare. ‒
Esempio: Segner. Crist. instr. 3, 475: E da proposizioni sì universali vogliono alcuni esimere soli sè tanto facilmente? Si vede bene che sognano senza modo.
Definiz: § III. Neutr. pass. esimersi Sottrarsi dal far checchessia, Liberarsene. ‒
Esempio: Panciat. Scritt. var. 297: Sono a Colombaia,... per esimermi da questo benedetto coro.
Esempio: Magal. Lett. fam. 2, 79: Non creda che con questo pretesto io voglia esimermi dall'obbedirla.
Esempio: Salvin. Lett. IV, 2, 249: I Decurionati.... erano di più onorevolezza che lucro; e questa onorevolezza era congiunta con grandissima briga: onde ognuno volentieri cercava, o per un verso o per l'altro, d'esimersene.
Esempio: Casareg. Camb. 194: Pretendeva il signor Gabriel Medina esimersi dal pagamento del prezzo di sei balle quoia domandatogli dal sig. Giovanni Pieri.
Esempio: Manz. Prom. Spos. 383: La sventurata tentò tutte le strade per esimersi dall'orribile comando.

184) Dizion. 5° Ed. .
ESIMIO.
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pag.296

ESIMIO.
Definiz: Add. Che per doti, qualità, attitudini, eccellenti, si distingue dagli altri: detto di persona, collegio, scuola, e simili.
Dal lat. eximius. ‒
Esempio: Rep. Fir. Diec. Bal. 12, 26: Intendendo il parere dello ill. s. Gostanzo non solamente per tue lettere, ma per più sue lettere scritte a lo esimio dottore messer Pandolfo suo ambasciatore.
Esempio: Machiav. Stor. 1, 238: Era in quelli tempi in Firenze uno esimio architettore chiamato Filippo di ser Brunellesco.
Esempio: Rucell. Or. Dial. 1, 4, 94: Ciascheduna di quelle esimie scuole e celebri della Grecia ebbe i suoi luoghi appartati.
Esempio: E Rucell. Or. Dial. 1, 6, 147: Sopra i colori specialmente potrebbe dircene maravigliosi pensieri, a chi avesse più tempo, il sig. Magiotti, che è di quella scuola esimia del sig. Galileo nostro.
Esempio: Panciat. Scritt. var. 80: E che questa persona tanto esimia, Che lo scibile tutto vuol comprendere, Abbia a dare ad intendere ec.
Esempio: Parin. Poes. 269: Delle donne esimie, Onde sì chiara ottenne Gloria l'antico Tevere.
Esempio: Giord. Op. 2, 350: Tre anni sono raccolse e stampò in volume decoroso tutti gli scritti sì editi che inediti dell'esimio professore.
Definiz: § E detto di dote, qualità, opera; ed altresì di cosa. ‒
Esempio: Bocc. Laber. 32: Ampiamente delle sue esimie virtù, meco parlando, si distese.
Esempio: Forteguerr. Ricciard. 7, 18: I guerrier scelti e d'esimio valore Son cinque o sei fra tutti i Paladini.
Esempio: E Forteguerr. Cap. 269: Ma l'oro oggi falsato è dall'alchimie, E pochi sono i buoni, e non son questi Delle prime cocolle, e delle esimie.
Esempio: Maff. Anfit. 149: Esimio codice conserva nel suo archivio il nostro Capitolo Canonicale.

185) Dizion. 5° Ed. .
ESINANIMENTO.
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pag.296

ESINANIMENTO.
Definiz: Sost. masc. L'esinanire e L'esinanirsi; Esinanizione. ‒
Esempio: Mei C. Metod. Cur. trad. 40: Io definirei di buon grado filosoficamente il sonno una impotenza od incapacità degli organi materiali, dall'esinanimento, uso e consumo originata, di continuar più a lungo con agevolezza le funzioni intellettuali.
Esempio: E Mei C. Metod. Cur. trad. 58: È la fame un senso di dolore, proveniente dal parziale esinanimento, o vuotamento di questi tubi pei dispendj dell'azione.

186) Dizion. 5° Ed. .
ESINANIRE.
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pag.296

ESINANIRE.
Definiz: Att. Rendere inane, vacuo di forza, di vigore; Affatto spossare, svigorire: ma non è voce d'uso comune. ‒
Dal lat. exinanire. ‒
Esempio: Institut. SS. PP. 90: La disordinata astinenzia fa diventare la mente vagillante ed instabile, e lo troppo esinanir lo corpo, rende l'orazione infruttuosa e vana.
Definiz: § I. Usasi nel linguaggio Scritturale, per Ridurre a nulla; detto del Figliuolo di Dio, il quale prendendo carne umana, quasi annientò sè stesso: e riferiscesi anche alla sua gloria. ‒
Esempio: Cavalc. Specch. Cr. 21: Esinanio sè medesimo, pigliando forma di servo.
Esempio: E Cavalc. Specch. Cr. 194: Onde dice S. Paolo: Esinanì sè medesimo, e prese forma di servo.
Esempio: E Cavalc. Esp. Simb. 2, 9: Lo nostro Signore Gesù Cristo.... venne tutto mansueto, e umile; e, come dice S. Paolo, esinanìtte, e avvilitte sè medesimo.
Esempio: Salvin. Pros. sacr. 61: Esinanì sè medesimo, prendendo forma di servo per redimerci, per salvarci.
Esempio: Giacomell. S. Grisost. Sacerd. 175: L'unigenito Figliuol di Dio non ricusò di esinanir la sua gloria, farsi uomo, prender la forma di servo, esser preso a sputi.
Definiz: § II. Neutr. pass. esinanirsi Ridursi quasi a nulla; detto del Figliuolo di Dio. ‒
Esempio: Cavalc. Esp. Simb. 2, 13: La divina maestà si esinanitte e avvilitte.
Esempio: Segner. Crist. instr. 3, 103: Quel profondissimo abbassamento di Lui, che fu spiegato già dall'Apostolo con questo termine vivo d'esinanirsi,... in che consiste?

187) Dizion. 5° Ed. .
ESINANITO.
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pag.297

ESINANITO.
Definiz: Partic. pass. d'Esinanire.
Lat. exinanitus. ‒
Esempio: Soder. Agric. 63: Egli è cosa naturale che gli alberi, spogliati dalle frondi e dall'aver fruttato esinaniti, abbiano fame, e per conseguente ricevendo l'opportuna pioggia si nutriscano.
Definiz: § I. In forma d'Add. Affatto vuotato, privato. ‒
Esempio: Pap. Cons. med. 2, 3: Un vecchio,... stato per lo spazio di un mese intero afflitto da una abbondante diarrea, e perciò molto esinanito di sostanza.
Esempio: E Pap. Cons. med. 2, 7: Basterebbe.... introdurre nel sangue e nella viscere esinanite qualche porzione di nuova sustantifica balsamica umidità.
Definiz: § II. E figuratam. ‒
Esempio: Segner. Op. 4, 277: Che serve dunque inventar vani vocaboli di nudità volontaria dagli atti nostri di staccamento,... che non solo ci renda esinanita ed esausta la mente tutta, dinanzi a Dio, ma annichilata?
Definiz: § III. E per Ridotto a nulla, Annientato. ‒
Esempio: Bocc. Com. Dant. M. 2, 97: L'umana carità, la comune fede, e gli esercizj laudevoli, non solamente diminuiti, ma quasi del tutto esinaniti sono.
Definiz: § IV. Più che altro usasi nel linguaggio Scritturale, detto del Figliuolo di Dio, il qual prese umana carne. ‒
Esempio: Segner. Mann. magg. 16, 4: Ecco il Signore sotto quell'Ostia umiliato a così gran segno, che si può dire per verità esinanito.
Esempio: E Segner. Crist. instr. 3, 58: Per protestare, così esinanito ed esausto della sua gloria, la divina eccellenza.
Esempio: Salvin. Pros. sacr. 145: La divina sapienza in persona, esinanita, e quasi annientata in figura di schiavo.

188) Dizion. 5° Ed. .
ESINANIZIONE.
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pag.297

ESINANIZIONE.
Definiz: Sost. femm. Il ridursi a nulla, Annientamento.
Lat. exinanitio. ‒
Esempio: Galil. Op. astronom. 2, 302: Come averebbe potuto tale stella presentarsi in un subito, ed alla prima vista grandissima, se poi così lentamente si andò diminuendo, che non prima che in molti mesi si estenuò all'ultima esinanizione?

189) Dizion. 5° Ed. .
ESISTENTE.
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pag.297

ESISTENTE.
Definiz: Partic. pres. di Esistere. Che esiste.
Basso lat. exsistens. ‒
Esempio: Caran. Polien. Strat. 140: Laonde i soldati soli venivano a logorare il frumento, e la vittovaglia colà esistenti.
Esempio: Legg. Band. C. 10, 161: Fatta prima legittima escussione contra la persona e beni fuora di detti Stati esistenti.
Esempio: Instr. Cancell. 4, 144: Quando occorresse spedir persone a posta per levar danari, o dal Monte di Pietà, o da altro magistrato di Firenze, de gli esistenti quivi in credito loro, o in prestanza, o in altra maniera, ec.
Esempio: De Luc. Dott. volg. 2, 194: In proposito del mare, cadono altre questioni più alte, e particolarmente quelle sopra il dominio dell'Oceano, e de' novi paesi in quello esistenti.
Esempio: Segn. A. Lett. IV, 3, 305: Il testo migliore copiato dall'originale del Boccaccio per mano di Francesco di Amaretto Mannelli, esistente in oggi tal manoscritto nella Libreria di S. Lorenzo.
Esempio: Viv. Tratt. Proporz. 78: Lettere originali.... del Galileo, e tutte esistenti in quelle di S. Altezza.
Esempio: Pap. Nat. Umid. 36: È bene effetto de i mentovati umori, in quelle dure materie esistenti, i quali ec.
Esempio: Murat. Dissert. Antich. ital. 1, 478: Il denaro 47 esistente in Verona.... ci fa vedere l'effigie di Benedetto quinto.
Definiz: § I. E in forma d'Add. Che è in atto, ed anche prendesi per Che è. ‒
Esempio: Bianc. Laud. 108: O esistente in te una sustanza, O glorioso trino in persone,... Nella tua volontà tutto mi pone.
Esempio: Med. L. Op. 3, 75: Ciascuna parte perfetta esistente Nel grado suo, alto Signor, comandi, Che assolva il tutto ancor perfettamente.
Esempio: Varch. Lez. Accad. 451: Tentarono alcuni di diffinirlo più propriamente,... dicendo Dio essere esso essere essente, o vero esistente per sè medesimo.
Esempio: Segner. Incred. 21: Ab eterno vi fu qualche essere, necessariamente esistente:... è quello che noi chiamiamo la Cagion Prima.
Esempio: Salvin. Pros. tosc. 1, 369: La fenice, come cosa da' poeti finta, e non esistente in natura, non può alla verità del mistero adattarsi.
Definiz: § II. E per Che è in realtà, Reale, Che ha in sè consistenza; anche figuratam.: contrario di Apparente. Ed era Term. delle Scuole. ‒
Esempio: Cresc. Agric. volg. 511: Molte cose.... son più tosto apparenti che esistenti.
Esempio: Cavalc. Esp. Simb. 1, 158: Lo male dunque è niente, e causa esistente non ha.
Esempio: But. Comm. Dant. 3, 336 var.: Sofismo è argomento apparente, e non esistente.
Esempio: Car. Lett. Farn. 2, 120: Io l'assicuro.... che 'l Re non è mai per avere in quella città nè guardia, nè cittadella, nè segno alcuno, nè apparente nè esistente, che possa dar sospetto d'oppressione.
Definiz: § III. Pe' tempi esistente, aggiunto di pubblico ufficiale o magistrato, si usò a denotare Che è, rispetto al tempo onde si discorre, investito di un dato ufficio; e corrisponde all'odierno Pro tempore. ‒
Esempio: Machiav. Pros. Stor. pol. 4, 431: Abbiano detti Ufficiali un Cancelliere,... come parrà a' magnifici ed eccelsi Signori, e detti nove Ufficiali pe' tempi esistenti.
Esempio: Legg. Band. C. 20, 20: Il quarto [de' frodi] s'aspetti alla Camera, il quarto ai Maestri per li tempi esistenti.
Esempio: Legg. Tosc. 6, 1: S'intenda esser data pienissima autorità ai Consoli del Mare pe' tempi esistenti della città di Pisa, di poter provvedere alla reparazione di detti fossi, ponti e vie; e sieno tenuti e debbino detti Consoli, o quelli che pe' tempi saranno,... aver fatto e compilato i statuti, ec.
Esempio: Legg. Sal. 31: La cognizione delle soprascritte trasgressioni.... si appartenga al Capitano di giustizia di Volterra, al Notaio del danno dato di detta città, per li tempi esistenti.
Definiz: § IV. In forza di Sost. Ciò che esiste, Ciò che è in atto, Ciò che è prodotto dalla Causa prima o efficiente; ed è propriamente Term. dei Filosofi. ‒
Esempio: Giobert. Introd. 2, 186: Se si procede a posteriori, salendo dall'effetto alla cagione, si riesce di necessità a conchiudere che l'effetto è implicato nella causa, l'esistente nell'Ente, e che la produzione è una semplice esplicazione.
Esempio: E Giobert. Introd. 2, 187: In vece adunque di cercare come l'esistente sia prodotto dall'Ente, bisogna stabilire come l'Ente produca l'esistente.
Esempio: E Giobert. Introd. 2, 202: Donde segue, che siccome ontologicamente l'esistente non può star senza l'Ente, benchè ne sia sostanzialmente distinto, così psicologicamente non è possibile il pensar l'esistente senza l'Ente stesso, benchè i due termini si distinguano nel concetto loro.
Definiz: § V. Trovasi per Essere, Creatura, che è, che sta, in un dato luogo. ‒
Esempio: Domin. Gov. Fam. 37: Ancora sono sicuri tutti gli esistenti del purgatorio, loro penitenzia essere accetta a Dio.

190) Dizion. 5° Ed. .
ESISTENTEMENTE.
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pag.297

ESISTENTEMENTE.
Definiz: Avverb. In modo esistente, cioè reale, Effettivamente, Realmente; ma è voce di raro uso. ‒
Esempio: Savonar. Pred. 8: El fine buono è Dio; e li mezzi che conducono a quel fine sono el ben vivere: ed in questo l'uomo non si può ingannare, perché è esistentemente bene.

191) Dizion. 5° Ed. .
ESISTENZA.
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pag.297

ESISTENZA.
Definiz: Sost. femm. L'essere esistente, L'essere in atto, L'essere in essere; ma prendesi anche per L'essere.
Basso lat. exsistentia. ‒
Esempio: Pallav. Perfez. crist. 114: Negando pe' morti l'esistenza del Purgatorio.
Esempio: Viv. Disc. Arn. 29: Fin qui dell'esistenza del disordine: ed additatene brevemente le cause, passo alle proposizioni de' rimedj.
Esempio: Bertin. A. F. Specch. 36: Eh signor Dottor mio, se non avete altre ragioni, con cui abbattere l'esistenza di quello scirro, vi sarà rampognato quel non nuovo proverbio: Volsellis cum gladio pugnas.
Esempio: Zanott. Forz. attratt. 36: Che direte voi,... se da questo principio dell'attrazione io dedurrò un argomento dell'esistenza di Dio tanto chiaro, da far tacere qualunque ateo?
Esempio: Giobert. Introd. 2, 202: Quando si afferma che l'uomo è, si dà ad intendere che la creatura è nel Creatore, l'esistente nell'Ente, e riceve da lui quella realtà limitata e imperfetta, che porta il nome di esistenza.
Esempio: E Giobert. Introd. 2, 456: Quando si parla dell'esistenza di Dio, questa frase, presa a rigore, è panteistica, o non ha senso. Infatti, che vuol dire l'esistenza dell'Ente; giacchè l'Ente, per ciò appunto che è, non esiste? Se poi sotto il nome di esistenza s'intende la pienezza dell'essere, e la somma realtà, la frase esistenza di Dio torna a dire essenza dell'Ente, come fu notato dal Vico.
Esempio: Manz. Prom. Spos. 605: Ormai.... chi avesse negata l'esistenza d'una trama, passava per cieco, per ostinato.
Definiz: § I. E per Ciò che esiste, Cosa esistente; ed è più che altro Term. de' Filosofi. ‒
Esempio: Leopard. Pros. 2, 24: Questo arcano mirabile e spaventoso dell'esistenza universale, innanzi di essere dichiarato nè inteso, si dileguerà e perderassi.
Esempio: Giobert. Introd. 2, 201: Siccome col predicato si afferma esplicitamente che le esistenze sono dall'Ente, come da Causa prima, ci si dichiara altresì per modo implicito che le esistenze sono nell'Ente, come in sostanza prima e assoluta.
Esempio: E Giobert. Introd. 2, 456: Queste due cose (il tempo e lo spazio) non sono esistenze, ma semplici relazioni dell'essere coll'esistenza.
Esempio: E Giobert. Introd. 2, 459: Dicendo esistenze, si accenna meglio così la condizione relativa e contingente, come la pluralità del creato.
Definiz: § II. Si usò per L'essere effettivo, Realtà; contrario di Apparenza: ed era più specialmente Term. delle Scuole. ‒
Esempio: Bocc. Lett. 277: E come l'avarizia venne crescendo, così quello (il romano Impero) di male in peggio vegnendo, nella ruina venne, che al presente veggiamo, che è in nome alcuna cosa, e in esistenza niuna.
Esempio: E Bocc. Laber. 89: Avendo tu il viso, come gli altri, più diritto alla apparenza che alla esistenza.
Esempio: S. Antonin. Lett. 181: Dice Job: Questo mondo è un ipocrito; perocchè par bello e buono secondo l'apparenza, ma è molto lordo e cattivo secondo l'esistenza.
Esempio: Machiav. Leg. Comm. 3, 200: E fassi questa resoluzione, che bisogni.... che s'inganni sotto qualche onesto accordo, se non in esistenza, in apparenza.
Esempio: Tass. Dial. 1, 365: Dee.... averla.... per superiore in alcuni atti di publica apparenza, i quali da niuna esistenza sono accompagnati, quali son quegli onori che per buona creanza si sogliono fare altrui.
Esempio: Galil. Op. astronom. 1, 480: Non si può negare che il vostro discorso non sia ingegnoso, e abbia assai del probabile; dico però probabile in apparenza, ma non già in esistenza e realtà.

192) Dizion. 5° Ed. .
ESISTERE.
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pag.297

ESISTERE.
Definiz: Neutr. Essere in atto; e propriamente dicesi delle cose create: ma talvolta prendesi per lo stesso che Essere.
Dal lat. exsistere, Venir fuori, Apparire, Comparire. ‒
Esempio: Bart. D. Op. mor. 29, 2, 194: Ma di queste [perfezioni] una è anco l'esistere, cioè l'essere in atto; adunque quel sommo ente, in cui tutte le sopraccennate perfezioni concorrono, cioè Iddio, veramente esiste.
Esempio: E Bart. D. Op. mor. appr.: In Dio è necessario che l'esistere sia la medesima cosa coll'essere; ma l'essere.... non involge niuna impossibilità: dunque Iddio di fatto necessariamente esiste.
Esempio: Magal. Lett. At. 113: Per intendere come abbia potuto esistere il mondo, o si voglia creato in tempo, o si voglia eterno, ec.
Esempio: E Magal. Lett. At. 133: Pareggiati i conti dell'eguale inconcepibilità del perchè dovesse esistere tanto l'uno che l'altra (il Dio vivente e la materia morta), la cosa si riduce a doversi disputare il solo punto, se ec.
Esempio: Giobert. Introd. 2, 185: La voce esistere nel significato originalmente metaforico, che per noi è divenuto proprio, mette innanzi allo spirito l'assioma di causalità.
Esempio: E Giobert. Introd. appr.: Ciò che esiste è un effetto.
Esempio: E Giobert. Introd. 2, 202: Quando si dice che Iddio esiste, si vuol significare che Iddio è la somma realtà in sè stesso, cioè la realtà necessaria, e la fonte di quella realtà finita e contingente, che si rinviene nelle creature.
Definiz: § E per Essere in essere, Sussistere, ed altresì Trovarsi, Aversi, Conservarsi; detto anche di cosa tanto fisica quanto morale. ‒
Esempio: Red. Avvert. Guerr. Top. 16: Sappia ancora il come, il quando ed in che maniera si ebbe ed esiste eziandio questo elegante e raro manoscritto.
Esempio: Salvin. Casaub. 17: Orfeo, del quale oggi esistono gl'inni,... nell'inno delle Ninfe ec.
Esempio: Perell. Relaz. Idr. 104: Queste colmate sono state in alcuni tempi tentate, ed esistono ancora le vestigie in due luoghi.
Esempio: Cocch. Bagn. Pis. 89: Forze vitali che nel medesimo corpo esistono.
Esempio: E Cocch. Bagn. Pis. N. 383: Questi capitoli esistono al libro di Bandi in Corte del Commissario di Pisa.
Esempio: Lam. Ant. tosc. 1, IX: Del quale [anfiteatro fiorentino] resta ancora la forma ellittica ne' suoi fondamenti che tuttavia esistono.
Esempio: Manz. Prom. Spos. 724: Se io provo che il contagio non può esser nè l'uno nè l'altro, avrò provato che non esiste.
Esempio: Capp. Econ. 369: Importa conoscer anche, se oggi esso (il fatto della colonía toscana) esista per forza viva d'utilità, o per forza morta d'abitudine.

193) Dizion. 5° Ed. .
ESISTITO.
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pag.297

ESISTITO .
Definiz: Partic. pass. di Esistere.

194) Dizion. 5° Ed. .
ESITAMENTO.
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pag.297

ESITAMENTO.
Definiz: Sost. masc. L'atto dell'esitare, ossia dello stare o rimanere incerto o dubbioso. ‒
Esempio: Segner. Mann. dic. 5, 4: Chi postulat in fide.... può facilmente postulare ancor nihil haesitans. Considera, come a dimostrare che da un tale esitamento procede il non perseverare nell'orazione, soggiunse qui l'istesso san Jacopo: Qui enim haesitat ec.

195) Dizion. 5° Ed. .
ESITANTE.
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pag.297

ESITANTE.
Definiz: Partic. pres. di Esitare. Che esita, Che sta incerto o dubbioso.
Lat. haesitans. ‒
Esempio: Manz. Prom. Spos. 531: Esitanti tra il bisogno e una vergogna non ancor domata, smunti, spossati ec.

196) Dizion. 5° Ed. .
ESITANZA.
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pag.297

ESITANZA.
Definiz: Sost. femm. L'essere esitante, Stato di chi esita, cioè dubita, è incerto, o simili; comunemente Esitazione. ‒
Esempio: Manz. Poes. 304: Lieto son io che un tal consiglio io possa Darvi senza esitanza.

197) Dizion. 5° Ed. .
ESITARE.
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pag.297

ESITARE.
Definiz: Neutr. Stare, Rimanere, incerto, dubbioso, perplesso, sia rispetto a opinione, giudizio e simili, sia rispetto a cosa da farsi.
Dal lat. haesitare. ‒
Esempio: Magal. Lett. fam. 2, 153: Domandatogli così di secco in secco che animale sia quello, che dorme accanto al leone: un orsacchino, mi rispose subito senza punto esitare.
Esempio: Maff. Veron. illustr. 5, 107: Al presente in maniera diversa son per discorrerla, nulla più esitando intorno al fondamento che può farsi nella medaglia.
Esempio: Lambr. Elog. 28: Gli fu offerta l'amministrazione di Valdichiana.... Avanti di dire come il Municchi dopo aver esitato accettasse, farò ec.
Esempio: Manz. Prom. Spos. 407: Gli pareva che non avrebbe esitato, se fosse stato di giorno, all'aperto.
Esempio: E Manz. Prom. Spos. 628: Esitò qualche momento, prima di guardar la parte dove aveva il dolore.
Esempio: E Manz. Poes. 114: Ciò che consola, Creder si vuol senza esitar.
Esempio: Capp. Longob. 176: Al che Leone nei primi tempi mostrato aveva di esitare.

198) Dizion. 5° Ed. .
ESITARE.
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pag.299

ESITARE.
Definiz: Att. Dar esito a checchessia; Spacciare, Vendere, Dar via: e riferiscesi a mercanzie, vettovaglie, e simili. ‒
Esempio: Zibald. Andr.: I mercanti possono felicemente esitare le loro mercanzie.
Esempio: Galil. Comm. ep. 2, 191: Conghietturo che non siano (certe lenti) per esitarsi qua.
Esempio: Segn. A. Lett. IV, 3, 319: Per quando ella abbia finito di vendere i suoi [esemplari], che, stante il poco numero, argomenta esso doversi esitare in meno di cinque anni.
Esempio: Fag. Comm. 6, 112: E ora vi sono tutte queste cose? Ti sei mangiato ogni cosa, di' il vero. C. L'ho esitate, l'òe. A. Averai in man la valuta dunque?
Esempio: Saccent. Rim. 1, 4: Voi che avete Di vera cortesia tant'abbondanza, Da darne insin a chi non conoscete; Che fate voi di quella che v'avanza? Perchè non esitarla a benefizio Di chi non ha nè garbo, nè creanza? (qui in locuz. figur.).
Esempio: Paolett. Oper. agr. 2, 166: I possessori che esitano i loro prodotti, o i mercanti che procurano e ricevono le commissioni, hanno pur troppo amendue il loro premio.
Definiz: § Neutr. pass. Trovasi per Avere esito, uscita; Uscire: detto di acque. ‒
Esempio: Baldin. Decenn. 6, 344: Dentro al quale [torso del gigante] è un gran recipiente di rame per ricever l'acqua,... e distribuirla alle canne per cui ella devesi esitare sempre coperta per portarsi alla vasca.

199) Dizion. 5° Ed. .
ESITATO.
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pag.299

ESITATO.
Definiz: Partic. pass. di Esitare, Tema primo.
Lat. haesitatus.