Lessicografia della Crusca in rete

Volume 8 - Dizionario 5° Ed.
160) Dizion. 5° Ed. .
INTONATORE.
Apri Voce completa

pag.1097

INTONATORE.
Definiz: Verbal. masc. da Intonare. Chi o Che intuona, nei varj sensi del verbo. –
Esempio: But. Comm. Dant. 2, 47: Questo Casella... fu buono cantore ed intonatore di canti, sicchè alcuno de' sonetti, o vero cansoni, dell'autore intonò.
Esempio: Salvin. Iliad. 687: Or poichè lo condussero al famoso Palagio, il collocaro ne' sublimi Letti, ed appresso assisero i cantori Intonatori de' lamenti.

161) Dizion. 5° Ed. .
INTONATRICE.
Apri Voce completa

pag.1097

INTONATRICE .
Definiz: Femm. di Intonatore. –
Esempio: Fr. Giord. Pred. R.: La fama intonatrice di così alte maraviglie.

162) Dizion. 5° Ed. .
INTONATURA.
Apri Voce completa

pag.1097

INTONATURA.
Definiz: Sost. femm. Lo stesso che Intonazione, ma è assai meno usato.
Definiz: § I. E figuratam. –
Esempio: Baldin. Decenn. 5, 377: In questi ritrovi fecer vedere i più ingegnosi apparecchi che dir si potessero.... Ma l'intonatura a principio riuscì sì alta, che volendo ciascheduno, a chi toccava ad imbandire, l'antecessore suo vincere in generosità, ec.
Definiz: § II. Pur figuratam., si usò per Aria, Sussiego, Contegno sostenuto, e simili. –
Esempio: Buonarr. Sat. 4, 239: Vidi.... dipinta una figura D'un tal suo cortigiano appo un signore, Che si sedeva in grande intonatura.
Esempio: Bentiv. G. Nunz. 3, 246: Non si può credere quanto grande è l'intonatura del detto principe, e quanto egli compassi ogni gesto ed ogni parola.
Esempio: Corsin. Stor. Mess. trad. 147: Erano degne di risa le dimostrazioni d'intonatura e di zelo, con le quali tornarono i Cazichi a dar conto della loro prodezza.
Esempio: E Corsin. Stor. Mess. trad. 223: Tornato a ripigliar la sua intonatura, prese a rimostrargli ec.

163) Dizion. 5° Ed. .
INTONAZIONE.
Apri Voce completa

pag.1097

INTONAZIONE.
Definiz: Sost. femm. L'atto e L'effetto dell'intonare, cioè del dare il tuono e l'avviamento al coro, sia con la voce, cantando a solo In prima frase o versetto, sia con l'organo od altro strumento d'accordatura fissa. –
Esempio: Martin. Stor. Music. 1, 368: Il dar principio, cominciare, o imporre il canto del salmo, proseguendolo come nota.... usque ad pausam debitam, o sia asterisco, è ciò che intender si deve per intonazione.
Definiz: § I. E figuratam. –
Esempio: Salvin. Annot. Tanc. 575: Quando uno adiratamente ragiona, questa è l'intonazione: *** ***, bieco guatando.
Esempio: Manz. Prom. Spos. 433: Il primo chiamato venne subito avanti, e nello stesso tempo, uscì di mezzo alla folla un: io? strascicato, con un'intonazione di maraviglia.
Definiz: § II. In senso più particolare, dicesi Quel piccolo preludio sull'organo, il quale serve a indicare il tuono del pezzo musicale da eseguirsi.
Definiz: § III. E per Aria propria del salmo, inno, o simile, da cantarsi, secondo i varj tuoni; ed anche semplicemente Principio naturale e proprio di essi tuoni.; e per estensione anche Cantilena. –
Esempio: Don. Comp. Music. 85: Ciascuno de' loro otto tuoni (de' Greci moderni) ha una formula propria che serve per l'intonazione, come le antifone de' Latini, o pure l'evovae, e le intonazioni medesime, verbi grazia re, la, per il primo, re, fa, per il secondo ec.
Esempio: Martin. Stor. Music. 1, 369: Possibile, che.... nel notomizzare sì compiutamente il canto ecclesiastico, se taluna mutazione essenziale alle intonazioni accaduta mai fosse, dotti ed onesti, com'erano, non l'avessero o scoperta con acutezza, o, scopertala, con ingenuità pubblicata?
Definiz: § IV. Si usò per Il mettere in musica. –
Esempio: Red. Ditir. A. 93: Per intonazione, per così dire, delle parole, innanzi al Boccaccio avea usata Dante la voce suono.
Definiz: § V. E per Il cogliere le note giuste coi loro intervalli. –
Esempio: Don. Comp. Music. 107: Sempre è necessario che queste tre cose minime (cioè elementari) si comprendino insieme dall'udito, il suono (cioè l'intonazione d'una vocale in determinata tensione), il tempo e la sillaba o lettera.

164) Dizion. 5° Ed. .
INTONCHIARE.
Apri Voce completa

pag.1097

INTONCHIARE.
Definiz: Neutr. Essere in parte mangiato o roso dai tonchi, Esser guasto dai tonchi. –
Esempio: Allegr. Rim. Lett. 50: Ella non ha nondimeno che far nulla con la fava, la qual, se ben intonchia qualche volta,... ella non muffa.
Esempio: E Allegr. Rim. Lett. 145: O come i legnami intarlano, o come le pelli intignano, o come le fave intonchiano.
Esempio: Red. Esp. Insett. 143: Vi son molti frutti e legumi, che nascono coperti e difesi da' loro invogli, o baccelletti, e che pur bacano ed intonchiano.

165) Dizion. 5° Ed. .
INTONCHIATO.
Apri Voce completa

pag.1097

INTONCHIATO .
Definiz: Partic. pass. di Intonchiare.

166) Dizion. 5° Ed. .
INTONSO.
Apri Voce completa

pag.1097

INTONSO.
Definiz: Add. Non tosato, Non tagliato, Non tonduto.
Dal lat. intonsus.
Definiz: § I. Figuratam. e poeticam., detto, conforme a proprietà latina, di luoghi, vale I cui boschi non sono stati mai tagliati. –
Esempio: Varch. Comp. past. 29: Folto, fresco, ermo, intonso, orrido Panna; Ch'avesti il nome dal tuo vago e bello, E forse il desti a lui, dolce ruscello, Che 'l mio duol mormorando disaffanna; ec.
Definiz: § II. Comunemente dicesi di libro intonso, e vale I cui margini, nell'atto del rilegarlo, non sono stati tosati o tagliati.

167) Dizion. 5° Ed. .
INTOPAZIARE.
Apri Voce completa

pag.1097

INTOPAZIARE .
Definiz: Neutr. pass.intopaziarsi Prendere il colore del topazio, Farsi del colore del topazio: voce foggiata poeticam.
Esempio: Corsin. B. Torracch. 13, 99: Oh come s'inrubina e s'intopazia Dolce un labbro, una guancia; ec.

168) Dizion. 5° Ed. .
INTOPAZIATO.
Apri Voce completa

pag.1097

INTOPAZIATO .
Definiz: Partic. pass. di Intopaziare.

169) Dizion. 5° Ed. .
INTOPPAMENTO.
Apri Voce completa

pag.1097

INTOPPAMENTO .
Definiz: Sost. masc. L'atto e L'effetto dell'intoppare o dell'intopparsi. –
Crusc. Vocab. IV.
170) Dizion. 5° Ed. .
INTOPPARE.
Apri Voce completa

pag.1097

INTOPPARE.
Definiz: Neutr., e in forma di Neutr. pass.intopparsi Abbattersi, Imbattersi, Avvenirsi, Incontrarsi, in chicchessia o checchessia; detto anche di animali: e si prende per lo più in mala parte.
Dal sost. toppo, quasi Battere, Urtare, in cosa che faccia, come un toppo, ostacolo a andare avanti. –
Esempio: Giamb. Tull. Rettor. 101: Se andando per la terra s'intopperà in forestieri, i quali nella loro città l'aranno molto onorato e servito, sì si contristerà molto nell'animo suo.
Esempio: Nov. ant. B. 86: Correndo così questo romito, s'intoppò in tre grandi scherani.
Esempio: Dant. Inf. 25: Sopra le spalle, dietro dalla coppa, Con l'ale aperte gli giaceva un draco, E quello affuoca qualunque s'intoppa.
Esempio: But. Comm. Dant. 1, 644: E quello; cioè il drago, affuoca qualunque s'intoppa; cioè si scontra in lui.
Esempio: Med. L. Op. 2, 25: Così nel lupo alcuna [pecora] non intoppa.
Esempio: Bern. Orl. 63, 12: Essendogli vicino a men d'un dito, In altro scontro Aquilante s'intoppa, Risuscitato Orrilo a lui si volta, E torna alla battaglia un'altra volta.
Esempio: Serdon. Stor. Genov. volg. 68: I Pisani.... armarono trentasei galee ed alcuni altri legni, co' quali presero due navi genovesi, che senza sospettare di tale affronto, intopparono in essi a caso.
Esempio: Bald. Vit. Feder. 2, 85: Nè meno esser credibile, che facesse la via di Sassoferrato per non intoppare in tutte quasi le genti ecclesiastiche, unite ec.
Esempio: Corsin. Stor. Mess. trad. 670: Si fermassero e si tirassero fuori dello stradello, ridotto oramai impossibile l'andare avanti, senza intoppare in maggiori ostacoli.
Esempio: Panant. Poet. Teatr. 12: Si tiran tutto quello in cui s'intoppano.
Definiz: § I. E figuratam. –
Esempio: Rucell. Or. Operett. var. 105: Ma se niuno ve ne ha (degli avari) in cui ella abbia intoppato altre volte, o del quale ella si sia accorto di qualcosa, di questi ella non se ne fidi più punto.
Definiz: § II. Per similit., detto di cose. –
Esempio: Adr. G. B. Stor. 289: Ma nulla era giovato, chè le mine intopparono in parte dura, e le travate dall'artiglierie furono disfatte.
Definiz: § III. E pur detto di cose che muovansi, vale Urtare, Cozzare, incontrandosi. –
Esempio: Dant. Inf. 7: Come fa l'onda là sovra Cariddi, Che si frange con quella in cui s'intoppa, Così ec.
Esempio: Pulc. L. Morg. 20, 32: Il mar pur gonfia, e coll'onde rinnalza, E spesso l'una coll'altra s'intoppa, Tanto che l'acqua in coverta su balza, Ed or saltava da prora or da poppa.
Definiz: § IV. E poeticam., detto di fiume, vale Mettere, Sboccare, in ciò che è espresso dal compimento; quasi Incontrarsi in esso. –
Esempio: Ar. Orl. fur. 8, 26: Giunge [Rinaldo] ove nei salsi flutti Il bel Tamigi amareggiando intoppa.
Definiz: § V. E per Incappare, Cadere, in qualche insidia. –
Esempio: Nard. Liv. Dec. 33 t.: Seguitando bestie che a sommo studio per allettargli erano state mandate fuora, s'intopparono in una imboscata.
Definiz: § VI. E con significato attinente alla sua etimologia, per Battere, Urtare, a caso e con una certa violenza, Inciampare, e simili, in checchessia; detto anche di cose. –
Esempio: Petr. Rim. G. 365: Già corsi molte miglia: Or non fia maraviglia S'io mi son grave e zoppo, E 'n ogni cespo intoppo (qui in locuz. figur.).
Esempio: Cas. Pros. 3, 348: Non è ciò minore sconcio a chi favella, che lo intoppare ne' sassi a chi va.
Esempio: Anguill. Ovid. Metam. 1, 138: Guarda quei pruni, oimè! ferma i tuoi passi, Che non t'involin l'aureo sparso crine. Oimè! s'in qualche tronco t'intoppassi Fra sì precipitose alte ruine.
Esempio: Bart. D. Giapp. 3, 438: Andavano...; a piè ignudi; e ciò sì volentieri, che, fattosi innanzi a Michele un suo fedel servidore ad offerirgli un paio di scarpe, le ricusò, e disse che.... se intoppassero in pietre che loro scheggiassero l'ugne e impiagassero i piedi, molto più caro l'avrebbono.
Esempio: Manfred. Scritt. Mot. Acq. 6, 169: Quelli che negano ridursi i gravi all'equabilità, intendono di parlare de' gravi che liberamente cadono per l'aria, non di quelli che strisciando sopra piani inclinati ed irregolari, vanno continuamente intoppando e ribattendosi nelle asprezze che incontrano.
Definiz: § VII. E figuratam. –
Esempio: Car. Arist. Rett. 224: Così i membri come i periodi convien che siano nè troppo concisi, nè troppo lunghi. Perciochè il corto fa che l'auditore si va spesse volte intoppando; e questo avviene perchè, quando uno s'ha proposto ne l'animo di correr a dilungo fino a un certo termine, se vi si trova esser giunto prima che non s'era imaginato, necessariamente convien che si ritiri, come s'avesse urtato in cosa che lo ributtasse.
Esempio: Tolom. Lett. 61: Mi son riso Un pezzo di quella idea, dove vi venne inciampato a vostro dispetto.... Ma poi ch'intoppaste in sua Escellenza più tosto che 'n sua Signoria, fu manco male.
Esempio: Pallav. Vit. Aless. 1, 103: Ma dolendole (le lettere di congratulazione) presentare, il Fabrone s'era tosto intoppato nel modo; imperocchè mandando egli l'ambasciata per visitare il Cardinale, come facea con gli altri del Collegio, e come usavano i residenti degli altri principi, gli fu risposto che poteva salir nell'anticamera.
Esempio: Rucell. Or. Dial. 1, 6, 161: Qui è dove noi intoppiamo; che il moto abbia da fare una cosa più stabile, talmente che ella possa dirsi immobile, egli è impossibile ch'ella c'entri mai in capo.
Esempio: E Rucell. Or. Dial. 8, 14, 315: Egli è vero, aveva intoppato in quella parola equivoca per la diversa significazione, che oggi se le assegna.
Definiz: § VIII. Detto di milizie, e riferito a nemici, vale Urtare, Percuotere, in essi, Assalirli. –
Esempio: Adr. M. Plut. Vit. 4, 250: Preso animo i cavalieri con vicendevoli conforti, galoppando intopparon ne' nimici con sì gran furore, che fecero lo squadrone della fanteria amica ondeggiare ec.
Definiz: § IX. Pure per Inciampare, nel senso figurato di Trovare intoppo, difficoltà, in qualche azione od operazione, Non procedere speditamente e sicuramente in essa. –
Esempio: Soder. Agric. 158: Se le si faranno larghe (le canne del camino), vagando per quelle l'aere caccerà il fumo all'ingiù, e non lo lascerà ascendere ed uscir fuora liberamente; e nelle troppo strette il fumo, non avendo libera l'uscita, raggirerà ed intopperà, indietro ritornando (qui figuratam. detto di cosa).
Definiz: § X. E in senso particolare, per Aver difficoltà, nel pronunziare, nel parlare, Impuntare, Tartagliare. –
Esempio: Fag. Comm. 2, 156: Quando intoppa davvero, tal volta parla con qualche dilazione.
Esempio: E Fag. Comm.appr. È un cavaliere ch'ha viaggiato, fatti varj studj in molte lingue, e per questo intoppa; perchè la varietà de' linguaggi, facendo tutti a gara nell'uscirgli di bocca, e tutti volendo aver l'onore d'esser il primo da lui profferito,... gli recano quella po' di confusione.
Esempio: E Fag. Comm. 2, 166: Tutte quelle da da da dame, mi mi mi do, mi do, mi do do do do.... F. Che vi fanno? (Adesso ha intoppato gagliardo; ah, è un peccato!) G. Mi do, mi do do, mi domandano ec.
Definiz: § XI. Att. Incontrare a caso, in andando, persona o cosa, Abbattersi, Imbattersi, in essa. –
Esempio: Dant. Inf. 12: Chiron si volse in sulla destra poppa, E disse a Nesso: Torna, e sì li guida, E fa cansar, s'altra schiera v'intoppa.
Esempio: Franz. M. Rim. burl. 2, 116: E s'io intoppavo alcun, dicea fratello, Saprestimi insegnar, per miei danari, Dov'io potessi fere un sounarello?
Esempio: Serdon. Stor. Genov. volg. 5: Ed era la prima che intoppassero quei che venivano in Italia.
Esempio: E Serdon. Lett. Ind. volg. 781: Andando alla China, intoppammo una piccola isola la domenica di Pasqua.
Esempio: Buonarr. Tanc. 3, 2: In prima e' sarà uopo, ch'io 'l saluti Quand'io lo 'ntoppo, e 'l buon giorno gli dia.
Esempio: Nell. Iac. Mogl. 3, 4: I' lo vo cercando per Firenze, e non l'intoppo mai.
Definiz: § XII. E detto di animali. –
Esempio: Vill. G. 176: E propuose in sua diceria i due antichi e grossi proverbj che dicono: Come asino sape, così minuza rape; e vassi capra zoppa, se lupo non la 'ntoppa.
Esempio: Ar. Orl. fur. 2, 19: L'animoso cavallo urta e fracassa, Punto dal suo signor, ciò ch'egli 'ntoppa.
Definiz: § XIII. E detto di cose. –
Esempio: Car. Eneid. 2, 1026: Il capo inchina (l'orno sotto i colpi, delle accette), E stride e geme, e dal suo giogo al fine O con parte del giogo si diveglie, O si scoscende; e ciò che intoppa urtando, Di suono e di ruina empie le valli.
Esempio: Galil. Op. VIII, 206: Giunta che ella sia (la palla) in B, intoppando il filo nel chiodo E, sia costretta ec.

171) Dizion. 5° Ed. .
INTOPPATO.
Apri Voce completa

pag.1099

INTOPPATO .
Definiz: Partic. pass. di Intoppare.

172) Dizion. 5° Ed. .
INTOPPO.
Apri Voce completa

pag.1099

INTOPPO.
Definiz: Sost. masc. Ciò in che una persona o cosa intoppa e si arresta; Cosa che si oppone, fa contrasto, trattiene, impedisce; Ostacolo, Impedimento. –
Esempio: Albanz. Petr. Uom. fam. R. 1, 255: Non essendo proveduto lo intoppo, stando tutti smarriti e impauriti,... ello, non impaurito dell'animo, ardì cosa ec.
Esempio: Car. Eneid. 2, 800: Pirro intanto non cessa, e furioso In sembianza del padre, ogni riparo, Ogni intoppo sprezzando, entro (al palazzo) si caccia.
Esempio: Tass. Gerus. 10, 17: Stupido il cavalier le ciglia inarca, Ed increspa la fronte, e mira fiso La nube e 'l carro ch'ogni intoppo varca Veloce sì, che di volar gli è avviso.
Esempio: E Tass. Gerus. 16, 39: Vassene: ed al piè tenero non sono Quel gelo intoppo e quell'alpina asprezza.
Esempio: E Tass. Gerus. 18, 78: E vince alfin tutti i nemici, e sforza L'aste e gl'intoppi che d'incontro aveva.
Esempio: Dav. Eron. 16: Essi (i corpicelli) corrono a ritrovarsi velocemente, come quegli che non trovano intoppo nè ritegno per lo voto cammino.
Esempio: Galil. Op. VIII, 206: Ora, Signori, voi vedrete con gusto condursi la palla all'orizontale nel punto G, e l'istesso accadere se l'intoppo si mettesse più basso, come ec.
Esempio: Baldin. Vocab. Dis. 139, 2: Questa parola salcigno è presa da alcuni per lo stesso che riscontroso, da quelli intoppi o riscontri che trova il ferro per tutt'i versi in esso legno.
Esempio: Riccat. V. Dial. Forz. 86: Dalle quali case evidentemente deducesi, che il globo B avrà acquistata più di celerità che il globo A, o sia che gli elastri, che compongono le due serie, siensi interamente aperti, o sia che, ritenuti per qualche intoppo, siensi aperti soltanto in parte ec.
Esempio: Manz. Prom. Spos. 309: I birri, appena liberati da quel piccolo intoppo, dovevan senza dubbio essersi rimessi in libertà.
Definiz: § I. In locuz. figur., e figuratam. –
Esempio: Dant. Purg. 33: Io veggio certamente, e però il narro, A darne tempo già stelle propinque, Sicuro d'ogni intoppo e d'ogni sbarro, Nel quale ec.
Esempio: But. Comm. Dant. 2, 813: Sigure d'ogn'intoppo; cioè d'ogni contraponizione.
Esempio: S. Antonin. Lett. 191: Sempre pensare bene del Santo Padre, e iudicare bene si debbe delle sue ordinazioni, più che di nessuno vivente; e non aombrare a ogni intoppo.
Esempio: Nard. Vit. Giacom. 16: Perchè si cognosca quanta difficultà e quanti intoppi di mala fortuna ebbe la virtù di costui nel suo salire.
Esempio: Bentiv. G. Nunz. 1, 31: Lo ringraziai parimente degli oficj che fece perchè si levasse l'intoppo che s'era attraversato alla mia prima udienza.
Esempio: Pallav. Vit. Aless. 1, 242: Ma quando pareva spianata la via per la pratica del Chigi, sorsero d'improvviso due grandi intoppi.
Esempio: Rucell. Or. Dial. R. 21: Studiansi di mettere intoppi o stimoli perchè segua quel che lor piace in particolare.
Esempio: Segner. Mann. genn. 14, 2: La varietà de gl'inciampi, de gl'intoppi e de' lacci, che da per tutto s'incontrano, com'è degli uccelli che cadono nelle reti.
Esempio: Fag. Comm. 5, 251: Non è mancato al mio cervello il modo di edificare altra macchina, per abbattere ogn'intoppo più scabroso e più forte.
Esempio: Nell. Inc. Astratt. 3, 15: L'intoppo maggiore, che si trova in vostro padre pe' vostri sponsali, non sta qui.
Esempio: Riccat. V. Dial. Forz. 205: Colle riflessioni de' dì passati mi pregerei d'aver aperta agli ingegni speculativi la strada, e sgombratala da mille intoppi, de' quali era nel tempo addietro gremita.
Definiz: § II. Pur figuratam., detto di persona, e più specialmente di genti armate. –
Esempio: Petr. Rim. 2, 207: Vidi l'altr'Alessandro non lunge indi, Non già correr così; ch'ebb'altro intoppo.
Esempio: Ar. Orl. fur. 16, 44: Nè pensando trovar sì duro intoppo, Gli muove il destrier contra di galoppo.
Esempio: Tass. Gerus. 7, 108: Ma duro ad impedir viengli il sentiero E fero intoppo, acciò che il corso ei tardi; Si trova incontra Ormanno ec.
Definiz: § III. Altresì figuratam. per Difficoltà. –
Esempio: Car. Apol. 153: Voi siete uno di quelli che studiate la grammatica per trovar de gli spini e de gli intoppi in questa lingua.
Esempio: Galil. Op. VII, 146: Ma tali intoppi non troviamo noi nel far muover la terra, corpo minimo ed insensibile in comparazione dell'universo.
Esempio: Dat. Vit. Pitt. Pref. 2: Gl'intoppi maggiori furon da me incontrati nel primo volume, ove ec.
Esempio: E Dat. Lett. 124: Pensandoci, ogni difficoltà si supera, e dove sono gl'intoppi, se vi si pensa, si fa meglio.
Esempio: Magal. Lett. fam. 2, 27: Il segreto consiste nel non essersi arreso nè al primo nè al secondo intoppo.
Definiz: § IV. Pure per Ostacolo, Impedimento, Contrasto, e simili, costruito, per mezzo della particella Di, col termine denotante la cosa in che esso consiste, o da che ha origine; anche in locuz. figur. –
Esempio: Passav. Specch. Penit. 3: Ma l'uomo..., o per tracotanza, ovvero per poca providenza, il lascia (il vasello del libero arbitrio) nell'alto mare tanto trascorrere, abbandonando gli argomenti del savio e accorto reggimento, che o per impeto di contrarj venti, o per percossa degli intraversati sassi, o per intoppo delle rovinose onde, o per rivolgimento delle ritrose acque, ec.
Esempio: Alam. L. Op. tosc. 2, 83: Chi m'assicura, ohimè, dal fero intoppo Del crudele aquilon?
Esempio: Buonarr. M. V. Rim. G. 285: Lo spirto e 'l zelo Non cura intoppi di neve o di gielo.
Esempio: Tass. Gerus. 19, 98: Ma tra via fero intoppo attraversossi Di gente inclementissima e villana.
Esempio: Targ. Disam. 2: Sempre però trova (l'Arno) l'intoppo grandissimo del ponte di Signa, e poi quello dello stretto della Golfolina ec.
Definiz: § V. E per Incontro, Accidente, Ventura, e simili. –
Esempio: Bern. Orl. 66, 36: Mordante che gli dava più la caccia Ebbe in mezzo all'assalto un strano intoppo: Fu ferito attraverso della faccia, L'elmetto volò via con tutto il coppo.
Definiz: § VI. E per Incontro, o Scontro, guerresco. –
Esempio: Dant. Purg. 24: Qual esce alcuna volta di galoppo Lo cavalier di schiera che cavalchi, E va per farsi onor del primo intoppo; Tal si partì ec.
Esempio: But. Comm. Dant. 2, 580: E va per farsi onor del primo intoppo; cioè del primo incontro coi nimici.
Definiz: § VII. E figuratam. –
Esempio: Petr. Rim. 1, 118: Ma pur nel viso porto Segni, ch'io presi all'amoroso intoppo.
Definiz: § VIII. Senza intoppo, Senza alcuno intoppo, o simile, vale Senza trovare ostacoli o opposizione, Senza difficoltà, Liberamente. –
Esempio: Ar. Orl. fur. 9, 81: Ero venuto dentro alla cittade Dal Paladino in tal timor ridutta, Che senza intoppo la può scorrer tutta.
Esempio: Guicc. Stor. 1, 140: Senza intoppo alcuno entrava nel regno di Napoli.
Esempio: Tass. Gerus. 15, 52: La coppia omai vittoriosa il dosso Della montagna senza intoppo acquista.
Esempio: Galil. Op. IV, 673: Il quale inconveniente non segue nella regola che attribuisce tali cagioni all'eccesso della gravità; perchè senza nessun intoppo si dirà, ec.
Esempio: E Galil. Op. VII, 449: Sto con avidità attendendo di sentire in qual modo queste maraviglie possono seguire senza intoppo da i moti già assegnati alla terra.
Definiz: § IX. Avere alcuno una cosa d'intoppo, trovasi scherzevolmente per Intoppare, Imbattersi, quegli in essa. –
Esempio: Pulc. L. Morg. 18, 146: Io rubo sempre ciò ch'i' ho d'intoppo, S'io ne dovessi portare un orciuolo.
Definiz: § X. Dare d'intoppo, assolutam., vale Incespicare, Inciampare; anche figuratam. –
Esempio: Buonarr. Fier. 2, 5, 3: Quei che troppo arditi a qualch'impresa.... si son messi Impetuosi, spesso dier d'intoppo, E impotenti cadéro.
Esempio: E Buonarr. Fier. 3, 5, 2: Il che sì ratto Mi sprona a ire, ond'è ch'io do d'intoppo.
Definiz: § XI. Dare d'intoppo a uno, trovasi per Urtarlo, Assalirlo, Investirlo. –
Esempio: Pulc. L. Morg. 13, 36: Rinaldo non istette a parlar troppo; Le redine girò del palafreno, Poi ritornava per dargli d'intoppo.
Definiz: § XII. Dare d'intoppo in checchessia, vale Abbattersi, Imbattersi, Avvenirsi, in esso; anche figuratam. –
Esempio: Alam. L. Gir. 15, 38: S'io devessi mille vite Perder, non fia che 'l passo in dietro muova; Ed è ben ver che perigliosa troppo È l'avventura dove diam di intoppo.
Esempio: Vasar. Vit. Pitt. 8, 96: E spesso avviene a infiniti, che di lontano hanno lasciato le patrie loro, nel dare d'intoppo in nazioni che siano amiche delle virtù e de' forestieri, ec.
Esempio: Buouarr. Fier. 4, 2, 7: Dato d'intoppo Nella lira d'Orfeo dorata e bella, Quella raccolta baldanzoso e lieto, La mi trovai poi in man tanto incrinata, Ch'appena ec.
Definiz: § XIII. Fare checchessia intoppo a uno, vale Fargli ostacolo alla continuazione di una data azione, Impedirgliela. –
Esempio: Guadagn. Poes. 2, 45: Ma qui un nodo dì tosse gli fe' intoppo: Così succede a chi discorre troppo.
Definiz: § XIV. Fare intoppo a una cosa, trovasi per Trattenerne, Fermarne, il corso suo naturale, Prolungarne la durata. –
Esempio: Ar. Orl. fur. 32, 11: Più lungo di quel giorno a cui, per molta Fede, nel cielo il giusto Ebreo fe' intoppo.

173) Dizion. 5° Ed. .
IL.
Apri Voce completa

pag.41

IL.
Definiz: Articolo del genere maschile e del numero singolare, che nel plurale fa I, ed usasi dinanzi a nomi non comincianti per vocale, nè per S impura, nè per Z, sebbene, rispetto a queste consonanti e specialmente alla seconda, si trovino esempj in contrario.
Dall'adiettivo lat. ille, per via di apocope. –
Esempio: Dant. Inf. 2: Quali i fioretti,... poi che il Sol gl'imbianca, Si drizzan, ec.
Esempio: E Dant. Inf. 33: Tu dei saper ch'io fui 'l Conte Ugolino.
Esempio: E Dant. Purg. 4: Tu vedresti il Zodiaco rubecchio.
Esempio: E Dant. Conv. 208: Talvolta ha il dì le quindici ore.
Esempio: Comp. Din. Cron. DL. 203: Per viltà mancò loro il cuore.
Esempio: Passav. Specch. Penit. Prol. 5: A ciò mi mosse il zelo della salute dell'anime.
Esempio: Ubert. Faz. Dittam. R. 53: Costui veggendo tra chierici il zolfo Acceso, ec.
Esempio: Machiav. Pros. var. 8, 252: I scandalosi, oziosi, senza freno, ec.
Esempio: Guicc. Op. ined. 6, 80: Le quali cose credono non abbino ad essere difficili, perchè e' pensano che le guerre di qua abbino a fare che per ora il Cristianissimo non possi molto attendere di costà; e che li piacerà lo intendere che i Svizzeri da poche migliaia in fuori, sieno tornati a casa loro.
Esempio: Tass. Gerus. 8, 24: Cade il garzone invitto.
Esempio: Adr. M. Plut. Vit. 2, 61: Il fine che faceva agli altri amar la virtù era la gloria.
Esempio: Dav. Tac. 2, 151: Tanto è più agevole render l'ingiuria che 'l benefizio, stimandosi aggravio il guiderdone, e 'l vendicarsi guadagno.
Esempio: Bart. D. Cin. 1, 46: I mercatanti si pregiano di leali.
Esempio: Pap. L. Coment. PP. 1, 71: Lo schiavo de' ricchi e 'l tiranno de' poveri.
Esempio: Niccol. Poes. 1, 323: I greci eroi Ebber fama da me.
Definiz: § I. Si compone con le preposizioni A, Da, Di, Con, In, Per, e Su, facendosi Al, Dal, Del, Col, Nel, Pel e Sul, che nel plurale fanno Ai e A', Dai e Da', Dei e De', Coi e Co', Nei e Ne', Pei e Pe', Sui e Su', di ciascuna delle quali preposizioni articolate si danno esempj sotto la preposizione semplice.
Definiz: § II. Anticamente si soggiunse, apostrofando la sua vocale, alla stessa particella, eccetto la In, facendosi A 'l, De 'l, Co 'l, Pe 'l, Su 'l. –
Esempio: Bocc. Decam. 5, 99: Ricciardo.... con gran fatica e pericolo, se caduto fosse, pervenne in su 'l verone.
Esempio: E Bocc. Decam. 5, 103: Levatosi a sedere in su 'l letto disse, ec.
Esempio: Rucell. G. Ap. 503: Altre [api] il minuto seme alora accolto, In su 'l bel verde, e 'n su i ridenti fiori Covan col caldo temperato e lento.
Esempio: Strozz. Osserv. Ling. 112: Il Boccaccio disse: Pe 'l convito reale, e Pe 'l mio potere.
Definiz: § III. Talora è diviso dal suo termine per mezzo di altre parole, da esso dipendenti, le quali si antepongano per inversione. –
Esempio: Bocc. Decam. 2, 287: Noioso gli fosse il da lui dipartirsi.
Esempio: Red. Lett. 1, 336: Con esso potetti riconfrontare il da me osservato.
Definiz: § IV. Il, preponesi agli avverbj Manco il manco, Meno il meno, Più il più, Perchè il perché, ed anche, come si usò, Chè il ché, e simili, componendo con essi una maniera avverbiale, che si dichiara sotto il respettivo avverbio. –
Esempio: Fr. Guitt. Lett. 25: Sono due cose il meno che considerare dovete e provvedere.
Esempio: Nov. ant. B. 54: Da che tutta gente l'avrà saputo, la boce andrà innanzi già VIII dì, o XV, o uno mese il piue.
Esempio: Fr. Giord. Pred. R.: Non bisogna operarlo; il perchè sovrasta a tempo il gastigo.
Esempio: Senec. Declam. 40: Questa scusazione è una accusazione, che non si richiede se non dove è la colpa. Il perchè io giudico, che tu se' adultera.
Esempio: Cavalc. Vit. SS. PP. volg. 2, 176: Dimandollo della cagione, il perchè non poteva tornare.
Esempio: Vill. M. 490: Il perchè i villani, impauriti e inviliti, lasciarono i passi.
Esempio: E Vill. M. 5, 171: Il perchè quelli d'entro, inviliti,... si gittarono per uno dirupato.
Esempio: Bocc. Decam. 2, 6: Il che, acciò che io al comandamento della reina ubbidisca,... intendo di raccontarvi quello che, ec.
Esempio: E Bocc. Decam. 3, 269: Il perchè comprender si può alla sua potenzia essere ogni cosa suggetta.
Esempio: E Bocc. Decam. 8, 283: Io non mi ricordo.... che io alcuna cosa avessi che così non fosse tua come mia. Il che se tanto fosse la cosa avanti, che altramenti esser non potesse, così ne farei come dell'altre.
Esempio: Cellin. Vit. 76: Alcuni cardinali e signori mi benedivano, e davanmi grandissimo animo. Il che io baldanzoso mi sforzavo di fare quello, che io non potevo.
Esempio: Borgh. V. Disc. 1, 174: Da 300 anni il manco vi fu ritta una croce sopra una colonna.
Esempio: Grazz. Comm. 394: Il meno, di due o tre disegni, che io sperava di colorire, ne colorirò pure uno.
Definiz: § V. Preposto al nome Giorno il giorno, o Dì il dì, vale Quello stesso, In quello stesso. –
Esempio: Vill. G. 2, 152: Come gli usciti di Firenze e loro schiera vidono lo re Carlo fedire alla battaglia, si misono appresso francamente, e feciono maravigliose cose d'arme il giorno.
Esempio: Vill. M. 40: Le masnade del conte a piede e a cavallo, che il dì avieno la guardia, temendo di questa novità trassono a casa messer Giovanni.
Esempio: Bocc. Decam. 6, 68: Ma dopo alquanto, non faccendo l'acqua alcuna vista di dover ristare, e costoro volendo essere il dì a Firenze,... cominciarono a camminare.
Esempio: Pulc. L. Morg. 11, 114: E nascoso l'avea Alda la bella, Che 'l dì venuta v'era per ventura.
Esempio: Poliz. Rim. C. 358: Ch'i' mi credetti il giorno Fussi ogni dea di ciel discesa in terra.
Definiz: § VI. Spesso ha un valore generico, equivalendo a uno degli usi dell'adiettivo Quello; e in tal senso è in correlazione col pronome Che. –
Esempio: Passav. Specch. Penit. 45: Chi sarà adunque il peccatore, quantunque grande, che fugga da Dio, e non più tosto correrà al benigno e misericordioso Signore e dolcissimo Padre?
Definiz: § VII. Con gli avverbj Più, Meno, Meglio il meglio, e simili, modificanti un adiettivo; o con gli adiettivi comparativi Maggiore il maggiore, Minore il minore, Migliore il migliore o Meglio il meglio, Peggiore il peggiore o Peggio il peggio, e simili, dà forza superlativa alla locuzione. –
Esempio: Bocc. Decam. 3, 128: Dio vi dea quella allegrezza e quel bene, che voi disiderate il maggiore.
Esempio: Bemb. Pros. 206: Leggesi meglio ed il meglio: ma l'una si pon, quando la segue la particella che; alla quale la comperazione si fa: Sì facciam noi meglio, che tutti gli altri uomini. Il meglio poi si dice, quando ella non la segue: E vuolvi il meglio del mondo. Dissesi questa eziandio così Il migliore.
Esempio: Car. Eneid. 9, 263: Eurialo era seco, un giovinetto Il più bello, il più gaio e 'l più leggiadro Che nel campo Troiano arme vestisse.
Esempio: Bart. D. Op. mor. 28, 1, 16: Il minor de' piaceri che gode è quello de gli occhi.
Esempio: E Bart. D. Ghiacc. 230: Forse è il più forte argomento de' notomisti a provare la vanità (come la chiama il Silvio) del condotto brieve dalla milza al fondo del ventricolo.
Definiz: § VIII. In locuzioni composte di un sostantivo e di un adiettivo di grado comparativo, l'articolo Il ordinariamente non si ripete innanzi all'adiettivo, sebbene abbiansi alcuni esempj in contrario; oppure si toglie al suo nome, e si dà in quella vece all'adiettivo. –
Esempio: Esop. Fav. S. 137: Lo re chiamò a sè il suo donzello il più segreto e caro che gli servisse in camera.
Esempio: Firenz. Pros. 2, 154: Ci andavamo nascondendo per le macchie, o sagravamo su per gli arbori i più alti.
Esempio: Segner. Pred. Pref. 6: È forse l'atto il più ardito a cui possa giugnere un uomo di sana mente.
Esempio: Viv. Form. Ciel. Proleg. 6: Trattando io qui di edifizj i più riguardevoli.
Esempio: E Viv. Form. Ciel. 7: Con preziosi musaici di artefici i più eccellenti.
Esempio: E Viv.Tratt. Proporz. 106: Ed affinchè segua ciò in forma la più copiosa che possibil sia, supplico ec.
Definiz: § IX. Il, usasi pure dinanzi agli avverbj Più, Meno, Meglio, e simili, reggenti un altro avverbio sia assolutam., sia in costrutto con un verbo di Modo congiuntivo per mezzo della particella Che; e così forma una locuzione equivalente a Quanto più, Quanto meno, Quanto meglio, ec. –
Esempio: Bocc. Decam. 2, 155: Da parte d'Arrighetto e salutarono e ringraziarono, quanto il meglio seppero e più poterono, Currado e la sua donna.
Esempio: E Bocc. Decam. 2, 316: Come meglio seppe, ed il più piacevolmente.
Esempio: E Bocc. Decam. 6, 297: Ed ammaestrògli che quando a Nicostrato servissono, tirassono il capo indietro il più che potessono.
Definiz: § X. Posto dinanzi a un adiettivo o a una maniera che soggiungasi al nome di una persona, serve col suo termine a distinguerla da altre, a designarla, a caratterizzarla; e spesso equivale a un soprannome. –
Esempio: Bocc. Decam. 2, 253: Udendo il re d'Inghilterra il maliscalco esser morto, e conoscendo il valor di Perotto il Piccardo,... fecelo suo maliscalco.
Esempio: Ar. Orl. fur. 15, 67: Grifone il bianco ed Aquilante il nero.
Esempio: Tass. Gerus. 17, 69: Ben si conosce al volto Attila il fello, Che con occhi di drago par che guati, Ed ha faccia di cane.
Esempio: Segner. Incred. Ded. 3: Gian Gastone, rampollo illustre del Serenissimo Granduca di Toscana Cosimo il Terzo.
Definiz: § XI. Usato in proposizione ammirativa o esclamativa, o dinanzi a un vocativo preceduto dal possessivo Mio, ha, rispetto al nome che regge, una certa forza intensiva o enfatica, come ad esempio:
Esempio: Esempio del Compilatore Tu se' pure il gran pazzo! Il buon uomo che tu sei!
Definiz: e simili. –
Esempio: Firenz. Pros. 2, 26: Soggiunse: Oh il mio Agnolo, io mi sono allevata colla tua madre nella mia più tenera età molti e molti anni.
Esempio: E Firenz. Pros. 2, 41: Con voce stridente, ma da molti sospiri impedita, gridava: Per la vostra fede, i miei cittadini, per la pubblica pietà, soccorrete al morto cittadino.
Esempio: Fag. Rim. 2, 267: Che belle date mai di quei signori Si videro, che sempre competevano, Per esser tutti i celebri datori!
Definiz: § XII. Preposto a un nome, che serva di compimento a un adiettivo o a un participio passato in forma d'adiettivo, designa col suo termine il modo di essere, lo stato, la condizione, della persona alla quale riferiscesi esso adiettivo o participio, rispetto alla parte del corpo indicata, ed equivale ad Avendo la detta parte così o così, Con la detta parte così o così; ma è uso più che altro poetico. –
Esempio: Leggend. SS. M. 4, 12: O agnello innocente, che parli, aggravato il tuo collo di tanti obbrobrj, ec.
Esempio: Car. Eneid. 4, 2: Ma la regina d'amoroso strale Già punta il core, e ne le vene accesa D'occulto foco, intanto arde e si sface.
Esempio: Tass. Gerus. 16, 66: Mostrando ben quanto ha furor raccolto, Sparsa il crin, bieca gli occhi, accesa il volto.
Esempio: Menz. Poes. 2, 193: Anch'ella in regio ammanto Vien ghirlandata il crin di bianca oliva.
Esempio: Manz. Poes. 105: Lenta le palme, e rorida Di morte il bianco aspetto.
Definiz: § XIII. Il, posto innanzi a nome di tempo, e preceduto da Volta, equivale a Nel o Di o Al, oppure Durante. –
Esempio: Cresc. Agric. volg. 411: Da indi innanzi si muti due volte il giorno.
Esempio: Petr. Rim. 1, 212: Non perchè mille volte il dì m'ancida, Fia ch'io non l'ami.
Esempio: Bocc. Decam. 2, 313: Non senza grave malinconia della donna, a cui forse una volta ne toccava il mese, ed appena.
Esempio: Ar. Orl. Fur. 17, 18: In un piano fruttifero e abondante, Non men giocondo il verno che l'estate.
Esempio: Dav. Scism. 330: Pagasse Arrigo trentaduamila scudi il mese.
Definiz: § XIV. Posto tra la voce Casa e il nome o cognome del suo possessore o abitatore, equivale a Del. –
Esempio: Pucc. A. Centil. 11, 63: Di casa i Pazzi rabbracciò la' nsegna.
Esempio: Leggend. SS. M. 4, 358: Una volta essendo venuto un barone della Magna a casa il marito, ec.
Esempio: Cecch. Comm. ined. 56: Ritorniamola (una fanciulla) In casa il vostro zio.
Esempio: E Cecch. Comm. ined. 96: Il vostro Figliuolo è stato.... in sul Canto del Bigno Ferito a morte d'una pugnalata Nel petto.... E l'hanno messo li in casa i Taddei.
Definiz: § XV. Il, talvolta ha senso dell'articolo indeterminato Uno. –
Esempio: Vill. M. 546: Il capitano.... cadde, e sconciossi il piede in forma, che non potè stare in su' piedi.
Esempio: Cecch. Comm. ined. 2, 95: Andreuccio, dentro sicuramente passato, gli venne per ventura posto il piè sopra una tavola, la quale ec.
Esempio: E Cecch. Comm. ined. 7, 179: Smucciandole il piè, cadde dalla scala in terra, e ruppesi la coscia.

174) Dizion. 5° Ed. .
IL.
Apri Voce completa

pag.41

IL.
Definiz: Pronome di genere maschile e di terza persona, che nel plurale fa I, affatto caduto dall'uso, valendoci in luogo suo di Li o Gli, plurale di Lo. Tale pronome usasi a denotare l'oggetto del verbo riferente una persona, od una cosa, ed è proprio del nobile linguaggio.
Dal lat. ille, per via d'apocope. –
Esempio: Dant. Inf. 2: Non vedi tu la morte che il combatte, Su la fiumana ec$?
Esempio: E Dant. Inf. 5: Chinai 'l viso, e tanto il tenni basso, Finchè ec.
Esempio: E Dant. Inf. 33: Il corpo suo l'è tolto Da un dimonio, che poscia il governa.
Esempio: Cavalc. Poes. 453: E sia costante e ami 'l fortemente.
Esempio: Bocc. Decam. 4, 133: Assai volte la notte pietosamente il chiamava.
Esempio: Bemb. Pros. 131: Questa voce del maschio del quarto caso nel numero del meno si dice parimente Il.
Esempio: E Bocc. Rim. 50: Ma chi poria tacer, quand'altrui il chiama Sì dolcemente?
Esempio: Tass. Gerus. 8, 24: Cade il garzone invitto (ahi caso amaro!) Nè v'è fra noi chi vendicare il possa.
Esempio: Bart. D. Cin. 1, 202: Noi Cinesi altresì conosciamo questo Autore e Governatore dell'universo, e 'l chiamiamo Sciantí.
Esempio: Niccol. Poes. 1, 323: Novella sposa Oggi lieto il farà. Manz. Poes. 860: E in più spirabil aere Pietosa il trasportò.
Definiz: § I. E denotante l'oggetto riferente un concetto. –
Esempio: Dant. Inf. 2: Ma io perchè venirvi? o chi 'l concede?
Esempio: E Dant. Inf. 25: Chè io, che il vidi, ec.
Esempio: Cavalc. Esp. Simb. 1, 17: E quanto a colui, sotto cui ha bisogno di cognoscere la maestà, sicchè 'l sappia averla in debita riverenza.
Esempio: Bocc. Decam. 2, 325: Il che come voi il faciavate, ec.
Esempio: E Bocc. Decam. 3, 177: Se coloro che le fanno (le elemosine), vedessero a cui le fanno, o il conoscessero, più tosto o a sè il guarderiano, o dinanzi ad altrettanti porci il gitterieno.
Esempio: Bemb. Pros. 131: E oltre a ciò, che a queste voci Il e La e Lo si leva loro bene spesso la vocale, quando hanno altre vocali innanzi o dopo la loro: Si 'l dissi mai, in vece di dire Se io il dissi ec.
Esempio: Segner. Pred. 3: Ditemi dunque: Mi concedete voi pure d'esser composti di fragilissima polvere: non è vero? lo conoscete? il capite? lo confessate?
Esempio: Niccol. Poes. 2, 13: Il so. Tu pur la muta Felicità dei popoli soggetti Argomenti dai vizj.
Esempio: Guadagn. Poes. 1, 31: Amo tranquilla e queta Vita, il ridico, fra gli scherzi, ec.
Esempio: E Niccol. Poes. 2, 37: Il debbo più di tutto al mio Sovrano Che a me distese la benigna mano.
Definiz: § II. In tale significato, talora e disgiunto dal proprio verbo, mediante una particella pronominale. –
Esempio: Dant. Inf. 25: Chè io, che il vidi, appena il mi consento.
Esempio: Vill. G. 137: Per la qual cosa lo imperadore il si recò a contrario.
Esempio: Bocc. Decam. 2, 325: Il che come voi il faciavate, voi il vi sapete.
Definiz: § III. Riferisce altresì una proposizione poco innanzi espressa. –
Esempio: Cas. Pros. 3, 304: Ciascuno appetisce di essere stimato, ancora che egli noi vaglia.
Esempio: Car. Lett. fam. 1, 297: Mi ricordo e mi rcorderò sempre di voi, e v'amo e v'amerò sempre, perchè son così tenuto, e voi il valete.
Definiz: § IV. E dipendente dal verbo Essere, riferisce un predicato. –
Esempio: Alam. L. Gir. 2, 17: Io fui pur sempre alle vili opere tardo;... Ed or son più che mai, s'ancora il fui.
Esempio: E Alam. L. Gir. 20, 18: Se mai pietoso fu, se disioso Di cose far a maraviglia altere, Allor il fu Giron.
Esempio: Bart. D. Cin. 1, 46: I mercatanti si pregiano di leali e veramente il sono.
Esempio: E Bart. D. Cin. 125: Se anche il nominan santo, egli, per quanto ragion vuole che si presti fede alle memorie che di lui son rimaste, il fu, e ben glie ne sta il nome, in quel che significa la santità appo i Cinesi, cioè, rettitudine di costumi entro all'ordine naturale, che è il per fin dove arrivano, e più avanti non sanno.
Esempio: Alf. Trag. 4, 12: Alfin padre tu fosti; e il sei, Come il son io pur troppo.... Ah! così stato Noi fossi io mai!
Esempio: Pindem. Poes. 197: Ribelle or sei. T. Tu il sei.
Definiz: § V. Il, si compone con le particelle pronominali Me, Te, Se, Ce, Ne, Ve, col pronome Gli, e con la negativa Non, facendosi Mei, Tel, Sei, Cel, Nel, Vel, Gliel, e Nol. –
Esempio: Dant. Inf. 10: Io ch'era d'ubbedir disideroso, Non gliel celai.
Esempio: E Dant. Inf. 7: Che dir nol posson con parola integra.
Esempio: E Dant. Parad. 1: Io nol soffersi molto nè sì poco, Ch'io, ec. Passav.
Esempio: Specch. Penit. 19: E ch'elli ci chiami,... chiaramente cel dice ne Proverbj di Salamone.
Esempio: Bocc. Decam. 2, 91: Questa mattina mel fe' sapere una povera femina.
Esempio: E Bocc. Decam. 3, 54: Il che quando avveniva, costui in grandissima grazia sel reputava.
Esempio: E Bocc. Decam. 8, 29: Avvenne che ella una notte vel fece venire.
Esempio: E Bocc. Decam. 8, 328: Alla sua donna.... nel mandò a Pavia.
Esempio: Alf. Trag. 1, 9: Intera aprirti L'alma pria d'or, mai noi potea.
Esempio: Cesar. Vit. Crist. 3, 446: Ma i Farisei ed i Scribi nol poteano patire.
Definiz: § VI. Trovasi posposto alla particella pronominale Si. –
Esempio: Leggend. SS. M. 4, 12: Il quale [vestimento] egli.... credendo che fosse il suo, si il gittò addosso.

175) Dizion. 5° Ed. .
ILARARE.
Apri Voce completa

pag.41

ILARARE.
Definiz: Att. Rallegrare; ma è voce di raro uso.
Dal lat. hilarare. –
Esempio: Lanz. Stor. pitt. 4, 79: Ritrasse un immenso popolo di Beati.... ed una gran quantità di Angioli,... altri sonando e dannando, altri ilarando il trionfo col plauso, col canto ec.

176) Dizion. 5° Ed. .
ILARATO.
Apri Voce completa

pag.41

ILARATO .
Definiz: Partic. pass. di Ilarare.

177) Dizion. 5° Ed. .
ILARCA.
Apri Voce completa

pag.41

ILARCA.
Definiz: Sost. masc. Nome che si dette appresso i Greci al Capitano di una banda di soldati a piedi.
Dal grec. ἰλάρχης. –
Esempio: Caran. Elian. 80: Essa è di grande utilità, perchè ha i capitani ordinati a ciascun canto; de' quali il primo si chiama ilarca, cioè capitano della banda.

178) Dizion. 5° Ed. .
ILARE.
Apri Voce completa

pag.41

ILARE.
Definiz: Add. Che dimostra letizia nel volto e negli atti, Lieto, Giulivo.
Dal lat. hilaris. –
Esempio: Sannazz. Arcad. 121: Questo dolore, oimè, pur non predissiti Quel giorno, o patria mia, ch'allegro ed ilare Tante lode cantando in carta scrissiti.
Esempio: Salvin. Disc. 3, 109: Si diletta dello ilare donatore, e alla sua ilarità nel donare s'affeziona.
Esempio: Giust. Vers. 77: Ilare in tanta serietà si mesce Di Lucca il protestante don Giovanni.
Definiz: § I. E figuratam., detto di animo, carattere e simili. –
Esempio: Salvin. Pros. tosc. 1, 510: Che se in alcun luogo è proprio il cicalare, oh ne' conviti sì, ch'è propriissimo, allorquando gli spiriti sono ilari e gaj, ec.
Esempio: Crudel. Pros. 163: Sarà bene, per piacere loro, mostrarsi a tempo di carattere estremamente e costantemente ilare.
Definiz: § II. E pur figuratam., detto di discorsi, e simili, vale Che fa segno di letizia, Che dimostra letizia. –
Esempio: Fiacch. Fav. 2, 10: Potrò in consorzio d'amico fido Passar con ilari discorsi alterni Della canicola i giorni eterni.

179) Dizion. 5° Ed. .
ILARITÀ.
Apri Voce completa

pag.41

ILARITÀ.
Definiz: Sost. femm. Astratto di Ilare. L'essere ilare, Letizia.
Lat. hilaritas. –
Esempio: Fr. Giord. Pred. R.: Odono le preghiere de' poveri con ilarità d'animo e di volto.
Esempio: Salvin. Disc. 3, 109: Alla sua ilarità nel donare s'affeziona.
Esempio: Paolett. Oper. agr. 1, 38: Queste [scienze] insegnando, pieno d'ilarità e di coraggio, animante e consolante gli afflitti amici,... sorbì la morte propinatagli dagl'ingiustissimi suoi concittadini.
Esempio: Guadagn. Poes. 1, 19: Noi d'Italia nei confin ridenti,... D'indole dolce e pronti all'allegria, Perchè mentir l'ilarità natia?
Esempio: E Guadagn. Poes. 1, 160: M'empion l'anima D'ilarità Quelle che contano La mezza età.