Lessicografia della Crusca in rete

Volume 9 - Dizionario 5° Ed.
100) Dizion. 5° Ed. .
LAPIDETTA.
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pag.76

LAPIDETTA.
Definiz: Diminut. di Lapide. Piccola lapide. –
Esempio: Maff. Veron. illustr. 2, 542: Bella lapidetta che ha Consoli del 742 di Roma.

101) Dizion. 5° Ed. .
LAPIDICINA
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pag.76

LAPIDICINA.
Definiz: Sost. femm. Cava di pietre; ma non è voce d'uso comune.
Dal lat. lapidicina. –
Esempio: Buonarr. M. V. Rim. G. 277: Da gli alti monti, e d'una gran ruina, Ascoso e circunscritto d'un gran sasso, Discesi a discoprirmi in questo basso, Contra mia voglia, in tal lapidicina.

102) Dizion. 5° Ed. .
LAPIDIFICO
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pag.76

LAPIDIFICO.
Definiz: Add. Term. de' Naturalisti. Che impietrisce o fa impietrire, Che ha virtù di produrre pietra.
Dal lat. lapis, Pietra, e facere, Fare. –
Esempio: Targ. Viagg. 1, 319: Parvemi conoscere che, dove ora sono quelle caverne, fosse una volta certa terra bianca.... incapace di essere assodata in pietra dall'ignoto vincolo lapidifico.
Esempio: ETarg. Viagg. 3, 41: È cosa indubitata che l'ignoto principio lapidifico ha avuto un veicolo sottilissimo e liquidissimo.
Esempio: ETarg. Viagg. 4, 66: Nel formarsi questo tavolato di pietra dura, si è molto condensata la materia, per la più stretta coesione delle particelle lapidifiche.
Esempio: E Targ. Viagg. 8, 511: I sughi lapidifici, che hanno concorso a formarle (certe piagge), sono,... lo spatoso ed il ferrigno.

103) Dizion. 5° Ed. .
LAPIDONA.
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pag.76

LAPIDONA.
Definiz: Accrescit. di Lapide. Grossa lapide. –
Esempio: Saccent. Rim. 2, 20: Vi prego d'ordinar che sia serrata La tomba che sarà mia sepoltura Con una lapidona smisurata.

104) Dizion. 5° Ed. .
LAPIDOSO
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pag.76

LAPIDOSO.
Definiz: Add. Che è fatto o diventato di pietra, Che ha la natura della pietra, ed altresì Che somigliai alla pietra, Sassoso.
Dal lat. lapidosus. –
Esempio: Cant. Cam. 136: Di questa grave e lapidosa terra Nascon nostri diletti e nostri amori.
Esempio: Bart. C. Opusc. Albert. 278: O come gli dolga (all'uomo) vedere che a gli altri tutti animali sia dato dalla natura vario ed utile vestire, lana, setole, spine, piume, penne, squama, cuoio, e lapidoso scorzo.
Esempio: Vallisn. Op. 2, 313: Stenterà forte a persuaderci che non solo tutte quelle piante lapidose, ma tutti i detti pesci, che non le uova ma i feti vivi depongono, possono essere andati in alto a forza di vapori per le angustissime ed invisibili vie de' pori della terra.
Definiz: § Per similit. e in modo scherzevole, trovasi per Duro come pietra. –
Esempio: Nom. Catorc. Angh. 9, 24: Almen voi, come certi pidocchiosi, Non donate ad altrui pan lapidosi.

105) Dizion. 5° Ed. .
LAPILLAMENTO
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pag.76

LAPILLAMENTO.
Definiz: Sost. masc. L'atto e L'effetto del lapillare e del lapillarsi. –
Esempio: Bellin. Framm. Lett. 292: Forse una volta, ne' miei liquidi e nelle mie separazioni, avrò bisogno del suo cortese compatimento, in ordine al lapillamento de' sali, cristalli, ec.

106) Dizion. 5° Ed. .
LAPILLARE.
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pag.76

LAPILLARE.
Definiz: Add. Di lapillo, Che ha natura o forma di lapillo. –
Esempio: Cocch. Bagn. Pis. 275: Sembrano anzi (certi rimedj) molto atti a fornire i materiali e gli stimoli per le concrezioni lapillari.

107) Dizion. 5° Ed. .
LAPILLARE
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pag.76

LAPILLARE.
Definiz: Neutr. pass. lapillarsi e Neutr. Ridursi in lapilli; e dicesi di quelle materie, le cui particelle nell'assodarsi prendon figura geometrica e regolare; Cristallizzarsi. –
Esempio: Rucell. Or. Dial. 3, 3, 169: Da tante e sì variate erbe e radici, e da tanti minerali traendosi i sali, essi lapillarsi [si veggiono] da per loro mai sempre nelle loro appropriate figure.
Esempio: Bart. D. Ghiacc. 151: Poi ribollita questa medesima decozione e purificata, porla a raffreddare, divisa in più catini o conche, e senza più il salnitro vi si lapilla dentro, e le incrosta.
Esempio: Bellin. Disc. Anat. 3, 58: Fermerò certi trafili e certi stilli, per i quali passando i componenti già trasformati in componenti d'uomo, quivi con vera lapillazione, qual di gemma o di sale, si lapillino in tanti quasi abbozzi di tutto l'uomo.
Esempio: Magal. Lett. scient. 16: Il sal comune, disfatto in acqua, in capo a poch'ore comincia a dare in fondo, e lapilla in piccolissimi dadi, i quali dadi, se di nuovo si torneranno a struggere, in altri dadi torneranno a lapillare.
Definiz: § Att. Far lapillare, Produrre per lapillazione. –
Esempio: Bellin. Disc. Anat. 3, 56: Si rifaccia e si assodi qual se fosse lapillo o di generosa sua matrice, o di metallo in sua miniera, o di sale o di sasso o di somigliante sorta e infinite materie, che lapilleranno oro in terra nelle lor cave.

108) Dizion. 5° Ed. .
LAPILLATO.
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pag.76

LAPILLATO.
Definiz: Partic. pass. di Lapillare.
Definiz: § In forma d'Add. Che ha preso forma di lapillo, Cristallizzato. –
Esempio: Ner. Art. vetr. 38: Quest'acqua.... si inetta in catinelle di terra invetriate, in luogo fresco, che in dodici ore al più si vedrà il vetriolo lapillato, a torno la catinella, in punte, che parrà cristallo di montagna.
Esempio: Magal. Sagg. nat. esp. 266: Oltre alla pietra da fuoco vi sono alcuni corpi, ne' quali par che si faccia maggior conserva di luce.... Tali sono il zucchero candito, il zucchero in pane, ed il sal gemma lapillato, i quali (dadi) pesti nel mortaio mandano fuori in tanta copia la luce, che ec.

109) Dizion. 5° Ed. .
LAPILLAZIONE
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pag.76

LAPILLAZIONE.
Definiz: Sost. femm. Term. di Chimica. Il lapillare, e Il lapillarsi; Quell'operazione per cui un corpo in istato fluido passa allo stato solido, con forma regolare e determinata; comunemente Cristallizzazione. –
Esempio: Bellin. Disc. Anat. 3, 58: Fermerò certi trafili e certi stilli, per i quali passando i componenti già trasformati in componenti d' uomo, quivi con vera lapillazione, qual di gemma o di sale, si lapillino in tanti quasi abbozzi di tutto l'uomo (qui per similit.).

110) Dizion. 5° Ed. .
LAPILLETTO.
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pag.77

LAPILLETTO.
Definiz: Diminut. di Lapillo. Piccolo lapillo. –
Esempio: Targ. Viagg. 8, 440: Altre di queste pillore erano di pietra arenaria;.... ed alcune poche di lapilletti, come cicerchie o altro simile legume.

111) Dizion. 5° Ed. .
LAPILLO.
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pag.77

LAPILLO.
Definiz: Sost. masc. Pietruzza, Piccola pietra, Sassolino.
Dal lat. lapillus. –
Esempio: Soder. Agric. 149: In quelli (ne' pavimenti), che si compongono di getto, si può mescolar dentro ancora certe pietrette di lapilli quadre, che si trovano in certe cave.
Esempio: Mont. Poes. 1, 391: Con fanciullesco studio Epimeteo. Or cogliendo venía conche o lapilli, De' quai ripiene aver godea le mani E colmo il grembo.
Esempio: E Mont. Poes. 2, 337: Questo candido di, che i fuggitivi Anni ti cresce, col miglior lapillo Segna, o Macrino, e al Genio offri del pretto (lat. diem numera meliore lapillo).
Esempio: Pindem. Odiss. 1, 149: Polpo così dalla pietrosa tana Strappato vìen: salvo che a lui non pochi Eestan lapilli nelle branche infitti.
Definiz: § I. Vale anche Gemma, Pietra preziosa. –
Esempio: Virg. Eneid. 5: Era giovane con occhi bellissimi e piacevoli, a modo d'uno lapillo prezioso in uno anello d'oro per gemma.
Esempio: Mot. Poes. 2, 53: Nè di pesci, qual pria, vili e limosi Trasser la rete carca, Ma di ricchi lapilli e preziosi.
Esempio: Bald. Vers. 39: Altra di loro Di coralli a la dea vermiglio ramo Cortese porge, ed altra a piene palme, Ricchezza oriental, lapilli e perle.
Esempio: E Bald. Vers. 171: Se desio L'oro veder, del già maturo cedro La spoglia miro;... Se veder gli altri lapilli Chieggio, ecco l'uve di color mature, Pendenti giù da' pampinosi rami.
Definiz: § II. Figuratam. e poeticam.
Esempio: Dant. Parad. 20: Poscia che i cari e lucidi lapilli, Ond'io vidi ingemmato il sesto lume, Poser silenzio agli angelici squilli, Udir mi parve un mormorar di fiume, Che ec.
Esempio: But. Comm. Dant. 3, 563: Possa che i chiari e lucidi lapilli; cioè poi che quelli beati spiriti, che erano come pietre preziose, chiare e splendienti, a formare la detta aquila.
Definiz: § III. Lapillo, chiamasi, per similit., Ciascuna particella di certi corpi congelati a modo di cristallo, come lo zucchero, il sale, e simili. –
Esempio: Ner. art. vetr. 38: Si vedrà il vetriolo lapillato, a torno la catinella, in punte, che parrà cristallo di montagna in colore smeraldino;... questi lapilli si tornino di nuovo in acqua comune calda a solvere.
Esempio: Red. Opusc. 5, 13: S'aspetti, dal benefizio del tempo, che i sali si congelino in lapilli cristallini, o ne' fondi o ne' lati de' vasi.
Esempio: Magal. Sagg. nat. esp. 228: Nè i metalli, nè i lapilli de' sali attraggono, come da alcuno è stato scritto.
Esempio: Cocch. Bagn. Pis. 81: Nelle replicate soluzioni (del sale) queste parti saline van sempre sminuendo nella mole dei loro lapilli cristallini, e sempre più s'avvicinano nell'apparenza di tutta la loro massa ai sali che chiamansi fissi, e che da varie ceneri si estraggono.
Esempio: Targ. Viagg. 3, 151: La [materia] verde in certe cavernette del masso ha formata una specie di ventricini gemmati, ma con sole sfogliature, globuletti e fiocchetti, non gugliette o lapilli figurati.
Definiz: § IV. Lapillo, vale altresì Frammento di materia vulcanica, eruttata e divenuta solida e secca.

112) Dizion. 5° Ed. .
LAPILLOSO
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pag.77

LAPILLOSO.
Definiz: Add. Che ha natura o forma di lapillo. –
Esempio: Targ. Viagg. 6, 270: Zolle irregolari di marmo candido, di grana salina grossa, e che si frange in molecule grossette e lapillose, alquanto trasparenti, quasi come certi zuccheri raffinatissimi e canditi, con faccette lustranti.

113) Dizion. 5° Ed. .
LAPIS.
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pag.77

LAPIS.
Definiz: Sost. masc. Cannello per lo più di legno, con entrovi piombaggine od altro minerale o composizione colorata, che si adopera, sia per disegnare, sia per iscrivere, e specialmente per prender appunti o ricordi.
Non è altro che la voce lat. lapis, indicante Pietra. –
Esempio: Car. Lett. fam. 2, 321: Mi par necessario che mastro Teodoro dia dentro in quel lapis, chè così mi rincorerei di far tanti gentiluomini politici, che faremmo un borgo di ville da Poli a Roma.
Esempio: Vasar. Vit. Pitt. 9, 180: Dicono che Francesco, stando ai servigj di que' signori, portava sempre il lapis nella scarsella.
Esempio: Condiv. Vit. Buonarr. 12: Prese una penna (perciocchè in quel tempo il lapis non era in uso), e con tal leggiadria gli dipinse una mano, che ne restò stupefatto.
Esempio: Lorin. Fortif. 9: Il simile si farà all'altro fianco G M e sopra tutti gli altri angoli interiori de' baluardi, tirando sempre queste prime linee col lapis, acciò si possano correggere, quando si pigliasse errore nel tirarle.
Esempio: Galil. Comm. ep. 2, 192: Ho veduto i segni della faccia lunare, dei quali quelli fatti con lapis e gesso sono ragionevoli.
Esempio: Rucell. Or. Dial. 2, 9, 19: Ma faccianne per grazia su questo pezzetto di carta una figura col lapis; avete voi il matitatoio?
Esempio: Baldin. Art. Int. 95: Trovò modo di fare i disegni de' ritratti non più d'inchiostro, ma di lapis.
Esempio: Bellor. Vit. Pitt. 172: Frequentavano il medesimo luogo due giovani forastieri, li quali però, venendo a disegnare, si conducevano il paggio per aguzzare il lapis.
Esempio: Moss. A. Cical. III, 1, 284: Cominciò col lapis o con la penna,... a tirare, tra i quattro lati della figura disegnata, linee rette per l'in giù, uguali e parallele a' lati minori.
Esempio: Zanott. G. P. Stor. Accad. 2, 22: Intanto andava così per ispasso disegnando, e a penna e a lapis il facea con molta grazia.
Definiz: § I. Lapis, si usa a indicare La pietra stessa, o altra materia, che serve a disegnare; e distinguesi in Lapis nero, ed in Lapis rosso, turchino, verde, ec., secondo che a tal uso si adopera la piombaggine, o la matita rossa o di altro colore. –
Esempio: Vasar. Vit. Pitt. 1, 154: Questi [disegni] si fanno con varie cose; cioè, o con lapis rosso, che è una pietra la qual viene da' monti di Alemagna, che, per esser tenera, agevolmente si sega e riduce in punte sottili da segnare con esse in su i fogli come tu vuoi; o con la pietra nera, che viene da' monti di Francia, la qual'è similmente come la rossa.
Esempio: EVasar. Vit. Pitt. 7, 97: Per i belli andari de' panni e delle arie che e' diede a quelle figure, delle quali ne sono nel nostro libro alcune disegnate di lapis rosso, di sua mano.
Esempio: E Vasar. Vit. Pitt. 12, 272: Gli fece molte carte stupendissime, disegnate di lapis nero e rosso, di teste divine.
Definiz: § II. Si usò anche per la Pietra detta Ematite o Matita. –
Esempio: Mattiol. Disc. 2, 1443: La pietra chiamata ematite, cioè sanguigna, la quale si chiama communemente lapis, è notissima a tutti, ed àssene in Italia assai copia nelle speziane, per l'uso non solamente della medicina, ma de i pittori, de i legnaiuoli e de' sarti, per esser atta molto per disegnare e tirar diverse linee.
Definiz: § III. E per Lapislazzulo. –
Esempio: Vasar. Vit. Pitt. 13, 179: Finì (il Buontalenti).... un tavolino, che è cosa rara, commesso tutto nell'alabastro orientale, ch'è ne'pezzi grandi di diaspri, elitropie, corgnole, lapis ed agate, con altre pietre e gioie di pregio.
Esempio: Buonarr. Descr. Nozz. 11: Uno spezialmente ve ne ebbe (de' vasi), di squisitissimo lapis, al quale per avventura non si troverria altro eguale.
Definiz: § IV. Lapis amatita. –
V. Amatita.
Definiz: § V. Lapis amatito. –
V. Amatito.
Definiz: § VI. Lapis armeno; lo stesso che Lapide armeno. –
Esempio: Benciv. Mes. 7: Le medicine che per natura menano la collera nera, cioè la melanconia, sono: l'epittimo,... l'esula, lapis lazzuli..., lapis armeno, ec.
Esempio: E Benciv. Mes. 7 t.: Ogni medicina ha particulare proprietà;... certe hanno più respetto al capo, e sono queste, cioè la colloquintida,... lapis armeno, l'epittimo, ec.
Definiz: § VII. Lapis lazzuli, lo stesso che Lapislazzuli, come più, comunemente oggi si scrive. –
Esempio: Benciv. Mes. 7: Le medicine che per natura menano la collera nera, cioè la melanconia, sono: l'epittimo,... l'esula, lapis lazzuli, ec.
Esempio: Cellin. Pros. 53: A me pareva che il Papa dovessi donare all'imperatore un bel Crocifisso d'oro, posto in su una croce di lapis lazzuli, la quale è una pietra azzurra che se ne fa l'azzurro oltramarino.
Esempio: ECellin. Pros. 78: Io pensai di fare una medaglia che avessi il suo campo di lapis lazzuli, ed il cielo fussi una palla di cristallo, dentrovi il suo zodiaco intagliato.
Esempio: Mattiol. Disc. 1413: Chiamasi.... la pietra cerulea communemente per tutta Italia lapis lazzuli, e quella si tiene per la migliore che ha in sè alcune scintille d'oro.
Esempio: Targ. Viagg. 4, 180: Tra gli altri vi sono incrostature verdi, e certo minerale di colore azzurro assai bello, che i paesani chiamano lapis lazzuli.
Definiz: § VIII. Lapis piombino; nome che si dà ad un Minerale grigio paonazzo d'un lustro quasi metallico, che serve a disegnare, Piombaggine. –
Esempio: Baldin. Vocab. Dis. 79, 2: Lapis piombino. Una spezie d'amatita fatta artificiosamente, che tigne di color di piombo, e serve per disegnare.
Esempio: Michel. Viagg. 369: Quell'istessa qualità, che comunemente si dice lapis piombino, che è in uso per disegnare, come la matita nera.
Esempio: Targ. Viagg. 10, 40: Essa (certa sostanza metallica) ben esaminata,... non pare materia fusa o decomposta, ma puramente rottami di filoni o vene di vero e naturale lapis piombino.
Esempio: E Targ. Viagg. 45: Lapis piombino sincero e leggiero, tutto sfogliettine finissime, di color di piombo lucenti.

114) Dizion. 5° Ed. .
LAPISLAZZULI, che anche scrivesi disgiuntamente LAPIS LAZZULI, e talvolta anche LAPISLAZZULO
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pag.78

LAPISLAZZULI, che anche scrivesi disgiuntamente LAPIS LAZZULI, e talvolta anche LAPISLAZZULO.
Definiz: Sost. masc. Pietra preziosa di colore azzurro, sparsa per lo più di vene d'oro. Con essa si fa l'Azzurro oltramarino, detto anche Oltremare.
Dal lat. barbaro lapislazulus, voce composta dal lat. lapis e dall'arabo lâzuward, che è il persiano lâgiuward, nome proprio di questa pietra. –
Esempio: Cellin. Vit. 93: Questo era una figura, come io ho detto, cesellata di piastra; aveva il cielo addosso, fatto una palla di cristallo, intagliato in essa il suo zodiaco, con un campo di lapislazzuli.
Esempio: Mattiol. Disc. 1, 1374: Di colore di cenere sono la terra eretria seconda, e parimente la melia; e di ceruleo il saffiro, il ciano, la turchina, e la pietra cerulea chiamata volgarmente lapislazzuli.
Esempio: Baldin. Vit. Bern. 57: Fece egli ancora il pavimento di marmo mistio del porticale di S. Piero, e 'l ciborio di metallo e lapislazzuli per la cappella del Sacramento.
Esempio: Salvin. Pros. tosc. 2, 145: Chi dice mongibello e lapislazzulo viene a dire monte monte, e pietra pietra, aggiungendo alla prima voce la seconda araba, che vale lo stesso della prima.
Esempio: Targ. Viagg. 3, 151: Pezzuoli della pietra del Monte, di color rosso con venature ed incrostature foliacee di materia simile al tartaro, ma verde quanto la malachita e lustrante nella superficie, ed in alcuni luoghi azzurra quanto il lapislazzuli.

115) Dizion. 5° Ed. .
LAPISSACCIO.
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pag.78

LAPISSACCIO.
Definiz: Peggiorat. di Lapis. Cattivo lapis; Lapis che per la sua cattiva qualità serve male al suo uso.

116) Dizion. 5° Ed. .
LAPISSINO
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pag.78

LAPISSINO.
Definiz: Diminut. di Lapis. Piccolo lapis.

117) Dizion. 5° Ed. .
LAPISSUCCIO.
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pag.78

LAPISSUCCIO.
Definiz: Dispregiat. di Lapis. Lapis di poco pregio o di mediocre qualità.

118) Dizion. 5° Ed. .
LAPPA e LAPPA BARDANA
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pag.78

LAPPA e LAPPA BARDANA.
Definiz: Sost. femm. Pianta, la cui grossa radice ha odore di cardo o carciofo: è medicinale, ed è anche buona a mangiarsi. È l'Arctium Lappa dei Botanici.
Dal lat. lappa. –
Esempio: Ginann. Malatt. Gran. 213: Bardana o lappa. In mezzo a' grani più poveri di queste campagne si palesa, e i suoi fiori produce solo di luglio.
Esempio: Manett. Mem. Frum. 222: A tutte queste si possono aggiunger molt'altre ancora, non state nominate, come sono le radici di tragopogono, di lappa bardana, ec.

119) Dizion. 5° Ed. .
LAPPE LAPPE.
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pag.78

LAPPE LAPPE.
Definiz: Suono imitativo, che si usa solo in composizione col verbo Fare, e coi soggetti che appresso vedremo; e secondo i soggetti stessi varia di significato.
Definiz: § I. Fare ad alcuno il culo lappe lappe; modo basso che vale Avere quegli grande paura. –
Esempio: Pulc. L. Morg. 24, 125: E chi frappa, e chi taglia, Tanto ch'ognun gli volgerà le chiappe, Però che il cui gli facea lappe lappe.
Esempio: Machiav. Pros. var. 8, 163: Vi avevo pregato che me ne tenessi avvisato quando di laggiù ne intendevi cosa alcuna, e che questa era la massima cagione dello scrivere; in modo che il culo mi fa lappe lappe, che io ho paura tuttavia che non pigli una granata e mi rimandi all'osteria.
Definiz: § II. Far ad uno la gola lappe lappe, si usò per Avere quegli gran voglia o bisogno di mangiare. –
Esempio: Lipp. Malm. 5, 62: Ovunque egli è, d'untumi fa un bagordo, Ch'ognor la gola gli fa lappe lappe.
Esempio: Nat. Malm. 1, 431: La gola gli fa, lappe lappe. Significa: Desidera ardentemente di mangiare. Voci nate dal suono che fa il palato colla lingua e eolie labbra, quando uno biascia senza avere nulla in bocca, che è segno di fame: qual suono pare che dica lappe, lappe; donde poi il verbo Allampare, che vuol dire aver gran fame. Così λάπτω in greco, che è lo stesso, che lambo in latino, è fatto dal medesimo suono.