Edizione | 5 |
Pagina | 17 (Visualizza l'immagine) |
Informazioni della Tavola dei Citati | |
Abbreviazione della Tavola | occ. Lett |
Indicazione nella Tavola | |
Titolo | Lettere |
Classificazione | |
Descrizione |
Lettere di Giovanni Boccaccio a varj (2). ? Stanno tra le «Prose di Dante Alighieri e di messer Giovanni Boccacci». Firenze, Tartini e Franchi, 1723; in 4. E nel vol. 17 delle «Opere», edizione del Moutier. (2) Cioè, a messer Pino de' Rossi, a messer Francesco priore di S. Apostolo, a messer Cino da Pistoia, a Niccola Acciaiuoli, a madonna Andrea Acciaiuoli contessa d'Altavilla, a Francesco de' Bardi. Non vogliamo poi tacere, che da Sebastiano Ciampi («Monumento di un manoscritto autografo, e Lettere inedite di messer Giovanni Boccaccio». Milano, 1830) si tennero per apocrife la lettera al Priore di S. Apostolo e quella indirizzata a messer Cino. E in quanto alle lettere a messer Cino, a Niccola Acciaiuoli e a Francesco de' Bardi, opinano gli eruditi che fossero scritte dall'autore in latino e per altri poscia volgarizzate: lo che non cade in dubbio rispetto a quella indirizzata alla Contessa d'Altavilla, non essendo altro che traduzione dell'epistola latina colla quale il Boccaccio le dedicò il suo libro De claris Mulieribus. Nondimeno, essendo state queste lettere volgarizzate in antico, e trovandosi in molti testi a penna ed esemplari stampati, i nostri predecessori ne trassero alcuni esempj; nè parve a noi di dover fare altrimenti. Chi poi bramasse qualche notizia delle occasioni nelle quali furono scritte le citate lettere, e dei volgarizzatori di alcune di esse, veda le annotazioni poste in fine al libro in cui si trovano raccolte. |
Informazioni normalizzate | |
Indicazione nella Tavola | Boccaccio, Giovanni <1313-1375> |
Autore ricostruito | |
Volgarizzatore ricostruito | |
Titolo opera ricostruito | |
Abbreviazioni del lemmario | |
Cronologia | 1300 |
Note |