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Dizion. 4° Ed. .
QUERCIA, e QUERCE.
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QUERCIA, e QUERCE.
Definiz: | Albero noto. Lat. quercus. Gr. δρῦς. |
Esempio: | Bocc. g. 8. f. 2. E veggiamo ancora non esser men belli, ma molto più, i giardini
di varie piante fronzuti, che i boschi, ne' quali solamente querce veggiamo. |
Esempio: | Petr. son. 311. Spenti sono i miei lauri, or querce, ed olmi. |
Esempio: | Dant. Par. 22. La carne de' mortali è tanto blanda, Che giù non basta buon
cominciamento Dal nascer della quercia al far la ghianda. |
Definiz: | §. I. Al primo colpo non cade la quercia; proverb. che vale, che Non bisogna sbigottirsi, e
abbandonarsi alla prima. Lat. multis ictibus deiicitur quercus. Gr.
πολλαῖς
πληγαῖς στεῤῥὰ
δρῦς δαμάζεται.
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Esempio: | Bocc. nov. 69. 7. Lusca tu sai, che per lo primo colpo non cade la quercia.
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Definiz: | §. II. Far quercia, si dice lo Star ritto col capo in terra, e co' piedi all'aria. |
Esempio: | Varch. Ercol. 70. Chiunque, distese, e allargate ambo le braccia, s'appoggia colle
mani aperte in terra, e tiene i piè alti, e diritti verso il cielo, si chiama far quercia. |
Esempio: | Cant. Carn. Ott. 35. Ma sopra tutto stiamo In sul far quercia tanto ritti poi,
Che, benchè piaccia a voi, Donne, spesso ha nociuto a noi maestri. |
Esempio: | Buon. Fier. 3. 5. 5. E fatto quercia, tutti addosso Col taglio della scure Gli
fuer quei, che più ladri eran di lui. |
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