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1) Dizion. 5° Ed. .
FALSEGGIARE.
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FALSEGGIARE.
Definiz: Att. Andar falsando; od anche semplicemente lo stesso che Falsare o Falsificare. –
Esempio: Dant. Parad. 19: Lì si vedrà il duol che sopra Senna Induce, falseggiando la moneta, Quei che morrà di colpo di cotenna.
Esempio: But. Comm. Dant. 3, 551: Falseggiando la moneta; facendola mancare di peso e di lega, sicchè non valse lo terzo di quello per che si spendeva.
Definiz: § I. E figuratam. –
Esempio: Speron. Op. 2, 381: Peggio assai fa colui, il qual falseggia con le parole la dignità del Signore, che non fa quello che con l'alchimia viene a falsare le sue monete.
Esempio: Sanleol. Oraz. I, 1, 194: L'anima giovinetta, da lieto obietto agevolmente lusingata, inchina per lo più al piacere, di cui sente in prima il sapore: il quale, se non è ordinato a virtù, falseggia ogni bel privilegio del corpo e dell'animo.
Definiz: § II. Pur figuratam. e poeticam., per Imitare dal vero, Contraffare, Fingere. –
Esempio: Tass. Gerus. 18, 33: Seguia parlando (il fantasma che pareva Armida), e in bei pietosi giri Volgeva i lumi, e scoloria i sembianti, Falseggiando i dolcissimi sospiri, E i soavi singulti e i vaghi pianti.
Definiz: § III. E per Infingere, Simulare. –
Esempio: Speron. Op. 1, 11: Dubitando tuttora che io non falseggi il mio amore, faccia essa prova di vendicarsi.
Definiz: § IV. Neutr. Trovasi per Dire o Attestare il falso: ma solo in senso figurato. –
Esempio: Bart. D. Ital. 3, 208: Le troppo altre pruove de' fatti, il cui parlare in dichiarazione dell'animo appena è mai che falseggi e menta, ec.