Lessicografia della Crusca in rete

1) Dizion. 5° Ed. .
LATRATORE
Apri Voce completa

pag.132


Vedi le altre Edizioni del Vocabolario
Dizion. 5 ° Ed.
Dizion. 4 ° Ed.
LATRATORE.
Definiz: Verbal. masc. da Latrare. Chi o Che latra.
Lat. latrator. –
Esempio: Fr. Giord. Pred. R.: Gli apparve un demonio latratore a guisa d'un cane.
Esempio: Tratt. Virt. Viz. R.: Come se fosse il vero latratore infernale.
Definiz: § Per similit., Chi o Che altamente, o sconciamente, grida, ciarlando, minacciando, dicendo male, e simili; più comunemente Abbaiatore. –
Esempio: Varch. Ercol. 67: Abbaiatori si chiamano coloro i quali abbaiano e non mordono, cioè riprendono a torto e senza cagione coloro che, non tornendo de i loro morsi, non gli stimano; il perchè da alcuni sono chiamati latratori, dal verbo latino latrare, che è proprio de' cani.
Esempio: Chiabr. Rim. 2, 386: Ma non voglio io, Bernardo, Uscir dell'alma Tebe e far dimora Col celebrato latratore in Paro.
Esempio: E Chiabr. Rim. 3, 343: Latrator scelerati: alle lor grida Diano l'orecchio di Sassogna i mostri.