Lessicografia della Crusca in rete

1) Dizion. 5° Ed. .
DIVARIARE.
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DIVARIARE.
Definiz: Neutr. Aver divario; Esser vario, differente, dissimile, Differire. ‒
Esempio: Bocc. Laber. 203: Acciocchè tu non creda dall'altre lei divariare, ec.
Esempio: Vasar. Ragion. 142: È ritratto Firenze dalla banda de' monti al naturale, e misurata di maniera che poco divaria dal vero.
Esempio: Baldell. F. Filostr. 330: L'Oceano va anch'egli seguitando le misure della luna, insieme con essa crescendo e scemando, e la notte segue dopo 'l giorno, ed il giorno altresì dopo la notte. Ed appo i Celti in vero aviene non altrimenti che quivi avenga, poco divariando o col lume o con le tenebre.
Definiz: § I. E per Discostarsi, Dipartirsi da un termine dato; e propriamente da una regola o norma. ‒
Esempio: Rucell. Or. Dial. 3, 2, 63: Servano [gli atomi] la regola ne' componimenti loro, da cui non divariano, nè per l'eternità de' futuri tempi divariar potrebbono, senza che il Sovrano dispositore a ciò una volta gli condizioni.
Definiz: § II. E trovasi detto di luogo, per Esser discosto, Distare. ‒
Esempio: Pucc. A. Centil. 37, 89: Nell'isola d'Ischia, Che dal Napoletan poco divaria.
Definiz: § III. Att. Render vario, Modificare, Alterare. ‒
Esempio: Rucell. Or. Dial. Sagg. 29: Sovvengavi de' discorsi fatti intorno alle riflessioni o alle refrazioni, che sovente ne trasmodano la bella figura del sole; e sì applicatele alla nostra apprensione, la quale per sì fatte ragioni, non che nelle bellezze, in molte e molte altre cose ci divaria il conoscimento vero.
Definiz: § IV. Neutr. pass. divariarsi Divenir vario, Cambiarsi, Alterarsi. ‒
Esempio: Span. Cur. Occh. volg. Z. 29: Purghisi lo 'nfermo con mirobolani; poi che li colori si divariano dinanzi dal vedere, votisi il cervello con gerapigra.
Definiz: § V. E per Dipartirsi, Discostarsi, Separarsi; anche figuratam. ‒
Esempio: Belc. F. Son. 179: Duo mie' sonetti pel tuo buon consilio Ginocchion mando,... Con reverenzia,... Sol per sentir se dal ver mi divario.
Esempio: Rucell. Or. Dial. 8, 606: Affermano.... i Platonici che l'anima sia mezzana in fra le divine cose che sempre sono, e le naturali; le quali, con un certo cadimento e movimento rette, quasi da sè stesse e dal loro tutto si staccano e si divariano.