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Dizion. 5° Ed. .
DISPREGIO e DISPREZZO.
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pag.647
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DISPREGIO e DISPREZZO. Definiz: | Sost. masc. L'atto del dispregiare, Il giudicar vile, di nessun pregio, facendone dimostrazione con parole o con atti; ed anche semplicemente Non curanza, Disistima. ‒ |
Esempio: | Passav. Specch. Penit. 18: Egli farà vendetta aspra del nostro peccato e dispregio, e della nostra tracotanza. | Esempio: | Imit. Crist. 2: Non si va al regno del cielo se non per dispregio delle cose del mondo. | Esempio: | Petr. Rim. 2, 268: Io parlo per ver dire, Non per odio d'altrui, nè per disprezzo. | Esempio: | Cell. G. Maestruzz. volg. 2, 7, 2: E in questo modo puote licitamente la donna fare, acciocchè piaccia al suo marito, acciocchè per lo suo dispregio il marito non caggia in avolterio. | Esempio: | Gozz. Op. scelt. 1, 21: Tutte le genti si sono scompartite in due ordini: in quello de' dotti, e nell'altro degl'ignoranti. Ed eccoti nato il dispregio che l'una classe ha per l'altra. | Esempio: | Pindem. Poes. 260: E qual fu mai Dator di leggi, o di costumi fabbro, Che dell'ossa dell'uomo e della polve Il disprezzo insegnasse? |
Definiz: | § I. E per Atto o Parola significante dispregio, o scherno. ‒ |
Esempio: | Tass. Gerus. 20, 56: Cadeane con orribili dispregj L'infedel plebe, e non facea difese. | Esempio: | Pindem. Poes. 343: Ma quanto spira e parla, Le sue nausee risveglia e i suoi dispregj. |
Definiz: | § II. E per Disonore, Onta, Ignominia. ‒ |
Esempio: | Vill. G. 516: E, per più dispregio dei Fiorentini, si fece andare innanzi il carro. | Esempio: | Ar. Orl. fur. 26, 65: Sì perchè venia il dono onde venia, Sì perchè in suo dispregio gli par tolto. | Esempio: | Segn. B. Stor. Fior. 27: Avevanlo privato degli antichi segni d'onori, e dell'arme de' suoi antichi, con grandissimo dispregio e vergogna di sua famiglia. | Esempio: | Adr. M. Plut. Vit. 3, 39: L'ossa [de' re sepolti] con gran dispregio gittarono al vento. |
Definiz: | § III. E per Oggetto di dispregio; ed altresì per Azione dispregevole, ignominiosa. ‒ |
Esempio: | Dant. Inf. 8: Quanti si tengono or lassù gran regi, Che qui staranno come porci in brago, Di sè lasciando orribili dispregi! | Esempio: | E Dant. Parad. 19: Nel qual si scrivon tutti suoi dispregi. | Esempio: | Forteguerr. Cap. 224: Ma sarà meglio, Liborio, se taccio, Questi disprezzi della Santa Sede, E a lui mi volgo, che ora tienla in braccio. |
Definiz: | § IV. E per Stato, Condizione, di persona o di cosa dispregiata, Condizione vile. ‒ |
Esempio: | Tass. Gerus. 10, 25: Si fe' negli occhi allor torbido e scuro, E di doglia il Soldano il volto sparse. Ahi con quanto dispregio ivi le degne Mirò giacer sue già temute insegne! | Esempio: | Forteguerr. Cap. 219: Veggio con esso [occhiale] che mal si condanna Disprezzo e povertade. |
Definiz: | § V. Aver dispregio o disprezzo di persona o di cosa, vale Dispregiarla, Non farne alcuna stima. ‒ |
Esempio: | Forteguerr. Cap. 223: Eran di Roma l'idolo e 'l flagello; Ma non già mio, chè sempre di costoro Ebbi dispregio. |
Definiz: | § VI. Avere in dispregio o in disprezzo o Tenere in dispregio o in disprezzo, ed anche Avere a dispregio, vale Dispregiare, Tenere a vile; ed altresì Non curare. ‒ |
Esempio: | Cat. Cost. volg. 153: Abbi a mente d'osservare i miei comandamenti, che sono preziosi alla vita nostra: se tu non gli avrai in dispregio, molti beni n'avrai. | Esempio: | E Cat. Cost. volg. 157: Abbi a dispregio le ricchezze, se tu vuogli essere beato nell'animo. | Esempio: | Esop. Fav. S. 39: Ammaestra l'autore, che ciascuno potente non abbia a dispregio i piccolini nella loro potenzia. | Esempio: | Car. Lett. fam. 3, 399: La supplico che si degni di volere che quello che ha voluto una volta, sia stabile per sempre, acciocchè questa mia fortunaccia non ardisca contra di me, ancora in dispregio della virtù sua. | Esempio: | Adr. M. Plut. Vit. 3, 27: Altri.... vi aranno in disprezzo, come gente disposta ad esser calcata da tutti. | Esempio: | Forteguerr. Cap. 236: L'umane cose tenendo in disprezzo, Il suo bel corpo, e la sua pura mente Tutta donò all'Amator celeste. |
Definiz: | § VII. E Avere in dispregio, vale anche Non reputar degno, Sdegnare. ‒ |
Esempio: | Dant. Inf. 23: O Tosco, che al collegio Degl'ipocriti tristi sei venuto, Dir chi tu sei non avere in dispregio. |
Definiz: | § VIII. Essere in dispregio o Venire in dispregio, vale Essere o Addivenire dispregevole; ed altresì Divenire disprezzante per alterigia. ‒ | Esempio: | Tratt. Vit. mor. 1: Ti prego quanto posso che la dismisura cansi da te, acciò che tu non regni in dispregio e in mattezza. |
Definiz: | § IX. Fare dispregio ad alcuno, e si disse anche Dare, dispregio ad alcuno, vale Fare atto onde gliene venga dispregio, onta, e simili. ‒ | Esempio: | Carl. Svin. 21: Tangherotto, piglia su; Questo colpo viene a te. Chè chi fa dispregio a me, Tanto merta, ed anco più. |
Definiz: | § X. Mettere in dispregio o Porre in dispregio, vale Non curare, Mettere in non cale. ‒ |
Esempio: | Lipp. Malm. 2, 2: E quanto ei far volea posto in disprezzo,... Gettatosi all'avaro ed al furfante, Cambiò la diadema in un turbante. |
Definiz: | § XI. E Mettere checchessia in dispregio ad alcuno, vale Fare che egli lo dispregi. ‒ |
Esempio: | Bart. D. Op. mor. 28, 3, 15: Di così fatti maestri di povertà filosofica, uno fu Seneca; il quale, per mettere a' ricchi in dispregio, anzi in dispetto, la terra, si leva coll'animo sino al cielo. |
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