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Dizion. 1° Ed. .
REVERENZA.
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REVERENZA.
Definiz: | Lat. reverentia, observantia. |
Esempio: | Albert. cap. 52. La reverenza e virtù, che da convenevole onore alle gravi,
e alle solenni persone, e a coloro, che son grandi, per alcuna dignità. |
Esempio: | Tes. Br. 7. 59. Reverenza è quella virtù, che ci fa rendere onore a' nobili
huomini, e a quelli, che hanno alcuna signoría, ed è suo uficio portar reverenza a' vecchi, e a' maggiori.
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Esempio: | Dan. conv. 77. Reverenza non è altro, che confessione di debita suggezione, per
manifesto segno. |
Esempio: | Com. Purg. 21. Reverenza è virtù, che rende debito onore a persone mature, o
esaltate per grado di prelazione. |
Esempio: | Bocc. nov. 70. 19. Ilquale, per reverenza dell'abito, ec. |
Esempio: | E Bocc. nov. 47. 15. Li sergenti, che 'l menavano, per
reverenza del valent'huomo, il fermarono. |
Esempio: | E Bocc. g. 1. f. 2. A reverenza di colui a cui tutte le cose
vivono. |
Esempio: | G. V. 4. 14. 6. Lo seppelirono nella Chiesa dentro, con gran reverenza, e onore.
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Esempio: | E G. V. lib. 10. 56. 5. Non guardando a niuna reverenza di
Santa Chiesa. |
Esempio: | Dan. Purg. c. 1. Vidi presso di me un veglio solo Degno di tanta reverenza in
vista. |
Esempio: | E Dan. Par. 7. Ma quella reverenza, che s'indonna Di tutto me.
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Esempio: | Petr. Son. 5. O d'ogni reverenza, e d'onor degna. |
Definiz: | ¶ Reverenza diciamo a qualunque segno d'onore, che si fa altrui, inchinando 'l capo, o piegando le
ginocchia, o movendo qualche altra parte del corpo. |
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