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1) Dizion. 5° Ed. .
OBOE e OBOÈ.
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Dizion. 5 ° Ed.
OBOE e OBOÈ.
Definiz: Sost. masc. Strumento musicale a fiato, fatto di bossolo o anche di ebano, la cui canna, fornita di varj buchi e chiavette per la modulazione del suono, si compone di tre pezzi incastrati l'uno nell'altro; ed è di suono dolce e malinconico, arieggiante a quello della zampogna.
Dal francese hautbois, secondo l'antica pronunzia oè, propria del dittongo oi. ‒
Esempio: Zanott. F. M. Forz. viv. 139: Facevano di tanto in tanto risonar l'aria d'una grata armonia colle trombe e gli oboè.
Esempio: Martin. G. B. Stor. Music. 1, 317 Not.: V'hanno ancora gli strumenti, che il Zarlino..., il Bottrigari..., ed il p. Artusi chiamarono alterabili, come il lento, la tiorba, il flauto, l'oboè ec., di stabile e di mobile participanti, i cui tasti e fori ec.
Esempio: Giust. Vers. 103: Fra tanti titoli Nudo il mio nome, Strazia inarmonico Gli orecchi, come In una musica Solenne e grave, Un corno, un oboe Fuori di chiave.
Esempio: Guadagn. Poes. 1, 213: Il clarinetto, Il fagotto, la tromba, l'oboè Il flauto, il corno, chieggono buon petto.