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GENITO.
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GENITO.
Definiz: Voce tolta di peso dal latino, e usata, conforme alla sua origine, con forza di Partic. pass., e altresì in forma di Add. Generato. Ma è parola non di uso comune; e propria, più che altro, del linguaggio poetico, ovvero del teologico, parlandosi del Figliuolo di Dio.
Dal lat. genitus, participio di gignere. –
Esempio: Colonn. Guid. N. 246: Questi è quello Enea, il quale fue genito e nato dalla dea Venere e d'Anchise.
Esempio: Fr. Giord. Pred. 277: E però dice genitum non factum, che questo Figliuolo di Dio è generato, non fatto. Qui è grande dfferenza: chè fatto è quello ch'è fatto di volontà.... Ma il Figliuolo di Dio sì è genito, ch'è di necessità, ec.
Esempio: S. Ag. Solil. 118: Confessoti Padre ingenito, te Figliuolo unigenito, te Spirito Santo, nè genito nè ingenito, santa e individua Trinità, in tre coeguali persone, consustanziali e coeterne.
Esempio: Leggend. SS. M. 4, 48: Tu se' colui, il quale fosti e se' Iddio,... senza principio, genito dal tuo Padre Iddio.
Esempio: Mont. Iliad. 24, 879: Alla corrente giunti Del genito da Giove ondoso Xanto, ec.
Definiz: § I. In forza di Sost. Quegli che è generato, Figliuolo. –
Esempio: Colonn. Guid. N. 455: O caro mio figliuolo, perocchè io sono tuo genitore, e tu sei mio genito, e siamo per giuntura di sangue uniti,... ripariamo infinochè potemo.
Esempio: Fr. Iac. Tod. 275: El genito eterno di Dio e di Maria, In stretta spelunca giace nella via.
Esempio: Bocc. Rim. 154: Col genitore e 'l genito uno effetto, Dall'uno e l'altro igualmente spirando, E con loro uno ed eterno e perfetto.
Esempio: Sacch. Op. div. 178: Tanto signore e sì altero tiranno, con tanti geniti, e con tanta potenza, e con tante parentele di principi e di regi,... come ha perduto lui, e tutta sua famiglia, ec.
Esempio: Domin. Gov. Fam. 149: Lo studio de' genitori esser debba circa la salute de' geniti.
Definiz: § II. E in costrutto con un adiettivo numerale, od anche con l'adiettivo Unico genito, indicanti o determinanti il grado nella serie d'una data figliolanza. Ma più comunemente si scrive congiuntamente Primogenito, Secondogenito, ec.; ovvero si dice Unigenito. –
Esempio: Mart. N. Lett. 6 t.: Ecco.... le Stanze fatte ne le sacrate nozze della saggia e nobil Leonora con l'unico vostro genito.
Esempio: Segner. Mann. ott. 18, 4: Cristo è l'unigenito di Dio Padre.... Noi non siam neppure secondi geniti, anzi nè terzi, nè quarti, nè quinti geniti, perciocchè, come osserva S. Agostino, nè pure siam geniti, siam creati.
Definiz: § III. E per similit. –
Esempio: Buonarr. Fier. 4, 4, 2: Tolti a' secondi geniti, ed a' terzi, E quarti e quinti, e alla stirpe tutta.