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1) Dizion. 5° Ed. .
DEFUNTO.
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DEFUNTO.
Definiz: Add. Morto, Passato di questa vita. –
Dal lat. defunctus. –
Esempio: Brev. Mar. Pis. 500: E prendendo li beni de' Pisani defunti,... a ciò che quelli dipognano, ec.
Esempio: Poliz. Rim. C. 145: Orfeo, La tua Ninfa bellissima è defunta.
Esempio: Bern. Orl. 42, 41: E stava immoto, a guisa d'uom defunto.
Esempio: Car. Eneid. 2, 1047: Fatemi or di pietà gli ultimi officj; Iteratemi il vale, e per defunto Così composto il mio corpo lasciate.
Esempio: Borgh. S. Tertull. 75: Nelle furie de' Baccanali non si perdona neppure ai Cristiani già defunti, anzi quegli estraggono dal riposo del sepolcro.
Esempio: Fag. Rim. 4, 83: Compassione, Me l'avea l'Arcivescovo defunto, Me l'avrete anche voi.
Definiz: § I. Figuratam. e poeticam. detto di vista, vale Perduto. –
Esempio: Dant. Parad. 26: Di' ove s'appunta L'anima tua; e fa' ragion, che sia La vista in te smarrita, e non defunta.
Definiz: § II. E parlandosi di anima, vale Sciolto dal corpo. –
Esempio: Mont. Iliad. 16, 649: L'onoreranno di funereo rito E di tomba e di cippo, alle defunte Anime forti onor supremo e caro.
Definiz: § III. Si usò per Che è, nel volto, simile a morto, per l'estremo pallore. –
Esempio: Pass. G. Cr. 10: Quando Giesù nella città fu giunto, Entroron nel loco ov'era apparecchiato, E nel viso già era tutto defunto Ciascun discepolo.
Esempio: E Pass. G. Cr. 27: Così parlando alla porta fu giunto Un discepol che di gridar non resta, Ed era istanco, palido e defunto.
Definiz: § IV. E aggiunto di Mondo defunto, trovasi poeticam. per Proprio dei dannati. –
Esempio: Dant. Parad. 17: Su per lo monte che l'anime cura; E discendendo nel mondo defunto, Dette mi fur di mia vita futura Parole gravi.
Esempio: But. Comm. Dant. 3, 497: E descendendo nel mondo defunto; cioè e descendendo per lo inferno, lo quale chiama mondo defunto, perchè quello è luogo dei dannati che sono defunti e privati della grazia d'Iddio.
Definiz: § V. Defunto, più comunemente usasi in forza di Sost. per Persona morta, Morto. –
Esempio: S. Grisost. Opusc.: Puollo nondimeno vedere, e considerar le belle fattezze del defunto, e averne compassione.
Esempio: Cerracch. Dubb. Rubr. 2, 171: L'ufizio intorno di quello (del cadavere).... lo faccia il paroco, ne' confini della di cui parrocchia è posto il monastero, l'oratorio, o la compagnia, ove debbe sotterrarsi il defunto.
Esempio: E Cerracch. Dubb. Rubr. 2, 325: I giorni.... in cui si celebrano le messe pe' defunti.
Esempio: Lanz. Sagg. Ling. etrusc. 1, 259: Trovansi di rado [certi cognomi terminati in sa] uniti a' pronomi di donne; quasi sempre si leggono in fine dell'epitafio, cioè dopo il prenome della defunta.