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MONACA
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MONACA.
Definiz: Sost. femm. Colei che ha vestito l'abito di un dato ordine religioso e ne professa la regola.
Dal basso lat. monacha; e questo dal grec. μοναχή. –
Esempio: Vill. G. 88: La contessa Matelda fondòe uno nobile monisterio di monache.
Esempio: Bocc. Decam. 3, 49: Dispose (la badessa) di voler colle sue monache trovar modo a questi fatti.
Esempio: E Bocc. Decam. 4, 140: La quale, del tutto rifiutando di star più al mondo, si fa monaca.
Esempio: Rinucc. F. Ricord. 261: Fior. 100 per conto della Margherita nostra sorella, per quando si farà monaca.
Esempio: Collaz. Ab. Isaac volg. 113: Fuggi dalle monache, come dal fuoco, e come da' lacciuoli del diavolo.
Esempio: Varch. Suoc. 1, 2: Pensano risolutamente che si dovesse morire (una fanciulla), non n'avendo inteso mai nulla: e fece bene, chè a ogni modo sarebbe bisognato farla monaca, come quest'altra. M. F. Qual altra? P. L'Agnoletta. M. F. L'Agnoletta monaca? P. Monaca, signor sì: e di già è accettata.
Esempio: Cecch. Comm. ined. 335: E pareva una monaca, Sì andava onesta!
Esempio: Ricc. S. Cat. Lett. 73: Il quale uscio starà serrato a chiave, e si aprirà solo per dette cause; e in quel mentre vi staranno le guardie di monache antiche.
Esempio: Lipp. Malm. 7, 73: Ella è mozzina e colla ciarla Le monache trarria del monastero.
Esempio: Manz. Prom. Spos. 176: Nessuno però le disse mai direttamente: tu devi farti monaca.
Esempio: Capp. Longob. 150: A empire il vuoto ch'è tuttavia grande nelle regioni del pensiero, stanno l'ignoto architetto della cattedrale di Colonia, l'ignoto autore dei Nibelungi, e la monaca Roswitha, ec.
Definiz: § I. Usato anche come apposizione di Donna, Religiosa, e simili. –
Esempio: Bocc. Decam. 8, 26: Tra l'altre donne monache che v'erano, v'era una giovane di sangue nobile ec.
Esempio: E Bocc. Decam. 8, 28: Prima ebber consiglio d'accusarla alla badessa..., buona e santa donna secondo la opinione delle donne monache e di chiunque la conoscea.
Esempio: Tass. Lett. 1, 168: Solo l'amor d'Erminia par che, in un certo modo, abbia felice fine. Io vorrei anco a questo dar un fine buono e farla non sol far cristiana, ma religiosa monaca.
Definiz: § II. Monaca, riceve varj aggiunti, come Monaca Benedettina, Domenicana, e simili, che ne determinano l'ordine, e si dichiarano ai loro luoghi. –
Esempio: Murat. Dissert. Antich. ital. 3, 405: Stando alla porta della basilica di San Sisto, allora delle monache benedettine, cominciò ec.
Definiz: § III. Riceve altresì varie determinazioni, come Monaca Serrata, Velata, e simili, che ne qualificano la specie o il grado, e si dichiarano ai loro luoghi. –
Esempio: Ricc. S. Cat. Lett. 44: Sono monache velate e serrate per natura; e noi siamo terziarie senza clausura.
Esempio: Murat. Dissert. Antich. ital. 3, 410: Ma non mancarono anche monache claustrali, che si lasciavano trasportare dalla concupiscenza ad eccessi.
Definiz: § IV. E per similit., detto di Donna consacrata al culto della dea Vesta o di altra divinità pagana; anche come apposizione di Vergine. –
Esempio: Ottim. Comm. Dant. 1, 80: Quivi sverginò [Achille] la monaca Deidamia, figliuola di Licomede.
Esempio: Simint. Ovid. Metam. Suppl. 10: E sì come le monache del figliuolo di Semele gridano nella festa de' tre anni, così Biblis urlò per gli ampj campi.
Esempio: Stef. March. Istor. 14: Il quale cacciò Numitore..., e la figliuola fece monaca per forza.... Questa, essendo monaca, si trovò grossa ec.
Esempio: Giamb. Oros. 146: Ma l'anno che seguitò poscia, Minucia, essendo monaca, per la lussuria commessa fue dannata ec.
Esempio: E Giamb. Oros. 307: Lucio Veturio, cavaliere di Roma, Emilia vergine monaca con nascosta lussuria sozzò; e due ancora vergini monache.... co' compagni del suo avolterio fece giacere e commettere lussuria.
Esempio: But. Comm. Dant. 3, 169: E la figliuola chiamata Rea Silvia sotto spezie d'onore fece monaca de la dia Vesta.
Definiz: § V. Monache, spesso con qualche compimento che ne determini l'ordine o il luogo di residenza, prendesi figuratam. pel Convento o la Chiesa di esse monache.
Definiz: § VI. Fare come le monache da Genova, si usò in proverbio per Far dopo ciò che anderebbe fatto prima; perchè si diceva che le dette monache chiedevano licenza di uscire dopo ch'eran tornate di fuori. –
Esempio: Cecch. Esalt. Cr. 3, 10: Eh, noi abbiam fatto Come fanno le monache da Genova.
Esempio: Ricc. S. Cat. Lett. Gh. 106: E' fece come le monache da Genova: prima fece, e poi si consigliò meco dopo el fatto.
Definiz: § VII. Quando si sega la monaca; modo proverbiale che si usò per indicare il giorno di mezza quaresima. –
Esempio: Not. Malm. 2, 713: Dar la cenciata e Dare una cenciata e Dare una cenciata sudicia: il che è tratto dal costume dei ragazzi fiorentini, che il dì di mezza quaresima, quando (per usare un loro idiotismo) si sega la monaca (cioè viene ad esser partita per mezzo quella stagione di penitenza) per un loro abuso ed insolenza battono ec.