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DEFORMITÀ, DEFORMITADE e DEFORMITATE.
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DEFORMITÀ, DEFORMITADE e DEFORMITATE.
Definiz: Sost. femm. L'esser deforme, Bruttezza ributtante.
Lat. deformitas. –
Esempio: Libr. Adorn. Donn.: Donne e donzelle per sozza deformità odiose.
Esempio: Sacch. Nov. 1, 26: Non considerando alla deformità della sua persona, chè era piccolissimo iudice.
Esempio: Castigl. Corteg. 126: Il luogo adunque, e quasi il fonte onde nascono i ridicoli, consiste in una certa deformità.
Esempio: Firenz. Pros. 1, 297: Quella quasi valle, che dalla collottola alle reni si abbassa, vuol'essere poco affonda; perciocchè oltre alla propria deformità farebbe parere le spalle grosse.
Esempio: Fag. Pros. 108: Altrettanto quanto la beltà se ne fugge, la deformitade s'avanza.
Esempio: Zanott. G. P. Avvert. 19: Oh quanta cura hanno posta in esse (parti della pittura) prima i Greci e quindi tutti i più eccellenti maestri, ben conoscendo che senza una tal perfezione non poteano opera eccellente produrre, e che non v'era cosa che più la bellezza deturpasse che la deformità di alcuna di queste parti.
Definiz: § I. Parlandosi di linee, figure geometriche, e simili, trovasi per Irregolarità, Allontanamento dalla debita forma. –
Esempio: Galil. Op. fis. mat. 3, 233: Questo soverchio impeto di simili tiri sforzati può cagionar qualche deformità nella linea del proietto, facendo il principio della parabola meno inclinato e curvo del fine.
Definiz: § II. Trovasi anche per Ciò che è moralmente deforme, Cosa vituperevole, Vitupero. –
Esempio: Caran. Eustaz. 221: O miseria, o deformità, o servitù dura ch'è la tua, rapita per mano di quel fellone!