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AGUZZINO e AUZZINO
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AGUZZINO e AUZZINO.
Definiz: Sost. masc. Colui che ha in custodia gli schiavi, e i condannati alla galera.
Sembra analogo al franc. argousin, e allo spagn. alguacil, che deducesi dall'arabo al wazir, significante ministro. −
Esempio: Cresc. B. Nautic. Medit. 94: Aguzzino altro non è che il guardiano; così chiamano gli Spagnuoli i barracelli, e quei che hanno cura dei carcerati: il suo ufficio è guardar che non si fuggano i remieri, e menar gli schiavi e buonavogli a far acqua e legna per servizio di galea.
Esempio: Not. Malm. 466: Quando l'auzzino vuol bastonare un galeotto per qualche suo mancamento, suol dire: Fuor camiciuola.
Esempio: Salvin. Annot. Fier. 389: Noi diciamo comunemente auzzino quello che col bastone stimola i galeotti a vogare, e gli auzza, per così dire, alla fatica.
Definiz: § I. E per similit. detto di Chi esercita con soverchio rigore ufficio di vigilanza sopra altrui, maltrattando, e talora anche battendo. −
Esempio: Allegr. Rim. Lett. 120: Star sottoposto A un mezzo contadino, Che 'l gentiluomo spaccia e il titolato, La spia facendo insieme e l'aguzzino.
Esempio: Panant. Poet. Teatr. 21: Può un maestro dar qualche biscottino, Ma non bisogna poi far l'aguzzino.
Definiz: § II. E figuratam., in ischerzo. −
Esempio: Aret. Capit. 1: Salve, meschin, vuolsi dire Albicante, Delle muse pincerna e patriarca, Di Parnaso aguzzino ed amostante.