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INOSTRARE, e talora anche INNOSTRARE.
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INOSTRARE, e talora anche INNOSTRARE.
Definiz: Att. Tingere di ostro, o in rosso come di ostro, Imporporare, Invermigliare. –
Esempio: Petr. Rim. 1, 232: Vedi quant'arte dora e 'mperla e 'nnostra L'abito eletto.
Definiz: § I. In locuz. figur. –
Esempio: Fiorett. B. Proginn. 4, 42: Un suggetto di bassa mano pomposamente indorano, inostrano e profumano di locuzione così leziosa e delicata, e altamente sfumante, che ec.
Esempio: Soldan. Sat. 4: Si sa, senza che altri ce l'insegne, L'arte, che gli elsi indora, e i capi inostra, Si san gli ordigni e le macchine indegne.
Esempio: Salvin. Pros. tosc. 1, 237: Ell'è (la verecondia) affetto gentile, parto di cuor delicato, che manda a galla il fior del sangue, e le guance inostra con quel rossore, che Diogene, in un giovane osservandolo, chiamollo colore della virtù.
Definiz: § II. E figuratam. –
Esempio: Molz. Ninf. tib. 2: Dietro il bel piede che le ripe innostra, Avrebbe l'alma interamente pace.
Esempio: Rot. Poes. 2, 72: Dolce è veder di fonte in chiaro fondo Ninfa, che lavi le sue membra ignuda.... E l'acque indori, inalabastre, inostri.
Esempio: Chiabr. Rim. 3, 44: Qui mai sempre ridendo ogni Napea Smalta la terra, ed oggidì più lieta L'imperla più, più che giammai l'innostra.
Esempio: Varan. Vis. poet. 4: Oh alle felici cure amica chiostra! Cui l'erme rupi ed i sentier solinghi Umiltà infiora, e stabil gloria innostra.
Definiz: § III. E per Fare, Rendere, del colore dell'ostro, vermiglio; detto, per similit., di fenomeno celeste. –
Esempio: Tass. Gerus. 16, 24: Nè 'l superbo pavon sì vago in mostra Spiega la pompa dell'occhiute piume; Nè l'iride sì bella indora e inostra Il curvo grembo e rugiadoso al lume.
Definiz: § IV. E figuratam., per Illustrare, Render celebre, famoso, e simili; detto di persona, di suoi atti od opere, e riferito a luogo, a patria, e simili. –
Esempio: Mart. V. Rim. 20: Ben rende il Tebro a quel d'Arpino ancora Grazie ed onor, che col fecondo stile Le famose sue rive imperla e inostra.
Definiz: § V. Neutr. pass. inostrarsi Farsi del colore dell'ostro, Prendere il colore dell'ostro, Imporporarsi; anche figuratam. –
Esempio: Varch. Rim. 1, 148: Caro, dolce, cortese, e gentile Ambra, Per cui la dotta schiera, onde s'onora Oggi Fiorenza, qual gemma s'indora, O seta inostra, ogn'or s'imperla e inambra.
Esempio: Tass. Rim. 2, 284: Come sia Proteo, o mago, Il bello si trasforma, e cangia immago,... Or s'imperla, or s'inostra: Or nelle rose, ed or nelle vïole D'un bel viso ei si mostra: ec.
Esempio: Monigl. Poes. dramm. 3, 484: Non mi giova, ch'all'alba nascente Ogni nembo s'inostri e s'indori.
Esempio: Menz. Poes. 1, 196: Nuova tra noi, vaga d'onor fenice, Ebbe lucenti, ebbe purpuree penne, E la fronte che al sol s'inostra e inaura.
Esempio: Riccat. I. Op. 4, 368: Non so lodar, che faccia invidia e scorno La vostra (moglie) alle compagne, e che si mostri In portamento oltre il costume adorno; Nè che troppo s'infiori, imperli, innostri: Onde molle negli atti e altera in vista, Fasto, lascivia e vanità dimostri.
Esempio: Pindem. Poes. 442: Chi un seno, un crin non vide, ed un loquace Volto, che a un tratto s'animi e s'innostri, Non sa quel che lusinga e quel che piace.
Definiz: § VI. Inostrare il capo, vale Coprire il capo di rosso, ossia Essere cardinale, perchè i Cardinali portano in capo zucchetto e berretta rossa; ma è maniera che ha dello scherzevole. –
Esempio: Buonarr. Aion. 2, 84: Vedete quanti cherici e prelati De' quai chi 'l capo ha verde e chi l'inostra.