Lessicografia della Crusca in rete

1) Dizion. 4° Ed. .
MAL GRADO
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MAL GRADO.
Definiz: Posto avverbialm. vale A dispetto, e vi si frappongono talora le particelle MIO, TUO, SUO, NOSTRO, VOSTRO, e simili. Lat. invito, ingratiis. Gr. ἀκοντί, ἄεκητι .
Esempio: Petr. canz. 39. 1. Che chi possendo star cadde tra via, Degno è, che mal suo grado a terra giaccia.
Esempio: E Petr. son. 145. E mal suo grado Alla sua lunga, e mia morte consenta.
Esempio: Sen. ben. Varch. 4. 40. Nè ancora quello pensa, che debba farsi di rendere il cambio, ancora contro la voglia, e mal grado di coloro, a cui si rende.
Esempio: Buon. rim. 77. Or le memorie altrui già spente, Accese Tornando, fate ch'or sian quelle, e voi, Mal grado d'essa, eternalmente vive.
Definiz: §. Talora si usa in forza di sust. e vale Dispiacere. Lat. aegritudo. Gr. λύπη .
Esempio: Bocc. nov. 98. 41. E senza fallo, se a Roma pervengo, io riavrò colei, che è meritamente mia, mal grado che voi n'abbiate.
Esempio: Tes. Br. 8. 53. Perocchè potrebbe venire molta polvere su i calzari sanza essere ito luga via, ma mal grado non potrebbe avere l'uomo sanza inavventura.