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1) Dizion. 5° Ed. .
DOVIZIA.
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DOVIZIA.
Definiz: Sost. femm. Copia, Abbondanza, Gran quantità, propriamente delle cose occorrenti al vivere, e per estensione anche di checchessia: ma è voce propria più che altro di nobile scrittura. Usasi così in modo assoluto, come con compimento.
È forma varia dell'antiquato divizia, dal lat. arcaico divitia. ‒
Esempio: Vill. G. 737: In Toscana fu gran dovizia e abbondanza di vittuaglia.
Esempio: Bern. Orl. 67, 29: Le Naiade con essi fanno un ballo, Con canti e suoni in gran copia e dovizia.
Esempio: Domen. Plin. 113: Con frutti di tutte le sorti, i quali nascono da loro stessi, in modo che non manca mai la dovizia alla voglia.
Esempio: Forteguerr. Cap. 278: Gli è dalla sinistra La Pace, e ha seco d'ogni ben dovizia.
Esempio: Capp. Longob. 55: Sin ch'egli per intero non abbia prodotto quella dovizia di carte ch'egli cercava con tanto studio negli archivi d'Italia ec.
Definiz: § I. E figuratam. ‒
Esempio: Fr. Giord. Pred.: Quivi si truova dovizia incomprensibile d'ogni bene.
Esempio: Cas. Pros. 3, 348: Se alcuno sarà pigro nel favellare, non si vuol passargli innanzi, nè prestargli le parole, comechè tu ne abbi dovizia, e egli difetto.
Esempio: Forteguerr. Cap. 215: Ciascun si stima di gran senno, e crede Dovizia aver di ciò che ei più mendica.
Esempio: Capp. Lez. 240: La quale condizione di cose.... dovea produrre questi effetti:... che in tanta dovizia e tanta maturità di lingua, quella ch'è più adoprata ne' libri restasse povera e quasi morta.
Definiz: § II. E per Ricchezza, anche figuratam.: nel qual senso è usato più che altro nel plurale. ‒
Esempio: Cavalc. Vit. SS. PP. volg. 2, 378: Dissono: due generazioni sono di fame; l'una si è difetto di sapienza a intendere la parola di Dio, e non adempierla; e l'altra d'avarizia e tenacità, e di ritenere le dovizie, e di non dare a' poveri.
Esempio: Capp. Econ. 343: Quel contadino del Lazio.... non ebbe a mostrare ai Romani meravigliati che braccia robuste, vegeti figli, e ordine in casa, e pochi arnesi: facili cose, in cui stava tutta la sua dovizia.
Definiz: § III. E pur figuratam., e secondo proprietà latina, per Fertilità di suolo, e le Cose stesse prodotte in copia da suolo fertile. ‒
Esempio: Capp. Econ. 378: Traversatelo di giorno quel suolo privilegiato; il cuore vi esulterà fra tante dovizie.
Definiz: § IV. Corno della dovizia, o di dovizia. –
V. Corno, § XXXI, 5.
Definiz: § V. A dovizia, posto avverbialm., vale Abbondantemente, Copiosamente, In molta quantità; e A gran dovizia, vale Molto abbondantemente o copiosamente, In quantità grandissima: riferito figuratam. anche a persone. ‒
Esempio: Bocc. Teseid. 5, 24: A sedere Con lor si pose, e fe' vino arrecare A gran dovizia.
Esempio: Leggend. SS. Z. 1, 111: Iddio lo multripicò (moltiplicò) sì ed in tal modo (il grano), che tutto il paese n'ebbe a dovizia due anni.
Esempio: Bart. D. Ital. 1, 12: Ma ella (la Chiesa) pure abbondava, eziandio a dovizia, d'uomini qualificati, di gran merito e valore.
Esempio: Bandin. Disc. econ. 193: Vorrei che.... mangiassero, non pretendo già delicatamente, nè a dovizia, ma sanamente.
Definiz: § VI. Trovasi per Grandemente. ‒
Esempio: Benciv. Cur. malatt. volg.: In questo tempo il quartanario non mangi mai agrumi, perchè la quartana rinforzerebbe a dovizia.