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ORCA.
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Dizion. 5 ° Ed.
ORCA.
Definiz: Sost. femm. Nome che i Latini dettero probabilmente a due cetacei diversi, e cioè al Delfino della specie detta dai Naturalisti delphinus orca, e al Capidoglio; e che poi i poeti si appropriarono, usandolo con la generica significazione di mostro marino, più o meno foggiato con elementi fantastici.
Dal lat. orca. –
Esempio: Ar. Orl. fur. 6, 36: Pistrici, fisiteri, orche e balene Escon del mar con monstruose schiene.
Esempio: E Ar. Orl. fur. 10, 101: Tenea Ruggier la lancia non in resta, Ma sopra mano; e percoteva l'orca. Altro non so che s'assimigli a questa, Ch'una gran massa che s'aggiri e torca: Nè forma ha d'animal, se non la testa, C'ha gli occhi e i denti fuor, come di porca.
Esempio: Domen. Plin. 266: A certi tempi si nascondono (le balene) in un certo golfo placido e capace.... Dicesi che l'orche vengono a saperlo, bestia molto nimica alla balena e la cui forma non si può esprimere per alcuna altra rappresentazione che d'un gran pezzo di carne terribile coi denti.
Esempio: E Domen. Plin. appr.: Trovossi una orca nel porto d'Ostia presa da Claudio imperadore, quando egli edificava quel porto.
Esempio: Vasar. Vit. Pitt. 7, 119: Non è possibile veder la più bizzarra orca marina nè la più capricciosa di quella che si immaginò di dipignere Piero.
Esempio: Borgh. V. Lett. 151: Mostri marini e certi pesciacci strani, come orche, balene, vitelli, cavalli marini e simili bestie.
Esempio: Guar. Past. fid. 1, 1: Aman per l'onde I veloci delfini e l'orche gravi.
Esempio: Buonarr. Fier. 4, 1, 12: Quale in mirar..., Preda d'orche voraci e d'onde avare, Fora stupor mille deformi invoglie, Naufragj antichi e di Nettunno spoglie?
Esempio: Segner. Mann. marz. 29, 5: Tu sempre avresti creduto che molto meglio egli (Giona) si avesse a trovare in seno alla sua nave che in seno a un'orca.
Esempio: Forteguerr. Ricciard. 6, 25: Corser pericolo per un'orca, La qual gittò dall'orride narici Tal fiume d'acqua dentro della nave, Che stiè per affondarla.
Esempio: Parin. Poes. 68: All'impeto di quello (del bisogno di cibo) cedan l'orso.... L'orca, il delfino, e quant'altri mortali Vivon quaggiù.
Esempio: Mont. Poes. 2, 311: Orche deformi Cacciàr di nido di Nereo le figlie.