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1) Dizion. 5° Ed. .
NORCINO
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NORCINO.
Definiz: Sost. masc. Colui che castra i porci e altri animali; Castraporcelli; ed altresì Colui che ammazza i porci e ne acconcia le carni. Detto così, perchè da Norcia venivano la maggior parte di costoro. –
Esempio: Buonarr. Fier. 1, 5, 7: Siavi d'avviso ch'i norcin moderni Non san salsiccia far da legar vigne.
Esempio: Lipp. Malm. 6, 61: Con una spinta a basso poi lo getta In cert'acque bituminose e lorde, Ch'e' n'esce poi ch'io ne disgrado gli orci, O peggio d'un norcin, mula de' porci.
Esempio: Not. Malm. 2, 497: Norcin, mula de' porci. Coloro che in Firenze ammazzano i porci e così morti gli portano sopr'alle spalle alle botteghe de' macellari sono per lo più del paese di Norcia, e però gli chiama Mule norcine, cioè Portatori da Norcia, e costoro son sempre tutti unti di grasso di porco, lordissimi e schifi di sangue.
Esempio: Michel. Viagg. 336: Non meno si rende utile (certa pietra) ai Norcini, i quali, dopo d'aver ammazzati, abbruciacchiati e raschiati col cultello i porci, gli finiscono di pulire con detta pietra e acqua.
Definiz: § I. Per similit. –
Esempio: Forteguerr. Ricciard. 20, 126: In questo avello Riposa Ferraù.... Fu Amor suo beccamorto e suo norcino.
Definiz: § II. Norcino, si disse pure Colui che castrara gli uomini; e spesso è usato scherzevolmente con allusione ai castratori di maiali. –
Esempio: Galil. Op. Cart. Div. XVI, 48: Poichè non ci è il norcino, V. S. dica se vuole che se le mandi maestro Michelagnolo Coveri cerusico, o il Calendino nostro cerusico, che ha nome di esser valente in così fatti mali.
Esempio: E Galil. Op. Cart. Div. 156: II S.r Galileo Galilei deve dare addì 20 di Maggio 1634 scudi sei di moneta, mandati contanti a Prato per dare al Norcino per aver castrato Carlino suo nipote.
Esempio: Rucell. L. Cical. III, 1, 244: Pensò di.... non diminuire il guadagno a quelli, come si è a' medici e speziali e chimici e distillatori e cerusici e ciurmatori e norcini.
Esempio: Nom. Catorc. Angh. 10, 66: E con i calci gli rompe il sedere.... In fin gli rompe l'uova nel paniere, E lo manda prigione a capo chino, Bisognoso dell'opra del norcino.
Esempio: Forteguerr. Ricciard. 20, 85: Io vo' che gli facciamo un tagliettino Un palmo buono sotto all' ombilico: Che, sebben io non feci mai il norcino, Nulladimen lo servirò da amico.
Esempio: Fag. Rim. 3, 93: Ci ho pensato ancor io fa farmi musico, ve lo confesso; E in vedere il norcino, ebbi opinione Più e più volte di mandar per esso. Ma mi ritenne, in diventar cappone, Il dubitar dipoi non riuscire, E svergognar si degna professione.
Esempio: Nell. Iac. Serv. 2, 2: Si chiami quel norcin castraporcelli, che fece l'operazione a quel musico.